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esposizioni debitorie per espropri e forniture di beni e servizi. Tali esclusioni non appaiono sufficientemente motivate in quanto il più delle volte la Commissione si trincera dietro motivazioni non suffragate da elementi oggettivi;
la questione della soluzione della crisi irachena attraverso l'esilio volontario del Presidente Saddam Hussein continua ad occupare le diplomazie di tutto il mondo;
benché Saddam Hussein, personalmente ed attraverso le dichiarazioni rese da Tareq Aziz, abbia ripetutamente escluso tale possibilità, affermando che, in ogni caso, morirà da iracheno nel proprio Paese, il mondo continua a premere per una soluzione di questo tipo;
anche nel corso del recente dibattito parlamentare sulla crisi irachena, il Governo italiano, per bocca del Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, ha ribadito che saranno esercitate tutte le pressioni diplomatiche possibili per favorire il processo di pace attraverso la soluzione dell'esilio di Saddam Hussein;
recentemente la cittadina calabrese di Soveria Mannelli, di 3.500 abitanti, ha dichiarato la propria disponibilità ad ospitare il leader iracheno, laddove questi accettasse la soluzione dell'esilio (confrontare Libero di sabato 1o marzo 2003 alla pagina 4);
addirittura, secondo il quotidiano citato, la notizia di tale disponibilità sarebbe giunta all'amministrazione americana;
è evidente che un'ipotesi di tal genere porrebbe una serie di seri problemi di controllo e di ordine pubblico -:
se, sia in ragione delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sia in ragione della disponibilità manifestata dalla cittadina calabrese di Soveria Mannelli, sia già stata presa in considerazione la possibilità, in caso di accettazione dell'esilio da parte di Saddam Hussein, che il leader iracheno scelga il territorio italiano, e se, conseguentemente, sia allo studio preventivo un piano di protezione adeguato ai seri problemi che una tale evenienza creerebbe.
(3-02014)
a seguito dell'applicazione della legge cosiddetta Bossi-Fini, che prevede la regolarizzazione dei permessi di soggiorno agli immigrati extra-comunitari, sono pervenute in ogni prefettura migliaia di domande di cittadini interessati al provvedimento;
a Roma, alla data del 4 febbraio 2003, le domande pervenute ammontano a 108.337;
delle domande pervenute finora sono stati rilasciati soltanto circa mille permessi;
tali pratiche vengono esaminate con un ritmo di circa venti al giorno;
tutto lascia prevedere che il ritmo finora seguito relativo all'esame di queste pratiche resterà tale anche per le oggettive difficoltà operative della prefettura di Roma;
con tale andamento l'istruttoria si protrarrebbe per altri 19 anni -:
quali misure il Governo intenda prendere per accelerare l'iter di rilascio dei permessi di soggiorno e sanare una situazione, per tutti quei cittadini che hanno avuto fiducia nelle nostre istituzioni, che provoca sofferenze sociali indicibili, nonché possibilità di infiltrazioni criminali che possono sfruttare migliaia di persone esasperate e disperate per le condizioni in cui vengono lasciate.
(4-05592)
come risulta da notizie di stampa nel 1991 i tre agenti della polizia di Stato in servizio a Palermo, Luigi Guastella, Rosario Orlando e Francesco Ferraro, si trovarono coinvolti in un inchiesta giudiziaria scaturita dalle propalazioni menzognere di una prostituta, che li accusò di essersi impossessati di 800 mila lire, al termine di un controllo da loro effettuato nella casa di appuntamenti in cui la prostituta esercitava;
dopo un calvario fatto di sospensioni, reintegri, e risospensioni, dopo 11 anni di sofferenze e umiliazioni patiti dai tre agenti di pubblica sicurezza, trascorsi tra studi legali, aule di tribunale, dopo una condanna definitiva in cassazione per peculato nell'ottobre 2001, che infliggeva ai tre agenti la pena detentiva di due anni e dieci mesi, e dopo che l'agente Ferraro veniva destituito dalla polizia di Stato, è emersa una verità diversa e agghiacciante;
la prostituta di cui sopra, all'anagrafe, Domenica Pistol, che aveva inchiodato i tre agenti di pubblica sicurezza con le sue «rivelazioni», mossa da una crisi di coscienza, ha finalmente detto la verità: «Orlando, Guastella, e Ferraro, furono vittime di un complotto, perché si meritavano di essere rovinati per la loro efficace azione investigativa, verità confermata successivamente anche da un altro teste»;
la signora Pistol, ha scritto una lettera indirizzata ai tre agenti, in cui chiede il loro perdono, e spiega di essere stata costretta a propalare quelle false e menzognere calunnie nei loro confronti, perché spinta a farlo da un'altra donna, poi morta, che la aveva minacciata, di rivelare ai sui figli il mestiere che svolgeva;
la donna del ricatto, ormai deceduta, si chiamava Giuseppina D'Ambrogio, e fu proprio lei, a prendere le 800 mila lire, secondo quanto afferma la Pistol, facendo ricadere l'infamante accusa sul capo dei tre agenti, e tutto ciò, perché i suddetti agenti, svolgendo una efficace azione investigativa e di contrasto nei confronti della prostituzione, dovevano essere messi «fuori gioco» proprio per non disturbare mai più le attività di sfruttamento della prostituzione -:
quali provvedimenti e quali iniziative intenda assumere per rendere efficace la verità emersa nel senso della riabilitazione morale dei tre agenti e del loro reinserimento nel corpo di appartenenza.
(4-05610)
in data 25 febbraio 2003, durante lo svolgimento del consiglio comunale di Pisa, una trentina circa di manifestanti pacifisti si sono presentati in consiglio comunale con uno striscione che chiedeva la chiusura di Camp Darby, facendo contemporaneamente uno speakeraggio di pochi minuti. I manifestanti sono sempre rimasti dietro la transenna riservata al pubblico;
mentre si svolgeva tale pacifica azione dimostrativa, il consiglio comunale si è interrotto e si è svolta una riunione dei capigruppo per decidere sulla richiesta avanzata dai manifestanti di avere informazioni circa il ruolo svolto dalla Navicelli SpA, società che gestisce il canale dei Navicelli (a maggioranza pubblica), in relazione all'utilizzo del canale per il trasporto di materiale bellico a Camp Darby e in relazione ai progetti pubblicati dal sito Global Security sull'ampliamento sempre ai fini militari del canale;
la riunione si è conclusa con un incontro tra i manifestanti ed alcuni assessori dell'amministrazione comunale di Pisa;
nel mentre che tutto ciò si svolgeva in modo assolutamente pacifico, nello stesso modo in cui in questi anni, in decine di occasioni è stato possibile a gruppi, associazioni, comitati, lavoratori di rappresentare in comune le motivazioni delle loro mobilitazioni, il Capo della Polizia Municipale ha chiesto l'intervento della questura, che è intervenuta con circa 20-30 poliziotti in divisa antisommossa schierati a chiudere entrambi gli ingressi del palazzo in cui ha sede il Consiglio comunale di Pisa, impedendo accesso e uscita dallo stabile;
in data 27 febbraio 2003 sono state ufficializzate 13 denunce a carico di altrettanti manifestanti per interruzione di pubblico ufficio -:
quali iniziative il Ministro voglia assumere per impedire che l'accesso agli edifici pubblici, che rappresentano le comunità, venga reso impossibile da un clima autoritario, giustificato evidentemente dalla guerra «preventiva», che non ha alcuna correlazione con comportamenti del tutto sereni e non violenti di manifestanti che incontrano, tra l'altro, ufficialmente l'Amministrazione.
(4-05616)
il consiglio comunale di Cassano Jonio (Cosenza) in data 5 ottobre 1992 ha deliberato lo stato di dissesto finanziario ex articolo 16, decreto legislativo n. 382 del 1992;
nel giugno del 1993 si è insediata l'apposita commissione di liquidazione incaricata di porre in essere tutti gli atti necessari per la definizione del dissesto;
a distanza di ben 7 anni dall'insediamento, la commissione di liquidazione, con proprio atto del 10 giugno 2000, ha predisposto il piano di estinzione delle passività pregresse, successivamente approvato in data 4 settembre 2002, con decreto ministeriale n. 50442;
tale piano è stato redatto in aperta violazione del principio di «veridicità» cui devono essere uniformati tutti i documenti contabili, risultando in tal modo macroscopicamente inattendibile;
le più evidenti ragioni dell'affermata inattendibilità del Piano possono essere ricercate nei seguenti motivi:
a) la massa attiva, escluso il mutuo a carico dello Stato, è stata determinata in un ammontare pari ad oltre 20 miliardi di vecchie lire e comprende circa 2 miliardi di residui attivi rivenienti da esercizi ante 1992 praticamente inesigibili per intervenuta prescrizione estintiva. Comprende altresì ben 15 miliardi di vecchie lire derivanti da alienazioni di beni di proprietà comunale, la cui valutazione è del tutto arbitraria trattandosi per la maggior parte di terreni non suscettibili di edificazione ma valutati in aperto contrasto con l'effettiva destinazione urbanistica che addirittura ne vieterebbe l'alienazione trattandosi di aree destinate da lottizzazioni urbanistiche ad interventi per opere di urbanizzazione secondaria. In ogni caso gli interventi realizzabili su tali terreni sono finalizzati ad opere di interesse collettivo e quindi improduttive di reddito;
b) dalla massa passiva pari ad oltre 32 miliardi risultano esclusi ben 8 miliardi di debiti fuori bilancio, riconducibili ad
partendo da tali previsioni, che farebbero presupporre una chiusura del dissesto con l'integrale copertura delle passività pregresse, è concreto il rischio che la fase conclusiva della liquidazione sia destinata a tradursi nella mancata estinzione sia di quasi tutte le passività accertate sia di quelle non riconosciute con la conseguenza inevitabile della ricostituzione di condizioni di ingovernabilità delle attività amministrative del comune di Cassano Jonio con grave nocumento alla comunità locale già sottoposta a pesanti condizionamenti dalla dilagante espansione della criminalità organizzata -:
se non ritenga opportuno procedere ad un attento riesame del piano di estinzione approvato dalla Commissione di Liquidazione al fine di sospenderne l'esecuzione e conseguentemente adottare le necessarie misure atte a restituire al comune di Cassano le condizioni per un'ordinata ed equilibrata gestione finanziaria.
(4-05618)
nella giornata di oggi, mercoledi 26 febbraio 2003, presso la città di Pisa gruppi di manifestanti hanno dato vita a manifestazioni che hanno interrotto pubblici servizi, bloccato attività produttive, occupato spazi pubblici, interrotto traffico veicolare, invaso l'area aeroportuale, così come nei giorni scorsi avevano interrotto i collegamenti ferroviari;
tali diffuse illegalità vengono definite atti di «disobbedienza civile» mentre invece pongono a repentaglio le libertà dei cittadini e la normale vita pubblica;
l'interrogante ha letto la dichiarazione del dottor Enzo Iannelli, procuratore delle Repubblica di Pisa, secondo il quale i fatti sopra esposti precedentemente non sarebbero fattispecie di reato;
vi è viva preoccupazione per un'evidente sottovalutazione del clima di illegalità che pervade la città di Pisa -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere per assicurare a tutti i cittadini il diritto di manifestare e contemporaneamente godere delle libertà fondamentali previste dalla Costituzione che l'ordine democratico garantisce ad ognuno.
(4-05622)