Allegato B
Seduta n. 442 del 22/3/2004


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
dopo una lunga serie di contrasti insorti nell'ambito dell'ambiente giudiziario napoletano e di contrapposizioni nell'ambito dell'amministrazione della giustizia, il C.S.M. ha deciso, nel settembre del 2003, la «incompatibilità ambientale e funzionale del dr. Agostino Cordova», Procuratore della Repubblica, con la sede di Napoli;
all'origine della richiamata vicenda è scaturito il cosiddetto caso «Napoli» che ha inciso, in maniera negativa, nella resa del servizio giustizia con la produzione di una conflittualità permanente che ha indebolito la credibilità e la funzionalità degli uffici della Procura della Repubblica;
il Ministro della giustizia, sollecitato anche dalla unanime richiesta magistrati ed avvocati, aveva definitivamente adottato gli atti di sua competenza, stabilendo che, dal 25 marzo 2004, il Procuratore della Repubblica avrebbe preso servizio presso una sezione penale della Corte di Cassazione;
è stato ieri annunziato, con vistosi titoli di stampa, un vero e proprio «colpo di scena» rappresentato dalla firma, ad opera dello stesso Ministro della Giustizia,


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di un nuovo decreto - a posteriori - che ha prorogato la permanenza dell'ormai ex Procuratore Capo di Napoli almeno fino a settembre;
l'eccezionale provvedimento sarebbe accompagnato da un richiamo motivazionale a pretese «necessità di completamento di indagini» già iniziate dal procuratore Cordova;
se la motivazione fosse quella esternata dal Ministro non si capirebbe secondo gli interpellanti in virtù di quale patrimonio di informazioni quest'ultimo abbia potuto valutare la effettiva delicatezza di «fatti», comunque, coperti da segreto di indagine;
le pretese necessità di completamenti investigativi mal si attagliano alla consistenza dell'organico (attualmente prestano servizio ben otto procuratori aggiunti e novantadue sostituti procuratori) nonché alla ordinaria prassi di assegnazione delle indagini ai sostituti procuratori;
singolare appare altresì il fatto - riportato dal quotidiano il Mattino del 17 marzo 2004 - che la notizia della richiamata proroga sia stata diffusa dalla agenzia on-line Il Velino, diretta da Lino Jannuzzi, e non dall'Ufficio Stampa del Ministero della Giustizia;
la lettura dei primi commenti, apparsi sulla stampa, ha evidenziato l'ulteriore sconcerto e disorientamento determinatosi negli ambienti giudiziari del capoluogo;
si sono registrate numerose e qualificate opinioni di aperto dissenso nei confronti dell'eccezionale provvedimento;
proprio in data 17 marzo si è appreso, dalle agenzie di stampa, che la Commissione incarichi direttivi dal C.S.M. ha proposto, all'unanimità, il dr. Giovandomenico Lepore, per ricoprire l'incarico di Procuratore della Repubblica di Napoli;
quanto accaduto si registra come avvenimento privo di precedente alcuno in relazione a deliberati casi di «incompatibilità funzionale ed ambientale» rappresentando altresì una vistosa contraddizione tra la accertata incompatibilità e la prosecuzione delle funzioni inquirenti nel medesimo ambiente;
quali criteri abbiano ispirato il Ministro nella adozione di un provvedimento di proroga, secondo gli interpellanti, così inopinato ed eccezionale che non sembra coerente con gli assetti normativi che regolano i suoi poteri e quali siano i procedimenti per i quali il Procuratore uscente gli abbia comunicato di dover svolgere ulteriori indagini, in quanto da lui personalmente dirette;
se non ritenga che la permanenza del dr. Agostino Cordova presso la Procura della Repubblica di Napoli, in costanza della accertata incompatibilità ambientale e funzionale, contrasti nettamente proprio con la oggettiva necessità di prosecuzione di attività di indagini rispondenti a criteri di correttezza, credibilità, affidabilità;
se tutto ciò non rappresenti un ulteriore e preoccupante indebolimento della credibilità dell'Ufficio della Procura determinando altresì un affievolimento della serenità ambientale anche nell'espletamento stesso delle indagini;
se le richiamate preoccupazioni non siano tanto più allarmanti in considerazione della necessità assoluta di una forte ripresa della iniziativa della Procura della Repubblica di Napoli di tutte le attività idonee a fronteggiare i gravi problemi della criminalità ed a riprendere la piena autorità del proprio ruolo, tanto più in considerazione del fatto che dovrebbero svolgersi delicate competizioni elettorali proprio nel periodo di vigenza della proroga così avventatamente concessa;
se non ravvisi la necessità di accelerare ogni procedura di competenza del Ministero volta a rendere possibile l'insediamento del nuovo Capo della Procura.
(2-01127)
«Violante, Finocchiaro, Siniscalchi, Bonito, Kessler, Magnolfi, Carboni, Roberto Barbieri, Cennamo, Chiaromonte, Alberta De Simone, De Luca, Diana, Marone, Petrella, Ranieri, Tuccillo».


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Interrogazioni a risposta scritta:

RUGGERI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della giustizia, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
con l'articolo 33, comma 2, secondo periodo della legge 27 dicembre 2002 n. 289, il legislatore ha espressamente previsto il riordinamento della Riforma del personale delle forze di Polizia ad ordinamento civile e militare;
presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, durante la trattazione del disegno di legge n. 2384, il cui esame è iniziato nell'autunno 2002 ed è ancora formalmente in corso - concernente il riordino della carriera dei Funzionari di Polizia - il sottosegretario Alfredo Mantovano, nella seduta del 26 marzo 2003, ha comunicato che, nella stessa materia, sarebbe in corso da parte del Governo una parallela attività preparatoria per la definizione di un testo sui Funzionari di Polizia per il quale il medesimo Sottosegretario ha affermato «essere necessario acquisire il parere delle organizzazioni sindacali» e che pertanto si prevedono «tempi ampi» per la presentazione di un disegno di legge in materia;
sulla Carriera dei funzionari della Polizia di Stato e sugli ordinamenti delle corrispondenti qualifiche e posizioni funzionali degli altri Corpi di polizia, resta aperta la questione del riallineamento normativo e della perequazione economica a corrispondenti carriere del pubblico impiego, quali quelle dei prefettizi e dei diplomatici;
l'appiattimento retributivo subito dai Funzionari Dirigenti e Direttivi della Polizia di Stato (unitamente ai corrispondenti gradi e qualifiche degli altri Corpi di polizia) dal 1983 ad oggi, così come denunciato dall'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, è intollerabile e mortifica proprio coloro che, chiamati a tutelare i cittadini, assumono quotidianamente le massime responsabilità, mentre sembra che si continui a gratificare economicamente solo certi burocrati;
tra i Questori, i Dirigenti dei Commissariati di P.S. e i Dirigenti di tutti gli altri Uffici della Polizia di Stato, al pari degli Ufficiali e funzionari delle altre Forze dell'ordine, si è creata, accanto all'amarezza per il mancato riconoscimento dei loro diritti, una situazione di incertezza, di insoddisfazione e di mancanza di fiducia nei confronti dei provvedimenti del Governo e dello stesso Parlamento, per provvedimenti economici e normativi che, pur da lungo tempo promessi, annunciati ed, in alcuni casi anche approvati (come nel caso dell'impegno al riconoscimento di un'autonoma rappresentanza sindacale per le organizzazioni rappresentative dei soli Funzionari), non trovano alcuna attuazione concreta;
nella seduta del 26 febbraio scorso, il medesimo Sottosegretario, in rappresentanza del Governo, ha annunciato una nuova e diversa proposta normativa per l'estensione dei benefici contrattuali ai dirigenti della Polizia di Stato, affermando che essa potrebbe trovare la copertura finanziaria nelle risorse accantonate nella legge finanziaria del 2004 per il Ministero della difesa e per Ministero dell'interno, ed essere portata all'attenzione del Parlamento in tempi brevi e che nell'ambito della stessa iniziativa potrebbe trovare soluzione la problematica relativa all'istituzione di un'area contrattuale autonoma per i Funzionari della Polizia di Stato ed alla rappresentatività delle associazioni sindacali cui aderiscono esclusivamente i funzionari della Polizia di Stato, temi sui quali il Governo si è formalmente impegnato in passato accogliendo una specifica raccomandazione;
il 1o marzo scorso l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha organizzato, su tutto il territorio italiano, partecipate assemblee di Funzionari di Polizia nel corso delle quali è incontrovertibilmente emerso il profondo malessere della


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categoria ed è stato rivendicato il diritto ad una carriera unitaria e a retribuzioni più dignitose ed in linea con quelle che il Governo ha attribuito ad altri funzionari civili del Ministero dell'interno -:
con quali tempi sarà presentato in Parlamento dal Governo il disegno di legge finalizzato ad estendere ai Dirigenti delle Forze di polizia almeno i trattamenti accessori previsti dal vigente contratto di lavoro per il restante personale;
se il predetto disegno di legge coprirà retroattivamente tutto il periodo di vigenza del contratto di lavoro di cui al decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 2002, n. 164, come tutti i Funzionari dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia auspicano anche per evitare incostituzionali disparità di trattamento economico per medesimi servizi prestati;
con quali tempi il Governo presenterà in Parlamento l'autonoma iniziativa normativa finalizzata a riconoscere ai Funzionari della Polizia di stato ed agli Ufficiali e Funzionari degli altri Corpi di polizia la riforma della loro carriera;
se tale iniziativa normativa contemplerà, similmente a quanto operato per Funzionari prefettizi e diplomatici, una carriera unitaria e dirigenziale;
se il Governo intenda perseguire una scelta di riordino ed equiordinazione nell'ambito dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza;
se, nella more delle procedure legislative, il Governo intenda riconoscere, alle organizzazioni, che rappresentano in via esclusiva gli interessi dei Funzionari di Polizia e dei gradi e qualifiche equiparati, almeno un tavolo negoziate per la trattazione dalle specifiche questioni di lavoro che pervengono alla Dirigenza.
(4-09455)

CENTO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
Paolo Maurizio Ferrari è fondatore e membro del nucleo storico delle Brigate Rosse, è anche il primo brigatista clandestino ad essere catturato il 27 maggio 1974, sospettato di aver partecipato ai sequestri Labate, Amerio e a quello del giudice Sossi;
ad una prima condanna a 14 anni di reclusione nel 1974 per la partecipazione al sequestro del giudice Mario Sossi, ne seguirono altre riguardanti vicende connesse con l'attività politica delle Brigate Rosse, ma mai legate ai fatti di sangue;
attualmente Ferrari è continuativamente in carcere a Biella dal 1974 e non è mai uscito una volta, nonostante potesse beneficiare della libertà condizionale e dell'alternanza carcere/lavoro, entrambe previste per legge;
nel mese di febbraio 2004 è scaduto il suo fine pena, ma risulta, ancora inspiegabilmente, in carcere -:
quali provvedimenti intendano intraprendere affinché si possa far luce sulla condizione carceraria del detenuto Ferrari, recluso ancora a Biella, e quali siano le sue condizioni di salute;
se non ritengano avviare una verifica sulle motivazioni della detenzione di M. Ferrari e della data certa del suo «fine pena».
(4-09476)