Allegato B
Seduta n. 204 del 15/10/2002


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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta orale:

ORICCHIO, VITALI, PALMA e PITTELLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il tribunale di Milano, nell'ambito del procedimento penale promosso nei confronti


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di una serie di imputati (Berlusconi Silvio, Gironi Livio, Sciascia Salvatore, Spinelli Giuseppe, Restelli Luigi, Rogora Paola, Esposito Giovanni, Genovese Giuseppe, Donati Walter, Cittadini Marco, Foscale Giancarlo, Boiocchi Adriano, Povoleri Giancarlo e Frattini Achille) mandava assolti perché il fatto non sussiste i suddetti imputati dal reato di frode fiscale e di appropriazione indebita, loro contestato, con sentenza pronunciata in data 11 marzo 1999 e depositata il 26 marzo 1999;
con la stessa decisione, relativa alla vicenda dell'acquisto dei terreni circostanti una villa sita in Macherio, il tribunale stesso dichiarava non doversi procedere nei confronti degli stessi suddetti imputati per i reati di falso in bilancio, loro rispettivamente contestati, per essere tali reati estinti per intervenuta prescrizione;
la sentenza dell'11 marzo 1999 veniva quindi impugnata, oltre che da alcuni degli imputati, dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano, dal procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano e dall'avvocatura distrettuale dello Stato di Milano;
all'esito della fissazione del giudizio di appello la IV sezione penale della Corte di appello di Milano (presidente il Dottor Renato Caccamo) all'udienza del 28 ottobre 1999, in parziale riforma della decisione resa in primo grado, assolveva gli imputati dal reato di falso in bilancio contestato al capo c) dell'originaria imputazione perché il fatto non sussiste, dichiarando, inoltre, di non doversi procedere nei confronti degli imputati quanto all'altro contestato reato di falso in bilancio di cui al capo sub b) dell'imputazione perché estinto per intervenuta amnistia ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 23/1992;
la medesima sezione della Corte d'appello di Milano confermava, infine, la pronunzia di piena assoluzione, relativa ai reati di frode fiscale e di appropriazione indebita, fissando in ultimo il termine di giorni 60 per il deposito della motivazione della sentenza -:
se la motivazione della sentenza pronunziata in data 28 ottobre 1999 sia stata, come risulta anche da articoli di stampa, depositata oltre i termini previsti e se vi sia stato, quindi, ritardo nel detto deposito ed, in tal caso, quali siano le determinazioni che il Ministro, nell'ambito delle proprie competenze, intenda adottare.
(3-01484)

Interrogazione a risposta scritta:

MIGLIORI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
Giovanni Memmi, imprenditore nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli, con azienda in Casarano (Lecce), il 18 ottobre 2000, ha depositato, presso gli uffici della procura della Repubblica di Lecce, l'esposto datato 10 ottobre 2000, denunciando la violazione di norme nell'ambito della procedura di assegnazione dei lotti in zona piani di insediamenti produttivi (Pip) da parte dell'amministrazione comunale di Casarano;
con detto atto ha lamentato l'assegnazione di lotti a ditte riconducibili a parenti di amministratori comunali sulla base di istanze depositate al comune in data di gran lunga successiva rispetto a quella di cui alla domanda depositata dal querelante;
con istanza protocollata il 7 novembre 1991, Giovanni Memmi ha chiesto al sindaco di Casarano l'assegnazione di un lotto ricadente in area Pip per la realizzazione di un opificio per la lavorazione e la trasformazione di prodotti agricoli senza mai ottenere sia l'assegnazione de qua, pur ricorrendone tutti i presupposti di fatto e di diritto, sia alcun cenno di riscontro;
l'amministrazione comunale, con deliberazione della giunta del 3 dicembre 1999, protocollo n. 418 ha assegnato alla ditta Infactor srl i lotti n. 37 e n. 38 sulla base della istanza del 27 gennaio 1999;


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l'amministrazione comunale, con deliberazione del 3 agosto 2000, protocollo n. 250 ha assegnato rispettivamente il lotto 28/A alla società Eurokoll in forza di istanza del 13 ottobre 1998 ed il lotto 26/A alla società Nuova Adelchi in forza di istanza del 31 luglio 2000;
sul quotidiano di Lecce del 14 ottobre 2000 viene pubblicata in cronaca locale l'odissea dell'imprenditore. Nel mese di gennaio dell'anno 2001, Giovanni Memmi è stato convocato dai carabinieri di Casarano, presso la locale stazione, per rendere ulteriori e più dettagliate dichiarazioni in merito ai fatti denunciati con l'esposto del 10 ottobre 2000, ed in quella circostanza ha chiarito ai militari dell'Arma che:
a) il legale rappresentante della Infactor srl, al momento dell'assegnazione, era consigliere comunale;
b) il titolare della Eurocol, al momento dell'assegnazione, era consigliere comunale;
c) dopo solo tre giorni dalla istanza, la società Nuova Adelchi ha ottenuto l'assegnazione del suolo ricadente in area Pip;
d) la legale rappresentante della Fashion Dance risultava essere la moglie di un consigliere comunale e che a tale ditta, con provvedimento giuntale del 28 ottobre 2000, era stato assegnato il suolo sulla base di una domanda del 23 maggio 1997;
e) la domanda presentata da Giovanni Memmi, benché regolarmente protocollata dall'amministrazione nell'anno 1991, era ritenuta dall'ente risalente all'anno 1995;
sempre nel mese di gennaio del 2001, l'imprenditore si è recato presso la procura della Repubblica di Lecce ed è stato informato dal personale di segreteria che il procedimento era stato assegnato al sostituto dottor Pier Giorgio Buccarella il quale, sulla base degli atti sequestrati dai carabinieri, aveva nominato un consulente assegnando il termine di rito per la consegna della relazione;
nel corso del 2001, sempre sul quotidiano di Lecce, sono stati pubblicati ben due articoli riportanti le notizie del sequestro di atti e documenti presso il comune di Casarano e della prossima conclusione della fase delle indagini;
stante la mancata conoscenza in merito alla conclusione della fase delle indagini, Giovanni Memmi ha depositato alla procura della Repubblica, all'attenzione del dottor Buccarella, ulteriori memorie in data 17 novembre 2001 con le quali ha specificato che:
a) l'amministrazione comunale aveva irregolarmente assegnato due suoli ricadenti in area Pip alla ditta Parc srl addirittura in assenza di regolare domanda limitatamente ad una di dette assegnazioni;
b) la titolare della Parc srl risultava essere una parente del sindaco;
c) molte assegnazioni erano state concesse in favore di parenti ed affini degli amministratori locali sulla base di domande tutte successive rispetto a quella presentata da Giovanni Memmi;
d) un consigliere comunale, durante la pubblica assise del consiglio in data 30 novembre 2000, aveva posto interrogazioni ed interpellanze denunciando i medesimi fatti;
ad oggi, nonostante le notitiae criminis qualificate e nonostante i termini di cui agli articoli 405 e seguenti del codice di procedura penale, non è dato sapere l'esito del procedimento pendente presso la procura della Repubblica di Lecce -:
se il Ministro interrogato non intenda verificare la sussistenza degli estremi per la promozione dell'azione disciplinare.
(4-04146)