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ma, pochi, giorni dopo, ne riappariva un'altra, anch'essa anonima, raffigurante una stella a cinque punte. Nelle settimane precedenti, il settimanale Espresso pubblicava i possibili bersagli fiorentini del gruppo no global in cui veniva indicato, come quattordicesimo obiettivo, proprio la sede di via Santa Reparata;
oggi si sentono ferite nell'orgoglio, nella dignità e nelle proprie più intime sensibilità -:
oggi loro malgrado, a fare i conti con una realtà assai difficile fatta di spaccio di sostanze stupefacenti, scippi, maltrattamenti, furti, e talvolta, aggressioni;
confronti di altri amministratori, tra i quali si sta creando vivo allarmismo e sconcerto -:
sabato 28 settembre 2002 sulla saracinesca della sede di Firenze del circolo politico di Alleanza Nazionale di via Santa Reparata, già incendiata ad opera di ignoti nel 1996, compariva la scritta anonima «Obiettivo sensibile n. 14». Gli aderenti al circolo rimuovevano la stessa
il 2 ottobre 2002 le cronache cittadine dei quotidiani La Nazione e Repubblica, riportavano un inquietante evento accaduto a Firenze nella notte tra il 30 settembre e il 1o ottobre 2002 ai danni di due giovani appartenenti all'organizzazione studentesca «Fuan - Azione Universitaria»;
gli organi di stampa informavano circa una fuga in auto a folle velocità dei due giovani per sfuggire ad un gruppo di quattro persone a bordo di autovettura riconducibili ai centri sociali del capoluogo toscano. Proprio allorquando gli inseguiti chiamavano in soccorso il 113, un forte colpo è partito dalla macchina inseguitrice. Detto colpo ha tagliato la carrozzeria della vettura su cui viaggiavano le vittime all'indirizzo dei quali, tra l'altro, giungevano insulti e minacce. In seguito l'autovettura su cui viaggiavano i quattro giovani si dileguava;
il reparto della Digos, nella stessa notte, ha raccolto la denuncia degli appartenenti a «Fuan - Azione Universitaria» ipotizzando che l'oggetto scagliato contro l'auto potesse essere un bullone o una biglia lanciata con una fionda o un proiettile proveniente da un'arma ad aria compressa -:
se sia giunta notizia di una probabile minaccia o di un effettivo pericolo per cose o persone aderenti alla Federazione di Alleanza Nazionale di via Santa Reparata di Firenze ad opera di gruppi denominati no global;
se siano state avviate indagini sull'episodio descritto in premessa;
quali iniziative intenda adottare il Governo in vista del prossimo social forum europeo di Firenze affinché si evitino situazioni di tensione che, visti i precedenti anzidetti, potrebbero arrecare danni alla città e ai suoi cittadini.
(3-01517)
mercoledì 23 ottobre 2002, sul quotidiano la Repubblica a pagina 19, è stata pubblicata un'intervista all'agente di polizia che accusò i suoi superiori al G8 di Genova e che, in seguito a quell'esperienza, dopo dodici anni di servizio, ha lasciato la polizia stessa;
nell'intervista, l'ex agente afferma quanto segue: «...Avevo appena rovesciato dell'acqua sulla testa di un ragazzo ferito e litigato con la centrale operativa perché non si riusciva ad avere un'ambulanza. Ed è squillato il telefono. Era il mio superiore che mi dava un ordine. L'ordinamento prevede che a un comando di certo genere si possa disobbedire. Ma quello era il mio superiore, io in polizia ci vivevo e non pensavo ancora ad andarmene». Con il sacchetto preso dal furgone, contenente due molotov, «...ho raggiunto la Diaz», per poi concludere: «...per un anno mi sono portato dietro un peso enorme. Quando la storia è venuta fuori e mi hanno chiamato, ho parlato con i miei e ho fatto un giuramento: fare la cosa giusta»;
il quotidiano la Repubblica ha un tiratura media di oltre 700 mila copie e l'intervista ha lasciato sgomenta l'opinione pubblica italiana, fino ad ora, per lo più ignara di tale grave e inquietante accadimento;
durante il G8 di Genova le istituzioni italiane sono state rappresentate dalle forze dell'ordine;
è necessario, in nome della verità, fare chiarezza definitiva: troppe le ingiustizie consumate a Genova e troppe le persone che, per colpa di quelle ingiustizie,
qual'è il giudizio che dà sui fatti contenuti nell'intervista e se non ritenga opportuno adoperarsi - soprattutto in vista dell'appuntamento di Firenze, che dal 6 al 10 novembre 2002 ospiterà il Social Forum Europeo - con tutti gli strumenti in suo possesso, al fine di ristabilire un clima di effettiva verità su quegli avvenimenti che tanto hanno turbato e che tanto continuano a turbare i cittadini italiani e non, più che mai coscienti del fatto che in quei drammatici giorni di luglio 2001 sono stati sospesi i più elementari diritti civili.
(3-01518)
da tempo l'amministrazione comunale di Brescia, di concerto con le istituzioni locali interessate (prefettura, questura, comando dei carabinieri, guardia di finanza) ha attivato iniziative ed interventi utili a favorire la prevenzione e la repressione dei fenomeni di criminalità presenti sul suo territorio;
oltre ad aver messo a disposizione locali idonei per l'apertura di un posto di polizia di Stato nei pressi della stazione ferroviaria e ad aver avviato la realizzazione di un moderno sistema di video sorveglianza a presidio dei quartieri più problematici (interventi che sono costati 1,8 milioni di euro), l'amministrazione comunale ha proceduto all'acquisto e alla ristrutturazione (con una spesa di 2,5 milioni di euro) di un grosso immobile da destinare a commissariato di polizia di Stato sito nel Carmine, antico cuore della città, zona interessata da un rilevante flusso di immigrazione, con tutto il carico che ciò comporta anche per l'ordine pubblico;
la consegna di quest'ultimo immobile è prevista per i primi mesi del 2003. Ciò comporta la necessità di prevedere, fin da ora, un'adeguata dotazione di personale per la questura di Brescia, impegnata ad operare su un bacino d'utenza non limitato alla città, ma esteso ad un hinterland di 400.000 cittadini, con un organico di 340 unità, di poco superiore a quanto previsto nel lontano 1989 e sensibilmente inferiore a quello di questure che operano in realtà simili come Verona e Padova, che dispongono di oltre 400 unità;
il sindaco di Brescia, onorevole Paolo Corsini, in una lettera del 9 settembre 2002 ha sollecitato il Ministro dell'interno a riconfermare gli impegni già assunti riguardo alle dotazioni organiche del nuovo commissariato al Carmine, stimate in 40 unità, e a farsi carico delle più generali necessità della questura di Brescia, chiedendo altresì la fissazione di un incontro presso il ministero ed invitando il Ministro a visitare Brescia per rendersi conto di persona della situazione e delle iniziative assunte -:
se il Ministro intenda riconfermare gli impegni assunti dal suo predecessore, onorevole Scajola in merito alla dotazione organica del nuovo commissariato di polizia nel quartiere Carmine;
se e quando intenda rispondere positivamente alle richieste avanzate dal sindaco di Brescia.
(5-01350)
nella V circoscrizione comunale di Genova «Valpolcevera», negli ultimi anni, si è verificato un notevole quanto preoccupante incremento del degrado e della criminalità dovuti principalmente alla mancanza di un proprio commissario di polizia di Stato;
la presenza attiva degli agenti di polizia, scoraggiando il prosperare di attività illegali, garantirebbe maggior sicurezza alle molte persone ivi residenti costrette,
secondo le stime dell'ultimo censimento la sola Valpolcevera conterebbe circa 60.000 persone, quante un capoluogo di provincia di media grandezza, ed il mantenimento dell'ordine e della sicurezza dell'intera delegazione, aumentata dei quartieri di Cornigliano, Sampierdarena, e Coronata (circa 20.000 sono i residenti) è affidata al solo commissariato di Cornigliano, la cui esiguità di personale non consente, talvolta, il controllo adeguato di un'area così ampia e popolata -:
come si intende far fronte a questa situazione creando condizioni di maggior controllo a garanzia della sicurezza dei cittadini e del rispetto della legalità nella delegazione genovese della Valpolcevera;
se non si reputi opportuno considerare l'ipotesi di istituire un commissariato di polizia di Stato in detta zona.
(4-04256)
tra sabato 19 e domenica 20 ottobre è stata devastata la sede dell'UNICEF di Padova, sita in piazza dei Frutti n. 36;
tale episodio ha colpito pesantemente un'associazione che non aveva denaro o altri beni di particolare valore custoditi all'interno della propria sede e, questa circostanza, fa supporre una matrice vandalica, come testimonierebbe la vistosa chiazza di urina lasciata sul pavimento;
i teppisti che si sono intrufolati hanno comunque rubato di tutto, dai giocattoli alle magliette per i bambini, dal materiale di cancelleria ad alcune decine di euro, causando comunque un grave danno alla capacità di operare dell'associazione;
tale episodio, non giustificabile dal punto di vista del ritorno economico, ha tutti i caratteri di un preoccupante attacco ad un'associazione come l'UNICEF che ha fatto e fa moltissimo per i bambini di tutto il mondo -:
se il Ministro sia a conoscenza di questo grave e preoccupante episodio avvenuto nella città di Padova;
quali misure il Governo intenda adottare per prevenire che atti vandalici di questo tipo si ripetano;
se il Governo non ritenga opportuno intervenire anche economicamente per consentire alle associazioni che operano nel sociale - spesso vittime di atti vandalici e di gravissime intimidazioni - di continuare la loro fondamentale attività in favore dei più deboli.
(4-04262)
l'amministrazione comunale di Roccabernarda sta lavorando, fin dal suo insediamento, in modo trasparente, al fine di ripristinare legalità, giustizia ed equità nel territorio;
nell'ultimo periodo, però, in quel comune si stanno registrando episodi di chiaro stampo mafioso che stanno preoccupando gli amministratori, ma anche i cittadini di quel comune;
il 4 settembre 2002 è stato appiccato un incendio, con l'uso di una tanica di benzina, presso l'abitazione del signor Francesco Coco, sindaco di quel comune;
il 10 settembre 2002 e stata rinvenuta una bottiglia incendiaria, sempre presso l'abitazione del sindaco, per fortuna inesplosa;
il 10 settembre 2002 il vice sindaco dottor Nicola Verzina ha subito il danneggiamento irreversibile di circa 200 piante di ulivo;
i gravi episodi descritti, in una prima fase sono stati indirizzati verso il sindaco Coco, successivamente si sono spostati nei
quali opportuni interventi intendano attuare per evitare che episodi come quelli descritti abbiano a ripetersi;
quali urgenti iniziative intendano attuare al fine di porre il sindaco Coco e gli altri Amministratori nelle condizioni di poter svolgere con tranquillità il compito loro affidato dai cittadini di Roccabernarda.
(4-04263)