Allegato B
Seduta n. 430 del 1/3/2004


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interrogazioni a risposta scritta:

RUGGERI e REDUZZI. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Enel spa, ancora azienda di proprietà dello Stato, sta per assumere la delibera di cessione di Enel.net, la quale è la proprietaria della rete in fibra ottica;
la cessione a terzi della rete nazionale in fibra ottica interconnessa alle linee elettriche di Terna e di Enel Distribuzione è la questione delle questioni del buon funzionamento e dell'affidabilità del sistema elettrico nazionale e della salvaguardia del servizio pubblico alla nostra collettività. Infatti è chiaro a tutti che la cessione a terzi della rete in fibra ottica affida buona parte della sicurezza del sistema elettrico nazionale in mani private ignote;
la cessione dell'infrastruttura ottica, realizzata prioritariamente a garanzia del servizio elettrico, non può che peggiorare: 1) il processo di degrado dei servizi forniti dall'Enel a causa di una politica che, mirando solo al profitto, disinveste in risorse umane altamente qualificate, difficilmente sostituibili, e in manutenzioni e 2) la già grave situazione del sistema elettrico di polverizzazione delle competenze e delle responsabilità e la confusione nella gestione di servizi essenziali per l'affidabilità di funzionamento proprio del sistema elettrico;
è sicuramente irrazionale e irresponsabile, secondo l'interrogante, consegnare ad un operatore di telecomunicazioni (WIND) le infrastrutture, le risorse umane e i servizi fondamentali per il servizio elettrico. Infatti la rete che l'Enel sta per cedere, non solo può pregiudicare, una volta in mano a terzi, il funzionamento delle linee e degli impianti elettrici su cui è interconnessa fisicamente, ma rappresenta addirittura l'unico e il più importante supporto tecnologico per il funzionamento del telecontrollo e teleconduzione degli impianti, ad opinione dell'interrogante, il blackout del 28 settembre 2003 ci ha ricordato e insegnato che molti servizi del GRTN, per la teleconduzione, il monitoraggio e la riaccensione degli impianti viaggiano sulle fibre ottiche. La stessa Terna governa la rete e le stazioni attraverso sistemi che utilizzano, come portante fisica, proprio le medesime fibre ottiche. Secondo l'interrogante se la gestione è in mani speculative e non esercita una responsabilità sociale d'impresa, che opera in un servizio di pubblica utilità, l'insorgere dei problemi di sicurezza e di blakout è matematico -:
quali azioni e misure intenda assumere il Governo al fine di evitare che l'Enel Spa ceda a Wind o a terzi Enel.net e conferisca, invece, al GRTN, insieme a Terna, anche la rete in fibra ottica di Enel.net, strategica per garantire la sicurezza del sistema elettrico del Paese.
(4-09112)

FRANZ e ALBERTO GIORGETTI. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
l'Associazione Internazionale delle compagnie aeree IATA ha deciso di sospendere


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il servizio di biglietteria nelle agenzie di viaggio del gruppo Parmatour;
in conseguenza di tale decisione che mette a repentaglio il posto di lavoro di quasi 1.000 addetti i dipendenti di Parmatour hanno deciso di autoconvocarsi in assemblea permanente presidiando i posti di lavoro 24 ore su 24 ore;
la richiesta dei dipendenti risulta essere quella di aprire un tempestivo tavolo di confronto con il Ministro delle attività produttive al fine di giungere al ripristino del servizio di biglietteria nelle agenzie di viaggio;
la decisione assunta da IATA risulta avere carattere prudenziale e pare non tenere minimamente conto dei tentativi posti in atto per giungere ad una soluzione della vicenda da parte del commissario straordinario dottor Bondi -:
quali iniziative si intendano porre in esser al fine di scongiurare che la situazione verificatasi si deteriori ulteriormente e soprattutto al fine di salvaguardare i posti di lavoro degli addetti Parmatour, costretti così a pagare per colpe non loro, con il conseguente rischio concreto della dispersione del bagaglio di professionalità da essi concretamente rappresentato.
(4-09128)

FRAGALÀ. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
con circolare ministeriale n. 168/03 - Bibite Virtuali - emanata dal Ministro delle attività produttive, viene legittimata la produzione di bibite cosiddette «virtuali», recanti cioè etichettatura ingannevole circa gli ingredienti impiegati per la produzione delle medesime bevande;
la predetta circolare, nella parte in cui, consente l'apposizione di etichettatura ingannevole, sembra spingere i consumatori all'acquisto di bevande al gusto di arancia, prodotte con succo virtuale (ingredienti chimici e aromi), in alternativa alle aranciate prodotte con vero succo di arancia;
atteso che la richiamata circolare ha causato uno stato di forte allarmismo presso i produttori agrumicoli, per il danno che le disposizioni recate dalla medesima potrebbero arrecare;
in particolare, le aziende siciliane ravvisano un grave pregiudizio patito dalle proprie produzioni: i numeri del settore agrumicolo siciliano parlano chiaro: 51 per cento della quota siciliana della produzione nazionale, un milione e mezzo di tonnellate di agrumi prodotto ogni anno (900 mila arance, 48 mila clementine, 505.340 limoni e circa 95 mila mandarini), circa 31 mila aziende impiegate nel settore a fronte di una superficie coltivata di 108 mila ettari (dunque con una media aziendale di circa 3,4 ettari) 58 per cento il contributo dato alla produzione lorda vendibile (nella quale arance e limoni coprono addirittura il 90 per cento dell'intera produzione, mentre il rimanente 10 per cento è determinato da mandarini e clementine) 80 per cento dell'agrumicoltura concentrata principalmente nei quattro comprensori provinciali di Catania, Siracusa, Palermo e Messina, 26,7 milioni di tonnellate il quantitativo di agrumi freschi destinato a livello mondiale all'industria di trasformazione (ovvero un terzo dell'intera produzione di agrumi nel mondo) 84 per cento la quota di arance lavorate dall'industria;
va rilevato che, se tale circolare del ministero delle attività produttive dovesse essere attuata, di fatto creerebbe gravi tensioni in tutta la filiera agrumicola, con sicure ripercussioni occupazionali;
di particolare gravità è infatti il permesso di riportare nell'etichetta delle bevande di succhi di frutta la dicitura «al gusto di» o «al sapore di», mentre addirittura nelle confezioni l'esplicito riferimento alla frutta, in realtà del tutto assente nella bevanda;
d'altra parte, anche i consumatori risulteranno danneggiati da tale disposizione visto che berranno solo aranciate virtuali composte da acqua, zucchero e


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aromatizzanti alla frutta grazie all'inganno fotografico riportato nei contenitori di succhi che ritrae immagini di frutta;
di sicuro, almeno il supporto energetico e vitaminico degli agrumi non potrà essere sostituito da fotografie o diciture non veritiere -:
se il Ministro interrogato ritenga opportuno adottare iniziative volte a modificare il testo della suddetta circolare n. 168 del 2003 al fine di non colpire le produzioni agricole e agrumicole siciliane e, al tempo stesso, di garantire la sicurezza alimentare dei prodotti, o comunque, rendere noti i provvedimenti che intende adottare al fine di tutelare le produzioni agrumicole siciliane, nei confronti di un provvedimento che potrebbe portare ad una profonda crisi del settore.
(4-09137)

LUMIA e FINOCCHIARO. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
il ministero delle attività produttive in data 10 novembre 2003 ha emanato una circolare n. 168/2003, in materia di bevande stabilendo che è consentito porre in commercio bibite con contenuto di frutta inferiore al 12 per cento e soprattutto senza percentuale minima;
questa circolare autorizza in tal modo la produzione e commercializzazione di bevande «di fantasia» (così precisate dallo stesso provvedimento) che non devono contenere necessariamente succo di agrumi o altro, riportando comunque in etichetta la dizione «al gusto di...» o «al sapore di...» consentendo anche che le etichette contengano immagini che riproducano frutta che in realtà è assente nelle bevande medesime;
questo provvedimento calpesta il diritto dei consumatori ad un'informazione corretta e trasparente sugli alimenti acquistati e non garantisce la qualità dei prodotti e, soprattutto, non è in linea con il lavoro che a livello nazionale ed europeo l'Italia sta portando avanti in materia di denominazione di origine protetta (DOP);
questo provvedimento rappresenta un duro colpo per i produttori agricoli e agrumicoli siciliani poiché l'80 per cento dell'agrumicoltura è concentrata principalmente nei quattro comprensori provinciali di Catania, Siracusa, Palermo e Messina, 26,7 milioni di tonnellate il quantitativo di agrumi freschi destinato a livello mondiale all'industria di trasformazione (ovvero un terzo dell'intera produzione di agrumi nel mondo) 84 per cento la quota di arance lavorate dall'industria;
la Sicilia si trova a vivere una già difficilissima situazione occupazionale potrebbe subire un'ulteriore colpo negativo che creerebbe gravi tensioni con la conseguenza del sostanziale fallimento delle aziende agrumicole siciliane -:
se il Ministro interrogato ritenga opportuno modificare la suddetta circolare n. 168 del 2003 al fine di non colpire le produzioni agricole e agrumicole siciliane e assicurare la sicurezza alimentare dei prodotti.
(4-09138)

QUARTIANI. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
la società Siltal di Abbiategrasso nata nel 1954 da imprenditori locali, è stata assorbita negli anni '80 dalla IAR di Occimiano di Casale Monferrato, gruppo che negli anni '90 ha poi acquisito stabilimenti da Zanussi a Bassano del Grappa, Whirlpool a Barcellona, Electrolux a Castel Bisbal, Mea Torino, LG Coreana a Pignataro maggiore;
nei vari stabilimenti Iar Siltal produce frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugabiancherie, piani cottura, forni;
lo stabilimento di Abbiategrasso produce lavabiancheria e asciugatori domestici (dryer) e nel solo 2003 ne sono stati prodotti circa 500.000 pezzi prevalentemente per conto terzi;


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il numero degli addetti dello stabilimento di Abbiategrasso è di 530 di cui il sessanta per cento donne;
lo stabilimento in questione occupa 71.000 metri quadrati di cui 44.000 in superficie coperta;
il numero degli addetti complessivamente del gruppo assommano a 2.000;
a Occimiano è situata la direzione generale, a Bassano del Grappa la produzione di frigoriferi domestici, a Ticineto (Alessandria) la produzione conservatori gelato congelatori, a Pignataro maggiore la produzione lavabiancheria, a Soliera (Modena) i piani cottura e forni, a Barcellona (Spagna) la produzione di frigoriferi domestici e Casale Monferrato le vetrine bar;
il 3 febbraio scorso è stato comunicato alle rsu aziendali e al Comune di Abbiategrasso che l'azienda abbiatense intende trasferirsi a Ticineto e che il trasferimento degli impianti avverrà in due fasi, la prima a marzo e la seconda a luglio del 2004; la scelta dell'azienda sarebbe motivata dalla crisi di mercato e dalla necessità di ridurre i costi attraverso un piano di ristrutturazione e riorganizzazione industriale a partire dal trasferimento della produzione asciugatori nello stabilimento di Ticineto dove sono in procinto di iniziare i lavori di ampliamento per permettere di equilibrare la produzione di articoli diversi e che a partire da luglio verrà trasferita a Pignataro maggiore la produzione di lavabiancheria -:
se il ministro sia a conoscenza del fatto esposto in premessa;
quale debba essere il futuro produttivo dello stabilimento di Abbiategrasso e quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di rilanciare una importante realtà produttiva per tutta l'economia della zona interessata della Provincia di Milano.
(4-09139)