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DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
presentato la propria offerta dopo la chiusura della gara indetta dalla Protezione civile (cfr. Il Corriere della Sera di martedì 12 agosto 2003 alla pagina 2);
come è stato segnalato dall'interrogante con i seguenti atti ispettivi: 4-00854 dell' 8 novembre 2001, 4-03999 del 30 settembre 2002, 4-06159 del 29 aprile 2003, 4-06659 del 18 giugno 2003 e 4-06757 del 26 giugno 2003. A tali atti, ai quali espressamente si fa riferimento, a tutt'oggi non è stata fornita alcuna risposta;
del 10 dicembre 2003 ha accolto la domanda di sospensione della predetta ordinanza n. 319 del Commissario Straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania e di tutti gli altri provvedimenti. Per effetto di tale decisione vanno sospese tutte le attività del Commissariato già regolate con l'ordinanza 319 e quindi relative agli Enti Provinciali d'Ambito (ATO) per il ciclo integrato dei rifiuti -:
i musei, le aree archeologiche, gli archivi e le biblioteche italiane rappresentano l'unico esempio a livello internazionale di istituti pubblici con orari prolungati di apertura al pubblico pari a 11 ore giornaliere;
le iniziative assunte nel settore dei beni e delle attività culturali hanno visto un incremento dei visitatori che sono passati dai 25 milioni del 1996 ad oltre 30 milioni nel corso del 2000 con un introito registrato in miliardi che è passato da 102 a quasi 150 nell'anno 2000;
anche i dati del 2001 e 2002 dimostrano che gli introiti sono cresciuti nel 2001, pur in presenza di meno visitatori per l'effetto dell'11 settembre. Infatti i visitatori sono diminuiti nel corso dell'ultimo trimestre del 2001 ma non sono diminuiti gli introiti che sono stati pari a 80.975.604,64 euro, mentre per il 2002 i visitatori sono tornati a crescere con un incremento ulteriore degli introiti pari a 85.317.695,64 euro;
tali dati economici dimostrano come scelte oculate nel settore dei beni e delle attività culturali rappresentano una ulteriore e straordinaria capacità di crescita delle economie locali con immediati e rilevanti riflessi in termini occupazionali ma anche promozionali delle varie realtà del nostro paese;
l'esiguità degli organici del personale addetto ai servizi di vigilanza e accoglienza dipendente dal Ministero per i beni e le attività culturali pari a meno di 7000 unità entro il 31 dicembre 2003 registrerà una ulteriore contrazione per cessazioni dal servizio;
secondo uno studio dello stesso Ministero le unità di personale necessario a garantire le aperture nei siti espositivi secondo le disposizioni dettate dai Ccnl (Contratti collettivi nazionali di lavoro) è pari ad almeno 12.000 unità;
presso il predetto Ministero dal 2000 prestano servizio 2300 unità di personale precario quali i giubilari e gli assistenti tecnici museali che in parte riescono a supplire alle carenze di organico;
nei siti espositivi del Lazio quali:
a) Roma: Direzione generale per i beni librari e istituti culturali; soprintendenza autonoma per i beni archeologici; soprintendenza per i beni archeologici per il Lazio; soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria meridionale; soprintendenza per i beni archeologici per Ostia Antica; soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico Roma; soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico per il Lazio; soprintendenza al museo preistorico ed etnografico L. Pigorini; soprintendenza alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea; Istituto nazionale per la grafica; Archivio centrale dello Stato; Archivio di Stato; Biblioteca statale Baldini; Biblioteca Casanatense; Biblioteca Angelica; Biblioteca universitaria Alessandrina; Biblioteca nazionale centrale; Anfiteatro Flavio; Palazzo Altemps e Palazzo Massimo; Galleria nazionale arte moderna; Pantheon; Galleria d'arte Palazzo Barberini, Galleria Borghese; Museo nazionale di Castel Sant'Angelo-Roma;
b) Tivoli: Villa D'Este;
prestano servizio 544 precari quali giubilari e assistenti tecnici museali -:
se il Ministero per i beni e le attività culturali intenda mantenere gli attuali standard di apertura di musei, aree archeologiche, archivi e biblioteche con le attuali risorse umane disponibili nell'area della vigilanza e accoglienza;
se non ritenga urgente dar corso all'applicazione dell'articolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003), che prevede la facoltà del Ministero dei beni e delle attività culturali di autorizzare la deroga al blocco delle assunzioni quando ricorrano per le amministrazioni interessate, urgenti e necessarie esigenze di tutela;
se intenda adottare le opportune iniziative per garantire la stabilizzazione dei 2300 precari e tra essi le 544 unità destinate agli istituti e siti espositivi del Lazio secondo gli impegni assunti dal Ministro nel corso dei lavori parlamentari e con le organizzazioni sindacali.
(3-02670)
è prossima la scadenza dell'appalto del servizio aereo antincendio;
attualmente il servizio è gestito dalla Sorem srl;
la gara di appalto, vinta nel 1997 dalla Sorem srl, registrò una irregolarità per avere, la società risultata vincente,
sempre secondo il citato quotidiano milanese, nel 2002 la Corte dei conti stabilì che la Sorem srl non aveva titoli per partecipare alla gara, mentre nel frattempo, nell'anno 2000, l'appalto veniva rinnovato per un altro triennio;
altri inconvenienti si sono verificati nel corso del contratto che, come ricordato, scade a fine del corrente anno 2003;
più che correttamente, il direttore della Protezione civile, dottor Guido Bertolaso, sempre secondo quanto ricordato da Il Corriere della Sera, ha fatto trapelare l'intenzione di indire una gara europea;
risulta agli interroganti, invece, che circolano insistentemente voci che, al contrario, il contratto con Sorem srl potrebbe essere rinnovato per un altro triennio senza gara alcuna -:
se non ritenga di dovere formalmente escludere la possibilità di un rinnovo senza gara del contratto con la Sorem srl e se, correlativamente, non ritenga di dover formalmente affermare la propria determinazione di indire una gara europea per assegnare il servizio antincendio della Protezione civile.
(5-02342)
se risulti che nell'Asl RmG si registri una carenza di sangue;
quale sia il fabbisogno necessario per fare fronte alle necessità;
quali siano le iniziative assunte per incentivare le donazioni.
(4-07373)
la recente sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del Lussemburgo ha stabilito che uno stato membro può limitare o sospendere la commercializzazione e l'utilizzo sul suo territorio di prodotti ogm sospetti di rischio per la salute umana;
la pronuncia della Corte comporta un nuovo, importante, passo avanti della comunità internazionale a tutela della salute dei cittadini contro i pericoli derivanti dall'uso di sostanze geneticamente manipolate in agricoltura -:
se, alla luce della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, il Governo intenda verificare i rischi di allergie e tossicità dei prodotti contenenti organismi geneticamente modificati in circolazione, con particolare riferimento a quelli destinati all'infanzia;
quali misure intenda prendere al fine di garantire la difesa dei consumatori, eventualmente anche attraverso il ritiro dal mercato di tutti i prodotti sospetti.
(4-07374)
la regione Campania è attualmente in stato d'emergenza per quanto concerne i rifiuti, le bonifiche e la tutela delle acque, dichiarato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 febbraio 1994, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge n. 225 del 1992. Lo stato di emergenza è stato prorogato, sempre con decreto del Presidente del Consiglio, sino al 31 dicembre 2003;
la situazione ambientale in tutta la regione Campania, dopo quasi 10 anni di gestione commissariale, è a dir poco disastrosa
attualmente la situazione dell'emergenza rifiuti in Campania va avanti senza un minimo di orientamento e senza alcuna prospettiva di uscirne fuori: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti avvengono senza una ponderata programmazione; spesso i CDR si fermano e i rifiuti (tal quali) di tutta la regione vengono stoccati nell'unica discarica di Santa Maria La Fossa, località «Parco Saurino», in provincia di Caserta;
in data 29 agosto 2003, il G.I.P. del Tribunale di S. Maria C.V. procedeva al sequestro della predetta discarica sulla base della relazione del Settore Ambientale dell'Ente Provincia Caserta, della Polizia Municipale di Santa Maria La Fossa e dell'Asl CE2 che accertava le diverse inregolarità nella gestione della stessa, tra cui: presenza di rifiuti di varia natura e non selezionati (ingombranti ed elettrodomestici dimessi - pneumatici e materiale plastico di varia natura); ecoballe contenenti anche frazione umida; i rifiuti (tal quali) non presentavano alcun tipo di protezione dagli agenti atmosferici; l'area di discarica non presentava opere di preparazione e messa in sicurezza con perdita di percolato nell'ambiente circostante;
risulta all'interrogante che in data 2 settembre 2003 il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria C.V. avrebbe disposto la restituzione temporanea della discarica sequestrata ordinando una seri, di interventi tecnici atti ad eliminare quanto accertato. Il procuratore con il predetto decreto, tra l'altro si affermerebbe testualmente che la discarica sita in Santa Maria La Fossa denominata «Parco Saurino», si trova al centro di un «cratere» che è diventato una vera e propria «bomba ecologica». Infatti, nella citata discarica confluiscono direttamente (si usa a tal proposito il termine «tal Quali») i rifiuti solidi urbani che provengono in particolare (ma non solo dalla città di Napoli e da buona parte della provincia di Napoli oltre che i rifiuti dalle province di Caserta e Salerno;
va inoltre ricordato, che sull'attività del Commissariato per l'emergenza rifiutti in Campania è intervenuta prima la Corte dei conti con deliberazione n. 31 del 2001 evidenziando dati a dir poco sconcertanti per l'utilizzo delle risorse e del personale, e poi anche il Consiglio di Stato (che, con la sentenza n. 6809 del 31 dicembre 2002, dichiarava la illegittimità di tutti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri emessi per l'emergenza rifiuti in Campania e segnatamente la illegittimità dell'ordinanza n. 3100 del 22 dicembre 2000 del Ministro dell'interno, delegato al coordinamento per la Protezione Civile, sulla base della quale veniva improntata la gestione del Commissariato;
successivamente, il Consiglio dei ministri, anziché prendere atto di tale importante decisione, ha ulteriormente prorogato il Commissariamento togliendo ai sindaci i poteri d'intervento di urgenza determinando, come afferma il Consiglio di Stato, la sovrapposizione di un sistema amministrativo e di gestione alternativo a quello ordinario con estromissione delle comunità locali. In particolare con l'ordinanza n. 319 del 30 settembre 2002 il Commissario ha istituito e regolato l'organizzazione amministrativa permanete di strutture inerenti alla gestione dei rifiuti (EPAR), non di competenza Commissariale e con violazione, ad avviso degli interroganti, dell'autonomia degli enti locali. Con quest'ultimo provvedimento, il Commissario ha chiaramente dimostrato di non voler accompagnare la gestione dei rifiuti al regine ordinario, in contrasto con la delega conferitagli;
la provincia di Caserta è insorta anche contro quest'ultimo provvedimento e il Consiglio di Stato, con ordinanza del 2 luglio 2003, nel fissare il merito all'udienza
quali iniziative si intendono intraprendere per fare uscire la Campania da una cronica fase emergenziale e se si ritiene sospendere le attività poste in essere dal commissariato con l'ordinanza 319 del 30 settembre 2002.
(4-07390)
se corrisponda al vero che un bambino di Monterotondo sia stato colpito da meningite (Guidonia Oggi - 3 maggio 2003);
in caso di risposta affermativa, quali iniziative siano state assunte dalla Asl RMG e dal Comune per evitare possibili contagi.
(4-07392)
si paventa una parziale, o totale, privatizzazione del Cotral (Consorzio Trasporti Laziali) -:
in caso di risposta affermativa, se non intenda attivarsi, per scongiurare una riduzione di personale e la riduzione dell'attuale livello occupazionale.
(4-07394)
quanti siano gli stranieri residenti nei comuni di Guidonia Montecelio, Tivoli, Mentana e Monterotondo;
quali iniziative siano state assunte per contrastare la presenza di quelli non in possesso del permesso di soggiorno;
quali accertamenti siano stati effettuati per verificare se tutti i proprietari di appartamenti affittati a stranieri abbiano stipulato con gli stessi dei regolari contratti d'affitto;
se, a seguito dell'introduzione delle nuove norme del testo unico sull'immigrazione, siano stati compiuti accertamenti per verificare che gli stranieri abbiano trovato alloggio in conformità alla nuova normativa.
(4-07395)