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PRESIDENTE. Passiamo dunque all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 3200-bis sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo Spena 4.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 259
Votanti 170
Astenuti 89
Maggioranza 86
Hanno votato sì 15
Hanno votato no 155
Sono in missione 59 deputati).
Passiamo all'emendamento Lupi 4.4.
MAURIZIO ENZO LUPI. Signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione degli emendamenti Cazzaro 4.3 e Volontè 4.20, di identico contenuto normativo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cazzaro. Ne ha facoltà.
BRUNO CAZZARO. Signor Presidente, questi emendamenti hanno lo scopo di eliminare gli effetti negativi che la legge n. 112 del 2002 avrebbe prodotto sulle cooperative edilizie di abitazione. Come si sa queste cooperative, a fronte dei contributi pubblici, si obbligano a concedere in godimento o in locazione gli alloggi predeterminando il corrispettivo. Se, però, il contributo viene colpito dall'IRPEG, le cooperative non sono più in grado di rispettare gli impegni assunti con l'ente pubblico perché, in questo modo, vengono modificati i costi di costruzione preventivati.
L'emendamento, quindi, è diretto a far sì che il contributo non venga colpito dall'IRPEG, consentendo così alle cooperative di rispettare l'impegno assunto con l'ente che eroga il contributo.
Occorre sottolineare che una norma come quella proposta dall'emendamento viene praticata nei confronti degli istituti autonomi case popolari. Inoltre, devo rilevare che l'emendamento precedente - che è stato ritirato -, come un altro successivo, proponeva lo stesso argomento. Quindi, questo tema è stato inteso come un problema vero anche da parte di gruppi della maggioranza. Per questi motivi inviterei il Governo a rivedere il parere - se possibile - e gli appartenenti dei gruppi che hanno firmato l'emendamento a sostenerlo ed a votarlo.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, l'emendamento dell'onorevole Cazzaro ripropone in termini sostanzialmente analoghi il tema posto dall'onorevole Lupi nel suo emendamento 4.4 appena ritirato; inoltre, il suo contenuto è analogo anche all'emendamento Volontè 4.20. Poiché si tratta di una materia che probabilmente verrà contemplata da un emendamento del relatore, chiederei agli onorevoli Cazzaro e Volontè di ritirare i loro emendamenti non sottoponendoli all'esame dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, chiede il ritiro o l'accantonamento?
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. L'accantonamento, signor Presidente.
PRESIDENTE. Non mi sembra vi siano obiezioni, pertanto può rimanere così stabilito.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fanfani 4.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 289
Maggioranza 145
Hanno votato sì 121
Hanno votato no 168
Sono in missione 59 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Agrò 4.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 291
Votanti 290
Astenuti 1
Maggioranza 146
Hanno votato sì 121
Hanno votato no 169
Sono in missione 59 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Agrò 4.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 290
Votanti 287
Astenuti 3
Maggioranza 144
Hanno votato sì 121
Hanno votato no 166
Sono in missione 59 deputati).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nicola Rossi 4.19.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nicola Rossi. Ne ha facoltà.
NICOLA ROSSI. Signor Presidente, qualche giorno fa il viceministro Miccichè ha dichiarato pubblicamente che le politiche per il Mezzogiorno dovevano basarsi su una differenziazione fiscale rispetto alle altre aree del paese. Attraverso questo emendamento non facciamo altro che venire incontro a questa intenzione, a questa richiesta anticipando nel Mezzogiorno la riduzione dell'IRPEG al 33 per cento fino al 2006. Tutto ciò, naturalmente, nell'attesa che in seguito sia attuata la riforma fiscale prevista che porti l'aliquota al 33 per cento per tutto il paese.
Francamente, troverei molto strano se la maggioranza si rifiutasse di approvare l'emendamento in esame che riproduce molto chiaramente l'idea che anche il Governo vuole avere circa le politiche fiscali per il Mezzogiorno. Se poi guardo alla pratica e non alle dichiarazioni, mi rendo conto che, in realtà, dopo quanto è accaduto al credito di imposta per i nuovi investimenti del Mezzogiorno, al Governo non interessa più di tanto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nicola Rossi 4.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 304
Maggioranza 153
Hanno votato sì 121
Hanno votato no 183
Sono in missione 59 deputati).
Passiamo all'emendamento Crosetto 4.11.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, l'emendamento Crosetto 4.11, come l'emendamento 4.10 che reca sempre la firma dell'onorevole Crosetto, sono stati ritirati.
PRESIDENTE. Sta bene. Avverto che sono stati ritirati anche gli emendamenti Alberto Giorgetti 4.12 e 4.17.
Non si può procedere alla votazione dell'articolo 4 perché sono stati accantonati gli emendamenti Cazzaro 4.3 e Volontè 4.20, di analogo contenuto normativo.
GERARDO BIANCO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, credo che non possa essere il relatore a procedere al ritiro degli emendamenti, ma i presentatori degli stessi. Pertanto, desidereremmo conoscere direttamente il parere dei presentatori perché, altrimenti, non è legittimo.
PRESIDENTE. È legittima la sua obiezione. Immaginavo che vi fosse un consenso al riguardo.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, mi è stato preannunciato il ritiro degli emendamenti che dovrebbe essere stato già formalizzato alla Presidenza.
PRESIDENTE. No, onorevole Alfano.
ANGELINO ALFANO, Relatore per la maggioranza. Allora, Presidente, sono incorso in un errore procedurale.
PRESIDENTE. Va bene. La prossima volta devono essere i presentatori ad annunciare il ritiro dell'emendamento, senza portavoce.
Passiamo adesso alla votazione degli articoli aggiuntivi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zanella 4.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 325
Votanti 324
Astenuti 1
Maggioranza 163
Hanno votato sì 132
Hanno votato no 192).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Michele Ventura 4.04.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.
GIORGIO BENVENUTO. Signor Presidente, con l'emendamento in esame chiediamo di reintrodurre la dual income tax. Il Parlamento non è stato in grado di apprezzare ufficialmente il significato della Tremonti-bis. Il Governo è latitante. Avrebbe dovuto essere presentata una relazione sull'andamento della Tremonti-bis entro il mese di giugno, ma ciò non è avvenuto.
Il ministro Giovanardi si era impegnato formalmente, con una lettera inviata al presidente della Commissione finanze, a predisporre la relazione entro il 30 ottobre. È trascorsa anche questa data e siamo ancora all'oscuro di cosa abbia significato la Tremonti-bis. Possiamo tenere conto delle indicazioni che abbiamo raccolto nel corso delle indagini di carattere conoscitivo, ma il panorama delle suddette audizioni è assolutamente sconfortante.
In effetti, la Tremonti-bis, uno dei provvedimenti cardine, il cosiddetto provvedimento dei 100 giorni, è fallita clamorosamente. Non dico che avrebbe dovuto avviare il paese ad un forte sviluppo, ma che certamente lo ha avviato ad un declino. Il crollo degli investimenti nel nostro paese è proprio il risultato dell'introduzione della Tremonti-bis, delle anomalie, delle confusioni e delle incertezze che si sono manifestate, anche con riferimento al raccordo tra vecchie e nuove predisposizioni finanziarie.
Di recente il Governo ha fatto un mezzo passo indietro e, nell'esame del decreto fiscale, ha dovuto riconoscere, sulla base delle indagini conoscitive, che la dual income tax ha registrato un effetto positivo e che non era assolutamente vero che si trattava di una norma che aveva favorito soltanto le grandi imprese. Mi riferisco ai risultati dell'indagine del SECIT, alle indicazioni e ai dati che sono stati forniti a tale indirizzo da parte della Confindustria e dai diversi soggetti auditi. Mi riferisco anche alle rappresentanze delle piccole industrie - la Confapi per prima - che hanno riconosciuto la validità e l'importanza di questa norma.
Il Governo ha fatto una «mezza marcia indietro» e, come al solito, redige confusamente le norme, per cui al Senato occorrerà nuovamente modificarle. Ci troviamo dinanzi a queste piroette continue, avanti e indietro, e in sostanza il Governo non ha una posizione chiara. L'unica posizione chiara è l'esistenza di questo furore ideologico contro tutto quello che è stato fatto, nel settore fiscale, nel corso della passata legislatura, non tenendo conto del fatto che ci sono stati risultati positivi sia sul terreno degli investimenti sia su quello dell'aumento dell'occupazione e della buona occupazione.
Per questa ragione chiediamo di accogliere questo articolo aggiuntivo e di reintrodurre la dual income tax, che ha avuto una sua sperimentazione e si è consolidata, risultando positiva per lo sviluppo del nostro paese, uno sviluppo sano che assicura competitività al nostro sistema. Percorrere altre strade, confuse, contraddittorie e pasticciate ci porta al declino.
Attraverso questa imposta, così articolata e costruita, noi abbiamo garantito la ripresa e lo sviluppo nel paese. Non lo sosteniamo soltanto noi, dal punto di vista politico, ma è ormai praticamente riconosciuto anche dai diversi operatori sociali.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pinza. Ne ha facoltà.
ROBERTO PINZA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei approfittare della presenza del sottosegretario Vegas per chiedergli, in sede di illustrazione di questo articolo aggiuntivo - tecnicamente si tratta semplicemente della reintroduzione della Dit, la dual income tax - di fornirci i dati relativi alla legge Tremonti-bis e alla dual income tax. Sulla prima vi è un impegno legislativo, non politico, nel senso di fornire gli aggiornamenti al 30 giugno del 2002. Sono trascorsi cinque mesi e non sappiamo niente ufficialmente.
Tuttavia, siamo a conoscenza dei dati, perché un istituto privato, tra l'altro anche abbastanza corrivo rispetto alle posizioni di Governo, ha fornito i dati sull'utilizzo della legge Tremonti e la sua incidenza sul prodotto interno lordo, ossia vicina allo zero. Un conto però è apprendere tali dati da un report di tipo privato, altro è la risposta del Governo. Perché sottosegretario Vegas? Perché sarebbe ora che voi ci riferiste come viene sciolta l'alternativa che ci avete proposto: ci avete detto che la legge Tremonti-bis funziona magnificamente e la Dit non funziona per niente. La nostra opinione, che deriva dal mondo industriale ed anche da chi se ne occupa per ricerca, è che la dual income tax ha funzionato magnificamente, nonostante le incertezze che sono state proiettate dal Governo negli ultimi mesi e che la legge Tremonti-bis ha funzionato assai poco ed anzi sta «preparando» un buco nei conti pubblici, come era inevitabile.
Dal momento che la legge finanziaria è predisposta per il 2003, ma sulla base dei dati che si determinano al termine del 2002 per quello che possiamo accertare, nel sostenere questo articolo aggiuntivo, la vorrei pregare di fornirci adesso un riferimento preciso in aula sull'esito prodotto dalla legge Tremonti-bis e dalla dual income tax nei primi dieci mesi del 2002 (Applausi dei deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Michele Ventura 4.04, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
MAURA COSSUTTA. Il Governo non risponde?
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 337
Maggioranza 169
Hanno votato sì 148
Hanno votato no 189).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Sgobio 4.05.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pistone. Ne ha facoltà.
GABRIELLA PISTONE. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo è un chiaro incentivo per i giovani e quindi per lo sviluppo d'impresa relativo a società cooperative, soprattutto le piccole cooperative con soci che abbiano meno di 35 anni. Crediamo che riconoscere un credito di imposta di tremila euro, che vale complessivamente sull'IRPEG, sull'IRAP e sull'IVA, possa essere un'azione benefica in grado di «invogliare» lo sviluppo del nostro paese e di aiutare la nostra economia, oltre a rispondere al problema dell'occupazione giovanile che ci pare essere abbastanza pressante (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Comunisti italiani).
GERARDO BIANCO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, abbiamo discusso l'intera legge finanziaria senza conoscere i dati, senza conoscere gli elementi; praticamente, una discussione completamente al buio. Poco fa, la collega ha posto una domanda precisa e puntuale che avrebbe meritato attenzione da parte del sottosegretario, il quale invece continua a tacere. Mi domando come possa procedere la discussione su una finanziaria seria - non penso che il Governo non creda in questa finanziaria - senza conoscere i dati e gli elementi che anche gli altri colleghi della maggioranza possono valutare.
L'articolo aggiuntivo Sgobio 4.05 è un articolo di grande importanza; non è accettabile che il Governo continui a tacere. Credo sia assolutamente necessario che all'opposizione, come anche alla maggioranza, si diano delle risposte. Questo è il punto cruciale! Altrimenti che discussione facciamo, signor Presidente? Faremo una discussione dove le posizioni sono già pregiudicate e questa seduta passerà alla storia come la seduta della porno tax - non è certo una cosa esaltante - mentre le questioni più urgenti e più vere che una legge finanziaria dovrebbe contemplare vengono eluse e vengono eluse per responsabilità del Governo.
PRESIDENTE. Onorevole Gerardo Bianco, la parola non può essere imposta coattivamente dalla Presidenza, come credo lei sappia molto bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Sgobio 4.05, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 362
Votanti 361
Astenuti 1
Maggioranza 181
Hanno votato sì 157
Hanno votato no 204).
Avverto che l'onorevole Santori non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Collè 4.06, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 360
Votanti 358
Astenuti 2
Maggioranza 180
Hanno votato sì 153
Hanno votato no 205).
Avverto che l'onorevole Santori non è riuscito a votare.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gambini 4.08.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gambini. Ne ha facoltà.
SERGIO GAMBINI. Signor Presidente, parliamo di imprese reali, di quelle che hanno rappresentato e rappresentano il prodotto italiano sui mercati internazionali, quelle che hanno attraversato grandi difficoltà, in particolare dopo l'11 settembre: sono le imprese dell'agroalimentare di qualità, della moda, del calzaturiero. Queste imprese hanno bisogno di politiche che consentano loro di competere con l'abituale forza sui mercati internazionali. Proprio per la contrazione dei mercati internazionali, soprattutto del nord America, esse stanno attraversando un momento di difficoltà.
Cosa fare per aiutare queste imprese? Il Governo, nei suoi diversi interventi - mi riferisco alla legge finanziaria, ma anche ad altri provvedimenti - non ha avanzato alcuna proposta: sono state abbandonate a se stesse. La nostra proposta è molto concreta e molto ragionevole e, tutto sommato, davvero poco costosa: si tratta di restituire a queste imprese la liquidità che viene sottratta ad esse dallo Stato, sia per la contribuzione IVA sia per la contribuzione previdenziale.
Si tratta, dunque, di non prevedere il tetto, che oggi esiste e che ammonta ad un miliardo di vecchie lire - oltre il quale non si consente la compensazione del credito IVA -, per le imprese che versano in condizioni di difficoltà, per consentire loro di recuperare una forte liquidità e far fronte alle difficoltà che attraversano in tale fase.
È un provvedimento ragionevole e modesto dal punto di vista della spesa e dell'impegno finanziario da parte dello Stato. È un intervento concreto di sostegno, in questa congiuntura economica assai difficile, per poter premiare le imprese italiane che competono sui mercati internazionali (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gambini 4.08, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 374
Votanti 371
Astenuti 3
Maggioranza 186
Hanno votato sì 155
Hanno votato no 216).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Paolo Russo 4.09, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 378
Votanti 369
Astenuti 9
Maggioranza 185
Hanno votato sì 161
Hanno votato no 208).
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