Allegato B
Seduta n. 438 del 15/3/2004


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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

LA GRUA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Lottomatica Italia Servizi S.p.A. del gruppo Lottomatica, tramite i suoi terminali installati presso rivendite di tabacchi, bar e locali pubblici, gestisce, oltre al gioco del lotto, anche altri servizi come pagamento tasse automobilistiche, ricariche telefoniche ed altro;
proprio con riferimento al servizio di ricariche telefoniche, numerosi ricevitori lottomatica sono andati incontro a spiacevoli inconvenienti in quanto si sono visti addebitare operazioni di ricarica che in effetti non sono state effettuate;
gli inconvenienti suddetti si sono verificati tutte le volte che, a seguito di ricarica non portata a termine, o comunque fallita, pur in presenza, dunque, di operazione non conclusa e pur in presenza di scontrini in negativo emessi dal computer, tali operazioni sono state addebitate al ricevitore;
la percentuale di operazioni non concluse, ma con contestuale addebito del relativo importo al ricevitore, è notevole in tutto il territorio nazionale e sta mettendo in crisi un intero settore;
la riscossione di tali importi da parte della Lottomatica Italia Servizi S.p.A. per operazioni mai portate a termine, potrebbe costituire - se accertata - un tipico indebito che imporrebbe il rimborso in favore dei ricevitori;
le numerose segnalazioni e richieste di rimborso effettuate dagli aventi diritto alla Lottomatica Italia Servizi S.p.A. non hanno avuto alcun riscontro;
il danno economico subito dai ricevitori è considerevole ed ha arrecato grave danno al settore -:
se non ritenga opportuno disporre immediati accertamenti per verificare se il comportamento della Lottomatica Italia Servizi S.p.A. nei confronti dei ricevitori sia legittimo;
se le somme addebitate ai ricevitori sono state trasferite ai gestori di telefonia mobile a fronte di prestazioni non rese;
se si ravvisano responsabilità a carico della Lottomatica Italia Servizi S.p.A. e in caso positivo quali provvedimenti intende adottare a tutela dei ricevitori.
(4-09344)

LOIERO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere se non ritenga opportuno provvedere affinché venga sollecitamente corrisposto, alla cittadina italiana, esule dall'Istria, Francesca Tonetti (posizione n. 1333/152487TC) - considerata anche l'età avanzata dell'interessata - l'ultimo indennizzo per gli ingenti beni della sua famiglia, abbandonati nei territori ceduti all'ex-Jugoslavia e utilizzati, previo consenso della famiglia, dal Governo italiano per il pagamento riparatore dei danni di guerra causati dal 1941 al 1945 all'ex Jugoslavia, indennizzo ammontante, ai sensi della legge 29 marzo 2001 n. 137, a circa 69 milioni di vecchie lire, pari a un misero 1 per 100 del valore che avevano i beni abbandonati nel 1938.
(4-09349)

LUCCHESE. - Al Ministro dell'economia e della finanze, al Ministro delle attività


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produttive. - Per sapere quali iniziative normative intendano adottare per determinare una diminuzione delle tariffe della luce e del gas nonché una diminuzione del prezzo della benzina.
(4-09363)

PERROTTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Ferrovie dello Stato è una delle principali aziende italiane e che con gli investimenti che effettua, dovrebbe costituire uno dei principali punti di riferimento dell'economia italiana. È inoltre da tener presente che dal 1996 ad oggi, sono stati spesi circa 50.000 miliardi di vecchie lire -:
se il Ministro intenda accertare quali e quanti investimenti iniziati sotto la direzione del dottor Cimoli, siano stati portati a termine.
(4-09365)

PISTONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che i proprietari degli appartamenti degli stabili di proprietà dell'Inpdap di Via Francesco Gentile, in Roma, a distanza di quasi tre anni (il rogito è stato siglato nel mese di maggio del 2001), non hanno ancora ricevuto, da parte dell'Inpdap, il deposito cauzionale da loro versato alla stipula del contratto di locazione, avvenuto nel 1992, e che, invece, andava loro restituito «entro e non oltre due anni dalla data di acquisto degli immobili»;
la somma da restituire da parte dell'istituto ad ogni proprietario è pari a circa tre mensilità di canone d'affitto, come previsto a suo tempo dal contratto di locazione ed è quantificabile intorno a 1.000/1.200 euro, oltre agli interessi legali maturati;
nella prima settimana di febbraio 2004, l'Inpdap ha dovuto restituire il deposito cauzionale a 30 proprietari su 96; costoro avevano scelto una regolare azione legale, sostenendone i costi, e in questo modo hanno ottenuto il decreto ingiuntivo di pagamento;
la gran parte dei proprietari non aveva aderito a questa iniziativa giudiziaria perché considera inaccettabile che si debba ricorrere ad un'azione legale per ottenere il riconoscimento di un diritto stabilito per legge e sostenerne addirittura i costi;
nonostante le tante formali richieste avanzate a più riprese dai proprietari degli appartamenti, l'istituto non ha mai provveduto a comunicare loro alcunché;
da notizie in possesso dell'interrogante, tale situazione è purtroppo generalizzata e riguarda tanti nuovi proprietari che si trovano nelle stesse identiche condizioni dei suddetti -:
se non ritengano opportuno attivarsi urgentemente presso l'Istituto al fine di sbloccare tale iniqua situazione, consentendo ai suddetti proprietari, e a tutti coloro i quali si trovano nello stesso identico stato, di entrare in possesso del deposito cauzionale a suo tempo versato all'istituto e porre fine a questa illegittima situazione.
(4-09376)