Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 209 del 23/10/2002
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(Interventi strutturali in favore della conversione delle autovetture al gpl - n. 3-00513)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, onorevole Martusciello, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Delmastro Delle Vedove n. 3-00513 (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 2).

ANTONIO MARTUSCIELLO, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio. In merito all'interrogazione dell'onorevole Delmastro delle Vedove, il ministero riferisce che gli incentivi attualmente


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a disposizione dei cittadini per l'installazione di impianti per la conversione dell'alimentazione degli autoveicoli da benzina a metano o gpl fanno riferimento a più provvedimenti normativi.
Innanzitutto, la legge n. 403 del 1997 autorizza l'installazione dell'impianto di alimentazione a metano o gpl sulle autovetture, entro 12 mesi dall'immatricolazione e prevede l'erogazione del contributo al singolo cittadino direttamente da parte del venditore, al quale viene restituito sotto forma di credito di imposta. Per l'anno finanziario 2002, la dotazione in oggetto è rimasta fissata a 7,23 milioni di euro. Il decreto del Ministero dell'ambiente - servizio IAR, in data 20 dicembre 2000, ha previsto un contributo per la trasformazione in gpl o metano delle autovetture non catalizzate, immatricolate fra il 1988 e il 1992, per la realizzazione di impianti di distribuzione di metano o gpl. La ripartizione del finanziamento globale, in base al piano di dettaglio presentato alla convenzione tra comuni ed approvata al Ministero è stata così definita: incentivi alla trasformazione a gpl o metano dei veicoli non catalizzati per 9,5 milioni di euro, pari al 46 per cento del finanziamento.
Analogo volume di investimenti - la quota percentuale è la medesima - è destinato agli incentivi per lo sviluppo della rete gpl e metano; i rimanenti 1,65 milioni di euro, pari all'8 per cento del finanziamento, sono destinati alla realizzazione di campagne di promozione ed alle spese di struttura della convenzione.
In base al succitato decreto, il ministero ha già trasferito ad una convenzione tra comuni 20 milioni 660 mila euro. I comuni che possono aderire a tale forma di incentivazione sono quelli per i quali è stato dichiarato il rischio di inquinamento atmosferico (definito da un decreto del Ministero dell'ambiente del 1994 con cui furono individuate 23 città, e da successive delibere o leggi regionali che hanno portato, praticamente, all'individuazione di tutti i comuni con popolazione superiore ai ventimila abitanti), che abbiano provveduto ad inviare al ministero la relazione sullo stato della qualità dell'aria, che abbiano adottato provvedimenti per la riduzione dell'inquinamento atmosferico e che presentino uno specifico programma di azione in cui il contributo per la trasformazione delle autovetture di proprietà di cittadini residenti sia uno degli elementi di attuazione.
Il decreto di cui sopra è stato attivato, una volta completate le procedure richieste, all'inizio del mese di dicembre scorso. Attualmente 117 comuni hanno aderito alla convenzione, e circa 40 comuni stanno avviando o completando la procedura di adesione. Sono state raccolte più di 30 mila prenotazioni (di cui il 56 per cento nel comune di Roma) per l'installazione dell'alimentazione a gpl o metano, fino al completo assorbimento della somma di 18,4 miliardi di lire destinata ai contributi per la trasformazione.
Con successivo decreto del Ministero dell'ambiente, in data 21 dicembre 2001, sono stati stanziati ulteriori 4 milioni 760 mila euro per il rifinanziamento della convenzione tra comuni, ed è stato ampliato il parco delle vetture che potranno installare il kit di trasformazione a tutte quelle immatricolate entro il 31 dicembre 1995.
Con altro decreto del Ministero dell'ambiente, in pari data, in attuazione dell'accordo di programma sottoscritto dal Ministero dell'ambiente e dai rappresentanti della FIAT e dell'Unione petrolifera in data 5 dicembre 2001, sono stati messi a disposizione i primi 15 milioni 500 mila euro, a valere sui fondi del Ministero dell'ambiente, rispetto al totale dei contributi previsti per il programma di sviluppo di utilizzo del metano per autotrazione, per complessivi 244 milioni di euro nel quadriennio 2002-2005.
Anche in questo caso, i fondi saranno trasferiti ad una convenzione tra i comuni in cui è particolarmente grave il rischio di inquinamento atmosferico derivante dalla circolazione veicolare (analogamente a quanto previsto dal decreto precedente), ma la priorità di intervento è stata attribuita alla sostituzione dei veicoli diesel (soprattutto di quelli immatricolati prima


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del 1994), attraverso l'erogazione di contributi per l'acquisto di taxi e di veicoli per il trasporto e la distribuzione delle merci, in considerazione della particolare gravità dell'inquinamento da polveri sospese (particolato pm 10), in tutte le maggiori città italiane per accelerare la sostituzione dei veicoli che presentano elevate percorrenze (e quindi elevati consumi ed emissioni) nelle principali aree urbane e metropolitane. Oltre allo strumento del contributo all'acquisto dei veicoli, il provvedimento di cui sopra prevede la concessione di contributi anche per la realizzazione di nuovi impianti per la distribuzione del metano, da aggiungere agli attuali impianti di distribuzione carburanti, coerentemente con quanto previsto al recente decreto del Ministero delle attività produttive, che ha approvato il nuovo piano nazionale carburanti.
Con i decreti ricordati, il Ministero dell'ambiente ha voluto definire provvedimenti di carattere strutturale, basati sulla ricognizione di uno stato di rischio di inquinamento atmosferico da traffico e sulla previsione di programmi di intervento organici da parte delle amministrazioni locali interessate, in cui l'utilizzo dei carburanti gassosi sia uno degli elementi.
Si ricorda che, in generale, sia il metano sia il gpl per autotrazione beneficiano di una accisa ridotta e, quindi, di un costo per il consumatore molto inferiore a quello della benzina o del gasolio. La scarsa utilizzazione di questi carburanti è prevalentemente motivata dalla scarsa presenza sul territorio di impianti di distribuzione, oltre che dal ridotto numero di modelli di auto previsti, all'origine, per l'alimentazione a metano o gpl.
Con l'accordo di programma sottoscritto il 5 dicembre scorso, il ministero ha quindi inteso attivare provvedimenti permanenti di aumento del numero dei modelli di autovetture con alimentazione a metano o gpl «di fabbrica» e del numero di impianti di distribuzione di metano che, insieme ad altri provvedimenti di competenza delle amministrazioni locali, ha lo scopo di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico da traffico.

PRESIDENTE. L'onorevole Delmastro Delle Vedove ha facoltà di replicare.

SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, attraverso la sua analitica risposta, di cui sin d'ora mi dichiaro soddisfatto, mi pare di poter affermare, senza tema di smentite, che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del Governo Berlusconi sia assolutamente e solidamente determinato nel promuovere politiche finalizzate al contenimento dell'inquinamento atmosferico da circolazione stradale.
Peraltro, onorevole sottosegretario, il ministero si è trovato di fronte ad un'eredità schizofrenica lasciata dall'esecutivo di centrosinistra, derivante da un'impostazione meramente demagogica della politica ambientale e non certo supportata da adeguate risorse finanziarie.
Nel corso del 2001 gli incentivi per le auto con meno di un anno sono stati attivati dal 1o gennaio al 22 febbraio e dal 23 marzo al 19 ottobre, creando forti ingiustizie nei confronti di coloro che intendevano allestire la propria autovettura con impianto gpl.
La conversione delle auto non catalitiche immatricolate nel periodo 1988-1992 è stata incentivata, ma a godere di questo beneficio sono stati soltanto i cittadini di 24 comuni su oltre 8 mila.
La logica estemporanea ed episodica che ha caratterizzato la politica del Governo di centrosinistra deve lasciare il posto (onorevole sottosegretario, sotto questo profilo è assai confortante il tenore della sua risposta) ad interventi organici, ordinati e derivanti da una precisa filosofia ambientale che sappiamo essere ben presente nell'agenda del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.
In questo quadro - mi pare evidente - è ormai assolutamente pacifico, sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista più generale di carattere ambientale, che la valenza ecologica del combustibile gpl oltre che del metano è ormai da tutti riconosciuta.


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L'implementazione delle politiche idonee a favorire la diffusione degli impianti per autotrazione a gpl o a metano costituisce, senza ombra di dubbio, uno dei passaggi fondamentali insieme alla ricerca per la realizzazione, a prezzi accessibili, dell'auto elettrica, per restituire o tentare di restituire un minimo di vivibilità alle aree urbane e, segnatamente, alle aree metropolitane.
Credo che l'intervento del Governo debba qualificarsi soprattutto (in questo senso mi è parso di cogliere il significato più importante della sua articolata risposta) per la permanenza e la costanza dei provvedimenti, che tengano luogo e sostituiscano l'episodicità sussultoria degli interventi che hanno caratterizzato il Governo di centrosinistra. È la smentita ampia, documentale, nei fatti, concreta nella vita di ogni giorno di un ambientalismo che si ritiene per pregiudizio possa albergare soltanto sul versante della sinistra e che invece - come abbiamo tentato di dimostrare con le cifre e le indicazioni contenute nel nostro atto di sindacato ispettivo - può albergare tranquillamente sul versante del centrodestra, che mi pare abbia come grande ed importante interprete il Governo Berlusconi e, nella fattispecie, il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio.
Onorevole sottosegretario, nel dichiararmi, quindi, completamente soddisfatto per la sua risposta e nel rassegnarle i miei doverosi ringraziamenti, le chiedo di intervenire ancora una volta presso il ministro dell'ambiente e della tutela di territorio, affinché questo ministero perda quella caratteristica di cenerentola o di parente povero che spesso ha nel novero del Consiglio dei ministri. È un ministero di importanza rilevante, che, soprattutto sul piano politico, può consentire a tutti noi di «schiaffare» in volto alla sinistra una politica ambientale che sia seria, supportata da adeguate risorse finanziarie e risolutiva per i grandi problemi di vivibilità che presentano le nostre aree urbane. Onorevole sottosegretario, la ringrazio.

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