Allegato B
Seduta n. 322 dell'11/6/2003


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle attività produttive, per sapere - premesso che:
sarebbero in itinere le procedure preliminari per la realizzazione di un deposito unico nazionale di prodotti e rifiuti radioattivi le cui caratteristiche tecnico-costruttive dovrebbero garantirlo da terremoti e attacchi terroristici;
il Governo, con apposito decreto, ha affidato alla società statale Sogin, presieduta dal Generale Carlo Jean e amministrata da Giancarlo Bolognini, l'incarico di individuare ii sito destinato ad accogliere l'impianto di stoccaggio di cui sopra;
sembrerebbe che la Sogin, di fronte alla Commissione bicamerale sui rifiuti, avrebbe indicato la regione Sardegna quale sede della struttura;
la notizia annunciata dai mezzi di comunicazione locali ha destato forti preoccupazioni tra i cittadini sardi per l'elevato grado di pericolosità determinata dalla presenza di un deposito di rifiuti radioattivi e dalle conseguenze che possono derivarne all'ambiente e alla salute degli abitanti;
l'economia della Sardegna si basa su due comparti produttivi come il turismo e l'agricoltura, in virtù delle caratteristiche ambientali e geografiche che fanno dell'Isola un luogo incontaminato che garantisce sia una forte attrazione turistica e sia produzioni agricole le cui caratteristiche riconosciute in tutto il mondo sono la qualità e la salubrità;
l'orientamento economico della regione è stato incentivato negli ultimi anni dalle scelte politiche assunte dal Governo regionale che sta attuando politiche di tutela ambientale e sostegno alle imprese che operano nel rispetto dell'ambiente medesimo;
anche il turismo è oggetto di una forte politica di incentivazione con l'obiettivo di allungare la stagione turistica, promovendo le zone interne della Sardegna e il suo ambiente;
la presenza di un impianto di stoccaggio di scorie radioattive rappresenta in primo luogo un elemento di forte rischio ambientale, con grave compromissione di due comparti fondamentali per l'Isola, come turismo e agricoltura;


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la stessa notizia della presenza di rifiuti radioattivi determinerebbe una ricaduta negativa per l'immagine della Sardegna nel mondo; l'Isola non potrebbe fare riferimento all'ambiente incontaminato quale garanzia di qualità dei prodotti e di luogo salubre dove trascorrere una vacanza;
la Sardegna sopporta un peso elevato dalla presenza di servitù militari che ne hanno già condizionato e limitato lo sviluppo economico con riferimento proprio al comparto turistico e agroalimentare, per la sottrazione di vaste porzioni di territorio regionale;
l'Isola soffre già una forte crisi economica, con un altissimo indice di disoccupazione, che potrebbe essere gravemente e ulteriormente compromessa se venissero intaccati comparti strategici come il turismo e l'agricoltura;
Amministratori Regionali, Provinciali e Comunali hanno fortemente contestato l'ipotesi di installare un deposito di rifiuti nucleari nell'Isola, annunciando tutta una serie di forme di protesta pur di scongiurare l'edificazione -:
se corrisponda al vero che la Sardegna possa essere indicata quale sito per un deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi, in caso affermativo, se non ritenga opportuno scongiurare tale scelta, in considerazione delle gravissime ripercussioni che ne deriverebbero per l'economia della Sardegna che per il suo sviluppo ha sempre puntato sull'ambiente incontaminato.
(2-00796)
«Massidda, Marras, Cuccu, Borriello, Di Virgilio, Collavini, Zama, Minoli Rota, Marinello, Jacini, Masini, Misuraca, Campa, Nuvoli, Palumbo, Gazzara, Giudice, Stagno D'Alcontres, Maione, Dell'Anna, Stradella, Cesaro, Nicotra, Sardelli, Gastaldi, Alfredo Vito, Moretti, Daniele Galli, Zanetta, Parodi, Santori, Lupi, Testoni».

Interrogazione a risposta orale:

LETTIERI. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
L'ENI firmò uno specifico accordo con Governo e regione Basilicata per le estrazioni petrolifere in Val D'Agri;
come è noto, dalle estrazioni del petrolio lucano lo Stato e l'ENI traggono vantaggi enormi. Purtroppo per le popolazioni residenti nei comuni interessati alle estrazioni, i vantaggi finora sono del tutto irrisori. Anzi, sono state, almeno parzialmente, compromesse le tradizionali attività produttive, in primis quelle agricole;
come era prevedibile gli effetti negativi si sono riverberati sull'ambiente, che è di particolare valenza e che può essere ancora preservato con la istituzione del previsto parco;
l'ENI continua a non rispettare gli impegni assunti con il citato accordo, in particolare era prevista l'istituzione della scuola Enrico Mattei, cosa che non è avvenuta -:
se non intenda intervenire presso l'ENI affinché venga istituita immediatamente la scuola Mattei e, più in generale, per il rispetto puntuale degli obblighi assunti con l'accordo a suo tempo stipulato con il Governo e la regione Basilicata.
(3-02378)

Interrogazioni a risposta scritta:

ALBONETTI. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 7 della legge n. 273 del 2002 prevede la cessazione dalla carica dei commissari nominati nelle procedure di amministrazione straordinaria e la nomina, da parte del Ministro delle attività produttive, di un commissario liquidatore che prosegue la gestione secondo le norme della liquidazione coatta amministrativa;


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con decreti in data 10 marzo 2003, solo di recente pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, il Ministro delle attività produttive ha provveduto alle nomine, sostituendo tutti i commissari, tranne quattro. Sono stati confermati nell'incarico per esigenze di continuità gestionale: il dottor Piero Gnudi e il dottor Guidalberto Guidi, alla procedura di a.s. del gruppo Fochi; l'ingegner Andrea Carli, alla procedura Siciet: l'avvocato Carmelo Alessio, alla procedura Enterprise, mentre il dottor Giorgio Cumin, già commissario della Cariboni, è stato dirottato alle procedure Berardi e Lombardi;
l'eccezione alla regola della generalizzata sostituzione, esclude evidentemente qualsiasi possibilità di interpretazione (peraltro inaccettabile) della norma richiamata che faccia ritenere vincolante la sostituzione dei commissari cessati;
i provvedimenti di nomina non recano, d'altra parte, alcuna motivazione sulla sostituzione dei precedenti commissari, né alcuna valutazione sull'attività degli stessi espletata;
tra i commissari cessati e non riconfermati figurano professionisti affermati e largamente apprezzati anche in riferimento all'opera prestata nelle procedure. Ci si limita qui a richiamare a scopo esemplificativo: il professor Alberto Maffei Alberti, esimio fallimentarista, già componente del collegio commissariale Fochi, sostituito dal meno noto dottor Raffaele Ruggero, senza una riga di motivazione; il professor Floriano D'Alessandro, massimo esperto di diritto societario, estromesso dalla procedura Genghini nel momento in cui la stava portando a conclusione, il professor Ludovico Pazzaglia, sostituito nella procedura Auspicio nella quale aveva addirittura portato a compimento il riparto finale ai creditori pagandoli integralmente, il professor Flavio Dezzani, protagonista, con i suoi colleghi di una brillante conduzione della procedura Fornara che ha portato in breve al rilancio dell'azienda Sandretto e al salvataggio di tutte le aziende del gruppo; il professor Fabio Franchini, chiamato a Napoli nel 1997 per risolvere la annosa e sofferta vicenda della Flotta Lauro, il quale in pochi anni ha portato a termine la liquidazione ed il vertiginoso contenzioso che si era determinato, suscitando intorno alla propria opera apprezzamento e consenso unanime; l'ingegner Aurelio Gruccione, protagonista del salvataggio delle aziende siderurgiche Ferdofin; il dottor Mario Lupo, estromesso dalla procedura del gruppo ex Fabbri, nella quale ha operato con grande competenza, perseguendo il rilancio delle principali cartiere del gruppo e il pagamento della quasi totalità dei debiti; il dottor Vitaliano De Gennaro, decano tra i commercialisti torinesi, allontanato dalla procedura Bertrand di Biella, dopo una gestione attenta e particolarmente fruttuosa per il ceto creditorio;
quali motivazioni lo abbiano condotto - in assenza di negative valutazioni sull'opera prestata dai precedenti commissari - ad una generalizzata rottura della continuità di gestione;
quali siano stati i motivi, caso per caso, che lo hanno indotto a sostituire i commissari in carica;
quali siano stati viceversa i motivi che lo hanno indotto a confermare i commissari in carica, nei pochi casi in cui ciò è avvenuto;
nell'ambito di tali casi, con riguardo alla procedura Fochi, quale sia in particolare la sua valutazione sull'opera prestata dal professor Maffei Alberti, e perché si sia determinato a sostituirlo, pur in presenza di una valutazione (contenuta nel decreto) della necessità di assicurare continuità in tale procedura. Valutazione che - ad evidenza - avrebbe dovuto condurre alla conferma dell'intero collegio, ovvero a privilegiare la conferma della professionalità (quella del professor Maffei Alberti) più coerente alla attuale fase liquidatoria, della procedura, laddove le specifiche e notorie professionalità dei due colleghi commissari confermati (Guidi e Gnudi) erano coerenti alle esigenze ormai non più sussistenti dell'esercizio d'impresa;


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perché si sia determinato in un solo caso (dottor Cumin) alla rotazione di un commissario «cessato», spostandolo da una procedura ad un altra; se si possa inferire da tale scelta che il predetto commissario sia stato l'unico ad ottenere l'apprezzamento del Ministro nell'ambito di una valutazione comparativa di tutti i commissari in carica e, in tal caso, quali siano gli elementi di valutazione utilizzati;
perché abbia proceduto in taluni casi a mantenere un unico commissario preponendolo a più procedure (vedasi, da una parte i gruppi Cogolo, Safau e Alti forni di Servola, tutti in capo alla dottoressa Marina Vienna, o i gruppi Liquigas, Centrofin, Fit Ferrotubi, Gondrand ed Hc Cosmesis, tutti in capo al dottor Saverio Signori, e in altri casi (vedi i gruppi Ira e Costanzo, già condotti da un commissario unico) a preporre più commissari ad una unica procedura -:
se non ritenga che la traumatica estromissione dei precedenti commissari rischia di provocare rallentamenti e disfunzioni nella conduzione delle procedure, in contrasto con la finalità di semplificazione gestionale e accelerazione della chiusura della gestione stralcio cui la legge sembrerebbe finalizzata;
se non ritenga che l'iniziativa adottata si risolverà in definitiva in un aumento dei costi delle procedure in danno dei creditori e quali iniziative abbia adottato per contrastare tale denegabile conseguenza della sua scelta;
se risponda al vero che:
a) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Cariboni (Lecco) e Sterzi (Varese) è consigliere comunale a Milano, della Lega Nord;
b) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Lombardi e Berardi di Brescia, è componente degli organi del coordinamento regionale di Forza Italia in Liguria e della struttura nazionale del partito;
c) il commissario delle imprese dei gruppi Pan Electric, Pianelli ed Einaudi (Novara) ha legami di parentela con un esponente del Governo;
d) un componente del collegio commissariale nelle procedure di amministrazione straordinaria delle imprese dei gruppi Fornara e Ferdofin è stato consigliere comunale a Roma eletto nelle liste di Forza Italia;
e) un componente del collegio commissariale nelle procedure di amministrazione straordinaria delle imprese del gruppo ex Montesi e Sipa Arena è assessore al comune di Artena, eletto nelle liste di Forza Italia;
f) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Cotorossi e Cavirivest è componente del collegio nazionale dei probiviri di Forza Italia, nonché coordinatore giuridico della direzione nazionale del medesimo partito e candidato nelle liste di Forza Italia alle ultime elezioni politiche;
g) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Cotorossi e Cavirivest è stato candidato al consiglio comunale di Alatri per Forza Italia;
h) il commissario nelle procedure Siog, Italconsult, Itavia e Voxson è il presidente della consulta nazionale Italia per il Lavoro;
i) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Case di cura riunite di Bari e Flotta Lauro, è stato eletto nel 1998 al consiglio comunale di Massa nelle liste di Forza Italia;
l) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Nuova Cartiera di Arbatax e della Keller è componente dell'assemblea nazionale di Alleanza Nazionale;
m) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Costanzo di Catania ha legami di parentela con un esponente nazionale di Alleanza Nazionale;


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n) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Costanzo di Catania è fratello di un esponente nazionale di Forza Italia;
o) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Ira di Catania, collabora attualmente con il Ministro delle attività produttive occupandosi delle vertenze sindacali ed è stato di recente designato a far parte anche del consiglio di amministrazione Finmeccanica;
p) un componente del collegio commissariale delle imprese del gruppo Ira di Catania ha ricoperto nella passata legislatura la carica di assessore regionale in Abruzzo, per Forza Italia;
q) infine un altro componente risulta iscritto a Forza Italia, a Trieste;
in caso affermativo se non ritenga inopportuno e censurabile la politicizzazione delle nomine in incarichi o contenuto eminentemente professionale;
se non ritenga opportuno trasmettere alla Camera i curricula di tutti i commissari nominati.
(4-06578)

CATANOSO. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
la signora Venera Mineo si è vista recapitare una lettera dall'Enel Distribuzione S.p.a. avente ad oggetto la fornitura di energia elettrica per l'abitazione da lei attualmente occupata a Guardia (Catania);
trattasi - quella della signora - di una soluzione di emergenza dovuta all'ordinanza di sgombero per il terremoto che ha distrutto la sua casa di residenza;
nella missiva l'Enel richiamava l'attenzione sul fatto che non risultava ancora pervenuta la documentazione, a suo tempo richiesta, attestante la residenza anagrafica nell'abitazione sita in Guardia, per la quale la signora aveva stipulato un contratto di fornitura di energia elettrica per abitazioni di residenza;
la lettera si concludeva con l'avvertimento che - qualora non fosse pervenuta dall'utente alcuna attestazione nel termine di 30 giorni - la società avrebbe provveduto ad applicare retroattivamente, dalla data di attivazione della fornitura, le tariffe e le imposte previste per le seconde case;
da informazioni telefoniche risulta che l'Enel abbia comunque previsto di applicare le tariffe per la prima abitazione (residenti) ai soli terremoti del Molise;
se ciò fosse vero ci troveremmo alla presenza di una assurda discriminazione che rischia di coinvolgere altri sventurati -:
se non ritenga opportuno intervenire, per quanto di sua competenza, al fine di adottare iniziative normative volte a prevedere, anche per i terremotati della provincia di Catania, analoghe agevolazioni sul piano tariffario, con ciò ponendo fine agli ingiustificati trattamenti discriminatori posti in essere dall'Enel a danno dei cittadini della Sicilia orientale.
(4-06588)