Allegato B
Seduta n. 183 del 24/7/2002


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DIFESA

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

IV Commissione

ASCIERTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
molti ufficiali del ruolo speciale, all'atto della promozione al grado di Maggiore hanno presentato ricorso al TAR del Lazio per violazione dell'articolo 11 della legge n. 404 del 1990, come modificato dall'articolo 39 comma 6 del decreto legislativo n. 490 del 1997, per eccesso di potere per disparità di trattamento, illogicità, contraddittorietà manifesta;
il TAR del Lazio, con sentenze n. 384, n. 385 e n. 390 del 26 novembre 2001, pubblicate il 16 gennaio 2002 e notificate alla direzione generale per il personale militare, ha accolto i ricorsi del personale militare, obbligando così la pubblica amministrazione a ricostruire le carriere dei ricorrenti nel senso da questi auspicato;
sono decorsi i termini previsti per la presentazione dell'appello avverso alle sentenze di cui sopra, passate conseguentemente in giudicato;
a seguito della mancata applicazione delle sentenze in questione, il legale patrocinatore dei ricorrenti vincitori, ha diffidato, nell'aprile 2002 la direzione generale per il personale militare a dare immediata esecuzione in ordine alle sentenze notificate;
a tutt'oggi la direzione generale per il personale militare non ha ancora ottemperato a quanto sentenziato dal TAR del Lazio -:
se, accertati i fatti esposti in premessa, non ritenga opportuno sollecitare il rapido epilogo dell'incresciosa vicenda attraverso l'immediata esecuzione delle sentenze del TAR del Lazio e conseguentemente, disporre l'immediata applicazione dell'articolo 39, sesto comma, del decreto legislativo n. 490 del 1997 anche a tutti gli ufficiali aventi titolo, ivi compresi quelli promossi al gradodi maggiore ai sensi del decreto dirigenziale della direzione generale per il personale militare-II reparto del 18 luglio 2002.
(5-01172)

RUZZANTE, SANDI, PINOTTI e PISA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
è in atto un ampio progetto di ristrutturazione delle forze armate per il


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completamento del quale il Governo ha anche chiesto il rinnovo della delega a suo tempo votata dal Parlamento -:
se non siano già programmati o siano prevedibili interventi di ridimensionamento o di rimodulazione riguardanti le unità che al momento hanno sede nella caserma Zanettelli di Feltri e quale sia nel quadro della riforma la prospettiva di utilizzazione di tale caserma.
(5-01173)

MOLINARI e TONINO LODDO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
a seguito del processo in atto di riorganizzazione delle Forze armate, lo Stato maggiore dell'esercito avrebbe tra l'altro previsto il prossimo scioglimento del centro amministrativo regionale (Ce.am.re) di Cagliari, con decorrenza 1o luglio 2002;
detto centro provvede a determinare e decretare il trattamento economico fisso di tutto il personale militare e civile in forza agli enti dell'esercito in Sardegna, compresi i magistrati militari; ne tratta la documentazione matricolare; ne istruisce, determina e liquida pensioni provvisorie e privilegiate, trattamento di buonuscita, riscatto e ricongiunzione di servizi presso altre gestioni assicurative; ne elabora, rilascia e controlla i modelli Cud, 730, 770 e svolge attività di assistenza e consulenza fiscale;
attualmente il centro risulta anche impegnato nella decretazione delle pratiche pensionistiche arretrate, ereditate dal centro amministrativo regionale di Firenze (circa 2.150);
tale centro è l'interfaccia tra l'amministrazione della difesa e le sedi provinciali dell'Inpdap;
con la sua abolizione tutto il personale in servizio, quello che si avvia alla pensione e quello già in pensione (complessivamente pari a qualche decina di migliaia di unità), si troverebbe privato all'improvviso di un referente locale cui rivolgersi per informazioni, richieste o contestazioni, personale che si troverebbe costretto a rivolgersi, per qualsiasi anche modesta esigenza, ad altra sede sita sul territorio della penisola, con comprensibili quanto costosi aggravi di spesa oltre alle ovvie ripercussioni psicologiche, considerata l'insularità e la difficoltà di collegamenti;
la soppressione del centro riporterebbe l'utenza locale ai tempi lunghissimi del passato, col rischio concreto che qualche pensionato passi agli eredi il testimone dell'attesa per la definizione dei propri diritti pensionistici;
la scelta in oggetto, inoltre, si evidenzia discriminante, ad esempio, nei confronti della Sicilia che conserva il proprio centro nonostante la regione presenti indubbie minori difficoltà di collegamento rispetto alla penisola;
si aggiunga a ciò la drammatica situazione del personale in forza al medesimo centro (22 unità) invitato a richiedere il trasferimento in città del centro-nord Italia, cosa che ha creato comprensibile apprensione in quanto trattasi di personale che lavora a Cagliari (con innegabili doti di abnegazione a sacrificio) da oltre venti anni, dove ha investito risorse di affetti (famiglia), umane (amicizie) ed economiche (casa), che in età non più giovanile si trova costretto ad abbandonare per dar luogo ad un radicale cambiamento di abitudini e di vita -:
se non ritenga opportuno, limitatamente alla Sardegna ed in considerazione della sua insularità, al fine di garantire l'efficienza amministrativa degli enti e dei reparti che vi lavorano, e - più in generale - per garantire a tutto il personale in servizio ed in pensione, di poter contare su un autorevole punto di riferimento per la soluzione delle specifiche problematiche, di sospendere la ventilata soppressione del centro in oggetto e, in subordine, se non ritenga almeno di garantire e salvare l'integrità materiale e morale del personale del centro, scongiurandone il trasferimento, anche in considerazione del fatto che esistono tra Cagliari ed Elmas almeno 6 enti militari in cui il medesimo porrebbe trovare occupazione.
(5-01174)


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Interrogazioni a risposta scritta:

DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'aeronautica militare ha deciso di intitolare il piazzale d'ingresso dell'aeroporto G.B. Pastine di Ciampino a Italo Balbo;
tale decisione appare quanto meno sbagliata ed inopportuna per la chiara e non equivoca appartenenza di Italo Balbo al partito fascista e alla sua compromissione con il regime dittatoriale, dalla partecipazione alla marcia su Roma, alla guerra d'Africa, al coinvolgimento in fatti delittuosi come l'omicidio di Don Minzoni;
tale decisione appare ancora più grave per il fatto che l'aeroporto di Ciampino è utilizzato per i voli di Stato e qui atterrano tutte le autorità pubbliche e giungono i rappresentanti internazionali che si recano in visita in Italia;
questo fatto si inserisce nel processo di revisionismo storico che tende a riabilitare personaggi compromessi con il fascismo e a mettere in sordina fatti criminosi e persecuzioni del regime e oscurare il carattere antifascista della nostra Repubblica -:
se non ritenga opportuno intervenire affinché il piazzale d'ingresso dell'aeroporto militare di Ciampino venga intitolato a un altro personaggio di rilievo della storia dell'aeronautica non compromesso con il regime fascista.
(4-03623)

CANNELLA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
vi sono forti perplessità in ordine ai criteri adottati dalla Commissione di avanzamento in occasione della valutazione per le promozioni al grado di colonnello del ruolo speciale (RS) nell'Arma dei Carabinieri per l'anno 2002;
in particolare 28 Ufficiali su 36 erano già stati valutati in anni precedenti nel ruolo normale (RN);
la legge di avanzamento di cui la Commissione avrebbe dovuto tenere conto è la stessa da utilizzare per gli avanzamenti a scelta degli ufficiali in servizio permanente effettivo (SPE);
sia il RN che il RS sono compresi nella categoria SPE;
l'avanzamento in questione era a scelta e non ad anzianità;
le posizioni reciproche, ben note a tutti, non avrebbero dovuto subire variazioni, a meno di significativi nuovi elementi, e ciò sia in virtù del costante orientamento giurisprudenziale del Consiglio di Stato, sia perché lo stesso Comando Generale dell'Arma dei carabinieri lo ha chiarito, a seguito di specifiche domande, nelle conferenze appositamente predisposte, in varie città, sedi di importanti comandi dell'Arma, per far meglio conoscere a tutti il decreto per il passaggio di ufficiali dal RN al RS;
per tale motivo, molti ufficiali hanno preso la decisione di transitare nel RS in base alle proprie posizioni relativamente elevate, nella quasi certezza della loro conferma nel nuovo ruolo, mentre altri ufficiali non hanno presentato domanda per le loro posizioni relativamente poco elevate;
a dispetto di ciò, invece, le promozioni sono state decise non tenendo in alcun conto le pregresse posizioni, ma in base all'età anagrafica (non quella di spallina, in qualche modo meno discutibile in sede di contenzioso), seppure con qualche temperamento di merito, all'interno di quantomeno discutibili, se non arbitrarie, «fasce di età» non previste da alcuna normativa sull'avanzamento in nessuna parte del mondo, se non a parità di merito, di anzianità di grado (spallina), di anzianità di servizio (tre ipotesi rare da verificare contemporaneamente) col risultato che, ad esempio:
a) il 57o di merito nel RN dell'anno 2001 (1o fra quelli transitati nel RS nato nel 1952) si è ritrovato 14o;


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b) il 58o addirittura 20o (ma è nato nel 1955);
c) il 60o solo 9o perché per fortuna sua è nato nel 1950;
di contro:
d) il 92o (14o fra quelli transitati ma nato nel 1947) è stato promosso al grado superiore risultando 7o su 7 posti disponibili;
e) il 91o promosso con il 6o posto;
ed inoltre il 1o fra i promossi, già facente parte del RS, nato nel 1945, ma con solo 7 anni di grado contro gli 11, 9, 12 e 14 dei colleghi di cui sopra, privo di titoli validi e qualificanti sia per la relativa minore anzianità di grado, che per mancanza di documentati altri meriti (frequenza dell'accademia militare, conseguimento di laurea attinente fini istituzionali, aver comandato un comando provinciale, aver prestato servizio zone disagiate o sensibili sotto il profilo dell'ordine e sicurezza pubblica eccetera), ha acquisito il primo posto in virtù del «solo» pur prestigioso incarico di aiutante di campo del generale Siracusa, comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, nonché presidente della commissione di avanzamento, che però non risulta tra i titoli riconosciuti validi in ordine al merito per gli avanzamenti;
la mancata applicazione di leggi, nonché il mancato recepimento di sentenze passate in giudicato del Consiglio di Stato, continua a creare forti malumori e diverse perplessità nella categoria degli ufficiali dei carabinieri, i quali, in assenza di un univoco e certo criterio di valutazione, provano incertezza per il loro futuro, dovendo purtroppo rilevare sempre più spesso il prevalere dell'arbitrio nella pubblica amministrazione sul diritto e la meritocrazia;
tale stato di disagio è vieppiù aggravato dalla lentezza della giustizia amministrativa, in caso di ricorsi avverso le mancate promozioni, con tempi e pronunciamenti che, quando favorevoli, spesso vanificano nella pratica le legittime aspettative dei cittadini -:
se si ritengano corretti e legittimi i criteri adottati dalla Commissione d'avanzamento in occasione delle valutazioni per le promozioni al grado di colonnello del ruolo speciale nell'Arma dei carabinieri per l'anno 2002, ovvero se non ritenga, in caso contrario, opportuno, prima che necessario, annullare il risultato della citata Commissione e disporre la nomina di un nuovo organismo collegiale;
se non ritenga opportuno fissare criteri oggettivi e, una volta per tutte, certi e stabili nel tempo in ordine alle promozioni e avanzamenti in carriera nell'Arma dei carabinieri, evitando le ricorrenti e mutevoli decisioni affidate a livelli eccessivi di discrezionalità;
quali altre iniziative intenda assumere per restituire serenità e certezza del diritto ad una qualificata e meritoria categoria, che non può, anche per la delicatezza dei compiti ed i rischi che è quotidianamente costretta a correre, subire un costante stato di incertezza giuridica circa le proprie sacrosante aspettative, che in alcun modo meritano di essere mortificate.
(4-03629)