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PRESIDENTE. L'onorevole Carli ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00706 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 6).
CARLO CARLI. È una felice combinazione che lei presieda, signor Presidente, ogni volta che ho l'opportunità di parlare di questo territorio, perché lei conosce personalmente i luoghi di cui parlo.
PRESIDENTE. Sono stato anche sfollato a Vecchiano.
CARLO CARLI. Allora potrà meglio di altri comprendere il significato di quanto sto per dire.
L'interpellanza in esame è stata presentata il 7 aprile 2003, ovvero quasi un anno fa: ritengo grave il ritardo della risposta, poiché nel frattempo il poligono di tiro situato a Marina di Vecchiano ha continuato a funzionare. In particolare, sono proseguite le esercitazioni, gli spari e le esplosioni in un luogo di notevole pregio naturalistico e paesaggistico. Signor sottosegretario, la invito a visitare tale luogo, in modo che possa constatare direttamente l'incompatibilità del poligono con l'ambiente.
Il poligono militare, che opera su un'area di circa un ettaro e che è stato dato in concessione al Ministero della difesa dal 1961, costituisce l'ultimo residuo di utilizzo militare di tutta l'area compresa da Viareggio fino a Bocca di Serchio. In tale area, dall'inizio del secolo scorso, vi era un grande poligono di tiro per le navi della Reale marina e, addirittura, in Bocca di Serchio, negli anni trenta, fu insediata la base dei sommozzatori incursori della X MAS.
Dopo la seconda guerra mondiale il poligono di tiro fu eliminato. Ma, nel periodo compreso fra il 1950 e il 1956, vi un tentativo da parte della Marina militare di riattivarlo, trovando una forte opposizione da parte dei comuni di Vecchiano e di Viareggio e delle province di Pisa e di Lucca. Abbandonato tale progetto, il Ministero della difesa, nonostante l'opposizione del comune di Vecchiano - che mi è stata confermata proprio ieri dal sindaco Rodolfo Pardini - ottenne nel 1967 dal Ministero delle finanze un'area di 11.200 metri quadrati a sud del piazzale Montoni, attualmente utilizzata come poligono di tiro, nonostante il comune di Vecchiano e il parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli abbiano richiesto più volte l'eliminazione del poligono stesso. Il comune di Vecchiano ha più volte inutilmente richiesto all'allora Ministero delle finanze il verbale di consegna dell'area.
Il poligono è a servizio di tutta la regione militare tosco-emiliana. Esso viene utilizzato tra il 1o ottobre e il 30 aprile e rimane inattivo dal 1o maggio al 30 settembre, in corrispondenza della stagione balneare. Il suo funzionamento prevede la presenza di vedette, che interdicono l'utilizzo dell'area, e alla fine dell'esercitazione dovrebbe essere eseguita la bonifica da bossoli, proiettili e sagome. Tuttavia, come rilevato peraltro anche da un servizio televisivo, essa non viene eseguita o viene eseguita in modo inadeguato. All'inquinamento acustico e all'inquinamento derivante dalle esplosioni, va quindi aggiunto l'inquinamento provocato dai residui delle esercitazioni.
Il piano di gestione «Tenuta di Migliarino e Fattoria di Vecchiano», approvato dal consiglio direttivo dell'Ente parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, nel cui territorio ricade il poligono, il 24 dicembre 1997, prevede, all'articolo 14: «Per la riserva naturale di Bocca di Serchio, inoltre, il parco attiva le necessarie iniziative per l'eliminazione del poligono di tiro. Con la cessazione dell'utilizzo dell'area come poligono di tiro (...) con il fine di ricostruire il cordone dunale attualmente scomparso». Il presidente dell'Ente parco, Giancarlo Lunardi, mi ha recentemente confermato tale volontà.
Il parco è meta di visite di carattere escursionistico per la presenza di specie animali e vegetali caratteristiche, disturbate dalle esercitazioni militari. Finora non vi sono stati incidenti durante le esercitazioni di tiro, e si tratta certamente di un fatto positivo. Tuttavia, la presenza del poligono e l'uso militare di quell'area sono evidentemente incompatibili con il valore ambientale e naturalistico del parco. Il 2 aprile 2003 la trasmissione
Striscia la notizia ha dimostrato la superficialità con cui viene condotta la bonifica del terreno dopo le esercitazioni.
L'amministrazione comunale di Vecchiano è nettamente contraria alla permanenza del poligono, in linea con le precedenti richieste del consiglio comunale.
Voglio sottolineare che nel territorio comunale di Vecchiano, sulle colline a ridosso del paese, vi è un altro poligono di tiro; dunque, consideriamo come su questo comune insistano due poligoni.
Voglio far rilevare al sottosegretario, all'Assemblea e a lei, signor Presidente - anche se già lo conosce - il valore del parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, offrendo brevi cenni su questa entità territoriale.
Il territorio del parco si estende sulla fascia costiera delle province di Pisa e Lucca, interessando i Comuni di Pisa, Viareggio, San Giuliano Terme, Vecchiano e Massarosa, in un'area anticamente lagunare e paludosa colmata, con l'andar del tempo, da detriti portati dal fiume Serchio e, in maniera più importante, dal fiume Arno.
Interventi di bonifica effettuati nel corso dei secoli, iniziati dalla famiglia Medici e conclusisi in tempi più recenti (dal 1920 al 1940), hanno poi definito l'attuale geografia del territorio. Questi interventi, effettuati prima per colmata, cioè con l'apporto di sedimenti depositati dalle piene, e poi tramite sistemi di pompaggio (idrovore), hanno pian piano disegnato l'attuale assetto idrico del parco, intervenendo anche su importanti corsi d'acqua e canali, quali il fiume Morto, che nasce dai monti Pisani e sfocia in mare al centro di San Rossore, il canale dei Navicelli, importante canale navigabile che collega Pisa con il porto di Livorno, il Burlamacca, che regima le acque che defluiscono dal lago di Massaciuccoli e così via.
La superficie totale del Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli è di 24 mila ettari e geograficamente va dalla periferia settentrionale di Viareggio al canale Scolmatore, che segna il confine tra le province di Pisa e Livorno, e si estende infine all'interno, comprendendo l'area del lago di Massaciuccoli fino alle pendici del monte Quiesa.
La varietà del territorio determina anche una discreta diversità di clima, che tecnicamente può essere definito «mediterraneo umido», con una piovosità omogenea tutto l'anno ed una notevole escursione termica tra inverno ed estate. Possiamo considerarlo una prima transizione tra il regime mediterraneo e quello continentale. La piovosità annuale è intorno ai 900 millimetri, con picchi in autunno ed in primavera. La temperatura media annua è intorno ai 15 gradi centigradi, la massima media è di circa 33 gradi. Tra i venti più rappresentati, ci sono quelli del secondo quadrante (sud-est) e l'ovest.
Pertanto, vi è una specificità ambientale e climatica; inoltre, vi è una particolare attenzione alla fauna, e l'esistenza del poligono di tiro contrasta sempre di più con questa presenza di grande valore e di grande ricchezza. Notevolissima, infatti, è la presenza di avifauna: sono oltre 200 le specie accertate di uccelli, tra migratori e stanziali. Nelle zone umide, le specie ed i colori variano con il mutare delle stagioni; l'autunno e la primavera sono senz'altro le stagioni migliori per il birdwatching, ma presenze importanti sono facilmente riscontrabili anche in inverno. In queste aree, gli acquatici ed i trampolieri sono i padroni incontrastati e numerosi sono i germani reali.
Dunque, vi è una serie di specie che devono essere protette e che in quel parco trovano il loro ambiente ideale. Inoltre, vari lidi e dune formano il litorale sabbioso che si estende per circa 23 chilometri da Calambrone fino a Viareggio. Le dune raggiungono, in certi tratti litorali, anche 7-10 metri di altezza e sono colonizzate da specie vegetali (soprattutto specie psammofile), la cui conformazione cespugliosa svolge un'utile azione di barriera al vento e di fissazione delle dune stesse, grazie allo sviluppato apparato radicale; di grande interesse naturalistico è il tratto che va dalla periferia nord di Viareggio alla foce del fiume Arno.
Ecco, signor sottosegretario, alcuni cenni sul valore di questo parco, un'importante risorsa di carattere naturalistico che serve non solo alla qualità dell'ambiente,
ma anche a migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano e che possono recarvisi per godere di questa stupenda risorsa naturalistica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Cicu, ha facoltà di
SALVATORE CICU, Sottosegretario di Stato per la difesa. Il poligono situato nell'area della Foce del Serchio di Marina di Vecchiano, nella provincia di Pisa, è gestito dal comando brigata Folgore ed è utilizzabile dal 1o ottobre al 30 aprile di ogni anno, nei giorni non festivi e nella fascia oraria compresa tra le ore 8 e le ore 22. Le esercitazioni di tiro vengono svolte dai reparti di tutte le Forze armate dello Stato dislocate nelle province di Pisa e Livorno, impiegando esclusivamente armi portatili con un munizionamento a corta gittata.
PRESIDENTE. L'onorevole Carli ha facoltà di
CARLO CARLI. Non mi dichiaro affatto soddisfatto della risposta del sottosegretario, che credo non sia basata su informazioni complete, perché la trasmissione Striscia la notizia, cui ho fatto riferimento, dava evidente segno del fatto che la bonifica veniva eseguita male (se non addirittura che essa non veniva assolutamente fatta). Inoltre, non trovo sia una giustificazione l'esistenza di poligoni in altri parchi naturali. Voglio poi sottolineare che nel comune di Vecchiano, che non è poi così grande, ci sono due poligoni di tiro: uno nel parco Migliarino-San Rossore- Massaciuccoli, l'altro sulle colline a ridosso del paese.
Al riguardo, nel sottolineare come la presenza sul territorio di tale struttura abbia in generale contribuito a salvaguardare il patrimonio ambientale dell'area interessata, si osserva che situazioni analoghe a quelle rappresentate dagli interpellanti sono presenti in altre zone del territorio nazionale, come ad esempio il poligono di Carpegna o i poligoni militari all'interno del parco nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga (aggiungo anche i parchi naturali come quelli della Sardegna, dove la presenza della servitù militare, come gli onorevoli interpellanti sanno, è molto estesa), senza che ciò abbia comportato o comporti particolari problematiche di convivenza delle diverse realtà.
Si ritiene pertanto che anche la presenza del poligono Foce Serchio, in corrispondenza del parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, non debba essere considerata motivo preclusivo per l'equilibrata convivenza di entrambi, tanto meno per richiedere la soppressione del poligono che, da circa quarant'anni, senza produrre alcuno degli effetti che sono stati paventati, esiste sul luogo. Infatti, attraverso procedure di coordinamento definite dalle autorità militari e civili nell'ambito dei comitati misti paritetici regionali, è stato sempre possibile conseguire un modus vivendi in grado di conciliare le esigenze ambientalistiche e turistico-economiche degli enti locali con quelle che riguardano la sicurezza del paese.
Con specifico riferimento poi alla presupposta superficialità delle operazioni di bonifica, si rappresenta che, dall'esame dei verbali redatti al termine dell'attività di sgombero dell'area da parte dei responsabili, non è emersa alcuna irregolarità. Allo stesso modo, le verifiche effettuate sul filmato, mandato in onda nel corso della trasmissione citata dagli interpellanti, hanno consentito di rilevare la presenza all'interno dell'area addestrativa di materiale improduttivo di rischi per la collettività.
Più in generale, si può osservare che l'amministrazione militare ha posto sempre particolare attenzione alle operazioni di bonifica, sensibilizzando costantemente i comandi e gli enti dipendenti affinché garantiscano la scrupolosa e rigorosa applicazione delle vigenti disposizioni in materia di impiego, manutenzione e bonifica delle strutture addestrative nonché di tutela in maniera particolare dell'ambiente. Al riguardo, infatti, all'inizio del 2003, è stato pubblicato e trasferito a livello di formazione il vademecum per i comandanti dell'esercito sulla protezione ambientale, con il quale si forniscono specifiche indicazioni che vengono ad essere ottemperate per consentire la valutazione ottimale dell'eventuale impatto sull'ambiente da parte delle autorità militari.
Ora, come è noto e riportato nella mia interpellanza, le vicende sono state tortuose, lunghe e complesse.
Non è stato mai consegnato, inoltre, il verbale che certifica la consegna dell'area al Ministero della difesa, da parte del Ministero delle finanze. Sarebbe importante che il comune di Vecchiano ne venisse non solo a conoscenza, ma anche in possesso
Signor sottosegretario, sarebbe importante che il Governo svolgesse su questa vicenda un'ulteriore riflessione. La invito a visitare questo luogo perché, al di là del poligono, merita di essere visto. Sono luoghi cantati anche da Gabriele D'Annunzio e che hanno ispirato importanti pittori, artisti e sceneggiatori di film; vi sono infatti riferimenti naturalistici, ambientali e paesaggistici di grande valore.
È vero, come lei sostiene, che quest'aerea è stata vincolata e non è stata oggetto di speculazioni edilizie (e vorrei vedere!); peraltro, negli anni sessanta vi fu un tentativo di distruggere parte della pineta per costruirvi abitazioni. Tuttavia, la presenza del poligono disturba tutte le specie animali: l'uccello fratino, che nidifica lungo la spiaggia, è una specie di grande pregio. L'attività del poligono, dunque, è chiaramente in contrasto con la tutela di un'area stupenda.
Ribadisco la mia completa insoddisfazione ed invito il sottosegretario ed il Governo a visitare questo luogo di pregio.