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locale. I comuni turistici, infatti, vedono, in un determinato periodo dell'anno, moltiplicato il numero dei residenti, con la conseguente necessità di potenziare e parametrare i servizi alle effettive presenze turistiche, ricorrendo esclusivamente alle proprie risorse finanziarie. Si pensi al doveroso aumento di personale precario nei corpi di polizia municipale o nei servizi poliambulatoriali e di pronto soccorso, agli spropositati aumenti dei costi di raccolta dei rifiuti o di gestione delle discariche e dei trasporti urbani, oltre all'altissimo costo che tali comuni affrontano dopo «l'assalto stagionale» per il ripristino urbano e ambientale;
state oggetto di perquisizioni da parte della polizia e poste sotto inchiesta da parte della procura -:
alla quale si è ritenuto che fosse stata implicitamente e direttamente abrogata ogni forma di controllo preventivo di legittimità sugli atti degli enti locali -:
di questo Governo che vadano nella direzione di garantire una maggiore sicurezza per i cittadini;
nel comune delle Isole Tremiti è stato introdotto un ticket d'ingresso di 1 euro per ogni ospite e che analogo ticket sarà corrisposto tra qualche giorno nel comune di Lipari. Inoltre, i comuni di Venezia e di Firenze hanno applicato tariffe d'accesso per autobus turistici e «lancioni». Nel giro di un anno, ad avviso degli interroganti, tutti i comuni turistici intraprenderanno iniziative del genere;
trattasi di provvedimenti di dubbia legittimità giuridica, errati anche sotto il profilo della opportunità, in quanto volti a costituire un odioso sfruttamento nei confronti dell'ospite, con il rischio di alimentare formidabili boomerang ai danni degli operatori del settore e, complessivamente, a carico del sistema turistico Italia;
alla base di tali iniziative vi è, tuttavia, un sino e concreto problema di finanza
in regioni come Puglia e Sicilia, dove è scarsa la risorsa idrica, alcuni comprensori e comuni a vocazione turistica non sono in condizione di affrontare adeguatamente la pressione demografica, con livelli minimi di sicurezza per la salute pubblica -:
se il Governo ritenga legittima l'introduzione da parte degli enti locali di ticket o balzelli d'ingresso;
se non ritenga, invece, di intervenire, attraverso apposito provvedimento legislativo, a sostenere una più perequata politica dei trasferimenti erariali a favore di province, comuni e comunità montane che registrino un'affluenza turistica abnorme tale da compromettere, oltre che gli equilibri di bilancio, l'ordinato assetto del territorio, dell'ordine pubblico e della salute pubblica.
(2-00443) «Spina Diana, Campa, Zanetta».
in data 23 luglio 2002, dopo le ore 21.00, un vasetto di Nutella è esploso - subito dopo l'acquisto effettuato nel supermercato Iperstanda di Porcia (PN), nell'abitazione della signora Pamela Martinello, a Pordenone e solo la prontezza di riflessi della signora, che si è allontanata dal vasetto, insospettita dal rumore, ha fatto sì che la stessa rimanesse illesa;
gli investigatori sospettano che l'episodio possa inquadrarsi nella sequenza di attentati compiuti in varie zone fra il Friuli e il Veneto e che sono stati attribuiti a uno o più sconosciuti indicati come «Unabomber»;
il comune denominatore è l'esplosione di ordigni nascosti in strada, sulle spiagge, in cimiteri o in confezioni alimentari;
l'area nella quale gli attentati sono stati, e sono compiuti, è principalmente quella delle Province di Pordenone, Treviso, Udine e Venezia, tutti risultano senza apparente movente, sono rivolti a colpire in modo indiscriminato e sono privi di rivendicazioni attendibili;
nell'informativa urgente, da parte del Governo, del 21 dicembre 2000, il Sottosegretario all'interno parlava di episodi criminosi che da tempo caratterizzavano il Friuli Venezia Giulia e il Veneto causati da un pericoloso criminale ancora non individuato ma noto all'opinione pubblica con il nome di «Unabomber»;
il sottosegretario all'interno Brutti riferiva la cronistoria con i nomi, le date e le circostanze in cui Unabomber agiva;
lo stesso sottosegretario, infine, parlava di spunti investigativi che potevano rivelarsi importanti ma sui quali era doveroso mantenere il riserbo, aggiungendo che era possibile solo tracciare un profilo comportamentale del criminale ricercato;
nella stessa informativa l'interrogante, nel suo intervento, sottolineava che il sottosegretario aveva fornito solo qualche notizia in più rispetto a quanto riportato dai giornali limitandosi ad una semplice cronistoria;
risulta all'interrogazione che sono ben 13 gli indagati, ossia 13 persone sono
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopracitati;
se è ancora operante presso la questura di Udine un nucleo investigativo di raccordo e pianificazione in merito alle indagini rispetto ai fatti criminali accaduti;
quali urgenti provvedimenti intenda intraprendere per fermare la nuova escalation criminale di «Unabomber».
(3-01289)
numerose associazioni, che operano nel campo dell'immigrazione, e avvocati, che curano la tutela legale degli immigrati, denunciano la situazione di inefficienza in cui versano gli uffici immigrazione delle questure in relazione alle pratiche di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno;
risulta che le pratiche giacciono inevase per molti mesi (talvolta anni) determinando così, per coloro che lo richiedono, una condizione di esistenza precaria dovuta all'impossibilità di esercitare i diritti legati al possesso del titolo di soggiorno;
tale situazione si aggrava ogni anno col sopraggiungere del periodo estivo, quando molti cittadini stranieri colgono l'occasione delle ferie per recarsi nel paese d'origine;
il rinnovo del permesso di soggiorno è indispensabile per il rientro in Italia dopo un periodo trascorso fuori dal territorio nazionale;
la normativa vigente stabilisce che il periodo dalla presentazione della domanda al rilascio del permesso di soggiorno non può superare i venti giorni;
alle frequenti sollecitazioni rivolte agli operatori degli uffici immigrazione da avvocati e associazioni viene risposto che i ritardi sono dovuti alla carenza di personale idoneo a svolgere il lavoro necessario ad evadere le pratiche;
spesso i cittadini stranieri che affollano gli uffici delle questure per chiedere informazioni sulle pratiche che li riguardano non ricevono alcuna spiegazione e talvolta è riservato loro un trattamento inumano -:
quali iniziative intenda prendere per porre rimedio a questa situazione;
se non ritenga i denunciati disservizi ledano i diritti dei cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno;
come siano organizzati, secondo il regolamento ministeriale, gli uffici immigrazione delle questure, quanti siano gli addetti idonei all'espletamento delle pratiche di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno per ogni questura e con quali criteri si proceda alla loro formazione.
(4-03644)
il bilancio consuntivo predisposto dal comune di Torre Annunziata presenta evidenti irregolarità segnatamente ai residui attivi e passivi con particolare riguardo ai residui attivi, laddove vengono considerati quali crediti dell'Ente eventuali maggiori entrate derivanti da mutui con finalità determinate dalla legge - si pensi alla legge Falcucci - a compensazione di debiti già maturati;
con riferimento alla interpretazione giurisprudenziale relativa all'abrogazione dell'articolo 130 della Costituzione, in base
quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere per chiarire il dubbio interpretativo sia giurisprudenziale che dottrinario conseguente alla riforma ed, in particolare, quali iniziative normative intenda adottare per garantire gli immediati controlli dei bilanci comunali, al fine di evitare che non siano rilevate irregolarità come quella segnalata in premessa.
(4-03663)
verso le ore 23.00 del 22 luglio 2002, si è sviluppato a Piedimonte Matese (Caserta), un violento incendio all'interno di un padiglione dello Stabilimento delle ex «Manifatture del Matese», attualmente in uso alla Cooperativa «Tessile Matesina»;
l'incendio ha provocato rilevanti danni (oltre un milione di euro) alla Cooperativa che occupa diciannove ex dipendenti delle Manifatture del Matese, distruggendo macchinari, materie prime e prodotto finito;
poco prima dell'incendio uno degli operai in servizio aveva visto una persona muoversi furtivamente all'interno dello stabilimento e per tale ragione aveva avvertito i dirigenti della Cooperativa. Successivamente l'operaio ed il vice presidente, recatisi presso il deposito, notarono fiamme ed un forte odore di benzina;
il padiglione incendiato della Cooperativa Tessile Matesina ricade all'interno dell'area delle Manifatture del Matese, azienda in gestione fallimentare, nelle cui strutture operano anche altre aziende con una occupazione di circa 50 persone;
il curatore fallimentare si appresterebbe nei prossimi mesi a bandire l'asta per la vendita dell'intera area delle Manifatture - 36 mila metri quadrati - nel cuore della città che potrebbero essere appetibili per interessi economici ed affaristici;
in data 23 luglio 2002, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per la promozione di iniziative imprenditoriali che possano salvaguardare l'occupazione dei circa 180 ex dipendenti delle Manifatture del Matese;
da alcuni mesi si registrano azioni intimidatorie ed estorsive della camorra anche lungo l'asse dei territori vairanese e matesino -:
quali misure intenda assumere per:
a) tutelare le attività e la sicurezza della Cooperativa Tessile Matesina e delle altre aziende che operano nell'area delle Manifatture del Matese;
b) per evitare che qualche gruppo camorristico possa scrivere e decidere con la forza della violenza e delle intimidazioni il destino dell'area delle Manifatture del Matese e di iniziative imprenditoriali ad essa afferenti;
c) per garantire rapidamente il sostegno dei contributi destinati ad aziende danneggiate dal racket della camorra;
d) contrastare l'infiltrazione della camorra nell'area matesina, fino ad ora toccata solo parzialmente da fenomeni di racket, controlli di appalti e di acquisizione di aziende;
se non ritenga opportuno un rapido esame della situazione determinatasi nel Matese da parte del comitato provinciale per l'ordine pubblico.
(4-03669)
in molte realtà della provincia di Padova vi è stato un incremento esponenziale della criminalità (come le numerose rapine nelle ville venete che riempiono tristemente le cronache dei giornali locali), non accompagnato da provvedimenti concreti
una delle misure idonee a questo scopo è quella di aumentare le forze dell'ordine sul territorio tramite la costruzione di nuove caserme;
tale misura permetterebbe sia una più efficace azione preventiva, che un adeguamento della dislocazione delle caserme in ragione degli aumenti della consistenza numerica di molte comunità nell'ambito della provincia di Padova;
vi sono moltissimi comuni della provincia di Padova, come il comune di Ponte San Nicolò (PD), che nonostante il sensibile aumento della propria popolazione non dispone ancora di una propria caserma dei Carabinieri;
tale situazione costringe la vicina Stazione dei Carabinieri di Legnaro (PD) a far fronte alle molteplici esigenze di prevenzione e di controllo di un territorio molto vasto (Legnaro, Ponte San Nicolò e Saonara);
il comune di Ponte San Nicolò, fin dal 1999, si è attivato per l'istituzione di una Caserma dei Carabinieri incontrando numerose difficoltà nel reperire le risorse necessarie alla sua realizzazione;
le problematiche relative al controllo del territorio, alla prevenzione ed alla repressione dei comportamenti malavitosi sono particolarmente sentite dai cittadini -:
cosa il Ministro intenda fare per contrastare il sensibile aumento di episodi criminali nel territorio della Provincia di Padova;
se il Ministro sia a conoscenza delle gravi carenze di forze dell'ordine di alcune realtà della provincia di Padova nonostante l'istanza di maggiore sicurezza da parte dei cittadini;
quali iniziative concrete intenda adottare il Ministro per rendere possibile il reperimento delle risorse necessarie per la realizzazione della caserma dei Carabinieri presso Ponte San Nicolò.
(4-03682)