che nel frattempo sia pervenuta alcuna autorizzazione né da parte dell'Ente parco, né del comune -:
radicale della regione Lombardia, aveva portato con sé la bandiera dello Stato di Israele -:
con decreto del Ministro dell'interno del 19 settembre 2001, sono state istituite le direzioni interregionali della polizia di Stato con sette sedi dislocate sul territorio nazionale: Roma, Firenze, Catania, Parma, Padova, Torino e Napoli;
le suddette direzioni interregionali della polizia di Stato rientrano nel più vasto piano di riorganizzazione e potenziamento del complessivo assetto della polizia di Stato con particolare riferimento al decentramento delle funzioni dell'amministrazione della polizia di Stato specialmente nei settori -:
a) delle funzioni ispettive e di controllo sull'attività svolta dagli uffici, reparti e istituti di istruzione della polizia di Stato aventi sede nel territorio di rispettiva competenza;
b) delle funzioni di vigilanza previste dall'articolo 23 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626;
c) delle funzioni di direzione e amministrazione della polizia di Stato di cui all'articolo 4, primo comma, n. 3 della legge 1 aprile 1981, n. 121;
d) di ogni altra funzione eventualmente delegata dal Capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza;
le direzioni interregionali di polizia rappresentano nell'ambito del territorio di rispettiva competenza la polizia di Stato, e nel caso specifico del distretto Sicilia-Calabria, la scelta di installare in Catania la direzione interregionale era stata fatta con l'obiettivo di realizzare, data la posizione baricentrica, una maggiore capacità di intervento e di collegamento;
ildecreto del Ministro dell'interno del 19 settembre 2001, è in procinto di essere modificato con un altro decreto che, di fatto, trasferisce a Palermo la direzione interregionale di polizia per la Sicilia-Calabria;
non si comprende, a giudizio degli interroganti questa annunciata volontà di emanare un decreto del ministero dell'interno per il trasferimento della direzione da Catania a Palermo -:
quali motivazioni di ordine giuridico, amministrativo, economico e/o politico siano dietro questa paventata decisione del Ministro dell'interno;
se il Ministro interrogato sia effettivamente in procinto di emanare il suddetto decreto;
se non ritenga, pertanto, opportuno, garantire il mantenimento del distretto interregionale di polizia Sicilia-Calabria presso la città di Catania.
(3-01171)
a Roma, numerose associazioni ambientaliste hanno denunciato che all'interno del perimetro della riserva Decima-Malafede, il terreno ubicato nella valle del risaro, risulta essere stato interessato dalla costruzione di un centro di addestramento della polizia di stato;
circa 66 ettari di terreno sono stati destinati al centro di addestramento che prevede eliporto, piste per la guida veloce, poligoni di tiro e caserme;
a tale scopo, eludendo i vincoli di tutela ambientale vigenti, sono stati abbattuti oltre 600 alberi di salici e pioppi fra cui anche esemplari secolari;
sono state inoltre intubate sorgenti e un corso di acqua pubblico, il fosso del frasso;
l'antica strada bianca «Via del risaro» è stata sostituita con una nuova strada asfaltata larga una decina di metri senza
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali siano le loro valutazioni;
se non intendano, ognuno per propria competenza, predisporre l'immediata sospensione dei lavori,affinché sia verificato il pieno rispetto della normativa vigente.
(4-03336)
nei giorni scorsi ad Aurisina (Trieste) i titolari di due esercizi commerciali sono stati multati dai carabinieri della locale compagnia ai sensi dell'articolo 18 del regio decreto del 6 maggio 1940, n. 635, per avere affisso sui loro negozi tabelle bilingui su cui la scritta in lingua slovena era a sinistra e della stessa grandezza di quella in lingua italiana, contravvenendo così alla disposizione normativa che prevede che: «nelle insegne, mostre, tabelle, vetrine esterne o interne, di esercizi soggetti a autorizzazione di polizia, sia fatto uso della lingua italiana. È altresì consentito l'uso di altre lingue, purché a quella italiana sia dato il primo posto e con caratteri più appariscenti»;
la norma è anacronistica in un mondo contemporaneo globalizzato in cui la pluralità linguistica è un dato di fatto e insieme una risorsa culturale sempre più condivisa;
l'uso pubblico della lingua slovena nelle zone del Friuli Venezia Giulia dove la minoranza slovena è storicamente presente, è diffuso e consolidato nonché tutelato dalla legge -:
se non ritenga opportuno intervenire a livello governativo e legislativo per porre rimedio in tempi brevi a una norma superata dai tempi e che rischia come in questo caso, trovando puntuale applicazione di far fare un passo indietro all'Europa dell'integrazione.
(4-03342)
in un articolo apparso sull'edizione del 27 giugno 2002 del quotidiano il Corriere della sera, il presidente del comitato scientifico del dipartimento antidroga ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale la marijuana avrebbe effetti molto più nocivi rispetto all'assunzione di alcolici o al fumo di sigaretta, affermando che «bastano 20 milligrammi di THC (principio attivo della marijuana) o una sigaretta con appena il 2 per cento di thc per influire su umore, memoria, capacità cognitiva, percezione, attenzione. La nicotina no, a differenza del thc facilita la memoria, aiuta a diminuire il peso»;
la nicotina e l'alcol, la cui nocività è accertata da decenni, sono notoriamente una delle prime cause di morte in occidente, mentre non c'è alcun rilievo scientifico certo sugli effetti nocivi della cannabis e dei suoi derivati che anzi, in base a numerose evidenze mediche, avrebbe in molti casi effetti terapeutici -:
se non ritenga doveroso intervenire urgentemente in merito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente del comitato scientifico del dipartimento antidroga, configurandosi esse come una esplicita esortazione - di inaudita gravità - al consumo di sostanze scientificamente accertate come altamente nocive, nicotina e alcol, alle quali vengono invece attribuiti effetti benefici.
(4-03345)
sul quotidiano la Stampa del 26 giugno 2002 viene descritta da Pierluigi Battista l'aggressione subita dal giovane Yasha Reidman nel corso della manifestazione milanese contro le discriminazioni verso gli omosessuali;
all'origine del riprovevole e vile gesto, secondo il commento di Pierluigi Battista, sarebbe stato il fatto che il consigliere
se siano state predisposte le misure necessarie a individuare i responsabili di tale triste episodio di teppismo, o se i responsabili siano stati già individuati.
(4-03347)
a tre mesi dall'assassinio del professore Marco Biagi, e della conseguente apertura delle inchieste giudiziarie relative al suo attentato e alle misure di sicurezza a cui avrebbe dovuto essere sottoposto, alcuni giornali di Bologna, in particolare il settimanale Zero in Condotta e il quotidiano La Repubblica, hanno pubblicato stamane le lettere che Biagi aveva inviato fra luglio e settembre 2001 al prefetto di Bologna, al Ministro Maroni, al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, e al sottosegretario al ministero del lavoro, Maurizio Sacconi, denunciando i rischi, le minacce, le telefonate anonime ricevute e richiedendo il ripristino della scorta/tutela. Il contenuto delle missive, apre ulteriormente gravi e pesanti interrogativi, circa le responsabilità della mancata protezione del professore Biagi e della non applicazione delle misure di sicurezza necessarie a prevenire possibili attentati, in particolare per quanto riguarda la decisione adottata dal ministero degli interni e conseguentemente dalle prefetture di Bologna, Milano, Roma e Modena, di revocare le scorte nonostante le denunciate minacce;
il contenuto delle lettere, dimostra chiaramente quanto il professore Marco Biagi, fosse allarmato e preoccupato dell'atteggiamento di sottovalutazione delle istituzioni preposte alla sua protezione, e che aveva richiesto ripetutamente il pieno ripristino delle misure di sicurezza e di tutela, in riferimento alla sequela di telefonate minatorie che aveva ricevuto. È necessario fare piena luce circa le ragioni e le responsabilità della revoca della scorta, mentre le minacce erano in atto. Riteniamo quindi, che sia necessario che il Governo venga a riferire con urgenza in Parlamento su questi temi, alla luce della drammatica denuncia che emerge oggi dalle lettere inviate alle istituzioni dal professore Marco Biagi -:
per quali ragioni, di fronte alle ripetute e allarmate richieste, confermate dalle lettere pubblicate oggi dalla stampa, e in seguito alle informative dei servizi di sicurezza che individuavano in Biagi un possibile obiettivo, al professore Marco Biagi non fu ripristinata la scorta e non fu assunto alcun provvedimento teso a garantirne la sicurezza;
quali provvedimenti il Ministro abbia intrapreso o intenda intraprendere circa l'applicazione delle misure di sicurezza verso soggetti esposti a rischi per la propria incolumità.
(4-03348)