Allegato B
Seduta n. 422 dell'11/2/2004

TESTO AGGIORNATO AL 12 FEBBRAIO 2004


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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta scritta:

SGOBIO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
da diverse settimane gli operai della Montefibre di Acerra sono in agitazione e protestano contro la decisione dell'azienda che lo scorso 24 gennaio ha annunciato la sospensione delle attività degli impianti di fibre poliestere dello stabilimento napoletano, con l'avvio delle procedure per la messa in cassa integrazione dei 170 dipendenti, e dei 220 lavoratori della «Ngp», nata l'anno scorso dalla scissione dell'azienda -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati al fine di scongiurare la decisione assunta dai vertici dell'azienda e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori coinvolti, individuando soluzioni alternative utili a garantire il futuro produttivo dello stabilimento, che dà occupazione, in un'area già purtroppo interessata da altre e gravi crisi.
(4-08857)

SGOBIO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
i 350 dipendenti della «Cesame», azienda catanese che fabbrica sanitari in ceramica, in questi giorni, stanno attuando diverse e anche drammatiche forme di mobilitazione, per protestare contro un progetto di riorganizzazione aziendale e riduzione dei costi che prevede l'esubero e la messa in mobilità per 185 lavoratori;
i lavoratori, che dall'agosto dello scorso anno non ricevono i salari, chiedono alle istituzioni locali e nazionali di attivarsi affinché le banche concedano i crediti necessari all'azienda e utili per acquisire liquidità e disegnare un certo e sicuro piano di rilancio economico e occupazionale -:
se non ritengano opportuno adoperarsi, ciascuno per i propri ambiti di competenza, presso le parti affinché sia scongiurata la decisione annunciata dall'azienda e, a difesa dei diritti e della


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dignità dei lavoratori, individuare soluzioni alternative capaci di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e garantire continuità produttiva all'azienda, in un'area geografica già purtroppo attraversata da una grave e profonda crisi economica e occupazionale.
(4-08860)

SUSINI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
in virtù dell'articolo 21 del decreto-legge 30 settembre 2003 n. 269 convertito in legge24 novembre 2003 n. 326 lo Stato concede un assegno di 1000 euro per ogni secondo o ulteriore figlio di madre cittadina italiana o comunitaria, residente in Italia al momento del parto del bambino o al momento dell'adozione;
tale misura è stata introdotta al fine di incrementare la natalità nel nostro Paese;
nel Comune di Collesalvetti (Livorno) il 25 gennaio scorso è nato il secondo figlio ad una coppia composta da padre di nascita e di cittadinanza italiana, da madre di nascita e cittadinanza colombiana ma da tempo residente in Italia con la famiglia, e con il fratello primogenito nato in Italia e cittadino italiano;
tale famiglia composta dal marito F.B., dalla moglie F.G.D.R. dai figli A.B. e N.B. residente nel Comune di Collesalvatelli (Frazione Vicarello) è a tutti gli effetti di fatto e di diritto una famiglia italiana, naturalmente destinataria delle misure finanziarie volte ad incrementare la natalità e contrastare il calo demografico;
ciò nonostante il Comune di Collesalvetti in virtù del dettato della legge 24 novembre 2003 n. 326, non ha potuto erogare l'assegno da essa previsto alla madre del bambino signora F.G.D.R.;
tale situazione appare a giudizio dell'interrogante perciò palesemente discriminatoria verso una famiglia italiana e assolutamente in contrasto con le precipue finalità della legge -:
se non ritenga necessario adottare iniziative normative atte ad apportare gli opportuni correttivi alla normativa in materia in modo da poter estendere i benefici di legge anche a situazioni e casi come quello sopracitato;
se non ritenga opportuno incaricare l'Inps di compiere un monitoraggio su scala nazionale per verificare l'esistenza di situazioni analoghe a quella verificatasi nel Comune di Collesalvetti.
(4-08864)

SGOBIO e DILIBERTO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
per il 20 febbraio prossimo le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale di tutte le industrie della Valbormida savonese nel tentativo di tenere alta la guardia sul caso della Ferrania di Cairo Montenotte (Savona);
l'azienda, produttrice di pellicole fotografiche e diagnostica convenzionale (lastre radiografiche) e diagnostica digitale, che occupa direttamente 850 addetti, mentre altri 400 sono impiegati nell'indotto, attraversa una grave crisi finanziaria;
il 10 febbraio scorso è stata presenta, presso il Tribunale di Savona, l'istanza per l'accertamento dei presupposti di apertura della procedura di amministrazione straordinaria, meglio nota come Prodi-bis, per la Ferrania Spa di Cairo Montenotte (Savona);
l'azienda denuncia che, alla completa erosione del capitale sociale, cui si deve aggiungere l'indebitamento, si è aggiunta la totale mancanza di liquidità dopo che le banche (tra cui Carige, Unicredito ed Intesa) hanno bloccato tutti i fidi -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati, al fine di individuare soluzioni utili a garantire il futuro occupazionale e produttivo dell'azienda, a tutela dei diritti, della dignità e delle professionalità dei lavoratori coinvolti.
(4-08867)

FOTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere:
quale sia lo stato del ricorso presentato avanti il Comitato Amministrazione Gestione contributi e prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, Mezzadri e Coloni (sede Inps di Piacenza), dal Signor Bracchi Bruno, nato a Piozzano il 25 maggio 1952 e residente in Via da Pordenone, 15 a Piacenza, avverso la reieizione dell'istanza dallo stesso presentata, volta ad ottenere la concessione della rendita vitalizia spettante ai collaboratori coltivatori diretti.
(4-08874)

GASPERONI, NANNICINI e ABBONDANZIERI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
dalla stampa locale si apprende che il palazzo sito in Via Mameli a Pesaro, di proprietà dell'Inpdap, è stato venduto all'asta e acquistato da una società romana;
il palazzo attualmente ospita l'ex catasto, l'Agenzia delle Entrate, l'Ufficio del Tesoro, l'Archivio di Stato e gli Uffici Inpdap;
la società acquirente si è aggiudicata l'asta pagando poco meno di 5 milioni di euro: in pratica circa 400 euro/mq;
il prezzo di vendita risulta essere nettamente inferiore a qualunque valutazione di mercato -:
se sia a conoscenza di tale situazione;


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se altri Enti Pubblici siano stati interessati all'acquisto e se questi potevano vantare il diritto di prelazione;
se ritenga che tale procedura sia corretta.
(4-08884)