Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 291 del 2/4/2003
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(Esame articolo 18 - A.C. 310)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18, precedentemente accantonato, e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 310 sezione 7).
La richiesta di voto segreto è ammissibile. La giurisprudenza costituzionale ha, infatti, sottolineato lo stretto rapporto tra il servizio pubblico e la tutela del cosiddetto pluralismo interno.
In questo senso, i singoli compiti attribuiti al servizio pubblico devono essere ricondotti alla finalità comune della tutela del pluralismo e sono dunque direttamente incidenti sull'articolo 21 della Costituzione, fatta eccezione per alcune norme di natura prevalentemente organizzatoria e strumentale o comunque tali da incidere solo indirettamente sulla tutela del pluralismo di cui all'articolo 21 della Costituzione.
Sono assoggettabili a scrutinio segreto le norme di cui alle lettere a), b), d), f) e h), le ultime due in quanto incidenti sull'articolo 6 (minoranze linguistiche) e sull'articolo 31, comma 2 (tutela dei minori), della Costituzione.
Non sono invece assoggettabili a voto segreto le altre lettere del comma.
Sono altresì da considerare non assoggettabili allo scrutinio segreto le norme di cui ai commi 3, 4 e 5, che riguardano profili procedurali e organizzatori.
Sulla base di questi rilievi, sono assoggettabili a voto segreto i seguenti emendamenti: Capitelli 18.22, Carra 18.520, Maccanico 18.10, Capitelli 18.24, Giordano 18.13, Rizzo 18.6, Capitelli 18.25, 18.26, 18.454, 18.456, 18.77 e 18.78.
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza per la IX Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.

PAOLO ROMANI, Relatore per la maggioranza per la IX Commissione. Il parere delle Commissioni è contrario su tutte le proposte emendative, tranne che sugli emendamenti 18.200 e 18.201 del Governo, sui quali il parere è favorevole. Le Commissioni esprimono un invito al ritiro per gli emendamenti Ricciotti 18.458, 18.152 e Caparini 18.515 e 18.516, dal momento che è stato presentato l'emendamento


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18.750 delle Commissioni, del quale raccomando l'approvazione.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIANCARLO INNOCENZI, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Capitelli 18.22 e Carra 18.520.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rognoni. Ne ha facoltà.

CARLO ROGNONI. Signor Presidente, sarei voluto intervenire sul complesso delle proposte emendative all'articolo 18. Infatti, con gli articoli 18, 19, 20, 21 e 22 diamo il via ad un grande capitolo, ossia quello relativo al servizio pubblico. Se questo provvedimento ha tre colonne portanti, una è l'antitrust - l'abbiamo esaminata questa mattina -, la seconda è il servizio pubblico mentre la terza è il passaggio dall'analogico al digitale.
Con riferimento al servizio pubblico, credo che dovremmo provare a ragionare serenamente insieme sul futuro della RAI. Capisco di essere un po' velleitario nel chiedere, in quest'ambiente e soprattutto in queste condizioni, di ragionare serenamente, ma quali sono gli obiettivi che dovremmo condividere rispetto all'anomalia del servizio pubblico italiano? Tale servizio ha una storia straordinaria, di grande importanza (si tratta di una delle imprese culturali di questo paese) che, tuttavia, ha riflettuto le anomalie della politica rispetto all'informazione. Non possiamo nascondercelo. Oggi, con una forma di sistema, avremmo una grande occasione, ossia quella di chiudere un periodo, quello di una RAI soggetta ai soggetti politici, ed aprire un periodo nuovo per una grande impresa pubblica che ha un ruolo di indipendenza importante. Abbiamo modelli che giungono da altri paesi; la BBC è il primo che viene in mente ma potete anche leggere le regole che stanno stabilendo in Francia, in Germania e nei paesi scandinavi: il servizio pubblico è un servizio importante ed è importante poiché la spina è staccata dalle segreterie dei partiti.
Abbiamo la grande occasione di realizzare un progetto di riforma che vale per tutti e non un progetto attraverso il quale, come oggi, chi vince si piglia tutto, sapendo che poi non è così e che oggi la situazione della dipendenza della RAI dai partiti è ancora più grave a causa di quel conflitto di interessi che ci trasciniamo, che non abbiamo saputo cambiare e che voi non cambiate.
Perché non ragionare con serenità su cosa serva, oggi, ad una grande impresa di servizio pubblico per crescere e continuare, per essere rispettata e credibile, per fare un'informazione che viene accettata come fa realmente un servizio pubblico (migliorare la qualità, non inseguire necessariamente i servizi privati nella ricerca di un'audience a tutti i costi, garantire autonomia sul canone)? Come si fa a strangolare un'impresa di servizio pubblico? Per esempio, si stabilisce che il canone lo decide il Governo. Abbiamo l'esempio dell'Olanda in cui è accaduto un fatto drammatico: quando è cambiato il Governo nella precedente legislatura, non soddisfatti del servizio pubblico, hanno mandato a casa tutti dirigenti ma, non potendolo fare più di tanto, hanno tagliato il canone, riducendo il servizio pubblico olandese praticamente sul lastrico! Tale evento è citato nei documenti europei come qualcosa da cui trarre insegnamento se si vuole salvare il servizio pubblico e renderlo credibile ed accettabile da tutti, chiunque vinca! Oggi avete vinto voi, ma, domani, non è detto! Credo che, oggi, da legislatori, avremmo il dovere di fare ciò, proprio perché è finita l'epoca del proporzionale (è vero che qualcuno vorrebbe metterlo di nuovo in campo) che prevedeva tre grandi aree di pensiero (laica, cattolico-democristiana e comunista); e vi erano tre reti. Oggi, che esiste un bipolarismo sia pur imperfetto, le tre reti hanno senso in quell'ottica? Ma non ha più senso pensare anche ad una rivisitazione del


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servizio pubblico in termini politici? Questa è una sfida vera! Voi non l'affrontate in questo testo di legge.
In questo provvedimento, voi affrontate il servizio pubblico ancora come qualcosa da assoggettare, da tenere nelle mani di chi vince!
Penso che, così facendo, si faccia un grande danno, soprattutto a sé stessi. Guardate che la credibilità dei partiti diminuisce anche perché è inversamente proporzionale alla voglia di mangiare o di controllare tutto ciò che è possibile. Dovete ragionare con noi per cambiare questo stato di cose.

PRESIDENTE. Onorevole Rognoni...

CARLO ROGNONI. Se non lo farete, perderemo un'altra occasione!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castagnetti. Ne ha facoltà.

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Signor Presidente, quanto è avvenuto stamane non è, evidentemente, un incidente: si è manifestata una chiara volontà politica di questo Parlamento della quale dobbiamo tutti prendere atto. È un fatto positivo che alcune decine di colleghi della maggioranza, con il voto o con l'assenza, abbiano deciso di colpire un provvedimento indecente in una delle sue tante parti indecenti.
Può darsi che, nel successivo iter al Senato, tentiate di ripristinare quanto è stato liberamente cassato questa mattina: secondo me, sbagliereste e dovreste rendere conto al paese di questa volontà di prevaricare un'espressione così chiara del Parlamento. Ci avete già provato oggi pomeriggio; e diamo atto al Presidente Casini di avervelo impedito.
Noi vi vogliamo dire, cari colleghi della maggioranza, di approfittare, invece, della situazione che si è determinata: fermatevi! Ascoltate, rileggete il messaggio del Presidente della Repubblica (Commenti dei deputati di Alleanza nazionale)! Riscriviamola insieme questa legge (Commenti dei deputati di Alleanza nazionale)!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per cortesia!
Prego, onorevole Castagnetti.

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Ascoltate quello che vi dico: riscriviamola insieme questa legge! Non vi diciamo: riscrivetela! Riscriviamola insieme perché questa legge (Commenti dei deputati di Alleanza nazionale)... Signor Presidente...

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Castagnetti.
Colleghi, per cortesia!

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Questa doveva essere non una legge di sistema, ma, com'è stato detto, una legge che avesse l'obiettivo di sistemare definitivamente gli interessi del proprietario di Mediaset - quindi, del Presidente del Consiglio - e gli interessi politici della maggioranza! Una legge notturna approvata in fretta, al buio, approfittando delle notti di Bagdad, perché in pochi si accorgessero di ciò che si stava facendo (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani)! Una legge come la guerra: unilaterale, fatta solo da voi, votata solo da voi. Questa era la vostra intenzione! Una legge preventiva, con il compito di prevenire gli effetti della sentenza n. 466 del 2002 della Corte costituzionale! In questo avete sbagliato: in questa prevaricazione, in questa vostra arroganza.
Vi avevamo chiesto, ieri mattina, di non approvarla, in questo tempo disgraziato e buio, non per una meschina ragione di ostruzionismo: il nostro era - ed è - un tentativo estremo di apertura di un dialogo che non fosse un dialogo fra sordi. Vogliamo aprire un dialogo!
Questa legge, per l'importanza che la comunicazione televisiva ha assunto nella formazione culturale, morale e politica dei cittadini ha un valore, di fatto, costituzionale: un grande liberale come Karl Popper ce l'ha detto in mille modi!
Qui non stiamo discutendo del destino di un'impresa, ma della democrazia del


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nostro paese. Come potete pensare di farvela da soli? Come potevate pensare di farvela da soli?
Nella scorsa legislatura, colleghi della maggioranza, noi ci siamo rifiutati di fare forzature (Commenti dei deputati di Alleanza nazionale)...

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per cortesia, abbiamo ancora tante votazioni da fare!
Lasciate che l'onorevole Castagnetti concluda il suo intervento!

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Vi abbiamo ascoltati (Commenti dei deputati di Alleanza nazionale)!
Ho pazienza, tanto, è tutto tempo che verrà recuperato...

PRESIDENTE. Sì, certo!

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Ci siamo rifiutati di fare forzature, vi abbiamo ascoltato, vi abbiamo coinvolto. Quando ce lo avete chiesto, ci siamo fermati e oggi, beffardamente, qualcuno di voi, che si vergogna in privato di questo provvedimento, ci rimprovera persino di esserci fermati e di non essere andati avanti (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale). Come potete pensare che l'arroganza dei numeri possa bastare a dare legittimità ad un provvedimento che tocca i diritti e la vita privata e collettiva degli italiani?
Cari colleghi, signori del Governo, due grandi italiani di cui celebriamo proprio in questi giorni gli anniversari della morte, Aldo Moro e Ugo La Malfa, ci hanno detto, con sensibilità e linguaggio contemporanei, cosa sia la democrazia e cosa sia la libertà vera. Moro diceva (lo voglio ricordare ai colleghi dell'UDC, lo voglio ricordare al mio amico Follini): anche chi non ci dà il voto si fida di noi, perché nell'esercizio della funzione del Governo sa che noi ci facciamo carico anche dei diritti e delle opinioni delle opposizioni e delle minoranze (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo ). Questa è la democrazia! Voi invece volete andare avanti da soli con la forza e l'arroganza dei numeri, ma questa non basta per rendere legittimo ciò che non lo è.
Signor Presidente, visto che sto parlando sul complesso degli emendamenti all'articolo 18, che riguarda il servizio televisivo, è importante anche far sapere che cosa abbiamo fatto noi, perché sappiamo che il servizio televisivo pubblico è fortemente condizionato dalla situazione di duopolio che vi è nel nostro paese.
Abbiamo tentato con Maccanico di proporre una tesi - rientrata stamattina con quell'emendamento approvato - che serviva a dare esecuzione non solo alla sentenza n. 466 del 2002 della Corte costituzionale, ma anche all'altra sentenza, la n. 420 del 1994, che riguarda il delicato tema del pluralismo. Infatti, il pluralismo culturale e politico del servizio pubblico è strettamente legato ad una concorrenza più larga e, dunque, al pluralismo dei soggetti.
Con l'emendamento Papini 18.202, con cocciutaggine, riprendiamo il tema, affrontandolo sotto il profilo della separazione societaria e sotto quello della raccolta pubblicitaria che, attraverso meccanismi di inibizione e liberalizzazione, crea condizioni per aprire effettivamente il sistema. Signori del Governo e della maggioranza, qui è il nocciolo di un pensiero liberale corretto e moderno, spesso agitato da voi in termini propagandistici e smentito nei comportamenti quando sono in ballo gli interessi concreti che a voi stanno a cuore, si tratti di assicurazione o si tratti di televisione (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo - Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale).
Cari colleghi, il pluralismo del servizio pubblico nel vostro provvedimento da che cosa è garantito? Non certo dal consiglio di amministrazione che, di fatto, passa, nella composizione e nella gestione, sotto il controllo dell'azionista unico, cioè del Governo. Il pluralismo è frutto di una


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scelta, di una volontà, di strumenti di garanzia, dei palinsesti, i quali sono sempre più condizionati da esigenze imposte dal mercato pubblicitario e dalla scelta sottile, ma sempre più manifesta, di integrare i programmi sfacciatamente mercantili con altre produzioni intenzionalmente intimistiche, al fine di provocare una subdola e pervicace educazione individualistica che lentamente erode e corrode la tradizione solidaristica e la propensione sociale che è parte costitutiva del nostro paese (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Onorevole colleghi, vi prego.

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Il pluralismo è garantito da un effettivo rispetto dell'autonomia e delle professionalità degli operatori televisivi nei confronti dei quali si tenderà sempre di più ad esercitare la pressione oggettiva rappresentata da un editore politicamente non pluralista e non liberale (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo)

STEFANO LOSURDO. Sei una macchietta!

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Questo è il senso, tra gli altri, dell'emendamento Maccanico 18.10 che ripristina l'articolo 5 della proposta Maccanico.
Cari colleghi della maggioranza, non abbiate paura del confronto e del dialogo; non deve essere un dialogo tra sordi, fate la fatica di ascoltare le ragioni degli altri ed eviterete di commettere degli errori e di subire le sconfitte che avete subito questa mattina (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo)!
Ecco, colleghi della maggioranza, questi sono gli estremi tentativi di migliorare un testo che avete voluto cinicamente e improvvidamente blindare perché, così facendo, avete già scritto l'obbligo morale e politico, che noi sentiamo, di doverlo cambiare radicalmente nella prossima legislatura (Vivi applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-UDEUR-Popolari per l'Europa - Applausi polemici dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

GIOVANNA BIANCHI CLERICI, Relatore per la maggioranza per la VII Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Onorevoli colleghi..., onorevole Carbonella...

GIOVANNA BIANCHI CLERICI, Relatore per la maggioranza per la VII Commissione. Signor Presidente, intervengo con poche parole e senza cadere nello sfoggio di demagogia di cui abbiamo appena avuto un'esemplare testimonianza (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega nord Padania, di Forza Italia e di Alleanza nazionale - Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e della Margherita, DL-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego. Mi sembra che l'onorevole Castagnetti abbia evocato le ragioni dell'ascolto, per cui credo che valga per tutti. Prego, onorevole Bianchi Clerici, prosegua pure.

GIOVANNA BIANCHI CLERICI, Relatore per la maggioranza per la VII Commissione. Vorrei dire una cosa, anche a tutela della dignità dei parlamentari di maggioranza che hanno lavorato nelle Commissioni VII e IX per un tempo relativamente lungo e che stanno lavorando in questi giorni in aula.
Noi abbiamo esaminato questa legge di sistema con molte sedute dedicate alla discussione sulle linee generali, con moltissime audizioni, con riunioni del Comitato ristretto, le cui sedute venivano quasi totalmente disertate dai componenti dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).


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Abbiamo fatto numerose riunioni di Commissioni, all'interno delle quali abbiamo visto solo un ostruzionismo che mirava ad impedirci di esaminare tutto l'articolato; ciò nonostante, abbiamo portato il provvedimento in aula, abbiamo introdotto alcune norme che sono di importanza fondamentale. Ricordo solo le norme sulle televisioni locali e sulla tutela dei minori che nei cinque anni precedenti non sono mai state predisposte dall'Ulivo. Ieri, invece, ho sentito tanti padri di questa riforma (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega nord Padania e di Alleanza nazionale).
Presidente, chiedo che non si venga più sottoposti a questo linciaggio, quasi che tutti noi della maggioranza fossimo dei servi di qualcuno. Noi non siamo servi di nessuno, abbiamo da mangiare anche senza fare il parlamentare e, di conseguenza, le chiedo formalmente di tutelare la nostra dignità (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega nord Padania, di Forza Italia e di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Onorevole Bianchi Clerici, apprezzo lei e il suo lavoro da parlamentare. Onestamente, non so come potrei operare una tutela visto che, da una parte e dall'altra, ci sono polemiche.
Passiamo ai voti.
Ricordo che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Capitelli 18.22 e Carra 18.520, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 490
Maggioranza 246
Voti favorevoli 213
Voti contrari 277).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rognoni 18.205, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 484
Maggioranza 243
Hanno votato
202
Hanno votato
no 282).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 18.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 480
Astenuti 1
Maggioranza 241
Hanno votato
202
Hanno votato
no 278).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Maccanico 18.10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duca. Ne ha facoltà.
Onorevoli colleghi, visto il clima e anche la mancanza di collaborazione nei confronti della Presidenza - penso che chi ragioni con un po' di razionalità possa capire che è veramente difficile presiedere in queste condizioni -, vi prego di attenervi ai tempi.
Onorevole Duca, i tempi del suo gruppo sono esauriti, quindi, ha un minuto a sua disposizione.

EUGENIO DUCA. Signor Presidente, vi chiediamo, come poco fa ha detto il collega Castagnetti, di entrare nel merito, di valutare gli emendamenti e di non tenere un atteggiamento blindato.
Non credo che in ciò vi sia alcunché di demagogico; anzi, vorrei ricordare alla


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collega Bianchi Clerici di leggersi i verbali delle audizioni, che noi, in quanto gruppi di opposizione, abbiamo chiesto; ricordo alla collega Bianchi Clerici di gruppi di maggioranza che non le volevano; ma legga i resoconti, e vedrà che in tutte le audizioni sono stati presenti i deputati delle opposizioni, che hanno posto domande ed hanno contribuito alla discussione.
Il problema è che noi ci siamo fatti carico di ascoltare le audizioni; mentre voi, invece, non avete potuto, perché avete dovuto rispondere solo agli ordini di un padrone! (Applausi dei deputati dei gruppi Democratici di sinistra-l'Ulivo, Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bogi. Ne ha facoltà.

GIORGIO BOGI. Signor Presidente, nel clima che si è determinato in aula, scambiare argomentazioni appare oggettivamente difficile.
La mia intenzione era di intervenire sulla proposta emendativa 18.205, ma il clima di tensione non le ha consentito di notare la mia richiesta.
Essendo proposte emendative che formulano giudizi complessivi sul servizio pubblico...

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per favore! Permettete lo svolgimento dell'intervento dell'onorevole Bogi!
Mi dispiace per lei, ma si tratta di gruppi dell'opposizione e della maggioranza che dialogano tra loro.

GIORGIO BOGI. Signor Presidente, stiamo trattando del senso effettivo dell'attività di servizio pubblico. Se ne parla molto, ma, effettivamente, non approfondiamo mai il significato di che cosa ci attendiamo dalla attività di servizio pubblico e perché la riteniamo indispensabile.
Credo nella liberalizzazione e nella concorrenza, elementi indispensabili del sistema, e però tali strumenti non bastano a garantire la presenza della pluralità delle fonti, utili all'evoluzione civile e democratica. Al servizio pubblico si attribuisce una funzione di riequilibrio del complesso dei programmi che, spontaneamente, verrebbero forniti da concorrenza e da liberalizzazione.
Il problema che abbiamo è quindi in che misura tale flusso di programmi di servizio pubblico riesca a svolgere tale funzione positiva, laddove fosse influenzato, indebitamente, da ingerenze politiche; ed il nodo fondamentale è in che modo siamo capaci di proteggere l'attività di servizio pubblico dall'indebita ingerenza politica.
Vi cito due aspetti fra quelli rilevanti rispetto a questi elementi. Il primo riguarda la capacità del Governo di interferire sull'attività di servizio pubblico: avendo la titolarità della determinazione del canone, è inutile che vi spieghi il rilievo della sua capacità di influenza sull'attività della RAI.
Inoltre, il potere del Governo di fornire concessioni e licenze è un forte elemento di pressione sull'attività radiotelevisiva in genere, ma anche sul servizio pubblico; inoltre, nel disegno di legge del Governo, la maggioranza dell'azionariato RAI per molto tempo sarà nelle sue mani. È vero che la proposta che porta il nome del ministro Gasparri tende ad attenuare ciò facendo indicare i nomi di competenza del ministro dell'economia come azionista ai Presidenti delle Camere. E però nel sistema bipolare questo accorgimento è di poco conto: senza mancare di rispetto ai Presidenti delle Camere. Oltretutto, l'azionista di maggioranza approverà il bilancio, che contribuisce molto ad influire sul comportamento oggettivo della società. Si tratta, quindi, di un aspetto da correggere.
Il secondo elemento della questione riguarda chi è abilitato ad interpretare i principi in legge, per quanto riguarda il funzionamento del sistema televisivo, e l'orientamento dell'attività di servizio pubblico in particolare; a ciò credo sia deputato un unico organo: la Commissione parlamentare di vigilanza, che l'ultima volta che ha espresso indirizzi generali, come previsto dalla legge, fu nel 1984!


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La Commissione di vigilanza deve interpretare i principi presenti in legge, per dare scadenza attuativa alla RAI e questo deve essere fatto a maggioranza qualificata, per liberare il servizio pubblico dall'influenza delle maggioranze politiche che si creano ogni quinquennio.
Senza la logica complessiva dei due terzi della maggioranza, sarà impossibile eliminare tale influenza politica indebita!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Ricordo che la votazione sul successivo emendamento avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Maccanico 18.10, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 484
Maggioranza 243
Voti favorevoli 213
Voti contrari 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.23, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 481
Maggioranza 241
Hanno votato
201
Hanno votato
no 280).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 18.4, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 475
Maggioranza 238
Hanno votato
202
Hanno votato
no 273).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Giordano 18.12.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO GIORDANO. Signor Presidente, non vorrei ripetere le argomentazioni dei colleghi dell'opposizione nel ribadire la contrarietà all'articolo 18. Vorrei semplicemente dire, in sintesi, che l'articolo 18 è particolarmente negativo per il servizio pubblico perché nei fatti determina un asservimento del servizio pubblico e della più grande azienda culturale pubblica di questo paese al Governo. Ciò avviene in tante forme ed in tanti modi.
Riteniamo che ciò sia gravissimo e che questa sia una vera e propria stretta autoritaria che coinvolge il sistema informativo e che serve - questa è la nostra valutazione - a supportare la perdita di consenso che questa maggioranza sta riscontrando in più campi, da quello della guerra a quello della politica economica e sociale. State proponendo una stretta ed un controllo più diretto sul sistema informativo perché incontrate difficoltà su altri terreni.
Per questa ragione, ritengo che quanto è accaduto stamattina in questa sede evidentemente provochi problemi anche tra di voi, perché evidentemente molti di voi non digeriscono quella stretta sul terreno autoritario.
Per questo motivo, contrasteremo l'articolo 18 con grande determinazione. Con l'emendamento in esame proponiamo che il servizio pubblico radiotelevisivo, per essere tale, debba essere svolto da una società che non possieda interessi in altri settori economici o che sia affidata ad interessi privati, sia in termini puramente economici sia in termini di interessi informativi o di comunicazione.


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Per tale ragione, vi chiediamo di votare a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 18.12, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 484
Votanti 482
Astenuti 2
Maggioranza 242
Hanno votato
200
Hanno votato
no 282).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 18.21, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 477
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato
199
Hanno votato
no 278).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.200 del Governo, accettato dalle Commissioni.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 482
Votanti 479
Astenuti 3
Maggioranza 240
Hanno votato
471
Hanno votato
no 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Papini 18.202, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

ANDREA PAPINI. Presidente!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 477
Maggioranza 239
Hanno votato
199
Hanno votato
no 278).

Ricordo che le votazioni sui successivi emendamenti avranno luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.24, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 484
Maggioranza 243
Voti favorevoli 212
Voti contrari 272).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 18.13, non accettato dalle Commissioni né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

ROSY BINDI. Presidente, guardi lì!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 483
Maggioranza 242
Voti favorevoli 210
Voti contrari 273).

Onorevole Bindi, questa mattina - non so se lei fosse presente - ho detto che posso accettare rilievi prima che si spenga lo schermo, altrimenti non posso prenderli in considerazione.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 18.6, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

PRESIDENTE. Onorevole Bindi, li faccia adesso i rilievi!

MAURA COSSUTTA. Presidente, La Russa non c'è!

PRESIDENTE. La Russa non è presente e, infatti, non vota!

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 476
Maggioranza 239
Voti favorevoli 209
Voti contrari 267).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.25, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 475
Maggioranza 238
Voti favorevoli 207
Voti contrari 268).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.26, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 473
Maggioranza 237
Voti favorevoli 206
Voti contrari 267).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giulietti 18.27, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 476
Votanti 475
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato
201
Hanno votato
no 274).

PAOLO ROMANI, Relatore per la maggioranza per la IX Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO ROMANI, Relatore per la maggioranza per la IX Commissione. Signor Presidente, modificando il parere precedentemente espresso, le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento Ricciotti 18.18 mentre confermano il parere contrario sugli emendamenti Capitelli 18.77, 18.78 e 18.79.

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo esprime parere conforme a quello del relatore.
Ricordo che l'emendamento Caparini 18.76 è stato ritirato.


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Passiamo ai voti.
Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.77, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 477
Maggioranza 239
Voti favorevoli 209
Voti contrari 268).

Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.78, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 480
Maggioranza 241
Voti favorevoli 212
Voti contrari 268).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.79, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 477
Maggioranza 239
Hanno votato
203
Hanno votato
no 274).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ricciotti 18.8, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 479
Votanti 458
Astenuti 21
Maggioranza 230
Hanno votato
449
Hanno votato
no 9).

Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.454, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 480
Maggioranza 241
Voti favorevoli 220
Voti contrari 260).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.455, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 477
Maggioranza 239
Hanno votato
201
Hanno votato
no 276).

Avverto che la prossima votazione avrà luogo a scrutinio segreto.


Pag. 98


Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.456, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 482
Maggioranza 242
Voti favorevoli 216
Voti contrari 266).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.457, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 473
Maggioranza 237
Hanno votato
203
Hanno votato
no 270).

Prendo atto che l'emendamento Ricciotti 18.458 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.459, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 472
Maggioranza 237
Hanno votato
204
Hanno votato
no 268)

Avverto che gli emendamenti Capitelli 18.461 e Giulietti 18.462 sono preclusi dalle votazioni effettuate.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.511, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 469
Astenuti 3
Maggioranza 235
Hanno votato
199
Hanno votato
no 270).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.512, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 462
Maggioranza 232
Hanno votato
195
Hanno votato
no 267).

Prendo atto che l'emendamento Ricciotti 18.152 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Panattoni 18.513, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 471
Maggioranza 236
Hanno votato
200
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lusetti 18.11, non accettato dalle


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Commissioni né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 470
Votanti 469
Astenuti 1
Maggioranza 235
Hanno votato
199
Hanno votato
no 270).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lusetti 18.514, non accettato dalle Commissioni né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 466
Astenuti 1
Maggioranza 234
Hanno votato
202
Hanno votato
no 264).

Avverto che l'emendamento Caparini 18.515 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Giordano 0.18.750.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 473
Votanti 471
Astenuti 2
Maggioranza 236
Hanno votato
200
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.750 delle Commissioni, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 480
Astenuti 1
Maggioranza 241
Hanno votato
468
Hanno votato
no 12).

Avverto che l'emendamento Caparini 18.516 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.517, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 474
Astenuti 1
Maggioranza 238
Hanno votato
202
Hanno votato
no 272).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grignaffini 18.518, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 468
Votanti 467
Astenuti 1
Maggioranza 234
Hanno votato
199
Hanno votato
no 268).


Pag. 100


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 18.14, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 464
Astenuti 2
Maggioranza 233
Hanno votato
194
Hanno votato
no 270).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.201 del Governo, accettato dalle Commissioni.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 478
Astenuti 3
Maggioranza 240
Hanno votato
468
Hanno votato
no 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Capitelli 18.520-bis, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 457
Maggioranza 229
Hanno votato
193
Hanno votato
no 264).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 18.15, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 447
Votanti 446
Astenuti 1
Maggioranza 224
Hanno votato
180
Hanno votato
no 266).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Giordano 18.16.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO GIORDANO. L'emendamento precedente appena respinto era particolarmente importante perché con l'inserimento dell'aggettivo «generale» nel testo del Governo si inserisce il principio che possa esistere un servizio pubblico particolare e cioè la possibilità di segmentare il servizio pubblico in parti trattabili in maniera separata, cosa che aprirebbe la porta al finanziamento differenziato e successivamente all'affidamento a diversi soggetti del servizio pubblico. Come si può vedere, si trattava quindi di una materia particolarmente importante e delicata.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 18.16, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 463
Astenuti 2
Maggioranza 232
Hanno votato
194
Hanno votato
no 269).


Pag. 101


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Giordano 18.17, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 462
Astenuti 1
Maggioranza 232
Hanno votato
194
Hanno votato
no 268).

Passiamo alla votazione dell'articolo 18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Panattoni. Ne ha facoltà.

GIORGIO PANATTONI. Preannuncio che esprimeremo un voto contrario su questo articolo, per un motivo estremamente serio. Noi desideriamo che il servizio pubblico sia svincolato dall'attività di Governo. Desideriamo che l'attività di servizio pubblico possa rispondere a indirizzi parlamentari (dal momento che esiste una Commissione di indirizzo e di vigilanza sulle attività radiotelevisive) e riteniamo molto sbagliato che sia il Governo in carica a dover decidere contenuti, forme e finanziamenti del servizio pubblico. Questo è un punto dirimente sul quale richiamo l'attenzione di tutti, colleghi, dato che oggi siete maggioranza, ma domani potreste essere opposizione (e noi ovviamente ce lo auguriamo!) (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e della Lega nord Padania). È evidente che dobbiamo rimettere nelle mani del Parlamento la possibilità di gestire i contenuti e i finanziamenti del servizio pubblico e non invece lasciarla all'esecutivo, che ha interessi del tutto particolari a informare il servizio pubblico con valori che sono ovviamente in linea con i propri interessi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Ricordo che la votazione dell'articolo 18 avrà luogo a scrutinio segreto.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18, nel testo emendato.
(Segue la votazione - Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

Calma, calma, calma, sto aspettando che i colleghi prendano posto, per cui è inutile...

MAURA COSSUTTA. Presidente, guardi il primo settore!

PRESIDENTE. Calma, colleghi. Primo settore, dove?

RENZO INNOCENTI. Presidente, secondo settore, penultima fila!

PRESIDENTE. Io, onorevole Innocenti, non vedo irregolarità.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 482
Maggioranza 242
Voti favorevoli 279
Voti contrari 203).

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