Allegato A
Seduta n. 365 del 1/10/2003


Pag. 60


...

(Sezione 2 - Inchiesta presso l'Istituto «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como)

CÈ, GUIDO GIUSEPPE ROSSI, DARIO GALLI, LUCIANO DUSSIN, BALLAMAN, BANCHI CLERICI, BRICOLO, CAPARINI, DIDONÈ, GUIDO DUSSIN, ERCOLE, FONTANINI, GIBELLI, GIANCARLO GIORGETTI, LUSSANA, MARTINELLI, FRANCESCA MARTINI, PAGLIARINI, PAROLO, POLLEDRI, RIZZI, RODEGHIERO, SERGIO ROSSI, STUCCHI e VASCON. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
la procura della Repubblica presso il tribunale di Como ha condotto un'inchiesta durata quasi quattro mesi a carico di Ermanno Capatti, sindaco di Montano in Lucino e segretario amministrativo dell'istituto professionale «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como;
l'inchiesta, conclusasi all'inizio di settembre 2003 e basata, oltre che sulle testimonianze dei protagonisti, anche su filmati realizzati da una telecamera posta


Pag. 61

dagli inquirenti nell'ufficio dell'indagato, ha confermato l'accusa di abusi sessuali e concussione, a danno di almeno trentadue studenti e per episodi risalenti fino al 1990;
l'indagato non ha negato i fatti, limitandosi ad affermare che gli studenti erano consenzienti;
l'accusa di concussione si riferisce al fatto che, per ottenere prestazioni sessuali da studenti, minorenni e maggiorenni, Capatti avrebbe abusato della sua posizione nella scuola e dei suoi poteri di pubblico ufficiale;
l'obbligatoria sospensione cautelare dal suo impiego nella scuola, che compete all'ufficio scolastico regionale, è stata predisposta ben undici giorni dopo l'arresto dell'indagato, mentre ad oggi non è ancora stata predisposta la sospensione dal contratto nazionale di lavoro;
nell'inchiesta risultano indagati anche il preside dell'istituto, che non ha preso, per anni, alcun provvedimento, nonostante segnalazioni sui comportamenti anomali di Ermanno Capatti fossero giunte da studenti, bidelli e professori, e il vicepreside, che ha fatto firmare a molti studenti un manifesto di sostegno al segretario amminitrativo;
sia il dirigente del centro per i servizi amministrativi (ex-provveditorato) di Lecco e Como che il presidente provinciale del sindacato dei presidi hanno difeso in toto l'operato e la figura di Capatti;
nonostante i gravi reati commessi, Capatti è rimasto per tre mesi sindaco, in malattia, del comune di Montano in Lucino, ha chiesto il reintegro nelle sue funzioni nella scuola e giungono da più voci continue denunce contro l'aura omertosa che si è mantenuta attorno alla figura del segretario amministrativo -:
se il Governo non ritenga opportuno aprire un'inchiesta sulla situazione dell'istituto professionale «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como, per accertare se sono esistiti o continuano ad esistere comportamenti tesi ad offrire copertura e protezione al perpetuarsi di fatti penalmente rilevanti. (3-02706)
(30 settembre 2003)