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dagli inquirenti nell'ufficio dell'indagato, ha confermato l'accusa di abusi sessuali e concussione, a danno di almeno trentadue studenti e per episodi risalenti fino al 1990;
la procura della Repubblica presso il tribunale di Como ha condotto un'inchiesta durata quasi quattro mesi a carico di Ermanno Capatti, sindaco di Montano in Lucino e segretario amministrativo dell'istituto professionale «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como;
l'inchiesta, conclusasi all'inizio di settembre 2003 e basata, oltre che sulle testimonianze dei protagonisti, anche su filmati realizzati da una telecamera posta
l'indagato non ha negato i fatti, limitandosi ad affermare che gli studenti erano consenzienti;
l'accusa di concussione si riferisce al fatto che, per ottenere prestazioni sessuali da studenti, minorenni e maggiorenni, Capatti avrebbe abusato della sua posizione nella scuola e dei suoi poteri di pubblico ufficiale;
l'obbligatoria sospensione cautelare dal suo impiego nella scuola, che compete all'ufficio scolastico regionale, è stata predisposta ben undici giorni dopo l'arresto dell'indagato, mentre ad oggi non è ancora stata predisposta la sospensione dal contratto nazionale di lavoro;
nell'inchiesta risultano indagati anche il preside dell'istituto, che non ha preso, per anni, alcun provvedimento, nonostante segnalazioni sui comportamenti anomali di Ermanno Capatti fossero giunte da studenti, bidelli e professori, e il vicepreside, che ha fatto firmare a molti studenti un manifesto di sostegno al segretario amminitrativo;
sia il dirigente del centro per i servizi amministrativi (ex-provveditorato) di Lecco e Como che il presidente provinciale del sindacato dei presidi hanno difeso in toto l'operato e la figura di Capatti;
nonostante i gravi reati commessi, Capatti è rimasto per tre mesi sindaco, in malattia, del comune di Montano in Lucino, ha chiesto il reintegro nelle sue funzioni nella scuola e giungono da più voci continue denunce contro l'aura omertosa che si è mantenuta attorno alla figura del segretario amministrativo -:
se il Governo non ritenga opportuno aprire un'inchiesta sulla situazione dell'istituto professionale «Ipsia Ripamonti» di Camerlata di Como, per accertare se sono esistiti o continuano ad esistere comportamenti tesi ad offrire copertura e protezione al perpetuarsi di fatti penalmente rilevanti. (3-02706)
(30 settembre 2003)