A)
domenica 13 aprile 2003, alle ore 14, dalla fabbrica Ica - Industria chimica adriatica - sita nella zona industriale B nei pressi della città alta di Civitanova Marche, in provincia di Macerata, si è levata, a seguito di un grave incendio, una densa e acre nuvola di fumo;
l'Ica, attiva dal 1971, produce vernici per legno, prodotti per nautica, diluenti e collanti;
detto fumo ha provocato delle precipitazioni solide nerastre nel territorio circostante;
l'incendio ha interessato gran parte dell'azienda, colpendo anche locali di stoccaggio di materiale infiammabile e tossico;
a causa della direzione dei venti, la nube si è orientata verso sud rispetto all'abitato, mettendo prima a rischio il vicino ospedale e raggiungendo in serata la città di Fermo (Ascoli Piceno);
l'attività della fabbrica era ferma per pausa settimanale da sabato 12 aprile 2003, alle ore 12;
nei pressi della fabbrica si segnalano diverse abitazioni;
da qualche mese l'Ica ha avviato le procedure di trasferimento nella zona industriale A della stessa città, prevista come definitiva per il mese di settembre 2003;
la stessa azienda era stata interessata in passato (circa dieci anni fa) da un incidente simile a quello in questione;
le inalazioni dei gas sprigionati dall'incendio hanno provocato irritazioni alle vie respiratorie e agli occhi di diversi cittadini, che si sono rivolti alle strutture sanitarie pubbliche;
in serata il comune di Civitanova Marche allertava la cittadinanza della pericolosità della nube, invitando a rimanere in casa e a sigillare porte, finestre e eventuali altre vie di ricambio d'aria;
la cittadinanza limitrofa lamenta frequenti cattivi odori provenienti da detta fabbrica;
la stessa azienda riveste un rilevante ruolo nel tessuto produttivo e occupazionale del maceratese, contando circa 160 dipendenti, oltre 7000 clienti e un fatturato di 45 milioni di euro -:
quale sia la reale consistenza numerica dei malesseri accusati dalla popolazione e di quali gravità;
quali siano stati i sistemi di sicurezza presenti all'interno della fabbrica;
quale sia la composizione del fumo sprigionato e delle particelle precipitate al suolo;
quali misure intendano avviare per bonificare eventuali zone agricole e abitate contaminate da detto precipitato;
quali misure stia prendendo il Governo per migliorare le condizioni di sicurezza delle fabbriche a rischio;
se la ditta in questione sia soggetta all'applicazione del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 (cosiddetta «legge Seveso»), e, nel caso in cui lo fosse, se siano state rispettate le regole previste dalla normativa, sia all'interno che all'esterno del fabbricato;
quando e come il Governo intenda dare piena attuazione al decreto legislativo n. 334 del 1999. (3-02196)
(15 aprile 2003)