Allegato B
Seduta n. 133 del 17/4/2002


Pag. 3618


...

COMUNICAZIONI

Interrogazione a risposta orale:

ROCCHI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il diritto alla pensione, come il diritto al lavoro, è un diritto assoluto riguardante la dignità umana;
il sistema pensionistico non solo deve garantire al lavoratore la trasparente ed equa distribuzione di quanto versato, ma anche l'effettività della riscossione dovuta;
questo secondo aspetto è ancora più rilevante se si riflette sull'età di chi va a riscuotere la pensione, di solito unica fonte di reddito;
risulta all'interrogante che in molti uffici postali, tra cui quello n. 93 sito a Roma alla Via San Pantaleo Campano 63, qualora i pensionati si rechino a ritirare la pensione in un giorno diverso da quello previsto per il ritiro, vengono invitati a ritornare con la motivazione di mancanza di contante-:
se il Ministro interrogato non intenda, nell'ambito delle proprie facoltà di controllo, disporre indirizzi e iniziative affinché il servizio diretto alla riscossione delle pensioni sia effettivo e tempestivo.
(3-00894)

Interrogazione a risposta scritta:

BIELLI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
gli operatori che svolgono attività di installazione (altoparlanti, luci, effetti, palco, eccetera) ed assistenza ai concerti ed agli spettacoli da vivo - sia all'aperto che all'interno di strutture adeguate - durante la loro attività di vigilanza ed assistenza nel corso della manifestazione utilizzano apparecchi radio portatili per comunicare tra loro: tali apparecchi, normalmente in commercio, utilizzano delle frequenze radio tra i 450.000 e gli 870.000 MHz, mentre la potenza di uscita si colloca tra i 10 ed i 120 mW;
attualmente, nel nostro paese non risulta l'esistenza di norme che consentano un regolare utilizzo di questi apparecchi che, pur essendo indispensabili per il lavoro che svolgono, espongono le imprese


Pag. 3619

che se ne avvalgono - tutte - al rischio di pesanti sanzioni dalla polizia postale;
sono molto frequenti, infatti, i verbali che vengono elevati nel corso dei controlli effettuati dagli organi di vigilanza, ai sensi dell'articolo 195 del decreto del Presidente della Repubblica n. 156 del 1973, ed il sequestro delle apparecchiature, con immediato ed evidente danno alle imprese oltre che alla sicurezza ed alla funzionalità della manifestazione in corso;
le stesse apparecchiature sono normalmente in uso alla emittenti radiotelevisive pubbliche e private per lo stesso genere di manifestazioni;
le direttive europee consentono l'utilizzo di apparati radio a bassa frequenza operanti da 433.050 a 434.790 MHz, con potenza di uscita a 10 mW, ritenute insufficienti per l'attività delle imprese citate, in quanto: gli apparati radio in uso nel settore dello spettacolo sono caratterizzati da una risposta audio estesa che implica una larghezza di banda anche di 200 KHz; le frequenze consentite in ambito europeo sono di fatto liberalizzate ed è immaginabile il conseguente affollamento di trasmissioni;
proprio per questi motivi, numerosi Paesi europei hanno regolamentato l'utilizzo degli apparati radio destinati al pubblico spettacolo, assegnando agli operatori frequenze compatibili con le reali necessità di lavoro, previa corresponsione di un canone equamente calcolato ed in ogni caso a costi sostenibili e rapportati alle esigenze delle imprese -:
se il Ministro interrogato non ritenga di intervenire al fine di regolarizzare l'utilizzo di tali apparecchi radio, limitatamente agli usi citati;
se non intenda intervenire con le stesse modalità e procedure già attivate in altri Paesi europei.
(4-02702)