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tale preoccupazione sulla base di tre fattori: disponibilità esclusiva da parte del concessionario di tutti gli elementi economico-finanziari della propria azione, esistenza di gravi difficoltà per la completa conoscenza del sistema operativo delle concessionarie, mancanza di un efficace sistema di regolazione e controllo sull'attività delle concessionarie;
dal 1986 all'11 novembre 2001 la società Sabena ha effettuato il volo diretto da Napoli a Bruxelles garantendo quotidianamente un collegamento tra la capitale del Mezzogiorno d'Italia e la città Belga fulcro dell'economia continentale, principale scalo europeo nonché sede del Parlamento Europeo. Dall'anno 2001 la Sabena ha interrotto tale servizio che la compagnia privata Volareweb ha ripreso dal 7 dicembre 2001 a tariffe molto vantaggiose per i passeggeri;
dal 29 marzo 2004 la compagnia veneta Volareweb ha deciso di interrompere tale collegamento ritenuto inutile secondo la politica di marketing che stanno adottando. Resterebbero attivi solo due voli al giorno, uno da Bari e l'altro da Catania, per Bruxelles vista la volontà di tagliare sempre il 29 marzo del 2004 anche il volo da Palermo per il centro belga;
la compagnia aerea nazionale Alitalia non prevede per il Sud Italia nessun collegamento diretto con Bruxelles ma solo voli con scalo su Milano Malpensa o Roma Fiumicino che obbligano i passeggeri ad una sosta nelle città citate di circa 2 ore;
quali iniziative intenda adottare in considerazione di tale programmazione aerea evidentemente svantaggiosa per i viaggiatori provenienti dalle regioni Campania, Calabria e Basilicata e diretti a Bruxelles.
(4-09069)
quali siano i motivi per i quali da oltre sei mesi non viene riunita la Commissione prevista dall'articolo 5 del decreto ministeriale 15 maggio 1997, nonostante presso la stessa pendano numerose istanze da esaminare;
quali iniziative intenda assumere in ordine a quanto sopra esposto.
(4-09074)
il reiterato aumento delle tariffe dei pedaggi contribuisce in misura considerevole a far sì che i bilanci della Società Autostrade S.p.A. si chiudano ogni anno con profitti rilevanti, come testimoniato da più fonti di stampa;
l'autostrada Torino-Savona, controllata dalla Società Autostrade S.p.A., ha aumentato esponenzialmente le proprie tariffe del + 6,2 per cento nell'anno 2000, del + 6,7 per cento nell'anno 2001 e del + 6,7 per cento nell'anno 2002, + 6,93 per cento per l'anno 2003, addirittura 6,92 per l'anno 2004;
il motivo di detti aumenti risiede nella formula matematica che regola il complesso sistema del Price cup, ed in particolare nella decisione, riportata nell'Allegato B, pagina 2, della Convenzione tra Anas e Autostrada Torino-Savona del 7 dicembre 1999, in cui alla variabile (nella formula indicata con X) che deve tener conto di fattori quali: la congrua remunerazione del capitale investito, i progetti d'investimento futuri, gli obiettivi di variazione della produttività, le variazioni attese della domanda e dei mercati in cui opera l'impresa, è stato attribuito per il quinquennio 2000-2004 il valore aritmetico di - 5;
come riporta testualmente la sopracitata Convenzione tra Anas e Autostrada Torino-Savona il valore aritmetico di - 5 è stato calcolato appositamente per riequilibrare il piano finanziario presentato dalla Società Autostrada Torino-Savona, che evidenziava un tasso interno di rendimento negativo dello 0,77 per cento dovuto all'obbligo di realizzare le opere di raddoppio e quelle del miglioramento della sicurezza stradale;
dette opere, come riporta l'articolo 3 comma 1 della Convenzione tra Anas ed Autostrada Torino-Savona, debbono essere realizzate a cura e spese del concessionario;
la Camera dei deputati in data 11 novembre 2002 approvava l'ordine del giorno 9/3200-bis/90, accolto dal Governo come raccomandazione, che impegnava l'Esecutivo ad effettuare uno studio attento delle tariffe autostradali praticate dalla Società Autostrade S.p.A. in vista di un'eventuale riduzione;
la Corte dei conti nella relazione 42/2001 relativa alla gestione Anas nel biennio 1998-2000, sollevava forti dubbi sull'effettiva convenienza ed economicità per lo stato del sistema concessorio, motivando
il Nars, l'organismo tecnico consultivo del Cipe, nella riunione di luglio 2003, ritenendo che nel piano finanziario del 1996-1997 fosse stata sottostimata la variabile rappresentata dal volume di traffico annuo, e che tale sottostima ha consentito alla Soc. Autostrade di effettuare sopraprofitti negli ultimi cinque anni, ha proposto per il quinquennio 2003-2007 una riduzione delle tariffe dei pedaggi rispettivamente del 3,63 per cento per il 2003, 1,06 per cento per il 2004 e dell'1,3 per cento per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 in ottemperanza al meccanismo del Price cup;
la presente interrogazione segue ad altre sullo stesso argomento che hanno avuto risposta evasiva tanto da far pensare che non si voglia fare chiarezza -:
quali siano le motivazioni in base alle quali nella convenzione tra Anas e Autostrada Torino-Savona nella formula che regola il meccanismo del Price cup è stato attribuito il valore aritmetico di - 5 al fattore X per il quinquennio 2000-2004, decisione che ha influito direttamente sui cospicui aumenti tariffari;
venga messo a disposizione del Parlamento lo sviluppo analitico delle tariffe praticate per la Torino-Savona dell'inizio dell'esercizio fino ad oggi: voce per voce, cifra per cifra, chilometro per chilometro;
quale sia lo stato di attuazione da parte del Governo dell'ordine del giorno 9/3200-bis/90 dell'11 novembre 2003;
se il Ministro sia a conoscenza delle obiezioni sollevate dalla Corte dei conti in merito al regime concessorio autostradale e quale sia la sua opinione sull'argomento;
se il Ministro non ritenga che l'attuale sistema che regola le tariffe autostradali sia eccessivamente favorevole alle società concessionarie, eliminando di fatto l'alea propria dell'attività d'impresa;
se risponda al vero quanto affermato dal Nars che vi sia stata una sottostima della variabile rappresentata dal traffico nel quinquennio 1997-2001 che ha consentito alla Società Autostrade (del cui gruppo la Torino-Savona fa parte), di effettuare sopraprofitti a danno degli utenti, e sulla base di quali motivazioni l'Anas si sia opposto alla proposta del Nars di riduzione delle tariffe dei pedaggi per gli anni 2003-2007;
se il ministro intenda dar corso alla riduzione delle tariffe come prospettato dal Nars.
(4-09080)
già dal mese di giugno del 2003 dallo scalo merci della stazione ferroviaria di Avellino sono stati dirottati notevoli quantità di merce sullo scalo di Maddaloni-Marcianise;
ufficiosamente si è saputo che nel corso dell'anno 2004 lo scalo merci di Avellino sarà definitivamente disabilitato;
lo scalo di Avellino ha un importanza strategica notevole per le aziende dei vari nuclei industriali della Provincia, tenuto conto che il trasporto totale annuo è di oltre 100.000 tonnellate (in cui non sono inserite le possibili quantità trasportabili con l'abilitazione dei vari snodi ferroviari già attuati e non funzionanti, uno per tutti quello della FMA di Pratola Serra);
le ferrovie hanno deciso di chiudere altri scali della Regione che rivestivano un importanza molto marginale rispetto allo scalo di Avellino;
il disagio e l'aggravio di traffico sarebbero ulteriormente gravosi per le strade della provincia ma anche per le aziende stesse;
la ditta che gestisce la movimentazione interna allo scarico, da oltre 15 anni, ha effettuato notevoli investimenti per rendere lo scalo merci sempre più dinamico ed al passo con le esigenze delle aziende che vi si appoggiavano -:
quali iniziative intende intraprendere nell'interesse della Provincia e delle imprese le quali paventano un danno per un territorio che sempre più verrebbe danneggiato a favore di altre zone ad alto rischio ambientale.
(4-09083)