Allegato B
Seduta n. 361 del 24/9/2003


Pag. 10590


...

INTERNO

Interrogazione a risposta orale:

MOLINARI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
in data 6 maggio 2003 è stata approvata all'unanimità dalla Commissione Difesa della Camera dei Deputati una risoluzione riguardante la concessione di benefici pensionistici per il personale delle forze Armate e del personale di polizia esposto all'amianto per motivi di servizio;
la legge n. 257 del 1992 ha determinato la fine dell'utilizzo dell'amianto con la concessione dei benefici previdenziali solo in favore dei lavoratori delle imprese private;
i Vigili del Fuoco risultano essere stati tal modo esclusi da questi benefici nonostante più di altri per motivi di servizio siano stati esposti al rischio amianto;
incendi, calamità naturali e altre forme di intervento che richiedono l'impegno dei Vigili del Fuoco presentano sempre incognite sulla presenza di materiali in amianto;
è noto che negli automezzi ma anche nelle sedi di servizio erano presenti tute e coperte di amianto;


Pag. 10591


l'esclusione del Corpo dei Vigili del Fuoco ha suscitato la protesta delle Organizzazioni sindacali confederali ed autonome di rappresentanza della categoria;
in ottemperanza agli impegni della risoluzione approvata in Commissione il Governo deve provvedere a ricomprendere anche i Vigili del Fuoco in qualità di Corpo operante nel comparto sicurezza -:
quali iniziative il Governo intenda attivare in vista del passaggio parlamentare per l'approvazione della legge finanziaria 2004 per consentire l'inserimento del Corpo dei Vigili del Fuoco tra le categorie interessate ai benefici previdenziali per esposizione all'amianto per motivi di servizio.
(3-02694)

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

I Commissione:

LEONI e LUCIDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 6 settembre 2003, nella cronaca nazionale del quotidiano La Repubblica è stato pubblicato un articolo riferito alla vicenda personale di Matteo Federici;
il citato articolo rappresenta che Matteo Federici, giovane agente ausiliario della Polizia di Stato, sarebbe stato escluso dalla prosecuzione nel servizio a causa delle proprie idee, con particolare riferimento ai fatti accaduti a Genova, nel corso del G8 del 2002;
le dichiarazioni rilasciate dal giovane nello stesso articolo rivelano una ostilità contro di lui, personale e ambientale, espressione di un pregiudizio sui suoi orientamenti culturali e politici;
la ricostruzione complessiva dell'accaduto sollecita un giudizio assai grave sia per quanto subito dalla persona di Federici sia perché rivela un clima lavorativo discriminatorio rispetto a diritti fondamentali, costituzionalmente garantiti;
pertanto, ne risultano offesi la dignità personale del giovane agente nonché l'identità propria della Polizia di Stato, forza di polizia democratica al servizio di tutti i cittadini -:
quali siano state le ragioni che hanno causato l'esclusione di Matteo Federici dalla Polizia di Stato, e se non ritenga di avviare, una indagine approfondita in grado anche, di verificare le relative eventuali responsabilità nonché la possibilità di un reintegro di Matteo Federici nella carriera interrotta.
(5-02366)

BRESSA e MOLINARI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il rapporto sulla sicurezza nel nostro paese del 2002 ha evidenziato una crescita della pericolosità delle azioni della criminalità organizzata e non in Basilicata smentendo alcune affermazioni «minimizzatrici» da parte del Ministro dell'interno;
la Basilicata infatti si configura come vera e propria terra di mezzo della criminalità che oramai non è più solo di passaggio ma con le proprie azioni si sta purtroppo radicando aggredendo il tessuto sociale lucano;
la presenza di importanti arterie stradali come la Salerno-Reggio Calabria, la strada statale 106 Jonica, la strada statale n. 407 «Basentana» e tutte le altre Fondovalli necessitano di adeguata copertura per il controllo e la sicurezza del territorio;
le Istituzioni regionali, gli Enti Locali della Basilicata nonché dalle stesse organizzazioni sindacali delle forze di Polizia lamentano una scarsità di mezzi e di uomini nelle Questure di Potenza e Matera ed anche nel caso dei Commissariati di Pisticci e Melfi, della Polfer di Metaponto e della Polstrada Compartimento Regionale e delle sezioni di Policoro e Melfi;
si registrano anche ritardi per la istituzione del Commissariato della Val


Pag. 10592

d'Agri e del controllo satellitare, alla luce dei finanziamenti del Quadro di Sostegno UE, della zona di Melfi;
la sicurezza ed il controllo del territorio sono una variabile economica imprescindibile per il consolidamento dello sviluppo socio-economico lucano -:
quali interventi intenda porre in essere per rafforzare, in termini di mezzi e di uomini, i presidi presenti sul territorio che, ad avviso degli interroganti, risultano ad oggi sottodimensionati rispetto alle reali esigenze del territorio.
(5-02367)

FONTANINI e LUCIANO DUSSIN. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 20 novembre 2002 veniva svolta in aula una interrogazione a risposta immediata, a firma dell'onorevole Cè (n. 3-01600), sul problema della distribuzione omogenea e razionale delle forze dell'ordine nelle Regioni italiane;
in quell'interrogazione si lamentava la carenza della presenza delle forze dell'ordine, in particolare nelle regioni Veneto e Lombardia, evidenziando che la presenza media nazionale delle forze di polizia è di 1 ogni 214 abitanti a fronte di 1 ogni 324 in Veneto e di 1 ogni 339 in Lombardia;
in quell'occasione il Ministro delegato a rispondere, l'onorevole Giovanardi, comunicava all'interrogante che sarebbero stati disposti una serie di adeguamenti dell'organico delle forze dell'ordine: per la Polizia di Stato si sarebbe provveduto all'assegnazione di 96 unità in Veneto e 254 in Lombardia e all'istituzione di nuovi commissariati a Padova e Verona ed un posto di polizia a Brescia; per l'Arma dei Carabinieri sarebbero state in corso di attuazione 27 stazioni in Lombardia e 19 in Veneto, con conseguente assegnazione di complessive 155 unità di personale. Per quanto riguarda Treviso e provincia sarebbe stata prevista l'istituzione di quattro nuove stazioni ed un incremento di organico per altre sette, per complessive ulteriori 80 unità -:
quali interventi fra quelli sopra indicati siano stati concretamente realizzati, a distanza di circa un anno dagli impegni assunti dal Governo, e come sia quindi cambiata la presenza delle forze dell'ordine nelle suddette regioni.
(5-02368)

MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 4 ottobre 2003 a Roma in occasione dell'apertura della Conferenza intergovernativa per la Costituzione europea si svolgeranno due imponenti manifestazioni: una organizzata dai sindacati per le vie del centro, l'altra organizzata dal Social forum nell'area attigua alla sede della conferenza;
la pacifica espressione del dissenso da parte del movimento no global ha assunto una dimensione mondiale dimostrando una maturità politico-organizzativa che ha smentito con i fatti qualsiasi tentativo di strumentale propaganda contro il movimento medesimo;
le manifestazioni del 4 ottobre 2003 a Roma, in quanto libera espressione del dissenso, dovrebbero essere affrontate, anche sul piano della gestione dell'ordine pubblico, nel pieno rispetto dei diritti garantiti dalla Costituzione;
il 12 settembre 2003 la procura di Genova ha inviato 73 avvisi di fine indagine ad altrettanti rappresentanti delle forze dell'ordine coinvolti nelle inchieste sui fatti del luglio 2001 in occasione del G8;
di questi avvisi di fine indagine trenta sono stati emessi nei confronti di dirigenti, funzionari e capisquadra di pubblica sicurezza -:
quali misure intenda predispone per garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni di Roma, a chi è stata affidata la gestione della piazza e se nella catena di comando figurino responsabili delle


Pag. 10593

forze dell'ordine indagati sui fatti di Genova del luglio 2001.
(5-02369)

Interrogazione a risposta in Commissione:

VIANELLO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 luglio del 2003 un pubblico concorso indetto dal Comando generale della Guardia di Finanza «per il reclutamento di 75 sottotenenti di complemento... in servizio di prima nomina»;
all'articolo 2 (Requisiti e condizioni per l'ammissione) si recita: «Possono partecipare al concorso i cittadini italiani di sesso maschile» -:
le motivazioni per le quali «le cittadine italiane di sesso femminile» siano escluse dal bando di reclutamento.
(5-02364)

Interrogazioni a risposta scritta:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il dipartimento della Pubblica sicurezza continua ad avere un'immagine stereotipata della provincia di Cuneo, considerata fondamentalmente tranquilla ed immune da gravi fenomeni di criminalità organizzata;
questa condizione, che peraltro deriva da un'attività intelligente ed apprezzata delle forze di polizia sul territorio, non elimina certamente l'esigenza di sorvegliare con grande attenzione e con spiccata competenza professionale, che anzi va sempre e comunque potenziata, essendo anche dal Ministero dell'interno considerato valore primario il senso di sicurezza che lo Stato riesce a fornire ai cittadini;
appare geograficamente necessaria l'apertura, in zone non presidiate dalla polizia, ovvero ad Alba o a Bra, del primo ed unico Commissariato di pubblica sicurezza;
tale esigenza non è mai stata compresa, sino ad oggi, dal Dipartimento di pubblica sicurezza, atteso che non è mai stata adeguatamente considerata l'estensione territoriale della provincia e la popolazione (500.000 abitanti circa);
a titolo esemplificativo, oggi il cittadino di Cortemilia o di Garessio deve percorrere almeno 90 chilometri per raggiungere la questura di Cuneo al fine di presentare una domanda per ottenere il passaporto o una richiesta di rinnovo di fucile per uso caccia, per poi ottenerlo in un secondo momento;
occorre, in primo luogo, preservare ogni assetto di pubblica sicurezza presente sul territorio provinciale, primo fra tutti il posto di polizia ferroviaria di Bra considerato non prioritario per la rete ferroviaria, e quindi valutare con oculatezza la dislocazione della sottosezione di polizia stradale attualmente ubicata a Cherasco, ovvero nel comprensorio di Alba, del tutto impresidiato dalla polizia di Stato;
inizialmente aveva preso avvio il ragionevole progetto di trasferire la Polstrada a Bra, in quanto località baricentrica all'asse dell'autostrada Asti-Cuneo, tanto che il sindaco di Bra aveva rinvenuto una sede idonea, sede per la quale erano stati altresì rinvenute le risorse dai Lavori pubblici e per la cui realizzazione era già stata indetta gara d'appalto;
giunge invece notizia che sarebbe stata bloccata la gara d'appalto, con ciò facendo venir meno un progetto complessivo di riorganizzazione delle forze di polizia che teneva conto delle evoluzioni del territorio e della necessità di un suo accurato controllo -:
quali siano le ragioni che hanno indotto a decidere di sospendere la gara d'appalto per la sistemazione dell'edificio destinato ad ospitare, a Bra, la polizia stradale;


Pag. 10594


se non si ritenga di dover valutare compiutamente l'incidenza, in queste scelte, della realizzazione del nodo autostradale Asti-Cuneo, che esige, come appare chiaro anche soltanto attraverso l'esame di una semplice carta geografica della provincia di Vercelli;
se non si ritenga di dover conservare il posto di polizia ferroviaria di Bra e se, comunque, non si ritenga, dal punto di vista strategico, assolutamente essenziale considerare Bra come città baricentrica rispetto alla complessiva riorganizzazione delle forze di polizia, tenuto conto da una parte della vastità territoriale della provincia, del numero di abitanti che la abitano e delle grandi trasformazioni che il territorio ha registrato negli ultimi anni.
(4-07468)

RIZZO e DILIBERTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il sindaco di Borgo a Mozzano (Lucca), Gabriele Brunini ha fatto apporre nell'atrio del municipio una targa sulla quale è riportata una frase di Mussolini che rivolse alla gioventù fascista di chiara esaltazione dell'espansionismo italiano durante il ventennio fascista affinché, recita testualmente, «la patria non manchi al suo radioso futuro» ed «il ventesimo secolo veda Roma al centro della civiltà latina e dominatrice del Mediterraneo»;
il sindaco Brunini ha affermato testualmente di aver fatto sistemare quella targa «per ridare peso ad una testimonianza importante del nostro passato»;
dal disposto combinato degli articoli 1 e 4 della legge n. 645 del 1952 (nota come legge Scelba) che recitano testualmente: «si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone... rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito» (articolo 1) e «Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000. Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.» (articolo 4), si evince chiaramente, ad avviso dell'interrogante, che l'iniziativa del sindaco di Borgo a Mozzano configura il reato di apologia di fascismo -:
se non ritenga dover intervenire urgentemente quale ministro di una Repubblica democratica fondata sull'antifascismo per far immediatamente rimuovere la targa affissa dal sindaco nell'atrio del municipio di Borgo a Mozzano.
(4-07472)

MENIA e ASCIERTO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
da mesi alcuni ambienti dell'estrema sinistra nella città di Trieste, cercano di creare clima di tensione con azioni ripetute di violenza e di cosiddetta «disobbedienza»;
abusivi ed occupanti sono costantemente difesi e pubblicamente supportati da alcuni esponenti della sinistra politica come i consiglieri regionali dei verdi e di rifondazione comunista e ciò, ad avviso dell'interrogante, genera la penosa impressione che per alcuni esista una sorta di impunità;
il 13 settembre 2003 in seguito ad una manifestazione dell'estrema sinistra indetta per protestare contro l'intenzione del comune di erigere un monumento che «equipara le vittime del fascismo e del nazismo a quelle delle foibe» (come se queste avessero minor dignità delle prime), un giovane operaio albanese è stato picchiato perché vestiva un paio di pantaloni mimetici e dunque era «fascista»;
a difesa del giovane aggredito è intervenuto coraggiosamente un agente di polizia, il quale è stato circondato e picchiato


Pag. 10595

da facinorosi dell'estrema sinistra, riportando la frattura del setto nasale;
risulta all'interrogante che i responsabili dell'aggressione all'agente, tratti in arresto dalle forze dell'ordine (Massimiliano Marino e Riccardo Patarino), siano stati scarcerati dopo sole dieci ore, e a parere dell'interrogante ciò suscita l'impressione che per alcuni, a differenza di altri, la giustizia abbia mano molto, molto leggera;
suscita preoccupazione la pericolosità di alcuni ambienti dell'estrema sinistra a Trieste e nel nord est, spesso vezzeggiati da certa stampa e certo intellettualismo, nonostante sia chiaro che alimentino un brodo di cultura di intolleranza, di violenza e scontro sociale -:
se il Governo sia informato dei fatti richiamati in premessa;
come si intenda contrastare l'azione di quei circoli facenti capo ai centri sociali ed alla rete «antagonista» dei no global che si producono in continue e ripetute violazioni della legge, atti di teppismo e distruzione di beni pubblici, occupazioni di immobili, scorribande e cosiddetti espropri proletari;
quali iniziative ulteriori si intendano intraprendere a tutela della sicurezza pubblica di Trieste ed infine quale concreto segno di solidarietà o riconoscimento sia stato attribuito all'agente ferito.
(4-07480)