Allegato B
Seduta n. 201 del 9/10/2002


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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta orale:

PISTONE e BENVENUTO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Governo è orientato a privatizzare tutto ciò che è privatizzabile, ovvero affidare in out-sourcing le possibili varie attività e che il Governo intende, altresì, accelerare ed estendere la vendita del patrimonio immobiliare di Stato;
dal «Patto per l'Italia», firmato tra Governo e parti sociali, il 5 luglio 2002, emerge tra i punti più qualificanti «l'innalzamento del tasso di occupazione, la salvaguardia del potere di acquisto delle retribuzioni e la crescita dimensionale delle imprese»;
il Ministero dell'economia e delle finanze ha, di fatto, avviato un piano di «ristrutturazione» della Consap spa che, in realtà, sembra tradursi in un piano di vera e propria «polverizzazione» della stessa;
Consap spa, la concessionaria pubblica che opera in regime privatistico quale spa, con azionista unico il Ministero dell'economia e delle finanze, costituita il 1o ottobre 1993, a seguito della privatizzazione dell'Ina per la gestione di tutte le attività pubblicistiche che l'Ina stessa garantiva per conto dello Stato (fondi di garanzia e solidarietà), nonché per la restituzione delle cessioni legali alle compagnie aventi diritto, anche tramite la vendita degli immobili dati in garanzia (per complessivi circa 3000 miliardi di vecchie lire), con specifica delibera del Consiglio di amministrazione, nell'ottobre 1996, ha ampliato le proprie attività con la valorizzazione e la vendita di beni immobiliari del Ministero della difesa, dell'Enpals e della provincia di Bari;
coniugando le proprie risorse umane e finanziarie con le attività assicurative ed immobiliari, Consap spa ha sempre chiuso i propri bilanci in attivo, tanto che, anche


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per l'anno 2001, ha fatto registrare un saldo positivo di circa 50,7 miliardi di vecchie lire ed è certo, dai primi dati, un bilancio positivo anche per l'anno in corso;
grazie alla gestione oculata del fondo di garanzia per le vittime della strada (a costo zero per lo Stato) si è avuto l'abbassamento dell'aliquota che le imprese devono per le Rca auto, dal 4 per cento al 3 per cento, invertendo il trend precedente;
il 20 settembre 2002, l'amministratore delegato della Consap ha dichiarato quanto segue: 1) ogni attività immobiliare per conto della pubblica amministrazione deve cessare; 2) è stato dato il massimo impulso all'area cessioni legali per condurre in porto, nel più breve tempo possibile, le trattative con le imprese di assicurazione e che altrettanto deve avvenire per la dismissione del residuo patrimonio immobiliare; 3) nel futuro Consap spa non è prevista la presenza di attività immobiliari patrimoniali né è possibile, allo stato attuale, ipotizzare la sorte del personale collegato alla menzionata attività (circa il 60 per cento dell'azienda);
entro dicembre 2002 il suddetto piano di ristrutturazione dovrà essere completo ed al massimo entro due anni l'operazione sarà completata -:
quale sia il piano industriale effettivo e, in relazione ad esso quali misure intenda adottare al fine di tutelare l'importante patrimonio professionale che, in tutti questi anni, in Consap spa si è andato a consolidare, anche a garanzia dell'utenza, favorendo una seria ed effettiva ristrutturazione dell'azienda stessa, senza alterarne l'identità.
(3-01458)

Interrogazione a risposta scritta:

LUCCHESE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere:
a quanto ammontino le erogazioni che lo Stato - sotto varie forme - ha dato alla Fiat per la creazione e il mantenimento dello stabilimento di Termini Imerese e a quanto ammonti la quantità di denaro complessivamente erogata alla Fiat per la creazione e il mantenimento degli altri stabilimenti in tutto il sud d'Italia;
se sia a conoscenza dei Ministri interrogati che la Fiat-auto mentre taglia posti di lavoro in Italia e chiude stabilimenti, continua invece imperterrita a mantenere gli stabilimenti siti nei vari Paesi del mondo, dove la manodopera costa poco, e le autovetture costruite in quei Paesi finiscono poi per essere vendute in Italia;
come si intenda intervenire e se non ritengano opportuno eliminare le varie agevolazioni pubbliche cui gode attualmente la Fiat ove la stessa azienda continuasse a chiudere stabilimenti in Italia e sospendere dal lavoro i lavoratori.
(4-04099)