Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 206 del 17/10/2002
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(Trasferimento degli uffici della prefettura di Cosenza - n. 2-00497)

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00497 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, questa interpellanza intende sollecitare un chiarimento da parte del Governo sulla sede della prefettura di Cosenza, che da sempre occupa la prestigiosa sede ubicata a piazza XV marzo, nella città vecchia. Il centro storico di Cosenza da anni sta vivendo ed ha raggiunto un livello di sviluppo importante: da luogo degradato che era nel corso degli anni settanta e ottanta è diventato sede di tante attività - culturali, commerciali, artigiane e ricreative - che consentono che la vita scorra in maniera positiva e sia animata sia di giorno sia di notte.
Ciò è stato possibile grazie al positivo investimento da parte dell'amministrazione comunale di Cosenza di fondi provenienti dalla Comunità europea e dal


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Governo nazionale. Lo ripeto, grazie a questi fondi e a questi investimenti, il centro storico di Cosenza, dove è ubicata la sede della prefettura, ha conosciuto una rinascita importante che vuole essere confermata dall'amministrazione comunale appena eletta con le elezioni amministrative della scorsa primavera, la quale ha confermato il proprio impegno nella direzione tracciata, ponendo attenzione su ciò che è stato fatto e confermando tanti altri investimenti programmati sempre nella zona del centro storico. Questi, in particolare, riguardano il rione Santa Lucia, piazza Spirito Santo, piazza Valdesi e il Castello Svevo che domina la città antica e tutta la città più in generale.
Nonostante questo intervento, nel corso degli anni, massiccio, consapevole e duraturo, il prefetto di Cosenza, ultimamente - precisamente nel mese di agosto di questo anno -, ha disposto il trasferimento degli uffici dalla sede storica, ubicata in piazza XV marzo, in un anonimo palazzo della periferia della città e tutti gli uffici sono stati spostati. Si è detto ed è stato spiegato, non ufficialmente, ma in maniera ufficiosa, che tale spostamento era dovuto al fatto che il palazzo dove originariamente aveva sede la prefettura aveva delle carenze statiche cui bisognava in qualche modo ovviare. Certo è che, ad oggi, la sede è ancora ubicata in quella zona ed inoltre, stando a notizie pubblicate sui giornali locali e mai smentite, la prefettura di Cosenza dalla sede chiamiamola periferica di uno stabile di proprietà di privati si sposterebbe definitivamente a piazza XI settembre, lontano dal centro storico. Se tale improvvida decisione fosse confermata - è questo l'interrogativo che io, insieme agli altri colleghi parlamentari di centrosinistra eletti nella provincia di Cosenza, pongo al Governo -, rappresenterebbe un freno alla politica di sviluppo avviata dall'amministrazione comunale di Cosenza, e confermata in questi anni. Questa aveva l'obiettivo di dare «centralità» al centro storico di Cosenza, importante nel contesto delle città calabresi e più ancora delle città meridionali. Inoltre, spostare la prefettura di Cosenza significherebbe in qualche modo andare contro le decisioni prese dall'attuale amministrazione comunale che sta spingendo affinché il centro storico della città occupi una posizione baricentrica nello sviluppo futuro che necessariamente guarda alla parte a sud della città. Spostare la prefettura in qualche maniera significa ostacolare questa giusta impostazione programmatica.
Signor Presidente, concludendo, per tutti questi motivi chiediamo al rappresentante del Governo di spiegare la posizione del Governo e comunque di scongiurare un'evenienza che sarebbe dannosa per la crescita di un'importante città del Mezzogiorno.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, senatore D'Alì, ha facoltà di rispondere.

ANTONIO D'ALÌ, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, signori interpellanti, la prefettura di Cosenza ha avuto sede, sino allo scorso mese di luglio, presso il palazzo del governo sito nella piazza XV marzo, nel centro storico del capoluogo. Il palazzo, di proprietà e sede istituzionale dell'amministrazione provinciale di Cosenza - in parte ceduto in locazione al Ministero dell'interno - è attualmente sottoposto ad importanti lavori di consolidamento e, una volta ultimati, rientrerà nella disponibilità della prefettura con la ripresa degli effetti del rapporto locativo.
La vicenda sollevata dagli onorevoli interpellanti trae origine nel marzo 1999 quando, a seguito di verifiche effettuate dall'ufficio tecnico provinciale che aveva accertato il collasso della struttura portante di parte dell'edificio, l'ente proprietario (la provincia) richiese lo sgombero dei locali dove erano allocati gli uffici elettorale, ragioneria, patenti e contravvenzioni della prefettura.
Successivamente, nell'ottobre del 2001, si verificarono numerose scosse sismiche che apportarono ulteriori pregiudizi alla stabilità della struttura e determinarono il crollo di parte del soffitto di alcuni uffici, con la conseguente necessità di provvedere


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immediatamente al loro sgombero ed al temporaneo trasferimento in altro edificio.
A seguito di questi episodi, l'amministrazione provinciale ha disposto nuovi accertamenti tecnici, anche su richiesta del servizio di prevenzione e protezione previsto dal decreto legislativo n. 626 del 1994 e delle stesse organizzazioni sindacali rappresentative del personale di prefettura.
Le risultanze di queste ultime verifiche in merito alla efficienza statica dell'immobile evidenziarono danni molto consistenti e una situazione di pericolo diffusa, inducendo l'amministrazione provinciale ad avviare i lavori di consolidamento previo sgombero della totalità dei locali ospitanti la prefettura.
È da sottolineare che sin dalle prime operazioni di sgombero, la prefettura di Cosenza ha avuto cura di svolgere una intensa attività di ricerca per il reperimento di locali idonei, nell'intento di garantire la permanenza della prefettura nel centro storico, sia per ragioni di decoro dell'ufficio medesimo sia nella convinzione dell'importanza di tale collocazione per la città di Cosenza.
In quest'ottica, il prefetto pro tempore aveva assunto anche diretti contatti con il sindaco in carica, al fine di ricercare soluzioni locative rispondenti a tutte le esigenze operative, da quelle connesse alla continuità dell'azione prefettizia a quelle sociali proprie della comunità locale.
Le riunioni tecniche con rappresentanti della struttura comunale risultarono, tuttavia, infruttuose per l'oggettiva indisponibilità di altri locali.
Pertanto, una volta acclarata l'impossibilità di risolvere il problema attraverso l'utilizzo di locali demaniali comunali, la prefettura - sempre in costanza di intimazione allo sgombero - ha dovuto prendere in esame le proposte provenienti da soggetti privati, tra le quali la più rispondente all'esigenza è apparsa essere quella di uno stabile sito nella zona nuova della città, contigua rispetto alle principali arterie di collegamento con il resto della provincia.
Nel giugno scorso, su sollecitazione dell'amministrazione provinciale mossa da nuovi sopralluoghi che avevano confermato l'insufficienza statica del palazzo del Governo e la necessità di procedere con immediatezza al trasferimento degli uffici ancora presenti nello stesso, il prefetto ha adottato in via d'urgenza un provvedimento di requisizione, per evidenti esigenze di tutela dell'incolumità del personale e dell'utenza ed a garanzia della continuità dell'azione prefettizia, dell'unico stabile che offrisse l'opportunità di un'immediata fruizione. Dal 31 luglio scorso, quindi, come ho già detto, gli uffici della prefettura sono stati trasferiti.
Desidero ribadire, infine, che la riconsegna dei locali del palazzo del Governo di piazza XV marzo è disciplinata da un apposito atto aggiuntivo al contratto di locazione in vigore tra amministrazione provinciale e prefettura che prevede, una volta ultimati i lavori di consolidamento, la reimmissione in possesso dei vecchi locali e la ripresa degli effetti del rapporto locativo, a conferma del proposito di rientro degli uffici della prefettura nel centro storico di Cosenza.
Signor Presidente, mi consenta di aggiungere che rientra nel programma di questo Governo e di questo ministero mantenere, per quanto più possibile, le sedi delle prefetture sempre in palazzi di prestigio, possibilmente ubicati nei centri storici della città; ciò è segno di una presenza autorevole e decorosa del Governo.
Infine, rassicuro gli onorevoli interpellanti che, non appena l'amministrazione provinciale di Cosenza avrà provveduto al ripristino dei locali, la prefettura non potrà che rientrarvi, anzi direi che il ministero è ansioso che ciò possa accadere al più presto.

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare.

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, ringrazio il signor sottosegretario soprattutto per la parte conclusiva del suo intervento. Mi si consenta, tuttavia, di


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svolgere alcune osservazioni. Conoscevamo la cronistoria della vicenda, ma, grazie al suo intervento, la conosciamo ancora più a fondo. Avremmo voluto conoscere i tempi della vicenda futura: avremmo, cioè, voluto ricevere maggiori informazioni circa il termine dei lavori di ristrutturazione del palazzo del Governo e sapere quando è previsto il ritorno della prefettura nel centro storico.
Sono interrogativi che ad oggi rimangono in qualche modo senza una risposta. Ci rendiamo conto che, con riferimento ad una positiva conclusione di queste ristrutturazioni, la responsabilità non è solo del Governo ma è anche della provincia di Cosenza; tuttavia, ciò non significa e non può significare che i cittadini di tutta la città e di tutta la provincia debbano rimanere nel dubbio e nell'incertezza sul termine di questi famosi o famigerati lavori. Confidiamo sulla disponibilità che ella ha confermato in questa importante sede e auspichiamo che vi sia un pronto ritorno della prefettura nella sede che occupa da sempre, fin dal 1860.
Vorrei ricordare, e chiedo scusa al Presidente, che il primo prefetto, nominato successivamente alla liberazione da parte degli americani nel 1944, fu Pietro Mancini, già eletto nel 1921 primo deputato socialista della Calabria.
Mi auguro, insieme agli altri colleghi interpellanti, che l'auspicio espresso dal sottosegretario possa far sì che, presto, la sede della provincia torni nel centro storico, non solo perché è giusto che la prefettura svolga la sua funzione in una sede prestigiosa, ma anche perché le direttrici dello sviluppo futuro della città di Cosenza guardano al sud; ed individuano, quindi, nel centro storico il punto centrale dal quale far nascere e sviluppare le futuro direttrici di un miglioramento e di un consolidamento dei tanti risultati fino ad oggi ottenuti.

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