Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 163 del 24/6/2002
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Discussione del disegno di legge: S. 1369 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 maggio 2002, n. 81, recante sospensione dei termini processuali, amministrativi e legali concernenti la regione Lombardia (approvato dal Senato) (2797) (ore 15,58).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 maggio 2002, n. 81, recante sospensione dei termini processuali, amministrativi e legali concernenti la regione Lombardia.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 2797)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Informo che il presidente del gruppo parlamentare Democratici di sinistra-l'Ulivo


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ne ha chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del regolamento.
Avverto che la II Commissione (Giustizia) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Il relatore, onorevole Lussana, facoltà di svolgere la relazione.

CAROLINA LUSSANA, Relatore. Signor Presidente, il decreto-legge in esame, approvato dal Senato il 28 maggio scorso, è stato adottato dal Governo in conseguenza dei tragici eventi del 18 aprile 2002 quando un aereo da turismo si è schiantato contro il grattacielo dove hanno sede gli uffici della regione Lombardia compromettendo fortemente l'accessibilità e l'agibilità dell'edificio e provocando la distruzione e l'irreversibile deterioramento della documentazione relativa ai giudizi di cui è parte la regione stessa. Si è reso, pertanto, necessario ed urgente adottare un provvedimento volto a sospendere i termini processuali di alcuni giudizi, nonché alcuni termini sostanziali e procedimentali nei quali è parte la regione Lombardia in considerazione dell'impossibilità per la regione di rispettare le scadenze di legge convenzionali così come quelle nell'ambito di contenziosi relativi a procedimenti amministrativi. Si fa presente che provvedimenti analoghi sono stati adottati in occasione di altre gravi calamità.
Venendo all'articolo 1 del provvedimento d'urgenza, il comma 1 stabilisce che tutti i termini processuali dei giudizi civili, anche esecutivi, amministrativi e tributari nei quali sia parte la regione Lombardia promossi con atti notificati a tutto il giorno 18 aprile 2002 sono sospesi fino al 31 ottobre 2002. Si precisa, inoltre, sempre con riferimento a tali giudizi, che non possono essere fissate udienze in data anteriore a quella del 31 ottobre 2002 e quelle già fissate sono rinviate d'ufficio a data successiva alla stessa che viene comunicata alle parti. Nel corso dell'esame al Senato si è poi stabilito che le disposizioni appena indicate non si applicano ai procedimenti cautelari amministrativi e ciò in quanto si è ritenuto che la particolare urgenza che connota questi procedimenti richiede una soluzione immediata che non può essere rinviata senza con ciò pregiudicare inevitabilmente gli interessi sottesi a tali giudizi.
Per quanto riguarda, poi, i termini sostanziali, sempre il comma 1 dell'articolo 1 stabilisce che sono parimenti sospesi fino al 31 ottobre 2002 i termini di prescrizione e di decadenza legali e convenzionali, anche ai fini tributari, in corso al 18 aprile 2002 al cui rispetto è tenuta la regione Lombardia, mentre il comma 3 prevede il differimento dei termini relativi a procedimenti amministrativi riguardanti la regione Lombardia. In particolare, si prevede il differimento fino al 31 ottobre 2002 dei termini al cui rispetto è tenuta la regione stessa nell'ambito di procedimenti amministrativi di qualsiasi natura e da qualsiasi altra amministrazione posti in essere anteriormente alla data del 18 aprile 2002. In merito a questa disposizione va rilevato che la stessa è stata espressamente voluta dalla regione al fine di limitare gli effetti della proroga solamente a quei procedimenti amministrativi che riguardano amministrazioni terze nei confronti delle quali la regione potrebbe risultare inadempiente non ricomprendendo, quindi, la disposizione in esame i procedimenti che la regione ha avviato nei confronti di altre amministrazioni.
Va sottolineato che, a seguito dell'approvazione di un emendamento presentato nel corso dell'esame al Senato, è stato previsto che la regione venga esentata, in relazione ai procedimenti in cui è parte, dal pagamento di oneri tributari e di diritti, comunque denominati, per la copia presso gli uffici giudiziari, anche penali, di atti di parte e giudiziari, documenti e provvedimenti formati anteriormente al 18 aprile 2002, oltre che per l'eventuale certificazione di conformità dei medesimi. Tale disposizione appare condivisibile in quanto mira ad esentare la regione Lombardia dai costi relativi alla ricostruzione di tutti i fascicoli dal momento che, come


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emerso nel corso dell'esame al Senato, non vi è alcun atto o documento nella disponibilità dell'ufficio legale della regione che non sia andato distrutto o disperso nel corso dell'incendio o durante le operazioni di spegnimento.
Da ultimo si fa rilevare che, nel corso della discussione in Commissione, non sono stati sollevati problemi così come né in Commissione né in aula sono stati presentati emendamenti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.

COSIMO VENTUCCI, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento. Concordo con le considerazioni svolte dal relatore.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Saponara. Ne ha facoltà.

MICHELE SAPONARA. Signor Presidente, naturalmente il gruppo di Forza Italia voterà a favore della conversione in legge di questo decreto-legge condividendone la ratio ed i contenuti. È notorio che, a seguito del tragico evento di cui tutti abbiamo saputo, e che anzi abbiamo temuto fosse attribuibile ad un fatto più grave, sono andati distrutti gli uffici legali della regione Lombardia. Da qui la necessità di ricostruire la documentazione e, soprattutto, di sospendere i termini in modo che non aggravassero la situazione dei terzi, ma che fossero sospesi in modo equo.
Ciò è previsto dal decreto in esame e il Senato ha compiuto un buon lavoro per conciliare tutte le esigenze.
Per questi motivi voteremo a favore del presente disegno di legge di conversione, come d'altronde ritengo faranno tutti i colleghi.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

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