Allegato A
Seduta n. 314 del 27/5/2003


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(Sezione 5 - Stato delle attività di sperimentazione volte a fare chiarezza sugli effetti terapeutici della cannabis)

E) Interrogazioni

RONCHI, BRIGUGLIO e MALGIERI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
dopo l'assoluzione nel 2000 di un imputato al quale era stato riconosciuto il possesso per uso terapeutico di 8230 dosi di cannabis, un'altra persona, trovata con oltre 3400 dosi di hashish, è stata assolta dal tribunale di Roma con la stessa motivazione, ovvero perché il fatto non costituisce reato, essendo le dosi in possesso dell'imputato destinate ad uso terapeutico;
la cannabis contiene un centinaio di principi attivi che si sono rivelati efficaci nella cura di numerose patologie, il cui elenco è in continua espansione: si va dal comune mal di testa ad affezioni particolarmente gravi, come l'asma, il glaucoma, i disturbi neurovegetativi, l'epilessia;
in Italia la coltivazione e la trasformazione della cannabis è ammessa solo per uso tessile, cioè per produrre fibre e tessuti: è, pertanto, precluso l'impiego di tale pianta nel campo terapeutico;
all'estero, ed esattamente negli Usa, in Israele, in Germania, in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi, sono in commercio, dietro prescrizione medica, due cannabinoidi impiegati per la cura degli effetti collaterali della chemioterapia e per stimolare l'appetito nei malati di Aids; per il 2002, inoltre, sarà possibile utilizzarli anche per combattere gli spasmi della sclerosi multipla -:
se sia in atto o in programma una sperimentazione sugli effetti terapeutici della cannabis, che consenta una volta per tutte di fare chiarezza su tale materia e, quindi, evitare il rischio attuale di incorrere,


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da un lato all'uso spontaneo ed improprio dei cannabinoidi e dall'altro all'instaurazione di situazioni speculative da parte o a danno di soggetti non incriminabili.(3-00487)
(28 novembre 2001)

BULGARELLI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i derivati della pianta cannabis indica hanno comprovate proprietà farmacologiche (antiemetiche, analgesiche e anticonvulsivanti), conosciute fin dall'antichità. Tra gli impieghi moderni spicca il trattamento contro l'intensa nausea conseguente alla chemioterapia antitumorale: numerosi studi climici controllati hanno documentato la maggiore efficacia del Thc rispetto alle alternative disponibili per il trattamento del glaucoma, dell'anoressia e di altre patologie. Ma è soprattutto con la sclerosi multipla che la cannabis ha dato risultati insperati, riuscendo a dominare gli spasmi muscolari e non solo. Gli endocannabinoidi, di cui il più noto è probabilmente l'anandamide, offrono un'interessante prospettiva per le malattie del sistema nervoso. Oltre agli effetti già noti sul sistema nervoso centrale, possono anche esercitare attività cardiovascolari diverse: riducono la pressione arteriosa e rallentano il battito cardiaco. Gli endocannabinoidi attivano particolari recettori, chiamati Cb, presenti nel cuore, nei vasi sanguigni, nel cervello e in molte altre sedi. Secondo il professor Vincenzo Di Marzo, docente napoletano attualmente impegnato all'Università di Richmond nei più avanzati studi sugli endocannabinoidi, i recettori Cb 1 sembrano anche regolare la tipica proliferazione delle cellule che si verifica nell'arteriosclerosi e nei tumori, aprendo così interessanti possibilità per la sintesi di nuovi farmaci;
il signor Vici Lino, nato a Rimini il 12 aprile 1938, ex assessore, ex presidente di quartiere ed ex presidente di aziende municipalizzate, soffre dal 1989 di sclerosi multipla secondariamente progressiva:
la cannabis gli permette di recuperare una mobilità articolare quasi normale, perché, dice, «mi scioglie i muscoli, diminuiscono i dolori e riesco a camminare»;
esiste sul mercato internazionale un farmaco appositamente studiato, il Marinol, un medicinale a base di cannabis, che serve a rilassare la muscolatura e lenire così gli atroci dolori provocati dagli spasmi della sclerosi;
un articolo pubblicato il 14 dicembre 2002 su La Voce di Rimini riporta un episodio di disobbedienza, di cui Vici e altri sono stati protagonisti a Rimini. Un medico prescrisse a Lino Vici una dose di 5 milligrammi di Marinol. Davanti a fotografi e giornalisti, Lino Vici è stato accompagnato nella farmacia di piazza Cavour da Rita Bernardini e Werther Casali: i tre hanno chiesto alla farmacista il medicinale, ma quest'ultima gli ha risposto che non lo aveva e, comunque, non avrebbe potuto venderlo. A questo punto in piena folla, a Lino Vici sono state consegnate due bustine di marijuana con la dose esatta prescritta dal medico al paziente. Sono intervenuti alcuni poliziotti che assistevano all'iniziativa in borghese. «Gli spacciatori» sono stati accompagnati in questura e le bustine sono state sequestrate. Dopo le analisi di laboratorio, che hanno confermato che la sostanza nelle bustine era cannabis, Lino Vici è stato segnalato alla prefettura come assuntore di droghe;
questo è uno dei tanti casi in cui, a causa dell'arretratezza della legislazione nazionale, lo Stato nega l'unica possibilità di veder alleviati i dolori causati da un male terribile come la sclerosi multipla;
in questa legislatura, da diverse parti politiche della minoranza e della maggioranza, sono state presentate diverse proposte di legge per l'adozione della cannabis a fine terapeutico;


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la cannabis è una sostanza facilmente reperibile in tutt'Italia ricorrendo al mercato nero -:
quali siano le intenzioni e le valutazioni del Ministro interrogato circa l'uso terapeutico della cannabis, quali eventuali ragioni esistano per procrastinare l'impiego di questa sostanza scarsamente tossica in ambito farmacologico e, in particolare, se non sia opportuno permettere in via «sperimentale» l'assunzione di farmaci a base di cannabis in casi estremamente gravi, come quello del Vici di cui si è fatta menzione in premessa.(3-02308)
(26 maggio 2003)
(ex 4-05236 del 29 gennaio 2003)