Allegato B
Seduta n. 393 del 27/11/2003


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle attività produttive, per sapere - premesso che:
il carbone destinato alla centrale di Bastardo giunge con scadenze quindicinali nel porto di Ancona dove viene scaricato dalla banchina n. 25. Da qui per mezzo di nastri trasportatori viene inviato all'interno del terminal carbonifero di proprietà dell'Enel. Attualmente la gestione dell'impianto di scarico è affidata alla ditta Icop (cooperativa) che controlla sia le gru della banchina 25 sia i nastri trasportatori sino alla torre d'angolo del terminal. Il personale Enel tramite due carroponti del terminal provvede al carico di circa 75 container giornalieri che formano un treno, il quale quotidianamente, per 6 giorni la settimana, si reca alla stazione di Foligno. Una volta che il treno è giunto a Foligno, i container vengono ripresi e caricati su autoarticolati per giungere alla centrale di Bastardo. Questa funzione spetta a ditte locali. Spesse volte i carroponti danneggiati dell'Enel sono rimasti indisponibili per far lavorare il nastro d'emergenza gestito dalla Icop con costi superiori per l'azienda;
dal mese di giugno 2003 sono subentrate altre anomalie sempre in riferimento alle operazioni di scarico ed alle manovre che fanno seguito: è stato effettuato lo scarico all'aperto e non in un ambiente


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chiuso come il terminal provocando un inquinamento, maggiore, da polveri; uno dei due carroponti è stato danneggiato a causa dell'inserimento di un treno con un container fuori misura;
inoltre, negli ultimi periodi le navi carbonifere arrivano, ad avviso dell'interrogante volutamente, con frequenze troppo ravvicinate. La conseguenza di tutto ciò è che il terminal è quasi pieno e le navi sono costrette allo scarico diretto dalla banchina 25. Così il carbone viene baipassato e ciò comporta la stipula di contratti con ditte locali. Il trasporto viene effettuato interamente, o quasi, per mezzo di tir che dalla banchina 25 giungono alla centrale di Bastardo comportando sia una spesa aggiuntiva sia un maggior inquinamento -:
se il Ministro intenda accertare la gestione da parte dei dirigenti Enel sia per quanto concerne gli arrivi delle navi sia per l'efficienza del terminal, così da evitare ritardi e costi maggiori per il trasporto del carbone.
(2-00991)«Perrotta».

Interrogazione a risposta in Commissione:

OLIVIERI. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
in Trentino è recentemente nato un Consorzio misto trentino-russo che, attraverso il progetto DAEST intende accrescere l'incoming turistico dalla Russia e dai Paesi dell'Est. Un progetto innovativo ed importante per la realtà del Trentino che, purtroppo, è stato bocciato dal ministero per le attività produttive in quanto, non è stato ammesso ai finanziamenti previsti dalla legge 212 del 1984, perché troppo «piccolo»;
il progetto in parola, è nato nell'ottica di internazionalizzare l'offerta turistica trentina, al fine di allungarne i periodi di bassa stagione turistica, a sicuro vantaggio delle molte categorie economiche coinvolte nell'ambito turistico di una provincia, come il Trentino, particolarmente vocata durante tutto l'arco dell'anno;
capofila di questo pregevole progetto è il consorzio «Trentino Holiday», che ha deciso di partecipare al capitale sociale con 11.000 euro;
a questa società, che ha alle spalle un consorzio misto trentino-russo, hanno aderito l'unione commercio e turismo, il consorzio «Skipass Paganella Dolomiti», la «Turismo altopiano di Folgaria», il consorzio Pinè-Cembra Vacanze, il consorzio San Martino Dolomiti resort, il Gruppo Pasit e la società di promozione Ivanichka-partner russo dell'iniziativa;
il valore complessivo dell'operazione ammonta a 145.000 Euro e, questo progetto è ritenuto interessante non solo a parole ma, anche nei fatti, considerato che i turisti provenienti in Trentino dalla Russia, secondo le stime, si aggirano tra i sei ed i diecimila l'anno, con un incremento negli ultimi due anni del 30 per cento -:
se sia innanzi tutto a conoscenza che il progetto promosso dalla società DAEST è particolarmente importante per destagionalizzare l'offerta turistica del Trentino, incrementando gli arrivi di turisti di fascia media durante i periodi di bassa stagione, visto che il mercato dell'Europa dell'Est - in particolare Russia, Polonia e Bulgaria - conta su un bacino d'utenza che, nei prossimi anni, potrebbe veder crescere la capacità di spesa;
quali provvedimenti intende assumere per fare in modo che questo progetto, da più parti ritenuto importate, possa essere riesaminato e, si auspica accolto, poiché il Ministero dovrebbe sborsare il 50 per cento del totale dei 145.000 euro previsti ed i privati sono già intenzionati e pronti ad investirne 80.000 in questa operazione.
(5-02635)

Interrogazioni a risposta scritta:

SGOBIO. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per Sapere - premesso che:
è stato indetto per martedì 25 novembre 2003 uno sciopero, di otto ore, dei


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lavoratori della «Coca-Cola Bevande srl» della Liguria contro la decisione dell'azienda di chiudere il deposito di Genova;
i dipendenti della «Coca Cola» sottolineano che la decisione aziendale, comunicata in sede di coordinamento sindacale, oltre a creare immediati problemi occupazionali, pregiudica il futuro di tutti i lavoratori del settore tecnico e commerciale -:
se non ritengano opportuno adoperarsi, ciascuno per i propri ambiti di competenza, presso i soggetti interessati, al fine di scongiurare la suddetta decisione e tutelare gli attuali livelli occupazionali, a difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori coinvolti.
(4-08152)

SGOBIO. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
le organizzazioni sindacali di categoria hanno lanciato l'allarme per le mancate verifiche, da parte del Governo, in merito al piano di riassunzione di 550 lavoratori passati dalla «Flextronics» dell'Aquila alla «Finmek» (il gruppo padovano specializzato in componentistica elettronica), piano da attuare entro il 24 febbraio 2003, e che finora ha coinvolto soltanto 200 persone;
i sindacati denunciano anche il fatto che il Governo non ha rispettato l'impegno di convocare, entro il 15 novembre 2003, una riunione di verifica nel corso della quale si dovevano dare comunicazioni sull'arrivo delle ulteriori commesse che avrebbero dovuto aiutare la «Finmek» all'attuazione completa del piano, sottoscritto da sindacati, azienda, lavoratori e dallo stesso Governo, che detiene il 30 per cento del pacchetto azionario alla luce della presenza di Sviluppo Italia;
di fronte al silenzio dell'azienda e del Governo, i lavoratori a tutt'oggi non sanno se le commesse arriveranno e se la tempistica per le riassunzioni venga di fatto rispettata -:
se non ritengano opportuno, ciascuno per i propri ambiti di competenza, tenere fede agli impegni assunti e convocare quanto prima, insieme alle parti, una riunione di verifica capace di dare risposte certe e rassicuranti ai lavoratori interessati, nell'intento di proseguire nell'assunzione di tutte le unità lavorative.
(4-08156)

SGOBIO. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
le organizzazioni sindacali di categoria hanno lanciato l'allarme per le mancate verifiche, da parte del Governo, in merito al piano di riassunzione di 550 lavoratori passati dalla «Flextronics» dell'Aquila alla «Finmek» (il gruppo padovano specializzato in componentistica elettronica), piano da attuare entro il prossimo 24 febbraio e che finora ha coinvolto soltanto 200 persone;
i sindacati denunciano anche il fatto che il Governo non ha rispettato l'impegno di convocare, entro il 15 novembre, una riunione di verifica nel corso della quale si dovevano dare comunicazioni sull'arrivo delle ulteriori commesse che avrebbero dovuto aiutare la «Finmek» all'attuazione completa del piano, sottoscritto da sindacati, azienda, lavoratori e dallo stesso Governo, che detiene il 30 per cento del pacchetto azionario alla luce della presenza di Sviluppo Italia;
di fronte al silenzio dell'azienda e del Governo, i lavoratori a tutt'oggi non sanno se le commesse arriveranno e se la tempistica per le riassunzioni venga di fatto rispettata -:
se non ritengano opportuno, ciascuno per i propri ambiti di competenza, tenere fede agli impegni assunti e convocare quanto prima, insieme alle parti, una


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riunione di verifica capace di dare risposte certe e rassicuranti ai lavoratori interessati, nell'intento di proseguire nell'assunzione di tutte le unità lavorative.
(4-08167)

SGOBIO. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro delle politiche agricole e forestali, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nonostante il decreto-legge - che indica in Scanzano Jonico, provincia di Matera, la sede del futuro impianto di raccolta delle scorie nucleari - non sia stato ancora convertito, le polemiche sul deposito stanno già producendo effetti negativamente tangibili, tanto che lo sviluppo dell'intera area rischia la paralisi e per l'economia della Basilicata, purtroppo, è come se quel deposito ci fosse già, anche tenuto conto del fatto che già alcune commesse di prodotti agricoli, provenienti soprattutto dall'estero, sono state disdette;
tutto ciò era ampiamente prevedibile, visto l'impatto di una scelta del genere: quale banca finanzierà più, ad esempio, un progetto, che sia per nuove colture che sfruttano metodi all'avanguardia o per la semplice apertura di agriturismo?;
è rinomata la spiccata vocazione agricola e turistica della Basilicata e della costa metapontina, sulla quale numerosi sono stati gli investimenti fatti e quelli sul punto di partire e tante e diverse le scommesse dei cittadini che hanno puntato sullo sviluppo del territorio: scommesse che, adesso, i cittadini stessi perderanno, per una decisione per niente trasparente, presa senza un necessario e opportuno confronto con le istituzioni locali, la regione e le parti sociali interessate;
come già denunciato da Legambiente e Coldiretti, il decreto-legge predisposto dal Consiglio dei ministri, il 13 novembre 2003, interesserà tutta la regione, ma particolarmente la fascia costiera - che ogni anno calamita circa un milione di turisti - e i 25.000 ettari di terreni agricoli che danno da lavorare a 8.000 addetti e fruttano 300 milioni di euro all'anno -:
quali provvedimenti e quali misure urgenti, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, intendano adottare al fine di agevolare, anche dal punto di vista economico - e quindi sociale - le popolazioni che, dal loro territorio, traggono uno dei principali modelli di sviluppo possibile (per esempio turistico ambientale e agro zootecnico);
se non ritengano, infine, opportuno adoperarsi affinché il decreto suddetto non venga convertito, salvaguardando così gli interessi della comunità interessata.
(4-08170)