DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Istituti di credito, sia nei rapporti con il personale, sia nei confronti dei fornitori, sia nei rapporti con i potenziali altri clienti con i quali la società sta trattando per la stipula di nuovi contratti;
un incontro sollecitata più volte dal sindaco e dalle organizzazioni sindacali, sui gravi problemi occupazionali dell'indotto collegato allo stabilimento petrolchimico di Gela e quali siano le motivazioni che hanno indotto il sottosegretario Viespoli a convocare il suddetto incontro soltanto dopo una settimana di blocco degli impianti, di blocchi stradali, pur in presenza di una grave situazione sul piano dell'ordine pubblico, causata dai recenti licenziamenti di massa che hanno interessato alcune aziende dell'indotto del petrolchimico;
con il trattato di gestione della flotta «Canadair CL 415» della Protezione Civile, impiegata per il servizio antincendio boschivo, assegnato dal 1998 alla SO.RE.M. Srl, il costo per ogni tonnellata d'acqua lanciata per lo spegnimento degli incendi si è ridotto da euro 618,20 (lire 1.197.000) della vecchia gestione del 1997 fino a euro 164,23 (lire 318.000) della nuova gestione nel 2000, con un risparmio di circa il 73 per cento;
con tale nuova gestione, si è riusciti ad aumentare il numero di lanci di liquido estinguente sugli incendi, per ogni ora di volo, passando da 2,16 lanci per ora di volo del 1997 a 5,14 nel 2001 con un aumento della capacità operativa reale del 237 per cento;
la vecchia gestione è durata 10 anni, dal 1987 al 1997, con affidamento diretto senza l'espletamento di alcuna gara d'appalto;
la nuova gestione è stata affidata a trattativa privata, nel rispetto di un capitolato tecnico e della regolamentazione di una gara d'appalto europea, con un contratto della durata di 3 anni rinnovabile due volte, per una durata totale di 9 anni;
con la vecchia gestione si sono avuti numerosi gravi incendi, con la distruzione completa di 3 aeromobili Canadair e la morte di 5 piloti;
con la nuova gestione, in quasi 6 anni di attività non si è verificato alcun incidente grave;
l'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha effettuato ed effettua controlli severissimi sia sulla gestione operativa che tecnica della società che gestisce la flotta Canadair. Tali controlli hanno sempre dato esito positivo, consentendo il rinnovo del Certificato di Idoneità Tecnica (CIT) alla suddetta società;
risulta agli interpellanti che la società di gestione è giunta a vantare crediti nei confronti della protezione civile, sino a circa 30 milioni di euro, a fronte di un fatturato annuo di circa 32 milioni di euro, con fatture interamente non saldate risalenti al 2001, e parzialmente pagate, risalenti al 1998;
l'Avvocatura generale dello Stato, su richiesta della protezione civile, in data 22 febbraio 2000 rispondeva in merito all'applicabilità dell'articolo 27, comma 6, della legge n. 488 del 1999, e sosteneva che tale norma, che prevede la rinnovabilità dei contratti con la pubblica amministrazione per una sola volta, non è applicabile a questo contratto;
la protezione civile ha rilasciato vari lusinghieri attestati riguardanti la corretta esecuzione contrattuale alla società di gestione, di cui l'ultimo in data 27 dicembre 2002;
la protezione civile, su un settimanale a grande diffusione, ha dichiarato «a prescindere dalla qualità del servizio sinora svolto, non prorogheremo oltre il 2003 il contratto alla SO.RE.M.», contrariamente a quanto previsto dal contratto vigente ed a quanto attestato dall'Avvocatura generale dello Stato, sull'applicazione della legge n. 488 del 1999 -:
se vi è stato e vi è tuttora un atteggiamento ingiustamente penalizzante e discriminatorio nei confronti della società che gestisce il servizio pubblico antincendio boschivo;
se si è tenuto conto dell'enorme danno che gli atti sopra menzionati e la dichiarazione della protezione civile possono provocare sull'attività della società SO.RE.M. Srl, sia nei rapporti con gli
quale sia l'effettivo orientamento della Protezione Civile in materia.
(2-00762)
«Cicchitto, Angelino Alfano, Amato, Aracu, Arnoldi, Azzolini, Baiamonte, Baldi, Berruti, Biondi, Blasi, Burani Procaccini, Caligiuri, Campa, Cannella, Carlucci, Casero, Cesaro, Cicala, Cosentino, Cossiga, Costa, Dell'Anna, Deodato, Di Luca, Falanga, Fallica, Floresta, Franz, Garnero Santanchè, Germanà, Gigli, Giudice, Iannuccilli, Jannone, Lamorte, Lavagnini, Lenna, Antonio Leone, Lisi, Lupi, Marras, Masini, Massidda, Mauro, Milanese, Minoli Rota, Moroni, Muratori, Mussolini, Osvaldo Napoli, Nicotra, Oricchio, Orsini, Palumbo, Paoletti Tangheroni, Paroli, Patria, Pecorella, Mario Pepe, Pittelli, Previti, Rivolta, Romele, Romoli, Paolo Russo, Santulli, Sanza, Sardelli, Savo, Selva, Stagno D'Alcontres, Sterpa, Stradella, Taormina, Testoni, Giacomo Angelo Rosario Ventura, Verdini, Viale, Vitali, Zaccheo, Zorzato, Ciro Alfano, Amoruso, Anedda, Bertolini, Dorina Bianchi, Bocchino, Brusco, Buontempo, Canelli, Cola, Giulio Conti, Coronella, Cristaldi, Crosetto, D'Agrò, D'Alia, De Laurentiis, Degennaro, Filippo Maria Drago, Fasano, Fontanini, Fragalà, Fratta Pasini, Gamba, Garagnani, Giuseppe Gianni, Lainati, Landolfi, Leccisi, Anna Maria Leone, Lucchese, Maceratini, Mazzoni, Mereu, Naro, Nespoli, Onnis, Palma, Porcu, Ranieli, Romano, Rositani, Rotondi, Saia, Saponara, Taglialatela, Trantino».
il Presidente del Consiglio ha recentemente e testualmente annunciato di aver dato incarico alla Presidenza del Consiglio ed all'Avvocatura dello Stato di perseguire penalmente tutti coloro che, contestandolo, offendono l'istituzione da lui rappresentata;
con tale esternazione, e stante la impercettibile demarcazione tra la contestazione e l'offesa personale, il Presidente del Consiglio rischia di limitare la libertà di pensiero tutelata nel nostro paese dall'articolo 21, comma 1 della Costituzione, che recita «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione -:
se non ritenga di riferire in Parlamento per chiarire se rientri tra le sue prerogative istituzionali il potere di incaricare la Presidenza del Consiglio e l'Avvocatura dello Stato di perseguire penalmente tutti coloro che manifesteranno il loro dissenso nei suoi confronti, con quale tipo di atto amministrativo diramerà le direttive ed a quali organi della pubblica amministrazione, e se tra questi anche gli organi di pubblica sicurezza, quali i criteri ai quali dovranno conformarsi questi ultimi nell'individuazione dei comportamenti penalmente rilevanti per cui sporgere denuncia.
(2-00761)
«Rizzo».
quali siano le ragioni che hanno indotto il sottosegretario Viespoli a non accogliere tempestivamente la richiesta di
secondo quali logiche l'ENI sia indotta a portare avanti una linea di politica economica ed occupazionale che penalizza fortemente la città di Gela, il suo petrolchimico ed i lavoratori di un territorio già enormemente turbato sul piano economico e sociale.
(4-06349)
in data 4 agosto 1999 con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri fu autorizzato lo sfruttamento di una cava di marna nella zona Monte Bruzeta del comune di Voltaggio (Alessandria), in favore della società Cementir Cementerie del Tirreno s.p.a.;
il TAR Piemonte respinse a suo tempo un ricorso dei comuni di Gavi e di Carrosio con sentenza della sezione I, n. 344 del 2001;
l'autorizzazione era subordinata alla realizzazione di un acquedotto che la Cementir ha in costruzione;
i comuni di Gavi e Carrosio presentarono ricorso al Consiglio di Stato (Protocollo 4488/4820-2001);
il giorno 8 aprile 2003 il Consiglio di Stato si è pronunziato accogliendo parzialmente il ricorso con l'annullamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri «fatto salvo, in ossequio al dettato dell'articolo 26 della legge n. 1034 del 1972, il potere della Presidenza del Consiglio dei ministri di adottare gli ulteriori provvedimenti finalizzati alla definizione della procedura sulla base della rivalutazione degli interessi in rilievo nella prospettiva delineata;
la decisione compromette la continuazione della produzione da parte della Cementir con grave danno economico per tutta la Val Lemme, recentemente interessata da evento sismico;
l'occupazione diretta e indotta che si perderebbe con la chiusura della Cementir è valutabile in 200 unità;
il territorio non offre possibilità alternative di produzione e quindi di assorbimento della mano d'opera -:
quali provvedimenti intenda assumere il Presidente del Consiglio dei ministri per consentire lo sfruttamento della cava di marna e, di conseguenza, l'attività della Cementir Cementerie del Tirreno s.p.a.
(4-06356)
l'interrogante è venuta a sapere da componenti dell'Associazione FER.VI.CR.eDO. onlus che una ragazza, figlia di un Agente della Polizia di Stato rimasto ucciso in un conflitto a fuoco da componenti della «mala del Brenta», è stata esclusa da un concorso pubblico per l'assegnazione di borse di studio in favore di «vittime, loro orfani e figli, del terrorismo e della criminalità organizzata» poiché «non rientra tra i beneficiari della normativa in quanto non vittima della criminalità organizzata»;
la famiglia della ragazza ha usufruito, sin dal principio, della legge n. 407 del 1998 «Nuove norme in favore delle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo», la medesima norma che ha disposto l'indizione del concorso da parte della Presidenza del Consiglio -:
se non ritenga doveroso predisporre opportune verifiche per accertare i fatti suddetti e l'eventuale responsabilità dell'esclusione dell'interessata dal suddetto concorso esprimendo una motivazione così fuori luogo.
(4-06357)
la perdita da parte di ACI ITALIA sin dal 1997 della posizione di gestore unico per il soccorso stradale ha comportato per la propria Società controllata ACI 116 una riduzione di personale per ben 259 unità, delle quali una parte in prepensionamento e la restante (n. 176) assorbita da ACI ITALIA a mezzo selezioni di idoneità;
l'ACI 116, oggi ACI GLOBAL, in data 10 febbraio 2003 ha formalmente comunicato (ex articolo 4 e 24 della legge 223 del 1991), l'avvio della procedura di una ulteriore riduzione di personale per n. 171 unità (con la conseguente totale chiusura dei Centri Diretti per il soccorso nella viabilità ordinaria ed autostradale), appartenenti a diverse qualifiche professionali;
di dette 171 unità solo 30 lavoratori, al termine del periodo di mobilità, potranno essere collocati in pensione e, di conseguenza, ben 141 lavoratori verrebbero a trovarsi sul lastrico;
questi 141 dipendenti di ACI GLOBAL potrebbero essere riassorbiti dall'ACI ITALIA la cui pianta organica, approvata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in data 6 settembre 1995, prevede nelle varie qualifiche una vacanza di oltre 500 posti;
per detto provvedimento di assunzione, l'Erario non solo non avrebbe a suo carico alcun onere, vivendo l'ACI ITALIA dei proventi delle proprie attività istituzionali, ma verrebbe addirittura a conseguire un notevole risparmio per la mancata corresponsione del finanziamento per la mobilità di cui alla legge 223 del 1991 -:
se non intendano perseguire la soluzione adottata nel 1998, cioè la riassunzione presso l'ACI ITALIA delle 141 unità lavorative, per evitare, altrimenti, che le spese relative alle indennità di mobilità prevista dalla citata legge n. 223 del 1991, debbano essere sostenute dallo Stato.
(4-06359)
nella notte del 24 ottobre 2003, una nave battente bandiera libanese con a bordo un equipaggio di egiziani e siriani, dopo aver tentato una inutile manovra, si è incagliata nelle acque antistanti il litorale di Rosignano-Castiglioncello;
la nave Venus, vecchia di oltre trent'anni, è tuttora arenata sul bagnasciuga a pochi metri dal lungomare, dalle case e dal porto turistico di Crepatura;
in questi mesi non è stato messo a punto nessun progetto o intervento concreto di rimozione o messa in sicurezza, tranne lo svuotamento - forse nemmeno completo - del serbatoio contenente gasolio;
secondo un rapporto del RINA (Registro Italiano Navigazione), una delle principali società di certificazione navale, la nave Venus rappresenta una concreta minaccia ambientale per i seguenti motivi:
tutte le lamiere ed i componenti strumentali risultano in pessime condizioni; tra l'altro sono presenti nello scafo almeno tre falle di circa 30 centimetri di lunghezza per 5 di apertura;
serbatoi e sentine, sebbene svuotati del loro contenuto, non sono mai stati bonificati, per cui permangono residui di nafta ed oli lubrificanti;
le parti verniciate della nave risultano in pessimo stato di conservazione, potendo quindi riversare in mare componenti potenzialmente tossiche;
risulta inoltre pessimo lo stato di conservazione delle parti coibentate in amianto, quali motori, generatori di bordo e tutte le tubazioni;
a tutto quanto sopra va inoltre aggiunta la minaccia ambientale costituita dalla presenza nei doppifondi del mercantile di sedimenti e fanghi, che potrebbero introdurre nell'habitat marino costiero specie di flora e fauna non autoctone e di cui si ignora la provenienza;
oltre al grave rischio per l'ambiente marino altrettanto grave appare il rischio per l'incolumità pubblica. Infatti il relitto è incagliato sullo scoglio a poche decine di metri dalla costa ed è tra l'altro facilmente raggiungibile da terra, costituendo pertanto una meta facilmente accessibile per qualunque bagnante. Va inoltre considerato che le recinzioni ed i cartelli di divieto, diligentemente esposti dal comune di Rosignano, sono facilmente aggirabili essendo impossibile tenere costantemente sotto controllo l'area da parte dei Vigili urbani e della Guardia costiera;
inoltre il relitto blocca l'uso di uno dei pochi tratti di spiaggia libera della zona di Caletta e rende pericolosa la passeggiata a mare fra Rosignano Solvay e Castiglioncello;
da sottolineare infine che essendo questa un'area dove è alta la fruizione turistica, la presenza del relitto Venus da un lato aumenta il problema della sicurezza della popolazione e dall'altro costituisce un elemento negativo per l'economia turistica locale;
nonostante le ripetute richieste da parte del sindaco di Rosignano Gianfranco Simoncini agli enti competenti per sollecitare interventi di rimozione del relitto, cui è seguito un atto congiunto tra sindaco, prefetto e comandante della capitaneria di Porto per chiedere al Presidente del Consiglio dei ministri un provvedimento straordinario, ancora nulla è stato fatto per stabilire le regole ed avviare la rimozione della nave Venus -:
se si intenda attivare uomini e mezzi della protezione civile, anche ai sensi dell'articolo 5 della legge 225 del 1992 e successive modificazioni relativo all'istituzione della protezione civile, affinché il relitto venga rimosso in tempi certi, così da garantire la sicurezza della popolazione e dei bagnanti;
se sia possibile attivare fin da ora sull'area in questione un monitoraggio costante, così da evidenziare eventuali problemi recati all'ambiente ed all'habitat marino costiero per la presenza da ormai circa otto mesi del relitto Venus.
(4-06363)