Allegato B
Seduta n. 265 del 13/2/2003


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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
con l'irrituale strumento di una comunicazione del Ministro Giovanardi, i cittadini ed i loro rappresentanti istituzionali hanno appreso l'11 febbraio 2003, che nella seduta del 7 febbraio 2003, il Consiglio dei Ministri avrebbe deciso di modificare il progetto della tratta dell'Alta velocità nel territorio modenese e reggiano;
i mezzi d'informazione e la stampa locale sottolineano oggi, al di là del merito, l'unilateralità di questa decisione, il suo carattere di «blitz» realizzato dal Governo senza alcun coinvolgimento degli enti locali e delle istituzioni rappresentative delle comunità modenese e reggiana;
questo fatto risulta oltremodo sconcertante alla luce del lungo percorso realizzato per l'approvazione in conferenza dei servizi di un progetto che oggi è in fase di avanzata realizzazione;
secondo quanto riportato dai mezzi d'informazione, il Consiglio dei ministri avrebbe fatto propria una soluzione che sembrerebbe ripetere ipotesi in passato valutate e scartate per i costi gravosi e per i dubbi di carattere tecnico;
tutto ciò premesso, non potendo, ad oggi, esprimere un giudizio di merito sulla decisione assunta dal Consiglio dei Ministri, si intende conoscere dal Ministro, con l'immediatezza che il caso richiede -:
su quali valutazioni ed elementi di conoscenza, nuovi e rilevanti rispetto a quelli già approfonditamente presi in considerazione nel passato, sia stata fondata la decisione del Consiglio dei ministri;
se la decisione del Consiglio dei ministri ed il nuovo progetto nel quale essa dovrà necessariamente tradursi, saranno immediatamente sottoposti alla conferenza dei servizi, anche per consentire che in questa sede vengano confermati gli accordi e gli impegni sottoscritti sui complessivi assetti infrastrutturali nel territorio modenese e reggiano;
se siano già state individuate e rese disponibili le maggiori risorse finanziarie, pare stimabili intorno ai 150 milioni di euro, derivanti dalla decisione assunta dal Consiglio dei ministri;
se sia stato debitamente considerato il rischio di un blocco dei lavori in corso e adeguatamente valutato il tempo necessario a dare corso alla nuova soluzione progettuale in modo tale che, qualora questa diventi effettiva, non vengano pregiudicate le aspettative di crescita economica e sociale stimolata dall'Alta velocità;
se non si determinino ulteriori disagi e limitazioni a carico dei cittadini che sostengono il peso dei cantieri per i lavori realizzati e per quelli in corso di realizzazione.
(2-00636)
«Manzini, Guerzoni, Santagata, Montecchi, Castagnetti, Bersani, Angioni, Boccia, Bova, Bressa, Buglio, Burlando, Caldarola, Carli, Cordoni, De


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Luca, Delbono, Giacco, Grillini, Leoni, Lucidi, Magnolfi, Mancini, Raffaella Mariani, Monaco, Motta, Nannicini, Nieddu, Quartiani, Raffaldini, Nicola Rossi, Sabattini, Sandri, Vianello, Vigni, Zeller, Zunino, Bimbi, Cazzaro, Trupia».

Interrogazione a risposta orale:

ANNA MARIA LEONE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha già presentato un'interrogazione in data 6 febbraio 2002, sulla scandalosa vicenda che riguarda la messa in sicurezza della strada statale 434 i cui lavori sono in corso d'opera da più di 30 anni;
la cosiddetta Transpolesana è una strada di grande comunicazione a quattro corsie, due per senso di marcia, che collega le città di Verona e Rovigo;
dal 1980 tale arteria è divenuta statale, a gestione ANAS;
gli adeguamenti funzionali lungo l'intero tracciato sono ancora in fase di realizzazione per il tratto relativo al secondo lotto, terzo stralcio, da Oppiano a Legnago;
il progetto esecutivo di detto tratto, che è ancora in fase istruttoria per l'esame delle offerte propedeutiche all'appalto, riguarda i lavori di adeguamento della sede stradale tra Oppiano e Legnago, chilometro 37,320, al fine di eliminare le pericolosità presenti su tale tratto derivanti dall'assenza di spartitraffico centrale e dalla presenza di incroci a raso;
l'opera, il cui importo complessivo è stimato in 80 miliardi di vecchie lire, è inserita nel piano triennale dell'ANAS 2001-2003 a valere sugli stanziamenti previsti dall'articolo 144 comma 7, lettera a) della Legge Finanziaria 2001;
l'Anas ha comunicato, con avviso sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2002, che è stato pubblicato il bando dei lavori riguardanti il completamento della sede stradale da Oppiano a Legnago -:
quali urgenti indagini il ministro intenda compiere per appurare quali sono i tempi entro i quali l'Anas intenda procedere all'appalto e qual è termine di realizzo dei lavori di messa in sicurezza.
(3-01945)

Interrogazione a risposta in Commissione:

POLLEDRI. - Al Ministro dell'infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sembrerebbe che la Ferrovie dello Stato S.p.a. abbia previsto, a partire dal marzo 2003 l'introduzione dell'abbonamento solare che obbligherebbe i viaggiatori a far partire l'abbonamento dall'inizio dei mese;
il suddetto abbonamento importerebbe un aumento, mascherato, delle tariffe ferroviarie del 10 per cento, in quanto in tal modo la FS Spa incasserebbe 11 o 12 abbonamenti l'anno per ogni viaggiatore pendolare contro i 10 o 11 che ogni pendolare riusciva a fare sfruttando i periodi di vacanza estiva, natalizia o pasquale, più alcuni fine settimana o ponti vari che coincidevano con la fine dell'abbonamento;
l'introduzione dell'abbonamento solare arrecherà notevoli disagi ai viaggiatori che si vedranno costretti a rinnovare contemporaneamente tutti gli abbonamenti a fine mese con prevedibili code alle biglietterie;
sembrerebbe che per i soggetti possessori di carta di credito sia possibile acquistare tramite il sito Internet della Ferrovie Spa un abbonamento mensile a tariffa nazionale con inizio da qualsiasi giorno dell'anno e con validità di 30 giorni;
il servizio ferroviario attuale è fortemente carente in quanto si riscontrano giornalmente


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treni soppressi, ritardi eccezionali, carrozze gelate o insufficientemente riscaldate, convogli con porte di accesso e di intercomunicazione bloccate, carrozze chiuse ed inaccessibili per mancanza di personale, sale d'aspetto insufficienti, tabelloni e monitor perennemente guasti o mal funzionanti;
in particolare per quanto riguarda l'Emilia Romagna sarebbe opportuno bloccare immediatamente l'applicazione di tale regola poiché nel contratto di servizio stipulato alcuni mesi fa con la Ferrovie spa, si prevede che per tutta la durata del contratto il sistema di tariffazione rimanga quello in vigore all'atto della firma del contratto, ovvero quello che prevede gli abbonamenti con inizio da qualsiasi giorno del mese -:
se il Ministro, verificato che quanto detto in premessa corrisponda al vero, non intenda intervenire al fine di evitare l'introduzione dell'abbonamento solare il quale comporterebbe un subdolo aumento delle tariffe poiché così come congegnato non figurerebbe nel calcolo dell'inflazione;
se, in riferimento alla possibilità per i soggetti possessori di carta di credito di acquistare, tramite il sito della Ferrovie dello Stato Spa, un abbonamento mensile a tariffa nazionale con inizio da qualsiasi giorno dell'anno, non si ritenga opportuno intervenire al fine di eliminare una palese disparità di trattamento tra utenti.
(5-01663)

Interrogazioni a risposta scritta:

BALLAMAN. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
lungo la strada statale 464 tra Maniago e Spilimbergo (Pordenone) non si conta alcun cartello di pericolo per il quanto mai probabile attraversamento della carreggiata da parte di animali selvatici;
ciò a differenza di quanto accade nella parallela strada provinciale «dei Maraldi», lungo la quale sono ben visibili le indicazioni di attenzione rivolte agli automobilisti in transito;
il problema degli investimenti di capi selvatici risulta a questo proposito molto sentito in zona, soprattutto alla luce di alcuni episodi che solo la buona sorte ha voluto non sfociassero in tragedia;
l'area collinare compresa tra Maniago, Fanna, Cavasso Nuovo, Arba e Sequals presenta un'alta densità di selvaggina ma i disagi maggiori si registrano in questo senso per quanto concerne le collisioni con caprioli e cinghiali;
la situazione denunciata non può certo essere risolta da una migliore cartellonistica stradale ma sicuramente l'installazione di un adeguato sistema di avviso del pericolo garantirebbe più sicurezza viaria alle decine di veicoli che ogni giorno percorrono la statale 464 in tale tratto -:
se non intenda attivarsi con i vertici locali dell'Anas per far installare al più presto vari cartelli di «pericolo animali vaganti» lungo la strada statale 464 tra i comuni di Maniago e Spilimbergo (Pordenone).
(4-05423)

GERMANÀ. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
lo svincolo autostradale di Brolo serve un ampio comprensorio, costituito dai comuni di Gioiosa Marea, Piraino, Sant'Angelo di Brolo, Ficarra, Naso, Raccuia, Ucria, Floresta, Capo d'Orlando, e, da molti anni, è interessato da un movimento franoso, rilevante sia in termini di entità sia in termini di estensione;
a causa delle abbondanti piogge si è accentuato il suddetto movimento franoso;
la statale 113 rappresenta l'unica via alternativa all'autostrada per raggiungere le più vicine strutture ospedaliere, ed è


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spesso soggetta, a causa del maltempo, ad interruzioni, anche prolungate, del transito;
l'economia dell'intero comprensorio è fondamentalmente basata sul turismo e, quindi, un'eventuale chiusura dello svincolo autostradale non farebbe che arrecare ulteriori danni ad una zona già economicamente debole -:
quali provvedimenti si intendano adottare al fine di arrestare il movimento franoso ed evitare la chiusura dello svincolo summenzionato.
(4-05430)

PATARINO, AMORUSO, VILLANI MIGLIETTA, CANELLI, ANTONIO PEPE, MAGGI, TARANTINO, LORUSSO e MORETTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Acquedotto pugliese è stato trasformato in società per azioni ai sensi del decreto legislativo n. 141 del 1999, il cui capitale azionario, solo nel 2002, è stato trasferito alle regioni Puglia e Basilicata;
precedentemente il 6 agosto 2000, era stata espletata, ad iniziativa dell'Acquedotto spa, la gara per la licitazione privata relativa all'appalto dei lavori di installazione delle apparecchiature per il monitoraggio, la realizzazione di pozzi spia per la salvaguardia della falda idrica, nonché per la manutenzione, l'esecuzione dei lavori di emergenza e il servizio di conduzione degli impianti di sollevamento delle acque sotterranee e degli acquedotti da essi alimentati, il tutto per il comprensorio n. 4 e per l'importo di lire 2 miliardi e 490 milioni;
vi è stata l'aggiudicazione provvisoria all'Associazione temporanea d'imprese (ATI) Grezzi Ugo spa (Bergamo) - ASM (Brescia) - Italcantieri con ribasso d'asta rispetto ai prezzi di gara del 40,17 per cento;
l'offerta della Grezzi capogruppo dell'ATI sembrò subito a tutti anomalmente bassa, tanto da indurre altre ditte concorrenti a presentare ricorso al TAR di Lecce (che ha emesso sentenza il 27 febbraio 2002) e al Consiglio di Stato (che non si è ancora espresso);
l'AQP spa, pertanto provvedeva in data 1o luglio 2002 a consegnare i lavori all'ATI;
sin dal principio l'andamento dei lavori oggetto di gara non risultava per nulla soddisfacente soprattutto in relazione alla crisi idrica che ha attanagliato la regione Puglia nella stagione estiva 2002;
peraltro, alla data odierna, non risultano ancora istituiti i registri di impianto, così come previsto da capitolato, e pertanto la direzione dei lavori, non è posta nelle condizioni di poter conoscere l'andamento degli impianti di sollevamento e degli acquedotti da essi alimentati;
vi è un numero di impianti fermi, senza alcuna apparente ragione e sono stati segnalati guasti degli stessi da parte di privati cittadini -:
se risultino vere le seguenti notizie:
a) che la direzione dei lavori sia stata più volte costretta ad emettere una lunga serie di ordini di servizio, quasi sempre inevasi;
b) che il responsabile del procedimento abbia inoltrato al dirigente della direzione operativa, area rete idrica che faceva propria una proposta di risoluzione contrattuale;
c) che tale proposta sia stata trasmessa alla direzione acquisti e all'ufficio normativo legale;
d) che alle perplessità della direzione acquisti che faceva proprie le giustificazione dell'ATI, il responsabile del procedimento abbia replicato punto per punto, respingendole motivatamente, confermando la richiesta di risoluzione;
e) che la direzione acquisti, nonostante le puntuali richieste di rescissione, con successiva nota abbia invitato il responsabile del procedimento a riesaminare


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la questione, a riconoscere in forma esplicita, assumendone al riguardo ogni responsabilità di carattere amministrativo, civile e contabile e a ribadire espressamente la circostanza che, nel caso di specie, si dovesse addivenire alla risoluzione del contratto;
f) che a tale ulteriore richiesta il responsabile del procedimento abbia confermato le richieste di risoluzione del contratto, rimettendo la decisione finale, come da regolamento, al sovraordinato ufficio direzione acquisti.
(4-05432)