DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
nella intera comunità, stanno inevitabilmente determinando un discredito per le istituzioni che il Parlamento è chiamato a difendere e rappresentare -:
in data 29 aprile 2002 una delegazione di deputati e senatori campani, del gruppo dei democratici di sinistra, si è recata dal procuratore della Repubblica di Napoli dottor Agostino Cordova e dagli altri magistrati titolari della indagine a carico di funzionari e agenti di polizia, per ricevere chiarimenti in ordine alle presunte spaccature e divisioni interne alla procura napoletana che si sarebbero registrate all'esito dei noti provvedimenti di custodia cautelare emessi dal giudice per le indagini preliminari;
in relazione alle presunte divergenze di natura politica esistenti tra i magistrati inquirenti, ampiamente riportate su quotidiani di stampa a diffusione nazionale, i parlamentari hanno ottenuto serene e tranquillizzanti rassicurazioni in ordine alla assoluta unità della Procura della Repubblica anche nell'espletamento della attività investigativa afferente i noti disordini verificatisi nel capoluogo campano nel marzo 2001;
la delegazione di parlamentari si è recata anche presso gli uffici della questura di Napoli allo scopo di manifestare la piena solidarietà all'impegno quotidiano profuso dagli uomini delle forze dell'ordine, per garantire sicurezza ai cittadini ed all'intera comunità;
all'esito dei lunghi colloqui svoltisi in procura, questura e prefettura i parlamentari hanno espresso, anche attraverso comunicati stampa diffusi dalle agenzie e riportate da alcuni quotidiani, piena soddisfazione, per la situazione di assoluta stabilità istituzionale priva di insanabili contrapposizioni tra magistratura e polizia;
alcuni esponenti del Governo, anche successivamente ai richiamati incontri con i vertici della procura e della polizia, hanno continuato a rilasciare dichiarazioni, sempre in relazione all'indagine in corso a carico di funzionari ed agenti di polizia, dal cui contenuto è emerso un insistito riferimento ad una presunta contrapposizione tra magistratura e forze dell'ordine;
con le richiamate dichiarazioni, riportate con toni allarmistici da numerosi quotidiani a diffusione nazionale, si persisteva nel ribadire non semplice scetticismo ma vero e proprio sospetto nei confronti della iniziativa assunta dalla magistratura, accusata di aver dato compimento ad un disegno politico;
un esponente del Governo, stando a quanto riportato dagli organi di informazione avrebbe dichiarato che «gli arresti dei poliziotti a Napoli sono dovuti alla faida in corso presso la procura napoletana» ed ancora «in quella procura le faide sono tali e tante da rendere impossibile il funzionamento» per finire con la affermazione «si può dire che la decisione di alcuni magistrati napoletani costituisca la prosecuzione della politica con altri mezzi» (asca 29 aprile, ansa 26 aprile);
la proliferazione di affermazioni del richiamato tenore da parte di esponenti del Governo sta producendo una pesante penalizzazione per la serenità delle inchieste giudiziarie ed alimentando, al tempo stesso, una pericolosa e nociva contrapposizione tra magistratura e forze dell'ordine, istituzioni inscindibilmente legate dal comune senso della legalità e dal condiviso impegno per la sicurezza della nazione;
le esternazioni richiamate, oltre a seminare sconcerto, preoccupazione e disorientamento nella opinione pubblica e
se il Presidente del Consiglio interrogato non ritenga di censurare gli eccessi critici rilevati nelle espressioni di alcuni rappresentanti del Governo, per dare forza al senso di compattezza istituzionale che non deve prestarsi a forme di speculazione politica, consentendo, peraltro, arbitrarie forme di pericoloso attraversamento delle attribuzioni di organi dello Stato se non di vero e proprio effetto invasivo nei confronti del potere giurisdizionale e di inammissibili e non richieste forme di partigianeria nei confronti di questo o quel corpo dello Stato.
(3-00932)