Allegato B
Seduta n. 250 del 21/1/2003


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INTERNO

Interrogazione a risposta orale:

PISTONE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
la sera del 10 gennaio 2003 un gruppo di militanti di Forza Nuova ha fatto irruzione negli studi televisivi dell'emittente veronese «Telenuovo» aggredendo, con pugni e spranghe, Adel Smith, il presidente dell'Unione degli islamici italiani e la sua guardia del corpo;
gli agenti della questura di Verona, subito intervenuti sul posto, hanno individuato sei persone che sono state bloccate e condotte in questura, mentre sono tuttora in corso altri accertamenti per individuare gli altri componenti del gruppo;
l'incredibile episodio ha suscitato grosso scalpore nell'opinione pubblica italiana e internazionale, caratterizzandosi per la violenza degli aggressori che, arrivati in massa, si sono comportati come in una vera e propria spedizione punitiva;
da tempo numerosi rappresentanti del mondo politico e tantissimi esponenti della società civile hanno chiesto che questa organizzazione di estrema destra venga sciolta per inconfutabili atti di violenza e di squadrismo di cui diversi suoi attivisti sono protagonisti da anni e, anche in tempi recenti, militanti di Forza Nuova assieme ad attivisti della Lega Nord hanno dato luogo ad inqualificabili parate razziste prima a Milano poi a Roma;
lo stesso Centro studi teologici di Milano ha inviato una lettera al Ministro dell'interno ed a tutti i capigruppo del Parlamento, nella quale chiede la messa al bando di «Forza Nuova» e il coordinatore del Centro studi, il professor Giovanni Felice Mapelli, ha affermato che l'ennesima aggressione di Forza Nuova «ripropone l'insostenibilità di una aggregazione para-politica che come un camaleonte a volte si definisce partito politico, a volte diviene branco d'aggressione, braccio violento di idee deliranti e violente. Questo è inaccettabile per uno Stato di diritto e per uno Stato che si rispetti»;
come riportato da tutti gli organi di informazione, lo stesso procuratore di Verona, Guido Papalia, commentando l'episodio, ha affermato: «è un fatto di una gravità eccezionale, inimmaginabile, un'aggressione studiata, preordinata ai danni di una tv privata durante una trasmissione. Si è offeso non solo le persone fisicamente aggredite ma anche chi conduceva il dibattito e tutti gli spettatori. Un attentato alla democrazia, perché l'aggressione ha inciso sulla libertà e le modalità di manifestare le opinioni. Un fatto del genere non era mai successo prima in Italia, che io ricordi»;
ad avviso dell'interrogante l'episodio dovrebbe essere stigmatizzato da tutte le forze politiche democratiche anche in relazione alla predisposizione di un servizio di sicurezza da parte delle forze dell'ordine sin dal pomeriggio, come si spiega l'estrema facilità con cui il gruppo di violenti ha avuto accesso allo studio televisivo -:
se il ministro intenda avviare un'accurata indagine volta ad accertare eventuali omissioni e responsabilità;
quali atti intendano adottare nell'intento di scongiurare episodi di questo genere affinché non si verifichino mai più e quali provvedimenti, infine, intendano


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assumere nei confronti della suddetta organizzazione che è solita praticare azioni fortemente lesive del dettato della nostra Costituzione.
(3-01823)

Interrogazioni a risposta scritta:

ZANELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
presso l'aeroporto di Tessera (Venezia) esiste un nucleo operativo elicotteristi di Vigili del fuoco utilizzato in caso di calamità nel Nordest;
il soccorso con elicottero rientra tra i compiti istituzionali dei Vigili del fuoco e con il mezzo aereo il personale dei Vigili del fuoco di Venezia ha effettuato innumerevoli interventi di soccorso e salvataggio di persone, animali e cose anche in condizioni proibitive e fuori norma, assumendosi quindi enormi responsabilità personali;
la tipologia del territorio sul quale si estende la provincia veneziana merita un'attenzione particolare per la presenza della zona lagunare, del polo industriale e di una viabilità precaria;
il personale del Nucleo elicotteri di Venezia è composto principalmente da piloti abilitati al volo notturno e strumentale;
attualmente nel suddetto aeroporto manca un idoneo elicottero bimotore certificato per il volo notturno e strumentale e in regola con le normative europee (Jar - Joint Aviation Regulamentation) in grado di intervenire di notte e in presenza di nebbia, di penetrare nubi tossiche (pericolo possibile nella zona a causa della vicinanza con il polo chimico), di prelevare campioni d'aria in volo, di comunicare disposizioni alla popolazione con altoparlanti, di decollare in verticale (molto utile in casi di soccorso sanitario);
il tipo d'elicottero più adatto ad intervenire nelle situazioni esposte è l'A 109 Power equipaggiato con Flir (Forward Looking Infra Red) mentre per l'aeroporto di Tessera dovrebbe arrivare, nel 2004, l'A B 412 che costa 20 miliardi, il doppio dell'A 109, fuori produzione e prodotto dall'Augusta solo su ordinazione stradale -:
se non ritenga che un territorio come quello veneziano meriti una attenzione più efficiente, in grado di fornire un servizio adeguato alla città in caso di necessità che potrebbero essere anche molto gravi e pregiudicare la salute dei cittadini data la vicinanza con il polo chimico;
se non ritenga che sarebbe più adatta alla tipologia del territorio un tipo di elicottero di nuova generazione come l'A 109 che, tra l'altro, dato il prezzo notevolmente più basso rispetto all' A B 412, permetterebbe l'acquisto di due mezzi e quindi un servizio più efficiente per la città di Venezia e per i suoi cittadini.
(4-05090)

LANDI di CHIAVENNA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
in data 2 novembre 2001, la signora Annita Buosi è stata vittima di un attentato dinamitardo nel cimitero di Motta di Livenza in provincia di Treviso, a seguito del quale è stata ricoverata d'urgenza presso il reparto di chirurgia plastica dell'azienda ospedaliera di Padova, per un grave trauma che ha coinvolto le mani e l'occhio destro;
la suddetta è stata sottoposta d'urgenza a diversi interventi chirurgici alle parti predette, come ampiamente documentato da referti ospedalieri, con conseguenze agli organi irreparabili (amputazione del pollice destro e della III falange dell'indice destro - perdita della funzione prensile della mano sinistra - scoppio del bulbo oculare destro con perdita della funzione visiva);
successive e molteplici visite mediche di controllo specialistiche, fisiatriche e diagnosi definitive anch'esse documentabili,


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hanno confermato lo stato d'invalidità della signora Buosi nelle parti gravemente colpite;
a seguito dei traumi fisici e psicologici, la sfortunata signora, in data 11 dicembre 2001, ha fatto richiesta al ministero dell'interno, tramite la prefettura di Treviso, per ottenere i benefici previsti dalla legge n. 302 del 20 ottobre 1990 e successive modifiche, a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
in data 13 dicembre 2001, la signora Buosi ha presentato istanza tendente ad ottenere l'accertamento della condizione di invalidità;
nella relazione conclusiva della azienda ospedaliera ULSS n. 9 di Treviso, si notano chiaramente l'iniziale riconoscimento di invalidità civile con percentuale di invalidità pari al 100 per cento e, successivamente, la relativa cancellazione, con cause e motivi tuttora inspiegabili ad avviso dell'interrogante -:
quali iniziative intenda assumere per effettuare le verifiche di controllo necessarie per chiarire questa vicenda che ha lasciato un segno fisico e psicologico indelebile per la signora Annita Buosi;
se ritenga dover interpellare l'azienda ULSS n. 9 di Treviso, affinché si possano definitivamente ottenere i chiarimenti necessari, che accertino il grado di invalidità civile della suddetta e i conseguenti legittimi benefici derivanti dalla condizione di vittima del terrorismo.
(4-05094)

CIANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 21 dicembre 2002, alle ore 11 partiva un treno da Roma Termini direzione Torino Lingotto, con a bordo circa ottanta persone tifose della squadra della Roma per assistere all'incontro di calcio Torino-Roma che si sarebbe effettuato alle ore 20,30 dello stesso giorno;
la quasi totalità del gruppo avrebbe comprato il biglietto per l'accesso allo stadio non appena arrivati a Torino, presso il botteghino dello stadio delle Alpi;
le suddette persone durante il viaggio Roma-Torino non hanno mai commesso atti per cui sarebbero stati eventualmente perseguibili dalla legge e giustificatamene bloccati alla stazione di Torino;
tutti questi viaggiatori erano in possesso del biglietto della tratta Roma-Torino;
non appena arrivati alla stazione ferroviaria di Torino Lingotto sarebbero stati accolti da agenti del reparto mobile della polizia di Stato e carabinieri in tenuta antisommosse;
sarebbero stati bloccati nel piazzale antistante la suddetta stazione, controllati nei documenti e immobilizzati nello stesso piazzale per circa 4 ore (dall'arrivo del treno ore 19 fino alle ore 23) senza dare nessun tipo di motivazione per tale provvedimento -:
se si intenda verificare quali indicazioni siano state impartite alle forze dell'ordine affinché si possa fare chiarezza sull'episodio.
(4-05110)

RUSSO SPENA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio del 15 gennaio 2003 i giornalisti Stefano Mencherini e Massimo Sestini (fotoreporter), incaricati dal settimanale Avvenimenti sono stati spintonati, offesi e minacciati da collaboratori del centro «Regina Pacis» di Santa Foca;
i giornalisti erano arrivati per una visita programmata e autorizzata dal Questore di Lecce, dottor Vincenzo Caso;
Mencherini è stato respinto e spintonato da Donato Paladino (ex Capitano della Guardia di Finanza), pregiudicato e condannato ad oltre 4 anni per tangenti, ed ora vicedirettore del Centro;


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è seguita una lunga e animata discussione, in cui i due giornalisti mostravano l'autorizzazione a don Cesare per effettuare il servizio, mentre Luca Lo Deserto e Paolo Dokaj, collaboratori del direttore del CPT, hanno nuovamente aggredito Sestini per tentare di sottrargli le macchine fotografiche;
i Carabinieri dell'XI Battaglione Puglia, in un primo momento si sono rifiutati, nonostante la reiterata richiesta di aiuto, di intervenire;
solo dopo una telefonata del Questore, i due giornalisti hanno potuto effettuare la loro visita al Centro, accompagnati dal Comandante della Stazione dei Carabinieri di Melendugno, Maresciallo Martina. Alla fine della visita, uno dei collaboratori di don Cesare Lo Deserto ha minacciato i due giornalisti: «tanto dovete uscire da qui» -:
quali provvedimenti il Ministero voglia assumere per far rispettare i regolamenti e garantire trasparenza e dignità alla gestione di un Centro la cui funzione è così delicata.
(4-05112)

LUMIA, LEONI e DIANA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la presenza della mafia russa nel nostro Paese sta assumendo una rilevanza allarmante. Da anni gli investigatori italiani e la magistratura antimafia segnalano la crescita della mafia russa nei nostri territori, soprattutto nell'ambito del riciclaggio della finanza e dell'economia. Dalle stesse notizie di stampa emerge anche la capacità di porre in essere condizionamenti di politico istituzionali;
nel novembre 2001 nel corso di un ricevimento presso l'ambasciata italiana a Mosca organizzato dall'ambasciatore italiano Gianfranco Facco Bonetti che presenzia all'avvenimento, risulterebbe tra gli ospiti Mark Garber all'epoca ricercato in Italia e all'estero perché accusato dall'autorità giudiziaria torinese di associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi;
il 20 novembre 2002 il vice Ministro dell'economia e delle finanze, onorevole Adolfo Urso, accompagnato dal Presidente della giunta regionale della Liguria, Sandro Biasotti, e da una delegazione di imprenditori liguri, si è recato in Russia nella regione di Sverdlovsk per un accordo commerciale italo-russo per la produzione di acciaio e alluminio incontrando il governatore russo di quella regione;
nella suddetta regione russa è presente la Duferco Italia holding controllata da una società con sede nel paradiso fiscale delle Isole del canale che sarebbe in affari con il suddetto clan mafioso;
secondo il testimone di giustizia Khaidarov, il clan dei fratelli Chernoy riciclerebbe denaro in Italia;
ad avviso degli interroganti il recente cosiddetto «scudo fiscale» assicurato per il rientro dei capitali all'estero ai quali viene assicurato, tra l'altro, il pieno anonimato, può incentivare pratiche di riciclaggio di denaro sporco e, in particolar modo, quello di origine mafiosa russa -:
quale sia il giudizio sull'iniziativa del novembre 2002 e quale valutazione si abbia sul comportamento dell'ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti;
quali iniziative intenda adottare per impedire che capitale mafioso russo possa penetrare nell'economia italiana come recenti investigazioni in alcune regioni italiane - Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio - hanno ormai ampiamente dimostrato;
se non ritenga sia il caso di derogare, almeno per quanto riguarda il capitale di provenienza russa, alle protezioni di legge offerte dallo scudo fiscale;
se il Governo sia a conoscenza del fatto che il governatore di Sverdlovsk, secondo Djeld Khaidarov - testimone d'accusa, collaboratore dell'autorità giudiziaria di Israele - sarebbe stato eletto con i voti del clan mafioso facente capo ai


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fratelli Chernoy e sarebbe un prestanome dei suddetti fratelli e che valutazione dia della vicenda e dei suoi sviluppi;
se l'ambasciatore era a conoscenza delle attività della Duferco nella regione russa e ne aveva avvertito il Governo italiano e in particolare il ministero delle Attività produttive;
quale ritenga debba essere la politica commerciale italiana verso la Russia, in particolare nel settore dell'acciaio e dell'alluminio, alla luce delle recenti novità che vedono una presenza del capitale mafioso russo.
(4-05114)