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Nato per il quadrante sudorientale dell'Europa, la maggiore del Mediterraneo. In questo modo la base di Taranto diventerà un HQ High Readiness Force (comando proiettabile ad alta prontezza) per la Us Navy. Anzi per quanto risulta da un documento del Pentagono rintracciabile all'indirizzo internet www.defenselink.mil/comptroller/fmr/11a/11a09.pdf lo è già dall'ottobre 2002. Sul sito Internet del Centro Studi Alta Difesa esiste una pagina web in cui l'ammiraglio De Donno spiega la funzione nell'ambito della Nato del COMITMARFOR. La pagina web dove si trova tale relazione ufficiale è http://www.casd.difesa.it/eventi/eventi-istituto/detail.jsp\u?codice=158 anche se occorre digitare un'altra pagina web http://www.analisidifesa.it/articolo.shtm/id/3101/ver/ per apprendere che la sede del COMITMARFOR è Taranto;
telematico C4i, senza che di tale accordo, come di tutto questa vasta e strategica operazione, sia mai stato messo al corrente, né tanto meno interpellato il Parlamento italiano. Anche tale notizia è facilmente reperibile sul sito ufficiale del Pentagono alla pagina www.defensclink.mil/contracts/1998/c09301998-ct507-98.html -:
Taranto ha da lungo tempo una base navale nel Mar Piccolo e anche se da moltissimi anni la popolazione e le forze sociali chiedono un piano per il disimpegno dalla presenza militare da questo tratto di mare. La Marina Miliare ha invece chiesto, a gennaio del 2004, di sottrarre all'allevamento dei mitili ulteriori tre milioni di metri quadrati da adibire a uso militare;
in questa parte del golfo di Taranto oltre all'Arsenale Militare, è situato anche un deposito sotterraneo di rifornimento per l'Aeronautica militare, il più grande del Sud Italia che viene periodicamente rifornito con una petroliera che entra nel Mar Piccolo con grave rischio ambientale;
una nuova base navale, iniziata a metà degli anni ottanta, non ancora terminata finora è costata 150 milioni di euro, di cui un terzo proviene da finanziamenti Nato è stata invece posizionata nel Mar Grande in zona Chiapparo. Essa è integrata con una base aerea della Marina Militare situata a Grottaglie, a poco più di venti chilometri, dove sono collocati sia elicotteri della Marina Militare sia gli Harrier della portaerei Garibaldi a decollo verticale, in grado tecnicamente di trasportare e di lanciare bombe nucleari;
dall'ottobre del 2002 questa base è diventata sede del comando Nato COMITMARFOR e come riportato da numerose notizie stampa (Il Mondo 13 febbraio 2004 - Carta) diventerà la più grande base militare navale e di intelligence americana in Europa, avamposto
nella conferenza riportata come documento ufficiale del CASD (Ministero della Difesa) il Capo del SMM Amm. di Sq. De Donno, del 19 giugno 2003 al CASD Centro Alti Studi (www.csad.difesa.it), afferma «I Comandi Joint ed i Component Commanders propri della struttura statica di comando opereranno attraverso i nuovi Comandi proiettabili ad alta prontezza (HRF) di cui la NATO sta progressivamente dotando la propria struttura delle forze. Nel settore marittimo i comandi proiettabili saranno tre (COMITMARFOR, COMUKMARFOR e COMSPMARFOR) in grado di gestire operazioni NATO a livello TASK FORCE (NTF), ad essi si aggiunge il comando americano COMSTRIKFORSOUTH al quale potrebbero essere affidate eventuali operazioni di più ampie dimensioni e di più consistente Power Projection»;
in tale relazione non viene detto che il COMITMARFOR della Nato ha sede a Taranto. Ciò lo apprendiamo sul sito Intenet della rivista Analisi Difesa www.analisidifesa.it, nella pagina web citata sopra: «Il COMITMARFOR è stato istituito ufficialmente il 4 settembre del 2002 sulla più importante base navale della Marina Militare, quella di Taranto, e si avvale di uno staff multinazionale composto da una ottantina di uomini e donne tra Ufficiali e Sottufficiali, in quella che possiamo chiamare una normale situazione di pace, ma che possono diventare circa 110 durante le situazioni di crisi, risultato della combinazione degli staff di comando del «COMFORAL» (Comando Forze d'Altura) e di «COMGRUPNAVIT» (Comando Gruppo Navale Italiano), in cui sono stati integrati ufficiali e sottufficiali di Stati Uniti, Gran Bretagna, Grecia, Turchia, Francia, Spagna e Germania per un buon 25 per cento del totale citato in precedenza. Una delle caratteristiche peculiari del «COMITMARFOR» è la capacità di intervenire con estrema rapidità alla guida di forze aeronavali e anfibie NATO o comunque caratterizzate da una composizione multinazionale, in crisi che si possono sviluppare in quello che viene definito il Mediterraneo «allargato», ovvero la porzione di spazio che comprende oltre al Mediterraneo stesso, il Mar Rosso, il Golfo Persico ed i mari limitrofi. Il comandante del nuovo comando, che adesso si può considerare operativo al 100 per cento dopo un inevitabile periodo di assestamento, è un Ammiraglio italiano imbarcato con tutto il suo Staff sul rifornitore di Squadra ETNA. Attualmente esso è il Contrammiraglio Maurizio Gemignani»;
l'indicazione di Taranto rientra dunque nella nuova strategia del Pentagono per l'Europa. Per quanto riguarda l'Italia le truppe americane dovrebbero essere dislocate in due basi: a Galbiate Olona, nei pressi dell'aeroporto di Milano Malpensa, e l'altra appunto nel capoluogo ionico, dove secondo indiscrezioni, gli investimenti (escluse le attrezzature tecniche e militari) non sono inferiori a 500 milioni di euro, come previsto dall'accordo Cheney con il Governo italiano. La base dovrebbe inglobe aere dimesse nella zona industrialportuale e disporre anche di un nuovo molo. Inoltre, potrebbe includere anche il centro di ascolto, ora situato anche a San Vito dei Normanni, che è entrata nella rete Echelon, fin dal 30 settembre 1998 con il sistema Usa di comunicazione satellitare e spionaggio
se non ritenga il Governo, che la progressiva militarizzazione strategica impressa alla città di Taranto da parte del Pentagono non sia in contraddizione con la sicurezza del territorio e delle popolazioni locali;
se non ritenga ancora che l'automatica accoglienza delle richieste del Pentagono in materia di utilizzazione del territorio italiano, in un contesto in cui si vanno ridefinendo i rapporti e le relazioni internazionali, non sia lesivo del principio della sovranità nazionale del nostro Paese;
sulla base di quali considerazioni politiche, in quali sedi e attraverso quali passaggi formali il Governo sia arrivato a concedere una tale utilizzazione della stazione navale di Mare Grande e perché queste scelte siano state prese senza che il Parlamento ne venisse informato e messo nella condizione di pronunciarsi in merito.
(4-09815)
i dipendenti civili del Ministero della difesa in servizio presso l'Aeroporto Militare di Galatina - 61 Stormo e 10 Reparto Manutenzione Velivoli - svolgono la propria attività nell'ambito delle rispettive competenze in stretta collaborazione con la componente militare, assicurando così l'ottimizzazione del lavoro;
in sostanza, gli impiegati civili soprarichiamati svolgono gli stessi compiti operativi con uguale assunzione di responsabilità rispetto al personale militare impiegato nella stessa base aerea e nelle medesime condizioni ambientali/addestrative;
il suddetto personale civile è costantemente impegnato nell'attività operativa ed amministrativa, a supporto sia della base logistica che delle stesse unità di volo; ad esso è, infatti, demandato lo svolgimento di compiti afferenti la manutenzione dei velivoli, dall'attrezzatura di volo, della sicurezza delle piste, della comunicazione e finanche dell'addestramento di parte del personale civile e militare;
a fronte di una condizione lavorativa di assoluta ed inconfutabile uguaglianza sostanziale tra dipendenti civili e militari - nel senso sopra esplicitato - non corrisponde, tuttavia, il riconoscimento di una doverosa uguaglianza di condizioni giuridiche ed economiche tra le due indicate categorie di lavoratori -:
quali iniziative di carattere normativo il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di equiparare il trattamento giuridico ed economico del personale civile e militare affinché si ponga fine ad una disparità di trattamento quale quella evidenziata in premessa, che appare inaccettabile e ingiustificata.
(4-09822)