Allegato A
Seduta n. 235 del 5/12/2002


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COMUNICAZIONI DEL GOVERNO
SUI TEMI DEL CONSIGLIO EUROPEO DI COPENAGHEN

(Sezione 1 - Risoluzioni)

RISOLUZIONI

La Camera,
premesso che
con il Consiglio europeo dì Copenaghen giunge alla sua fase conclusiva il processo dì allargamento dell'Unione europea;
con la decisione di includere nell'Unione i Paesi dell'Europa centro orientale si chiude definitivamente la fase della storia del continente segnata dalla separazione in blocchi contrapposti e si avvia al compimento il processo di unificazione dell'Europa nella pace e nella democrazia;
in questo quadro l'Unione europea è chiamata a consolidare la sua funzione di fattore di equilibrio su scala mondiale capace di contribuire con le proprie politiche al governo dei processi globali, di accrescere gli scambi con i paesi poveri e in via di sviluppo: di affermare in sostanza un approccio europeo ai problemi della sicurezza, della pace e del sottosviluppo;
le decisioni relative all'allargamento con l'ingresso nell'Unione di dieci nuovi Stati rendono ancora più urgente la riforma, già da tempo necessaria, della intelaiatura istituzionale dell'Unione e dei suoi meccanismi decisionali;
questo è il compito della Convenzione europea presieduta da Giscard d'Estaing cui si è dato vita per l'elaborazione di risposte impegnative ai quesiti sull'avvenire dell'Unione da sottoporre poi ad una Conferenza Intergovernativa che dovrebbe svolgersi nel corso del semestre di Presidenza italiana nella seconda metà del 2003;
l'allargamento ai nuovi Paesi comporterà effetti anche sulla struttura del bilancio dell'Unione e sui caratteri delle principali politiche comuni in particolare la politica agricola e le politiche di coesione;

impegna il Governo:

ad adoperarsi perché la Convenzione europea proceda nei suoi lavori e giunga a riforme dell'architettura istituzionale dell'Unione che consentano:
a) un governo comune delle politiche economiche indispensabile dopo l'introduzione della moneta unica che consenta all'Unione di dotarsi di politiche capaci di rilanciare la strategia di uno sviluppo sostenibile e dì potenziare l'economia della conoscenza come tratto peculiare dell'economia europea nei termini decisi al Consiglio europeo di Lisbona del 2000;
b) una capacità nuova dell'Europa unita al dialogo politico e allo sviluppo della cooperazione con i paesi del Sud del mondo in funzione della lotta alla povertà e alle malattie, dell'eliminazione totale del credito e dell'arbitrato sul debito dei paesi maggiormente indebitati:
c) una efficace politica estera, di sicurezza e difesa comune tale da consentire all'Unione di assolvere ad un ruolo effettivo sulla scena mondiale;


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d) il pieno dispiegarsi di uno spazio europeo comune di libertà e giustizia a tutela sia dei diritti che della sicurezza dei cittadini;

a lavorare perché la convenzione europea riconfermi un assetto istituzionale per la nuova Unione europea che salvaguardi il metodo comunitario e ridimensioni il rischio del prevalere di concezioni intergovernative;
a produrre ogni sforzo perché la Convenzione e la successiva Conferenza Intergovernativa si concludano con la definizione di un Trattato costituzionale che incorpori la Carta dei diritti fondamentali e riaffermi a fondamento della nuova Europa riunificata il quadro di valori, princìpi, regole democratiche e politiche comuni che costituiscano il patrimonio e il tessuto connettivo dell'Unione;
ad adoperarsi perché sia mantenuto l'impegno assunto dal Consiglio europeo di Nizza di concludere i negoziati di adesione in tempi tali da consentire la partecipazione dei nuovi Stati membri alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo;
a partecipare ai negoziati sulla revisione di fondamentali politiche comuni quali quella agricola e di coesione e sulla riorganizzazione del bilancio dell'Unione, con l'obiettivo di tutelare al meglio gli interessi dell'agricoltura del nostro Paese, delle regioni in ritardo di sviluppo, delle imprese e dei produttori italiani;
ad adoperarsi affinché per quanto riguarda le infrastrutture ed i sistemi di trasporto l'Italia non sia penalizzata. Una delle sfide che si pone per l'Unione riguarda la realizzazione delle grandi reti paneuropee di collegamento intermodale: l'Italia è particolarmente interessata a che si creino le condizioni tecniche e finanziarie per la realizzazione del corridoio 5 e del corridoio 8;
ad impegnarsi per giungere al più presto al «secondo passo» delle politiche comunitarie per la riduzione delle emissioni di gas serra, concertando una media comunitaria almeno doppia entro il 2020 rispetto alla riduzione decisa in occasione della firma del protocollo di Kyoto;
ad adoperarsi affinché il negoziato in materia di WTO e GATS in vista della V Conferenza ministeriale di Cancum nel settembre del 2003 consideri come beni pubblici essenziali non meramenti commerciali le forniture di acqua potabile, la salute, la scuola, i servizi infrastrutturali, anteponga gli accordi internazionali sull'ambiente alle regole sui servizi, stabilisca quote di sovranità nazionale, federale e locale nella definizione dei regolamenti sulle forniture di servizi;
a richiedere che l'Unione europea mantenga gli impegni assunti per sostenere gli sforzi che paesi come la Bulgaria e la Romania devono compiere per completare il processo di riforma e raggiungere anch'essi le condizioni necessarie per l'ingresso nell'Unione europea;
ad incoraggiare la Turchia a proseguire nell'adeguamento della propria legislazione interna in materia di garanzie democratiche e di rispetto dei diritti agli standard dell'Unione europea e ad assumere un atteggiamento positivo nei confronti dell'ingresso di Cipro nell'Unione; a sostenere, in questo contesto, al Consiglio europeo di Copenaghen, l'opportunità che l'Unione dia un forte segnale di apertura nei confronti della Turchia, considerato che costituisce un interesse strategico dell'Unione la partecipazione della Turchia al processo di integrazione europea;
a proseguire da parte dell'Unione europea nella stipula degli accordi di associazione e stabilizzazione con i paesi della ex Jugoslavia e con l'Albania in vista di un loro progressivo avvicinamento all'Unione;
a suscitare un'attenzione particolare dell'Unione al tema dei rapporti con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo consapevoli che la strategia del partenariato euromediterraneo ha prodotto per ora risultati inferiori alle aspettative;


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a informare entro gennaio il Parlamento su come procede la preparazione del nostro paese al semestre di presidenza dell'Unione nella seconda metà del 2003 e quali priorità il Governo intende darsi nell'assolvere a tale compito e prevedere il più rapidamente possibile una discussione della Camera sullo stato dei lavori della Convenzione europea.
(6-00042)
«Ranieri, Sereni, Pistelli, Ciani, Rizzo, Cima, Intini, Ostillio, Zani, Mattarella, Monaco, Spini, Bova, Rava».

La Camera,
considerando che il Consiglio europeo di Copenaghen sarà chiamato a definire gli ultimi aspetti negoziali e procedurali relativi all'adesione di dieci Paesi candidati all'Unione europea;
consapevole, pertanto, dell'imminente e decisivo passo avanti verso la piena riunificazione del continente europeo, e della sua integrazione, fondate sui principi di libertà, democrazia, e sul rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dello stato di diritto;
considerando che quest'ampliamento realizzerà l'aspirazione dei Paesi candidati ad un incremento del benessere, conformemente ai principi dell'economia di mercato contenuti nel Trattato CE, e che esso implicherà altresì l'estensione ed il rafforzamento della stabilità continentale e dello spazio europeo di libertà e giustizia;
considerando inoltre che l'allargamento rafforzerà la capacità dell'Unione di affermare la sua identità sulla scena internazionale, a difesa dei valori comuni ed universali, della pace e della sicurezza nel mondo e del diritto dei popoli ad uno sviluppo duraturo e sostenibile;
considerando che il processo di ampliamento non si chiude a Copenaghen e che l'adesione di Romania e Bulgaria continua a costituire una priorità dell'Unione e che a tal fine occorre rafforzare il sostegno politico e finanziario alle riforme in tali Paesi;
considerando l'importanza politica, economica e strategica della candidatura della Turchia e la conseguente necessità di fornire una risposta alle attese turche;
considerata la necessità di vigilare affinché nella prospettiva di una Unione allargata, la prossima revisione delle maggiori politiche di spesa dell'Unione, in particolare la politica agricola comune e la politica regionale e di coesione, non dia luogo ad una riduzione dei benefici attualmente goduti dagli agricoltori italiani e dalle regioni italiane beneficiarie di fondi strutturali;
considerando che il passaggio dell'Unione da 15 a 25 membri rende indifferibile un approfondimento relativo al processo di integrazione, e che i lavori della «Convenzione» dovranno produrre un progetto costituzionale da sottoporre alla conferenza intergovernativa e che quest'ultima dovrà aprirsi ed auspicabilmente concludersi sotto la Presidenza italiana nel secondo semestre 2003;
considerando che i nuovi Stati membri dovranno pienamente partecipare alla elaborazione del futuro Trattato costituzionale la cui firma dovrà intervenire prima delle elezioni per il Parlamento europeo del giugno 2004 in maniera che i cittadini europei possano essere chiamati a votare sulla base di un progetto organico e articolato di un nuovo Trattato costituzionale da essi adeguatamente conosciuto;

impegna il Governo:

ad adoperarsi affinché in occasione dell'imminente Consiglio europeo di Copenaghen:
1) il negoziato di adesione venga concluso sulla base di una soluzione accettabile per gli attuali e per i nuovi Stati membri;


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2) venga definita la data di firma e di entrata in vigore dei Trattati di adesione con i dieci Stati candidati che avranno concluso i negoziati a Copenaghen;
3) sia affermata la necessità di continuare, anche dopo l'adesione, il monitoraggio sul processo di effettiva implementazione nei nuovi Stati membri della normativa comunitaria, cosi come da impegno già assunto dalla Commissione europea;
4) sia confermato l'impegno per l'adesione nel 2007 di Bulgaria e Romania, adottando un'adeguata tabella di marcia per la prosecuzione dei negoziati che fornisca più precise indicazioni sulla data di conclusione dei negoziati, fermo restando il rispetto dei criteri politici ed economici per l'adesione;
5) vengano fornite risposte alle aspirazioni della Turchia di aderire all'Unione europea, alla luce dei valori e dei principi fondanti dell'Unione, comuni a tutti i popoli europei;
6) si ribadisca la volontà della Unione ampliata di svolgere un ruolo di stabilizzazione in Europa e nel Mediterraneo attraverso un sempre più stretto rapporto con gli Stati Uniti d'America e con la Russia;
7) venga garantito un forte impegno dell'Unione nei confronti della regione dei Balcani occidentali con l'obiettivo di assicurare alla regione condizioni di pace e stabilità;
8) venga sviluppata, anche nel contesto del Partenariato EuroMediterraneo, una presenza più incisiva dell'Unione nella regione mediterranea ed in particolare venga confermato l'impegno per la realizzazione di un'area di libero scambio;
9) venga assicurato che la revisione, in una Unione allargata, della politica agricola comune, a partire dalla questione delle quote latte, sia portata a compimento in un quadro di piena compatibilità e tutela dei prioritari interessi del nostro Paese in tale settore;
10) si ribadisca la necessità che, nella definizione delle politiche strutturali successive al 2006, siano incisivamente presentate in sede europea le esigenze di Paesi come l'Italia per i quali è indispensabile che restino attivi, con la stessa intensità, gli attuali strumenti comunitari dì sostegno finanziario; e si faccia in modo inoltre che le future politiche di coesione siano mirate alle zone meno avanzate, ma anche alle aree in declino industriale ed a quelle ostacolate da svantaggi naturali permanenti con particolare riferimento alle zone montane;
11) si formulino proposte tese a concedere forme specifiche di sostegno alle regioni confinanti con i nuovi Paesi membri - per l'Italia il Friuli Venezia Giulia - per favorire l'integrazione fra le rispettive economie e al contempo tutelare gli equilibri economici locali preesistenti;
12) siano valutate attentamente - nel corso del periodo transitorio che sarà previsto dal Trattato di adesione - le conseguenze per i singoli Stati derivanti dalla libera circolazione delle persone, ed in particolare dei lavoratori, per evitare l'insorgere di possibili distorsioni del mercato del lavoro;
13) venga assicurato un forte impegno da parte dell'Unione per un equilibrato sviluppo delle rete infrastrutturale europea con particolare riferimento alla soluzione del problema dei valichi alpini e dei Corridoi n. 5 e n. 8;
14) sia ribadito che l'ampliamento dell'Unione impone un approfondimento relativo al processo di integrazione da realizzare attraverso l'elaborazione di un Trattato costituzionale;
15) sia sottolineata l'importanza che la «Convenzione», nel rispetto dei limiti del suo mandato, sottoponga il suo progetto di Trattato costituzionale al Consiglio Europeo di Salonicco, così da consentire l'apertura della successiva Conferenza Intergovernativa durante la Presidenza italiana nel secondo semestre 2003;


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16) a chiedere formalmente che venga stabilito al Consiglio Europeo di Copenaghen il processo che porterà alla futura Conferenza Intergovernativa, che possa in ogni caso concludere i suoi lavori entro il 2003, per consentire ai cittadini europei di partecipare alle elezioni del Parlamento europeo nel 2004, avendo piena conoscenza della futura configurazione istituzionale dell'Europa;
17) si faccia interprete della necessità che, anche nei Paesi attualmente membri dell'Unione, analogamente a quanto previsto nei Paesi candidati all'allargamento, il corpo elettorale sia interpellato relativamente al futuro Trattato che sarà approvato dalla Conferenza Intergovernativa;
18) si rafforzi un dialogo costante con il Parlamento in merito all'evoluzione del dibattito sulla riforma delle istituzioni europee in seno alla Convenzione, comprese le politiche sociali, ai fine dì un pronunciamento del Parlamento prima dell'inizio della Conferenza Intergovernativa.
(6-00043)
«Stucchi, Selva, Guido Giuseppe Rossi, Antonio Leone, Franz, Naro, Craxi».

La Camera,
sentite le comunicazioni del ministro degli esteri;

impegna il Governo

a rimettere in discussione, in occasione del vertice di Copenaghen, i criteri alla base dei negoziati con i dieci paesi candidati, introducendo indicatori sociali qualificati;
a proporre l'avvio di un nuova fase della costruzione europea con il superamento del patto di stabilità, con l'attribuzione al Parlamento europeo di maggiori poteri e con una netta diminuzione delle competenze e prerogative della Commissione;
ad escludere qualsiasi collegamento tra il processo di allargamento della Nato e quello dell'Unione europea;
ad indicare, sulla questione della candidatura della Turchia, quale criterio ineludibile la definitiva soluzione del problema curdo, anche attraverso la liberazione di tutti i detenuti politici curdi.
(6-00044) «Mantovani, Giordano».