TESTO AGGIORNATO AL 24 LUGLIO 2002
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le drammatiche vicende connesse al Giro d'Italia, hanno evidenziato come fenomeno di massa la diffusione e la cultura del doping in tutto lo sport di vertice, e non solo nel ciclismo. Di fatto, lo sport di vertice è diventato lo strumento di massima propaganda e diffusione del doping tra i giovani, tra cui secondo le statistiche sui consumi farmaceutici ha assunto dimensioni preoccupanti;
in questo contesto desolante CONI e singole federazioni hanno cercato di seppelire i vari scandali, occultando o comunque omettendo di ricercare la verità in nome della legge sulla privacy e di un garantismo a senso unico, che tutela solo chi delinque, consentendo, ad esempio, la partecipazione di atleti che quanto meno dovrebbero essere cautelarmente sospesi;
oggi, acquisite verità già accessibili nel passato e colpevolmente non ricercate, emerge la necessità di stabilire controlli pubblici, statuali, anche sull'attività di repressione del doping da parte del CONI e delle FSN -:
se non ritenga necessario, accanto all'annunciato advisor per la parte amministrativa, nominarne un altro che vigili sulla corretta, puntuale obiettiva applicazione delle leggi statuali e dei regolamenti sportivi in materia di doping, salvo altri e più incisivi interventi, in attesa di una sempre più necessaria legge di riforma del sistema sportivo.
(2-00342)«Titti De Simone».
Franco Citti, alias Cataldo Vittorio, l'«Accattone» del celebre film d'esordio di Pier Paolo Pasolini, grande interprete di Edipo da più di quattro anni siede su una sedia a rotelle dopo essere stato colpito da tre ictus;
Citti, pur essendo stato riconosciuto invalido al cento per cento non ha mai percepito, dal 1998 al 2000, la pensione che gli spettava fino ai 65 anni. Oggi ne ha 67, non può percepire la pensione di invalidità, ha più volte fatto domanda per l'assegno di accompagnamento che però, inspiegabilmente, la Asl gli ha sempre rifiutato;
Citti ha subito un primo ictus nel 1997, poi ne ha subiti altri e oggi è semiparalizzato, non può parlare, si muove a fatica e non può fare praticamente nulla da solo;
l'attore, tra i preferiti da Pier Paolo Pasolini, ha interpretato una trentina di film. I più noti sono appunto «Accattone», «Una vita violenta», «Mamma Roma», «Edipo Re». Ha lavorato anche con registi stranieri famosi come Francis Ford Coppola. Vive da solo, a Fiumicino, con l'unico sostegno di una pensione Empals (quella riservata ai lavoratori dello spettacolo) di circa 400 euro e l'assistenza del fratello regista, Sergio -:
se non ritengano di dover adottare tutti gli atti necessari affinché sia concesso a Franco Citti un assegno straordinario vitalizio, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 8 agosto 1985, n. 440, (cosiddetta legge Bacchelli), che prevede la possibilità che il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto, su conforme deliberazione del Consiglio dei ministri, previa comunicazione al Parlamento, possa assegnare un assegno straordinario vitalizio a favore dei cittadini, italiani di chiara fama, che abbiano significato e illustrato la storia culturale del Paese e che versino in stato di particolare necessità.
(4-03038)
il ministero per i beni e le attività culturali, unitamente al CIMES dell'Università di Bologna a ad altri Enti locali hanno patrocinato il Festival denominato «Angelica» organizzato dal TPO (teatro polivalente occupato) di Bologna che si svolge in questi giorni nella città di Bologna;
risulta all'interrogante che nelle giornate di venerdì 17 maggio e sabato 18 maggio 2002 il signor Valerio Zecchini, artista post-contemporaneo si sia recato ad assistere alla rassegna teatrale che si svolgeva a Palazzo Re Enzo, venendo però fermato da alcuni soggetti organizzatori dell'evento che gli negavano l'accesso in quanto a loro dire uno come Zecchini non poteva accedere -:
se sia a conoscenza del grave episodio avvenuto in una manifestazione aperta al pubblico, patrocinato da varie Istituzioni tra cui quella del Ministero dei beni e delle attività culturali;
se non sia il caso di revocare immediatamente il patrocinio concesso, nonché revocare eventuali patrocini futuri a tutte quelle associazioni, compresa la suddetta, che non si ispirano a quei criteri quali democrazia e libertà sanciti dalla stessa Costituzione italiana, e che non permettono a qualunque cittadino di poter assistere ad iniziative pubbliche.
(4-03055)