la stessa Corte d'Appello ha sospeso per due anni l'esecuzione della sentenza per il secondo religioso, Tenzin Delek Rimpoche, di 52 anni;
ad invitare il Governo della Repubblica Popolare Cinese a non procedere nell'esecuzione della pena di morte nei confronti del religioso Tenzin Delek Rimpoche ed a richiedere per lo stesso un processo equo alla presenza di osservatori internazionali;
ad adottare urgenti iniziative, anche normative, affinché i lavoratori messi in mobilità siano riassunti da ACI Italia, così come è già accaduto nel 1998 nel corso di una precedente ristrutturazione, in modo tale da conseguire un rafforzamento delle strutture di un ente preposto al miglioramento della regolarità e della sicurezza della circolazione.
a svolgere attività criminali (quali il traffico di stupefacenti), alla prostituzione;
ad adottare, previo parere della Commissione bicamerale per l'infanzia, un programma d'azione in applicazione della Convenzione n. 182 e della Raccomandazione n. 190 dell'Organizzazione internazionale del lavoro e anche in attuazione della citata legge n. 228/2003;
in seguito alla risoluzione sul Tibet approvata dalla Camera dei deputati il 9 ottobre 2002 con la quale, fra l'altro, si impegnava il Governo italiano ad «invitare il Governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i fondamentali diritti politici, sociali e culturali delle minoranze religiose, etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali compresa la libertà di culto»;
lo scorso 26 gennaio 2003 sono state confermate le condanne a morte dalla magistratura della provincia del Sichuan nei confronti di due religiosi tibetani, Tenzin Delek Rimpoche e Lobsang Dondhup, accusati di «detenzioni di armi ed esplosivi» e di promuovere attività politica «separatista», finalizzata all'indipendenza del Tibet dalla Cina;
la condanna a morte di Lobsang Dhondup, un monaco tibetano di 28 anni, è stata eseguita immediatamente dopo la lettura della sentenza che respingeva la richiesta di appello e nonostante le proteste della comunità internazionale;
la stessa Corte d'Appello ha sospeso per due anni l'esecuzione della sentenza per il secondo religioso, Tenzin Delek Rimpoche, di 52 anni;
L'Unione europea ha espresso formale protesta per l'esecuzione della sentenza di Lobsang Dondup e riserve formali nei confronti della Repubblica Popolare Cinese per le modalità di conduzione del processo da parte cinese, con riferimento alla scarsa trasparenza nei procedimenti del processo, alle palesi violazioni del diritto alla difesa, al disinteresse per gli appelli internazionali ricevuti circa la sorte dei condannati;
il governo USA ha espresso simile protesta nei confronti della Repubblica Popolare Cinese;
ad invitare il Governo della Repubblica Popolare Cinese a non procedere nell'esecuzione della pena di morte nei confronti del religioso Tenzin Delek Rimpoche ed a richiedere per lo stesso un processo equo alla presenza di osservatori internazionali;
a rinnovare tale richiesta in occasione della prossima Sessione della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite prevista a Ginevra il 15 marzo 2004.
(7-00386) «Cima, Vernetti».
anche in seguito alla Risoluzione sul Tibet approvata dalla Camera dei Deputati il 9 ottobre 2002 con la quale, fra l'altro, si impegnava il Governo Italiano ad «invitare il Governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i fondamentali diritti politici, sociali e culturali delle minoranze religiose, etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali compresa la libertà di culto»;
lo scorso 26 gennaio 2003 sono state confermate le condanne a morte dalla magistratura della provincia del Sichuan nei confronti di due religiosi tibetani Tenzin Delek Rimpoche e Lobsang Dondhup, accusati di «detenzioni di armi ed esplosivi» e di promuovere attività politica «separatista», finalizzata all'indipendenza del Tibet dalla Cina;
la condanna a morte di Lobsang Dhondup, un monaco tibetano di 28 anni, è stata eseguita immediatamente dopo la lettura della sentenza che respingeva la richiesta di appello e nonostante le proteste della comunità internazionale;
l'Unione Europea ha espresso formale protesta per l'esecuzione della sentenza di Lobsang Dondup, nonché ha espresso riserve formali nei confronti della Repubblica Popolare Cinese per le modalità di conduzione del processo da parte cinese con riferimento alla scarsa trasparenza nei procedimenti del processo, alle palesi violazioni del diritto alla difesa, al disinteresse per gli appelli internazionali ricevuti circa la sorte dei condannati;
il governo USA ha espresso simile protesta nei confronti della Repubblica Popolare Cinese,
a rinnovare tale richiesta in occasione della prossima Sessione a Ginevra (15 marzo 2004) della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite.
(7-00387) «Folena, Vernetti, Giovanni Bianchi, Zacchera, Cima».
premesso che:
l'ACI 116, oggi ACI Global, il 10 febbraio 2003, ha formalmente comunicato l'avvio di procedura di una ulteriore riduzione di personale per 171 unità (con la conseguente totale chiusura dei centri diretti per il soccorso nella viabilità ordinaria ed autostradale), appartenenti a diverse qualifiche professionali;
delle suddette unità, solo trenta lavoratori, al termine del periodo di mobilità, potranno essere collocati in pensione e, di conseguenza, ben 141 lavoratori verrebbero a trovarsi privi di occupazione;
questi 141 dipendenti di ACI Global potrebbero essere riassorbiti dall'ACI Italia, la cui pianta organica, approvata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 5 settembre 1995, prevede, nelle varie qualifiche, una vacanza di oltre 500 posti;
per detto provvedimento di assunzione, l'erario non solo avrebbe a suo carico alcun onere, vivendo l'ACI Italia dei proventi delle proprie attività istituzionali, ma verrebbe addirittura a conseguire un notevole risparmio per la mancata corresponsione del finanziamento per la mobilità di cui alla legge n. 223 del 1991 di cui circa 2.200.000 euro;
(7-00388) «Sgobio».
premesso che:
secondo i dati dell'ISTAT pubblicati nel 2002 sull'impiego economico dei minori in Italia, circa 31.500 sarebbero da considerarsi sfruttati a tempo pieno, su un totale di 144.285 minori impiegati economicamente;
numerosi minori, provenienti spesso da altri paesi, soprattutto balcanici, sono oggetto di traffico internazionale verso l'Italia e sono poi costretti all'accattonaggio,
l'Italia ha ratificato, con legge 25 maggio 2000, n. 148 la Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 182 del 17 giugno 1999 sulle forme peggiori di lavoro minorile che all'articolo 6 prevede che ogni Stato membro definisca ed attui programmi d'azione volti ad eliminare prioritariamente le forme peggiori di lavoro minorile;
l'Italia ha ratificato altresì, con la stessa legge n. 148/2000, la Raccomandazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 del 17 giugno 1999 sulle forme peggiori di lavoro minorile, che contiene disposizioni - da applicarsi contestualmente a quelle della citata Convenzione n. 182 - che precisano gli scopi e i contenuti dei programmi d'azione menzionati all'articolo 6 della Convenzione;
la sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGASS) svoltasi a New York dall'8 al 10 maggio 2002 ha dedicato ampio spazio al problema dello sfruttamento del lavoro minorile ed in particolare ha confermato l'impegno di combattere le peggiori forme di lavoro minorile, così come definite dalla citata Convenzione n. 182;
è in vigore da alcuni mesi la legge 11 agosto 2003, n. 228 «misure contro la tratta di persone»;
l'audizione informale della dottoressa Mariarosa Cutillo, responsabile delle relazioni internazionali dell'associazione «Mani tese», nella riunione dell'Ufficio di presidenza della Commissione parlamentare per l'infanzia del 25 febbraio 2004, ha fornito ulteriori elementi che inducono a ritenere particolarmente urgente un'azione italiana per contrastare le peggiori forme di lavoro e di sfruttamento dei minori;
dal 10 al 12 maggio prossimi a Firenze si svolgerà un Congresso mondiale sul lavoro minorile;
a predisporre tale programma d'azione nel più breve tempo possibile, essendo trascorsi ormai quasi quattro anni dalla ratifica della Convenzione n. 182 e della Raccomandazione n. 190 ed essendo ormai prossimo lo svolgimento del citato Congresso mondiale sul lavoro minorile.
(7-00389) «Burani Procaccini».