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ferroviaria calabrese, anche se si tratta semplicemente della riproposizione di progetti risalenti a una decina di anni fa;
dal 14 dicembre 2003, con l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, è stato soppresso il treno Intercity Reggio Calabria-Bari;
è questa l'ultima misura di un disegno che progressivamente tende a smantellare il servizio di trasporto che collega la Calabria al resto del Paese lungo il litorale ionico;
già nel 2002, infatti, è stato soppresso l'unico treno Intercity, il 744, che, lungo la dorsale ionica, collegava Reggio Calabria con Roma;
notevoli sono i disagi determinati all'utenza, tant'è che si registrano forti proteste da parte degli amministratori locali, numerose manifestazioni delle popolazioni dei comuni della costa ionica e forti prese di posizione anche da parte della Chiesa cattolica e da parte del vescovo di Locri;
la decisione di Trenitalia, oltre a creare disagi, contribuisce ad aggravare le condizioni di traffico lungo la strada statale n. 106 ionica, meglio conosciuta come strada ad alto rischio e prima nella graduatoria relativa ad insicurezza ed a pericolosità per il numero di incidenti che si verificano;
nei programmi del Governo e nella legge finanziaria per il 2004 non è prevista la destinazione di risorse per l'ammodernamento della ferrovia ionica e per la strada statale n. 106, che collega Reggio Calabria con Taranto, lungo la costa ionica -:
se non ritenga di dover assumere iniziative urgenti affinché sia ripristinato il treno Intercity Reggio Calabria-Bari;
quali iniziative intenda assumere perché sia definito un programma di ammodernamento della ferrovia ionica Bari-Reggio Calabria e perché siano destinate adeguate risorse all'ammodernamento della strada statale n. 106 ionica, dando priorità alla realizzazione dei tratti che presentano maggiore criticità;
se non ritenga di dover convocare entro tempi brevi una conferenza dei servizi alla quale invitare Trenitalia, Anas, la regione Calabria, le province calabresi ed i comuni interessati, al fine di concertare programmi concreti in direzione dell'ammodernamento infrastrutturale del versante ionico calabrese ed una adeguata organizzazione del servizio di trasporto ferroviario.
(2-01016)
«Oliverio, Bova, Minniti, Meduri, Albertini, Amici, Annunziata, Roberto Barbieri, Gerardo Bianco, Bielli, Boccia, Borrelli, Bressa, Buemi, Buffo, Buglio, Burtone, Cabras, Camo, Carbonella, Cennamo, Chiaromonte, Crisci, Dameri, Titti De Simone, Delbono, Di Gioia, Diana, Duca, Filippeschi, Fistarol, Franceschini, Franci, Frigato, Fumagalli, Galeazzi, Giachetti, Grotto, Leoni, Lettieri, Santino Adamo Loddo, Lulli, Luongo, Lusetti, Mancini, Maran, Marcora, Mariotti, Merlo, Milana, Pappaterra, Petrella, Piglionica, Piscitello, Potenza, Preda, Quartiani, Rava, Rognoni, Rossiello, Rotundo, Ruggeri, Ruta, Sandri, Susini, Vianello, Villetti, Bellillo, Benvenuto, Cialente, Coluccini, De Luca, Giulietti, Grandi, Grillini, Lolli, Paola Mariani, Nannicini, Nieddu, Nigra, Ottone, Panattoni, Pinotti, Raffaldini, Ranieri, Ruzzante, Santagata, Soda, Stradiotto, Michele Ventura, Vertone, Zanella, Zunino».
(17 dicembre 2003)
Trenitalia continua nello smantellamento della rete ferroviaria nell'alto ionio calabrese, allontanando lentamente Crotone dal resto del territorio regionale e italiano;
dal 14 dicembre 2003, infatti, con l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, è stato definitivamente soppresso anche l'Intercity Reggio Calabria-Bari via ionica, denominato «Pitagora», che era l'unico collegamento mattutino da Reggio Calabria per Bari e l'unico in serata per recarsi nella città dello Stretto;
già nel 2002 era stato soppresso l'unico treno Intercity che, lungo la dorsale ionica, collegava Reggio Calabria con Roma;
è stato, altresì, eliminato l'ottimo servizio di auto al seguito per il Nord Italia, che prima era attivo sia per Milano che per Torino;
pochi mesi fa la società di infrastrutture delle Ferrovie dello Stato (Rfi) ha annunciato il finanziamento di oltre 460 milioni di euro per lo sviluppo della rete
si guarda con interesse allo stanziamento di oltre 800.000 euro per finanziare la ristrutturazione dello scalo di Cutro, a pochi chilometri da Crotone;
non si riesce a comprendere quali siano le difficoltà per dare il via ad un'opera per la quale occorrerebbero pochi mesi di lavoro e che sarebbe utile agli insediamenti industriali della zona;
lo scalo di Cutro potrebbe, inoltre, rappresentare il punto di partenza per uno sviluppo nel territorio del trasporto ferroviario, sia merci che passeggeri;
a differenza dell'impegno evidenziato nel recupero delle potenzialità del porto, si avverte un disinteresse nei confronti del miglioramento delle infrastrutture della zona, insieme con una capacità progettuale pressoché inesistente o quantomeno limitata al brevissimo termine;
basterebbe poco per reintegrare la linea ionica al resto della rete ferroviaria: il superamento delle difficoltà imposte dalla pendenza della galleria di Cutro e l'installazione dell'alimentazione elettrica per i treni sarebbero una spesa non ingente e determinerebbero una riduzione dell'inquinamento, una maggiore sicurezza e nessun problema particolare di modifica del tracciato -:
quali iniziative intenda assumere affinché sia ripristinato il treno Intercity Reggio Calabria-Bari;
se intenda intervenire contro lo smantellamento della rete ferroviaria ionica da parte di Trenitalia, che, oltre a creare gravi disagi all'utenza, contribuisce ad aggravare le condizioni di traffico lungo la strada statale ionica n. 106, strada ad alto rischio per l'elevato numero di incidenti che si verificano;
quali provvedimenti intenda al più presto intraprendere per evitare che la zona del crotonese, già tagliata fuori dall'Italia, si allontani anche dal resto della Calabria;
per consentire a tale area l'avvio di un processo di sviluppo globale, quali iniziative intenda adottare ai fini di un miglioramento delle infrastrutture del territorio;
se non ritenga opportuno, in particolare, che siano destinate adeguate risorse all'ammodernamento della ferrovia ionica Bari-Reggio Calabria e alla strada statale ionica n. 106.
(2-01036) «Volontè, Dorina Bianchi».
(17 dicembre 2003)