la vicende delle fideiussioni false presentate, tra le altre, dalle società di calcio A.S. Roma e S.S.C. Napoli, non è né nuova né originale;
nel luglio 1998 l'Ischia Calcio, militante nel campionato nazionale di C1, vittima di una truffa, come da processo penale in corso presso il Tribunale di Roma, presentò una fideiussione emessa dal Banco di Roma, poi risultata falsa;
nel giro di 24 ore l'Ischia Calcio venne deferita e depennata dagli organici della F.I.G.C. con conseguente rifiuto alla iscrizione nel campionato dilettanti e sostituita in C1 dalla squadra del Palermo;
a causa di questi provvedimenti draconiani l'Ischia Calcio fallì, con grave pregiudizio economico e sportivo per tutta la comunità;
per analogo «reato» commesso dalle società A.S. Roma e S.S.C. Napoli la F.I.G.C. sta usando un metodo operativo ben diverso da quello utilizzato nei confronti dell'Ischia Calcio nel luglio 1998 -:
posto che le sanzioni previste per la presentazione di false fideiussioni non sono state modificate rispetto a quelle che determinarono nel luglio 1998 la cancellazione dell'Ischia Calcio dalle competizioni calcistiche, se il Ministro intenda adottare iniziative presso il CONI affinché tale organo accerti le ragioni della descritta disparità e intervenga affinché la FIGC non violi per il futuro il fondamentale principio di parità di trattamento.
(4-07561)