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PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la giustizia, onorevole Valentino, ha facoltà di GIUSEPPE VALENTINO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, la casa circondariale di Cuneo, costruita nell'anno 1975, ha una capienza regolamentare di 297 uomini e 11 donne ed una capienza tollerabile per 327 uomini e 13 donne. Le presenze nell'istituto in questione, al 16 luglio 2002, ammontano a 299 uomini e nessuna donna.
PRESIDENTE. L'onorevole Delmastro Delle Vedove ha facoltà di SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, in ordine a questo mio secondo atto di sindacato ispettivo all'ordine del giorno, relativo alle condizioni in cui versa il carcere di Cerialdo a Cuneo, direi che posso tranquillamente riprendere il breve ragionamento svolto nel corso della mia precedente interrogazione. In questo senso, esprimo nuovamente il mio rammarico per non avere qui dinanzi a noi il dottor Giancarlo Caselli, il quale, ovviamente, forse di tutto si è interessato tranne che di un carcere in cui sono carenti in una maniera spaventosa i servizi igienici, in cui il camminamento del muro di cinta è del tutto inidoneo, tale da presentare addirittura problemi di sicurezza per il personale di guardia della polizia penitenziaria, in cui le garritte sono arrugginite e presentano i vetri rotti, mentre altre sono prive di riscaldamento e di condizionamento dell'aria. Si tratta, inoltre, di un carcere in cui il reparto di isolamento ha da tempo l'impianto di
aerazione guasto, mentre le finestre non consentono un adeguato riciclo dell'aria.
La struttura è stata attivata nel 1977. La manutenzione ordinaria viene assicurata dal locale provveditorato regionale, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili. Nell'istituto sono poste una sezione alta sicurezza ed un reparto di multivideo comunicazione. Dalle notizie in possesso, si apprende che nel corso di questi anni sono stati eseguiti lavori di sistemazione del Blockhaus e della caserma agenti; inoltre, il servizio tecnico del provveditorato regionale sta provvedendo alla redazione degli atti peritali per la realizzazione di un impianto anti intrusioni e servizio televisivo esterno e conta di realizzare l'opera entro il corrente esercizio.
Infine, si fa presente che, nel programma di edilizia penitenziaria 2002-2004, per l'anno 2003 sono previsti i seguenti interventi: ristrutturazione del muro di cinta e delle garitte per un importo di 775 mila euro; ristrutturazione portineria per un importo di 310 mila euro; predisposizione docce nelle camere di detenzione (nuovo OP) per un importo di 310 mila euro.
Onorevole sottosegretario, abbiamo ereditato questo fallimento e in qualche modo dobbiamo provvedere perché abbiamo a cuore il complesso del mondo penitenziario. Questo riguarda, da una parte, le condizioni di dignità in cui debbono poter vivere i detenuti e dall'altra parte altrettante condizioni di dignità in cui debbono poter lavorare ed operare gli agenti di polizia penitenziaria. Anche in questo caso, onorevole sottosegretario, ho preso atto di una risposta che mi trova assolutamente soddisfatto, perché ho intravisto nella sua esposizione non soltanto una serie di impegni generici, ma investimenti specifici per la soluzione di taluni dei problemi da me sollevati e più pressanti. Spero che la tempistica di questi interventi, sollecitata anche - mi auguro - dal Governo nei confronti della direzione regionale, sia adeguata alla gravità della situazione per poter far sì che, finalmente, questa casa circondariale torni all'onore del mondo.
Onorevole sottosegretario, è vero che questo è un carcere che ha 25 anni di vita, ma quando si parla di 25 anni di vita non si fa riferimento a qualcosa di preistorico. Certamente, dobbiamo ricordare che queste strutture sono state realizzate quando venivano chiamate carceri d'oro e quando c'erano situazioni con ministri che per fortuna non sono più né ministri, né parlamentari e che probabilmente su queste carceri d'oro lucravano somme consistenti, lasciando in eredità qualcosa di letteralmente spaventoso. Onorevole sottosegretario, lei mi dà una risposta a Roma ove da 2000 anni abbiamo il Colosseo che probabilmente è in una condizione manutentiva migliore di quanto siano le carceri di Nicolazzi 25 anni dopo la loro costruzione e realizzazione.
Comunque, prendo atto con estremo piacere di una risposta che entra nello specifico dei singoli temi evidenziati nell'interrogazione. Dunque, mi dichiaro soddisfatto pregandola soltanto di far sì che il ministero, attraverso la direzione regionale, segua con particolare attenzione l'esecuzione dei programmati lavori di questo carcere, che presumibilmente sotto il profilo dei servizi è uno dei peggiori dell'intera realtà piemontese.