Consiglio dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea ha deciso di riaprire la discussione sulla proposta italiana nelle riunioni del 29 settembre 2003 a Bruxelles e del 13 ottobre 2003 a Lussemburgo;
a continuare l'azione diplomatica e politica per arrivare a passi definitivi per la presentazione e l'adozione nell'Assemblea generale in corso di una risoluzione a favore della moratoria universale delle esecuzioni capitali, in adempimento dei suoi proclamati impegni e dei mandati del Parlamento europeo e del Parlamento italiano.
la discussione nelle riunioni del 29 settembre 2003 a Bruxelles e del 13 ottobre 2003 a Lussemburgo;
a compiere i passi conclusivi, ormai urgenti e necessari, per la presentazione e l'adozione nell'Assemblea generale in corso di una risoluzione a favore della moratoria universale delle esecuzioni capitali.
La Camera,
a proseguire nell'azione diplomatica volta ad arrivare al più presto ad un consenso
europeo il più ampio possibile che permetta la presentazione e l'adozione nell'Assemblea generale dell'Onu di una risoluzione a favore della moratoria universale delle esecuzioni capitali, in adempimento dei suoi proclamati impegni e dei mandati del Parlamento europeo e del Parlamento italiano.
premesso che:
dall'inizio del 2003 Nessuno tocchi Caino ha messo a disposizione del Governo italiano e del Governo greco, presidente di turno dell'Unione europea, un «piano» dettagliato delle cose da fare per vincere la battaglia all'Onu a favore di una moratoria universale delle esecuzioni capitali, piano comprensivo anche delle informazioni, stime e valutazioni in un voto all'Assemblea generale;
nel corso dei dieci mesi passati e a seguito anche di numerose missioni compiute in Africa, Centro-Asia e Asia del Sud, volte a rafforzare lo schieramento a favore dell'adozione della risoluzione all'Assemblea generale, Nessuno tocchi Caino ha continuato ad aggiornare il suddetto piano, giunto nel frattempo alla quarta edizione, e a metterlo a disposizione, oltre che del Governo italiano, divenuto il 1o luglio 2003 presidente dell'Unione europea, anche di tutti i Governi dei Paesi membri dell'Unione europea;
in base ai dati di Nessuno tocchi Caino, una risoluzione «per la moratoria, in vista dell'abolizione» avrebbe in Assemblea generale il seguente esito: voti a favore tra i 95 e i 101, astensioni tra le 22 e le 31 e voti contrari tra i 60 e i 65; mentre un eventuale emendamento sulla «sovranità nazionale», avanzato da Paesi mantenitori della pena di morte, potrà contare su 61 co-sponsor e sarà respinto con 96 voti contrari, 77 voti a favore, 14 astensioni e 4 Paesi indecisi tra voto contrario e astensione;
dopo un primo annuncio fatto il 5 maggio 2003 dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Gianfranco Fini, il 2 luglio 2003 anche il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, in occasione della presentazione al Parlamento europeo del programma italiano di presidenza dell'Unione europea, ha dichiarato di voler presentare una risoluzione pro moratoria nell'Assemblea generale del 2003;
il 4 settembre 2003 il Parlamento europeo ha «invitato la presidenza italiana a concretizzare il suo impegno a fare adottare una moratoria universale sulle esecuzioni capitali durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite»; a favore di tale iniziativa si è espresso anche il Parlamento italiano, con le mozioni approvate il 29 luglio 2003 dalla Camera dei deputati e il 25 settembre 2003 dal Senato della Repubblica;
il 29 settembre 2003, il presidente della Commissione europea Romano Prodi ha dichiarato di condividere la posizione del Parlamento europeo e ha chiesto che la campagna «ormai decennale per una moratoria mondiale delle esecuzioni trovi la giusta conclusione in Assemblea generale»;
dopo un primo parere contrario all'iniziativa pro moratoria in Assemblea generale, espresso il 21 luglio 2003, il
le conclusioni della riunione del 29 settembre 2003 sono state presentate dal Ministro Franco Frattini, presidente di turno del Consiglio, in questi termini: l'obiettivo della moratoria mondiale è condiviso dai partner europei, ma ci sono divergenze tattiche sull'opportunità e sui tempi di una proposta di risoluzione all'Onu; in particolare, ha reso noto il Ministro Frattini, «c'è preoccupazione da parte di alcuni Ministri che un possibile esito negativo di una risoluzione abbia un significato ancora più negativo per quanto riguarda l'abolizione, che è il nostro obiettivo»; il tema, ha concluso il Ministro Frattini, «resta nell'agenda europea» e «stiamo valutando come affrontarlo, anche tecnicamente»;
secondo quanto riferito dal Ministro Frattini, la riunione del 13 ottobre 2003 si è conclusa con l'impegno della presidenza italiana dell'Unione europea a «informare con una nota scritta» gli altri Governi dell'Unione europea sul risultato dei colloqui bilaterali che sta intraprendendo sulla proposta avanzata dall'Italia di presentare una risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
con questo ulteriore rinvio non solo si è accumulato un gravissimo ritardo politico rispetto all'adozione della risoluzione pro moratoria da parte dell'Assemblea generale dell'Onu in corso, tant'è che da parte dei delegati al Palazzo di vetro si sta dando per acquisito che non vi sarà quest'anno un'iniziativa italiana contro la pena di morte, ma rischia di consumarsi del tutto anche il tempo tecnico della stessa presentazione della risoluzione, essendo l'Assemblea generale iniziata ormai dal mese di settembre 2003 e dovendo le risoluzioni sui diritti umani essere state depositate da un pezzo;
dopo mesi in cui si è fatta eco di timori manifestamente falsi e di valutazioni pessimistiche del tutto infondate, la ricerca da parte della presidenza italiana di un consenso europeo rischia ormai, giorno dopo giorno, di compromettere un obiettivo ed una causa assolutamente vincenti;
è stata fatta cadere l'offerta di Nessuno tocchi Caino e del Partito radicale transnazionale di una disponibilità di Emma Bonino ad accettare lo stesso incarico di guida della delegazione italiana all'Assemblea generale affidatole dal Governo italiano nel 1994, con riguardo alla moratoria delle esecuzioni;
a compiere i passi conclusivi, ormai urgenti e necessari, per la presentazione e l'adozione nell'Assemblea generale in corso di una risoluzione a favore della moratoria universale delle esecuzioni capitali, in adempimento dei suoi proclamati impegni e dei mandati del Parlamento europeo e del Parlamento italiano;
ad avvalersi, come già avvenuto nel 1994, dell'offerta di impegno e collaborazione di Nessuno tocchi Caino, del Partito radicale transnazionale e, in particolare e formalmente, di Emma Bonino.
(1-00276)
«Buemi, Giachetti, Lion, Milioto, Bulgarelli, Nigra, Spini, Pinotti, Carra, Potenza, Zanella, Grignaffini, Cima, Pistone, Ladu, Panattoni, Mazzuca Poggiolini, Nicolosi, Mancini, Filippo Mancuso, Craxi, Pisicchio, Grotto, Ceremigna, Zeller, Vigni, Intini, Pappaterra, Rocchi, Brugger, Acquarone, Luigi Pepe, Biondi, Albertini, Carli, Loiero, Bertucci, Cento, Dameri, Damiani, Molinari, Benvenuto, Widmann, Collè, Boato, Grandi, Di Gioia, Caldarola».
(15 ottobre 2003)
premesso che:
dopo un primo annuncio fatto il 5 maggio 2003 dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Gianfranco Fini, il 2 luglio 2003 anche il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, in occasione della presentazione al Parlamento europeo del programma italiano di presidenza dell'Unione europea, ha dichiarato di voler presentare una risoluzione pro moratoria nell'Assemblea generale del 2003;
il 29 luglio 2003 la Camera dei deputati ha approvato tre mozioni in appoggio all'azione del Governo per la moratoria;
il 4 settembre 2003, il Parlamento europeo ha «invitato la presidenza italiana a concretizzare il suo impegno a far adottare una moratoria universale sulle esecuzioni capitali durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite»;
dopo un primo parere contrario all'iniziativa pro moratoria in Assemblea generale, espresso il 21 luglio 2003, il Consiglio dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea ha deciso di riaprire la discussione sulla proposta italiana nelle riunioni del 29 settembre 2003 a Bruxelles e del 13 ottobre 2003 a Lussemburgo;
le conclusioni della riunione del 29 settembre 2003 sono state presentate dal Ministro Franco Frattini, presidente di turno del Consiglio, in questi termini: l'obiettivo della moratoria mondiale è condiviso dai partner europei, ma ci sono divergenze tattiche sull'opportunità e sui tempi di una proposta di risoluzione all'Onu;
secondo quanto riferito dal Ministro Frattini, la riunione del 13 ottobre 2003 si è conclusa con l'impegno della presidenza italiana dell'Unione europea a «informare con una nota scritta» gli altri Governi dell'Unione europea sul risultato dei colloqui bilaterali che sta intraprendendo sulla proposta avanzata dall'Italia di presentare una risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
la presidenza italiana sta lavorando per arrivare ad un consenso europeo ampio, superando le perplessità e le incertezze esistenti -:
(1-00278)
«Ronchi, Anedda, Landolfi, Patarino, Gamba, Saglia, Malgieri, Meroi, Ascierto, Airaghi, Alboni, Leo, Pezzella, Migliori, Taglialatela».
(22 ottobre 2003)
premesso che:
il 4 settembre 2003, il Parlamento europeo ha «invitato la presidenza italiana a concretizzare il suo impegno a far adottare una moratoria universale sulle esecuzioni capitali durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite;
il 29 settembre 2003 il presidente della Commissione europea Romano Prodi ha dichiarato di condividere la posizione del Parlamento europeo e ha chiesto che la campagna «ormai decennale per una moratoria mondiale delle esecuzioni trovi la giusta conclusione in Assemblea generale»;
dopo un primo parere contrario alle iniziative pro moratoria in Assemblea generale, espresso il 21 luglio 2003, il Consiglio dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea ha deciso di riaprire
secondo quanto riferito dal Ministro Frattini, la riunione del 13 ottobre 2003 si è conclusa con l'impegno della presidenza italiana dell'Unione europea a «informare con una nota scritta» gli altri Governi dell'Unione europea sul risultato dei colloqui bilaterali che sta intraprendendo sulla proposta avanzata dall'Italia di presentare un risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
si è accumulato un gravissimo ritardo politico rispetto all'adozione della risoluzione pro moratoria da parte dell'Assemblea generale dell'Onu in corso, tant'è che da parte dei delegati al Palazzo di vetro si sta dando per acquisito che non vi sarà quest'anno un'iniziativa italiana contro la pena di morte; inoltre, rischia di consumarsi del tutto anche il tempo tecnico per la stessa presentazione della risoluzione, essendo l'Assemblea generale iniziata ormai dal mese di settembre 2003 e dovendo le risoluzioni sui diritti umani essere state già depositate;
a favore della moratoria si è espresso in più occasioni anche il Parlamento italiano, da ultimo con le mozioni approvate il 29 luglio 2003 dalla Camera dei deputati e il 25 settembre 2003 dal Senato della Repubblica;
(1-00280)
«Calzolaio, Violante, Fassino, Agostini, Bogi, Innocenti, Magnolfi, Montecchi, Nicola Rossi, Ruzzante, Cabras, Crucianelli, Folena, Fumagalli, Melandri, Ranieri, Sereni, Spini, Vigni».
(29 ottobre 2003)
premesso che:
nel 1994 l'Unione europea, su iniziativa del Governo italiano, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, presentò all'Assemblea generale dell'Onu una risoluzione per la sospensione della pena di morte, battuta poi per otto voti;
l'impegno a presentare una risoluzione per la moratoria Assemblea generale dell'Onu è stato annunciato il 6 maggio 2003 dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Gianfranco Fini, in occasione della visita in Italia dell'ex Governatore dell'Illinois George Ryan;
nel corso del dibattito sul programma del semestre italiano dell'Unione europea, il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, ha ribadito l'impegno a presentare una richiesta condivisa dal Parlamento europeo;
il 29 luglio 2003 la Camera dei deputati ha approvato tre mozioni in appoggio all'azione del Governo per la moratoria;
dalla riunione del Consiglio dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea del 29 settembre 2003 è emerso che l'obiettivo della moratoria mondiale è condiviso dai partner europei, ma ci sono divergenze tattiche sull'opportunità e sui tempi di una proposta di risoluzione all'Onu, mentre una successiva riunione del 13 ottobre 2003, secondo quanto riferito dal Ministro Frattini, si è conclusa con l'impegno della presidenza italiana dell'Unione europea a «informare con una nota scritta» gli altri Governi dell'Unione europea sul risultato dei colloqui bilaterali che sta intraprendendo sulla proposta avanzata dall'Italia di presentare una risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
(1-00282)
«Naro, Volontè, Ciro Alfano, Emerenzio Barbieri, Dorina Bianchi, Riccardo Conti, Cozzi, D'Agrò, D'Alia, Degennaro, De Laurentiis, Di Giandomenico, Filippo Maria Drago, Giuseppe Drago, Follini, Giuseppe Gianni, Grillo, Anna Maria Leone, Liotta, Lucchese, Maninetti, Mazzoni, Mereu, Mongiello, Peretti, Ranieli, Romano, Rotondi, Tabacci, Tanzilli, Tucci».
(3 novembre 2003).
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno, ma vertente sullo stesso argomento).