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alcuna attività nel settore specifico; in quanto i suoi compiti istituzionali consistono nell'esprimere pareri, al ministero della giustizia, su questioni riconducibili alla rappresentanza ed alle attività di magistero a favore della categoria rappresentata (legge del 7 gennaio 1976 n. 3 e successive modificazioni);
conseguentemente intraprendere, qualora dovessero emergere eventuali responsabilità.
nell'ipotesi che vengano confermate tali supposizioni, se non ravvisino l'opportunità di:
nel 1999 il ministero delle politiche agricole e forestali (MIPAF) concedeva, con decreto ministeriale le n. 540/7240/99, un contributo finanziario di lire 79,2 milioni in favore del Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori Agronomi e dei dottori forestali: «CONAF»: per il coordinamento di un progetto finalizzato di ricerca denominato Monitoraggio ed analisi della ricerca e del trasferimento della high information in Agricoltura: M.A.R.T.H.A.»;
nel 2001, veniva concesso al «CONAF» un ulteriore finanziamento di lire 198 milioni per la prosecuzione del progetto di «ricerca»;
il Presidente del CONAF, dottoressa Dina Porazzini indicava, come coordinatore del progetto «MARTHA» il dottor agronomo Giuseppe Pulina;
secondo quanto risulta all'interrogante il «CONAF» non risultava possedere i requisiti richiesti per ottenere detti finanziamenti; infatti non è qualificato come ente di ricerca, né ha mai svolto
il «MIPAF», tramite il proprio «Ufficio IV» «Ricerca e Sperimentazione», in risposta alla richiesta del «CONAF», di liquidazione del contributo del 1o anno a saldo, chiedeva chiarimenti in merito ad alcune anomalie; in particolare, la errata imputazione di rimborsi di missione a beneficio di due funzionari, che non figuravano nella lista dei partecipanti al progetto di ricerca, approvato in sede di preventivo, ed altre anomalie, o carenze, riscontrate nella documentazione giustificativa di spese sostenute per il personale e per il coordinamento (omissione dell'indicazione della data in alcune missioni, spese telefoniche di utenze non riconducibili al «CONAF», eccetera);
i due funzionari sopra citati non possedevano, infatti, la specifica qualifica di «ricercatore» della «Unità Operativa "CONAF» del progetto MARTHA», ma erano semplici componenti del «CONAF» stesso, pertanto erano state, verosimilmente, imputate, in modo improprio, ad attività di ricerca, spese riferibili all'attività ordinaria; tutto ciò peraltro all'insaputa dei diretti interessati uno dei quali dichiarava di non aver mai svolto alcuna attività di ricerca per il progetto «MARTHA» né, tanto meno, di aver richiesto rimborsi per detta attività, chiedendo invece, al contempo, chiarimenti in merito al suo coinvolgimento nel citato progetto;
Il «MIPAF», anche a seguito di formale richiesta di chiarezza, avanzata dai Consiglieri: Ciro Costagliola, Enzo Calotta e Daniele Berardo, con lettera del 25 giugno 2002, informava di aver nominato una commissione ministeriale per accertare la regolarità delle spese sostenute dal «CONAF» nell'ambito del progetto «MARTHA»;
la suddetta commissione effettuava in data 3 luglio 2002 una verifica presso il «CONAF», i cui risultati non sarebbero stati ancora resi noti;
tale notizia appariva anche nel settimanale il Mondo (n. 28);
secondo quanto risulta all'interrogante, su questioni diverse sarebbero stati presentati, ai competenti ministeri della giustizia e delle politiche agricole e forestali, altri esposti nei quali verrebbero rappresentate presunte irregolarità, nei verbali ed atti imputabili al «CONAF»;
il «MIPAF» al riguardo, in attuazione dell'articolo 3 della legge n. 441 del 1998, avrebbe attivato, tramite un proprio organismo, l'«O.I.G.A.» (Osservatorio per l'imprenditorialità giovanile in agricoltura), corsi di formazione, concedendo finanziamenti, destinati ai Consigli nazionali degli ordini degli agronomi, dei periti agrari e degli agrotecnici e che, invece, come risulta dalla nota Ministeriale n. 1273/O.I.G. del 15 novembre 2002, risulterebbero assegnati direttamente a CONAFORM s.r.l. (Dipartimento nazionale per gli alti studi dei dottori Agronomi e dei dottori forestali), un dipartimento del CONAF avente forma giuridica di società privata, il cui socio di maggioranza è lo stesso «CONAF»; corsi che a quanto risulta dall'interrogante si sarebbero svolti presso un'altra società, la «ASILVA» Centro studi formazione e ricerca s.r.l., con sede a Perugia -:
quali azioni intendano porre in essere per:
accertare la fondatezza e la veridicità dei fatti e delle circostanze sopra rappresentate;
accertare eventuali specifiche responsabilità per l'impiego di fondi, destinati alla ricerca;
accertare se detti fondi sono stati impropriamente assegnati al «CONAF» per altri fini, e quali azioni si intenda,
a) procedere alla sospensione del progetto «MARTHA» e, contestualmente, avviare una verifica ispettiva volta ad appurare, fra l'altro, se i curriculum-vitae dei soggetti qualificati dal «CONAF» come «ricercatori» rispondano ai requisiti richiesti, nonché quali attività e mansioni abbiano effettivamente svolto ciascuno di essi nell'ambito del citato progetto di ricerca;
b) appurare, qualora le presunte irregolarità rappresentate risultassero confermate, le eventuali responsabilità di chi ha accreditato e qualificato al Consiglio nazionale di un ordine professionale, come soggetto abilitato all'attuazione di progetti di ricerca, cioè per compiti estranei alla propria natura istituzionale, e di accertare, altresì, le eventuali responsabilità in caso venisse appurata una omessa vigilanza;
c) disporre, per il tramite dei competenti uffici del ministero della giustizia, una ispezione contabile presso il «CONAF», per appurare l'intensità e la vastità della eventuale commistione, fra le attività istituzionali proprie dell'ordine, ed altre estranee e come sia stato possibile imputare, a carico di un progetto di ricerca, presunti rimborsi spese a consiglieri che, per loro stessa esplicita ammissione, si sono dichiarati estranei a tale progetto ed ignari della presunta irregolarità di rendicontazione amministrativo-contabile; tanto più che gli stessi interessati risulta si siano prontamente attivati per conoscere i fatti e le circostanze che hanno determinato il loro involontario coinvolgimento; richieste che, per quanto è dato conoscere, risulta non siano state ancora soddisfatte;
d) appurare, infine, le eventuali responsabilità di chi ha qualificato la CONAFORM S.r.l., in qualità di organo istituzionale del Consiglio nazionale degli agronomi, come soggetto attuatore di corsi di formazione.
(3-01906)