Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 276 del 6/3/2003
Back Index Forward

Pag. 123


...
(Riduzione del traffico aereo nell'aeroporto di Capodichino - n. 2-00658)

PRESIDENTE. L'onorevole Tuccillo ha facoltà di illustrare la sua interpellanza urgente n. 2-00658 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).

DOMENICO TUCCILLO. Signor Presidente, alcuni giorni fa, con una decisione improvvisa ed improvvida, l'ENAC e la direzione aeroportuale dell'aeroporto di Capodichino - l'agenzia di direzione aeroportuale che dipende dall'ENAC - hanno assunto la decisione di limitare il traffico dell'aeroporto, in sostanza, ad un solo corridoio aereo per le attività di decollo e di atterraggio. Di fatto, immediatamente, sull'aeroporto di Capodichino si è registrato un decremento del traffico, pari circa al 35 per cento del traffico ordinario che caratterizza l'aeroporto della città di Napoli.
È facile immaginare cosa sarebbe avvenuto se non fosse stato posto riparo a questa decisione. Quindi risulta inutile dilungarsi sia relativamente agli equilibri industriali e finanziari della società di gestione dell'aeroporto sia relativamente alle prospettive di crescita, di espansione (in un contesto, ormai esistente, di competizione tra aeroporti) e sia relativamente alla programmazione nei vari settori dell'attività economica - in particolare turistica per la città di Napoli -, legata a questa decisione così improvvisa e - lo ripeto - così improvvida. Tale decisione ha suscitato una violenta reazione da parte della città nel suo complesso e da parte di tutte le organizzazioni, le associazioni che, in qualche modo, rappresentano la vita economica ed istituzionale di Napoli.
I parlamentari dell'Ulivo hanno immediatamente presentato questa interpellanza urgente chiedendo al Governo di intervenire subito per porre riparo a questa


Pag. 124

situazione. Vi è stata una forte iniziativa assunta dal sindaco di Napoli e dal presidente della regione onorevole Bassolino. Infine, qualche giorno fa, vi è stato l'incontro con il Governo che, di fatto, è intervenuto revocando questa decisione.
Sotto questo profilo, per i fatti che sono intervenuti, l'interpellanza stessa risulta datata perché faceva riferimento a questo stato, a tale condizione di necessità che, di fatto, è stata superata dall'incontro tenutosi tra il presidente della regione Campania ed il ministro delle infrastrutture Lunardi e dalla conseguente decisione di revocare tale deliberazione che, a questo punto, non si capisce per quale ragione sia stata assunta. Anche se non si riscontra nella decisione una motivazione esplicita e particolare, si fa riferimento, ovviamente per il ruolo che ricopre l'ENAC, al problema della sicurezza circa l'aeroporto di Capodichino.
Pertanto, risolto il problema, se ne pone di fatto un altro che sollevo in questa circostanza al Governo, al viceministro Tassone, che ha tutta l'autorevolezza per fornire delle risposte. In primo luogo, chiedo quali siano le motivazioni della decisione perché due sono le possibilità: o questa motivazione era fondata e, quindi, la revoca è inquietante perché esporrebbe ad una situazione molto grave la città e l'aeroporto, oppure questa decisione è stata assunta, nel migliore dei casi, con un'estrema leggerezza per non dire con finalità poco comprensibili e, quindi, si tratta di una risposta che, a sua volta, pone altri interrogativi.
Nell'interpellanza, d'altra parte, insieme agli altri colleghi che l'hanno sottoscritta, ho richiamato non solo il fatto in sé; nel corso di questi ultimi tempi (due anni in particolare) vi è stata un'azione programmatica e precisa dell'ENAC finalizzata ad ostacolare, ad interdire l'attività e la serenità in cui si deve svolgere un'attività di tale impegno economico e risvolto sociale, quale quella dell'aeroporto della più grande città del Mezzogiorno.
Pertanto, la questione diventa veramente seria se in diverse occasioni vi sono stati interventi di questo tipo, e mi rivolgo al viceministro Tassone; basti pensare che la gestione totale (che è una condizione di operatività riconosciuta agli aeroporti) è stata riconosciuta all'aeroporto di Capodichino solo al termine di un iter lunghissimo, dopo che a tanti altri era stata ormai da tempo riconosciuta e solo dopo che si è insistito perché fosse riconosciuta come condizione di operatività minima al fine di competere con gli altri competitori aeroportuali.
La stessa decisione era stata anticipata da un altro tentativo di bloccare il livello, il volume di traffico sull'aeroporto di Capodichino e questa azione, portata avanti dal'ENAC e soprattutto dalla direzione aeroportuale di Capodichino, si configura in un modo che diventa poco comprensibile se non addirittura inquietante. Allora due sono le questioni: in primo luogo, bisogna porre fine, senza mezzi termini, all'azione condotta dall'ENAC che crea condizioni di estrema difficoltà per l'agibilità e l'operatività dell'aeroporto di Napoli. Inoltre - è la seconda questione che pongo al Governo - mi domando se, rispetto ad un provvedimento così impegnativo, così pesante, così forte, che viene poi una settimana dopo revocato dallo stesso ente che l'ha assunto, non si ponga la necessità da parte del Governo di individuare una responsabilità rispetto alle decisioni prese.
Quindi, poiché una responsabilità ben precisa esiste, a partire da chi ha la responsabilità della direzione aeroportuale dell'aeroporto di Capodichino, ovvero il direttore dell'aeroporto di Capodichino che ha sostenuto con forza questa decisione, e dal momento che questa decisione così grave ed importante è stata revocato una settimana fa e perciò è priva di fondamento, chiedo se il Governo non intenda intervenire perché chi ha la responsabilità di questa direzione, in questo particolare caso dell'assunzione di questa decisione, non risponda concretamente ed in modo conseguente di un errore di tale gravità, se di errore si tratta, oppure se non sia finalizzato ad obiettivi che non si riescono a comprendere.


Pag. 125


Rispetto a tali aspetti, chiedo di sapere dal Governo quale sia la situazione, quali decisioni si intendano assumere nei confronti di chi deve rispondere della responsabilità di un atto così grave ed importante e di una funzione che comunque continua a svolgere. Credo quindi che su tali aspetti occorra chiarezza da parte del Governo.

PRESIDENTE. Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Tassone, ha facoltà di rispondere.

MARIO TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei in primo luogo ringraziare l'onorevole interpellante ed i colleghi cofirmatari di questo atto di sindacato ispettivo, perché esso offre la possibilità, stasera, al Governo ma anche all'onorevole Tuccillo, di affrontare un problema apparentemente particolare, perché si riferisce nella specie all'aeroporto di Capodichino, ma che assume una valenza generale più complessa, investendo direttamente il tema della sicurezza del volo, quello della sicurezza legata alla agibilità dei nostri aeroporti e quindi all'impegno che deve essere sempre più profuso per dare sicurezza ai cittadini e passeggeri.
Credo che il bene della sicurezza non possa essere né mediato né essere soggetto a transazione. Credo che questo rappresenti un punto sul quale siamo tutti d'accordo e ritengo che il Governo stia facendo tutto intero il suo dovere sia per operare in direzione della sicurezza, ma prima ancora per conoscere e valutare, dal momento che le decisioni che devono essere adottate scaturiscono da una conoscenza e dal possesso di elementi tali da determinare interventi esaustivi sul terreno della sicurezza. Anche la vicenda dell'aeroporto di Capodichino non è avulsa da questo dato relativo alla sicurezza.
Richiamo l'attenzione dell'onorevole Tuccillo, che ha fornito una esposizione estremamente corretta, e vado ad indicare quali sono le valutazioni del Governo ed i percorsi che riguardano il futuro.
Vorrei far presente all'onorevole Tuccillo che anche la decisione a cui fa riferimento, quella dell'ENAC, non nasce in termini discrezionali. Non si tratta cioè di una decisione ad libitum da parte dell'ENAC. Essa nasce attraverso una serie di riferimenti e di dati che mi permetto di sottoporre all'attenzione della Camera dei deputati e quindi degli interpellanti.
Vorrei dire che, sin dalla data del 29 marzo 2000, presso l'aeroporto di Napoli, era in vigore una limitazione con la quale veniva indicata come preferenziale per i decolli la pista n. 06. In occasione di una riunione del comitato di coordinamento aeroportuale tenutosi in tale data, infatti, era stata tuttavia abrogata in via sperimentale la suddetta limitazione ed adottata una procedura non pienamente conforme alle disposizioni previste in merito dall'articolo 3 del regolamento comunitario n. 95/93.
Pertanto, con provvedimento datato 11 febbraio 2003, a firma del capo del dipartimento sicurezza dell'ENAC e diretta all'ENAV, direzione di circoscrizione aeroportuale di Napoli e alla società Gesac, si richiedeva che fosse ripristinata in AIP la condizione, già peraltro riportata in detta pubblicazione e soppressa, come detto, in via sperimentale il 30 ottobre 2000 con apposito notam dell'ENAV che, per i decolli sull'aeroporto di Napoli, fosse utilizzata in via preferenziale la pista n. 06, laddove la situazione meteorologica contingente non lo impedisse.
Il medesimo atto prevedeva altresì che per gli atterraggi sarebbe stata utilizzata, sempre salvo condizioni meteorologiche avverse, la pista n. 24 dell'aeroporto in questione. Successivamente all'emanazione di detto provvedimento dell'11 febbraio 2003, si sono svolte sull'argomento alcune riunioni alle quali hanno partecipato, oltre all'ENAC, l'ENAV, la Assoclearence e la società Gesac, che hanno portato ad un'intesa tra le parti.
Da ultimo, in data 3 marzo scorso, è stato sottoscritto un accordo sul quale hanno concordato tutti i soggetti interessati. Nello specifico, detto accordo ha previsto: primo, che si ritorni alla situazione iniziale ripristinando la dicitura riportata su AIP prima del notam dell'ENAV


Pag. 126

del 31 ottobre 2000, dove si specifica che «la pista n. 06 è preferenziale per i decolli»; secondo, che venga eseguita una accurata analisi, ai sensi del citato articolo 3 del regolamento comunitario n. 95/93, sulla capacità dell'aeroporto di Capodichino in analogia a quanto già fatto per l'aeroporto di Linate. Detta analisi dovrà comprendere anche uno studio di risk assessment secondo il documento n. 9184 ICAO (capitolo 5.4); terzo, che si adotti, nelle more del compimento di detto studio, un monitoraggio sull'uso delle piste a mezzo di un professionale e/o di un ispettore di volo in collaborazione con l'ENAV al fine di analizzarne l'uso; quarto, che vengano fissate opportune procedure operative.
In particolare, tali procedure prevedono che gli atterraggi per la pista n. 06 vengano effettuati soltanto con la procedura vor/dme di avvicinamento diretto o a seguito di vettoramento radar per la stessa, con finale di almeno 8nm e con visibilità di giorno pari o superiore a cinque chilometri e di notte pari o superiore a 8 chilometri.
In relazione alla presenza di ostacoli che forano le superfici di decollo per pista 24 ed alla necessità di una ricognizione puntuale degli stessi, anche in termini di presenza di segnalazioni luminose, i decolli per la suddetta pista verranno effettuati in relazione alle condizioni di traffico, solo di giorno ed in condizioni di vmc (ceiling 2000 ft e visibilità 5 chilometri).
Le procedure individuate nell'accordo prevedono, infine, che all'avvenuta ricognizione degli ostacoli a cura dell'ENAV, che ha espresso la propria disponibilità, ed a seguito dell'illuminazione degli stessi a cura della Gesac che ha, parimenti, espresso la propria disponibilità, saranno consentiti i decolli per pista 24 anche di notte, con ceiling 2000 ft e visibilità 8 chilometri, secondo ulteriori procedure operative che verranno emanate dall'ENAC.
Si precisa, infine che l'accordo del 3 marzo prevede che, nel corso di una successiva riunione, la società Gesac presenterà all'ENAC per la necessaria verifica di conformità da quanto previsto dal regolamento n. 95/93, prima citato, l'analisi già prevista dall'accordo stesso e, all'esito di tale verifica, verrà stabilita la concreta capacità infrastrutturale ed operativa dello scalo di Napoli.
In ordine alle problematiche connesse allo sviluppo dell'aeroporto di Capodichino è importante evidenziare come l'ENAV abbia recentemente portato a conclusione un vasto programma di investimenti in infrastrutture che si è sostanziato nella realizzazione di una nuova torre di controllo e di una nuova sala radar di avvicinamento, entrambe dotate di sistemi tecnologici avanzati per la fornitura dei servizi del traffico aereo. L'inaugurazione delle nuove realizzazioni è stata effettuata nel mese di novembre e fanno attestare la struttura di gestione del traffico aereo di Napoli, che può contare su un complesso sistema di automazione operativa, tra le più avanzate in Europa.
Onorevole Tuccillo, lei ha manifestato alcune preoccupazioni e soprattutto ha evidenziato alcune perplessità sulla ragionevolezza della decisione assunta dall'ENAC. Come ha visto, dopo la decisione dell'ENAC, c'è stato questo accordo che ha posto in essere alcune questioni legate alla sicurezza e alla intelligibilità dei soggetti preposti ad essa. Lei sa che dopo le vicende di Linate dell'8 ottobre del 2001 sono sorti alcuni problemi in ordine alle responsabilità su cui noi stiamo andando avanti e stiamo sollecitando il Parlamento affinché proceda rapidamente ad una riforma del trasporto aereo. Stiamo inoltre procedendo affinché tutti gli strumenti e tutti i mezzi che sono destinati alla sicurezza siano realizzati e determinati.
Certo, esiste anche un problema di responsabilità del Governo. A questo riguardo, onorevole Tuccillo, le faccio presente che, immediatamente dopo la decisione assunta dall'ENAC, ho avuto modo di incontrarmi, prima ancora della riunione svoltasi con il presidente della regione Campania, con i responsabili di questo ente; per cui la decisione di far presenziare il direttore generale dell'ENAC


Pag. 127

all'aeroporto di Capodichino era precedente rispetto alla riunione a cui lei faceva riferimento nella sua interpellanza.
C'è stato su questa vicenda un interessamento da parte di tutti; sarebbe auspicabile che questo interessamento da parte del ministero e degli organi preposti fosse sempre più stringente, al pari di quello della regione Campania. Inoltre, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, perché quando si pone un problema di sicurezza, anche in ordine all'ubicazione dell'aeroporto di Capodichino, tutti quanti siamo chiamati ad avere un minimo di preoccupazione e a predisporre i mezzi e gli strumenti da destinare alla sicurezza.
Onorevole Tuccillo, posso assicurarle che il Governo e, in particolare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, farà tutto il possibile affinché ci sia sempre più un collegamento, un raccordo con gli enti strumentali dello stesso ministero. Ciò è quello che lei ha chiesto in modo che sia possibile seguire l'azione messa in atto ed ella, inoltre, sia messo al corrente tempestivamente delle decisioni. Questo il Governo lo sta già facendo e lo farà attraverso una forte azione di sensibilizzazione attuata nel rispetto delle norme e delle competenze che le leggi attribuiscono al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al dipartimento della navigazione, aerea e marittima.
Certamente, avremo occasione di ritornare su questi temi e su questo argomento: perché il problema dell'aeroporto di Capodichino è connesso a quello delle altre infrastrutture aeroportuali e perché Capodichino è per noi importante e fondamentale.
Questa sera, onorevole Tuccillo, debbo darle un'assicurazione: andremo verso il potenziamento dell'aeroporto di Capodichino, per i motivi di cui ho detto, e penseremo anche ad altri momenti di integrazione aeroportuale, ad altre strutture che certamente non sacrificheranno Capodichino e che faranno fronte a quello che - ce lo auguriamo - sarà un aumento sempre più consistente del traffico aereo sicuro.
Credo che questo sia l'intendimento del Governo. Ovviamente, il Governo potrà fare tutto ciò se avrà il conforto del Parlamento che, per noi, rimane il momento fondamentale e principale di ogni azione, di ogni indirizzo e di ogni impegno che dovremo assumere e portare avanti.
Grazie, signor Presidente.

PRESIDENTE. La ringrazio, viceministro Tassone, per la documentata risposta.
L'onorevole Tuccillo ha facoltà di replicare.

DOMENICO TUCCILLO. Signor Presidente, ringrazio il viceministro Tassone per la risposta dettagliata in merito ad una vicenda che resta strana ed inquietante. Lo ringrazio e gli do anche atto di essersi mosso tempestivamente, quando si è verificato il fatto, e di essersi attivato per verificare e per portare a risoluzione il problema.
Aggiungo - lui l'ha accennato - che la soluzione della questione relativa a Capodichino non si pone affatto in contrapposizione con nuove possibilità ed opzioni di sviluppo aeroportuale della regione ma, anzi, prefigura una sinergia con Grazzanise e con Pontecagnano in un sistema aeroportuale che, se più articolato, potrà crescere in maniera organica, secondo una logica di tipo industriale in grado di produrre effetti positivi e non di riservare sgradite sorprese o passi falsi.
L'onorevole Tassone mi consentirà di leggere qualche riga di un comunicato che fu emesso, a conclusione dell'incontro tra il presidente Bassolino e il ministro delle infrastrutture, dal Ministero delle infrastrutture, in cui si dice: in relazione alle limitazioni di traffico adottate di recente dall'ENAC per l'aeroporto di Capodichino - si legge nella nota del ministero - si è ribadito che tale aeroporto offre condizioni di sicurezza analoghe a quelle di tutti gli altri maggiori scali italiani e si è concordato perciò di cooperare per ripristinare a breve - come poi di fatto è stato fatto - il numero dei voli che garantisca la piena funzionalità dello scalo e risponda all'attuale domanda.


Pag. 128


Allora, ben vengano tutti gli ulteriori approfondimenti che si vogliano fare sulla questione sicurezza, siamo noi per primi a sollecitarli, però resta un evento sconcertante nella sua portata, nella sua gravità, nella sua rapidità e nella contraddittorietà delle decisioni. Quando si verificano fatti così sconcertanti essi possono essere stati causati dall'imperizia, nella migliore lettura possibile del fatto, ma potrebbero anche essere legati a finalità poco chiare. In ogni caso, il fatto resta nella sua gravità. In un paese serio, in uno Stato serio, in cui si svolgono funzioni di altissima e delicatissima responsabilità c'è solo una risposta credibile e seria, che si chiama dimissioni. Dimissioni di chi si è assunto la responsabilità di prendere una decisione così improvvida, così grave, così incomprensibile, smentita, ripeto, a distanza di dieci giorni dallo stesso ente, che ha revocato la decisione assunta.
Penso che il Governo abbia il dovere di affrontare seriamente questa questione e di dare una risposta. Non è possibile! Saremmo un paese poco credibile se, nell'arco di una settimana, è possibile fare tutto e il contrario di tutto su questioni di estrema delicatezza sia dal punto di vista della sicurezza dei cittadini sia dal punto di vista dell'impatto economico che una decisione del genere implica, ripercuotendosi sia sull'operatore sia su un'intera città che, in alcuni settori particolarmente delicati della sua vita economica gravita anche intorno ad una infrastruttura come l'aeroporto; pensi pure alla sicurezza, anche psicologica, che offrono il lavoro e l'operatività di una struttura civile come l'aeroporto.
Dunque, chiedo che il Governo dia una risposta precisa e forte e, allo stesso tempo, ci rassicuri - come l'onorevole Tassone ci ha rassicurato (ma noi continueremo ad essere attenti su questo) - sul fatto che non venga condotta un'azione precisa e mirata di ostacolo ed interdizione dello sviluppo dell'aeroporto di Capodichino che significa anche ostacolare lo sviluppo e la possibilità di crescita economica e civile di tutta la città di Napoli.
Ritengo che il Governo debba fare un'ulteriore riflessione su questo punto e dare, nei tempi debiti, una risposta più chiara e più netta.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Back Index Forward