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a salvaguardia dell'occupazione della gente di mare, nella conversione del decreto-legge n. 457 del 1998 (legge n. 30 del 1998), è stato introdotto l'articolo 6-bis, che prevede, per la pesca oceanica e mediterranea, sgravi fiscali e previdenziali, quali credito d'imposta, riduzione del reddito assoggettabile ad Irpef ed Irpeg, sgravi sui contributi dovuti all'Inps e all'Ipsema;
per attenuare l'impatto sociale derivante dal caro-gasolio, l'articolo 4, commi 5 e 5-bis del decreto-legge n. 265 del 2000, è stata introdotta una misura sociale di accompagnamento per tutto il settore, diretta ad assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso la corresponsione del minimo monetario garantito. Tale misura chiamava in causa gli sgravi previsti dalla legge n. 30 del 1998;
la legge finanziaria per il 2001, al fine di salvaguardare l'occupazione della gente di mare, ha previsto l'estensione dei benefici della legge n. 30 del 1998 a tutto il comparto per il triennio 2001-2003;
il decreto-legge sul caro-gasolio è stato oggetto di rilievo comunitario in quanto le misure previste sono state considerate aiuti al funzionamento, e quindi incompatibili con il mercato comune, e per effetto di trascinamento, anche l'estensione della legge n. 30 del 1998, prevista dalla legge finanziaria per il 2001, ha subito un arresto a titolo cautelativo;
il Ministero delle politiche agricole e forestali ha inviato le proprie controdeduzioni alla Commissione europea, ed analogamente hanno agito le associazioni di categoria, sostenendo che gli aiuti previsti sono finalizzati a salvaguardare l'occupazione in virtù del cosiddetto «contratto alla parte», e che gli aiuti all'occupazione rientrano a pieno titolo nel regime di deroghe agli aiuti di Stato;
mentre il Ministero dell'economia e delle finanze, l'Inail e l'Ipsema hanno comunque emanato le relative circolari applicative, l'Inps non ha mai proceduto in tal senso e le imprese si sono trovate in difficoltà nell'applicare la norma, con un forte stato di tensione della categoria;
l'agenzia delle entrate ha fornito sul provvedimento una interpretazione impropria e restrittiva, in contrasto con le interpretazioni del Ministero delle politiche agricole e forestali, che esclude ingiustamente dai benefici le imprese che esercitano l'allevamento ittico;
l'applicazione degli sgravi previsti dalla legge n. 30 del 1998 a tutto il settore consentirebbe allo Stato di sanare il doppio regime che si è venuto a creare, visto che una parte della flotta (pesca oceanica e mediterranea) usufruisce di sgravi tesi a salvaguardare i livelli occupazionali, mentre la pesca costiera, la pesca nelle acque interne e gli impianti di allevamento ittico hanno a proprio carico tutti gli oneri;
l'applicazione degli sgravi rappresenta una misura di grande rilievo anche sotto il profilo della moralizzazione, in quanto favorisce l'emersione venendo meno la convenienza ad eludere gli obblighi fiscali, e solo apparentemente rappresenta un costo per l'erario poiché medio termine è destinata a produrre positivi effetti per le entrate, oltre a favorire l'incremento dell'occupazione grazie alla maggiore sostenibilità del costo del lavoro -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire sulla Commissione europea per ottenere il nulla osta all'applicazione del decreto-legge n. 265 del 1998 sul caro/gasolio e nel contempo l'implicito benestare all'applicazione dell'estensione degli sgravi fiscali e previdenziali per il 2001-2003 o invocare, in subordine, il blocco della soppressione di provvedimenti similari appellandosi all'articolo 88.2 del Trattato, che prevede che qualsiasi aiuto diviene compatibile col mercato comune, qualora ricorrano circostanze eccezionali;
se non ritenga altresì intervenire sull'Inps affinché sia emanata la relativa circolare applicativa, evitando il contenzioso con le imprese che hanno già applicato la norma e sull'agenzia delle entrate per chiarire che gli sgravi in questione si applicano a tutte le imprese del comparto, ivi incluse quelle che esercitano l'allevamento dei prodotti della pesca.
(5-00777)
la grave siccità che si è determinata nel corso di tutta la stagione ha compromesso in maniera grave i raccolti degli agricoltori in tutta le Capitanata;
questa situazione non fa che aggravare, in maniera ulteriore, la già difficile realtà in cui sono costretti ad operare gli agricoltori dell'intera zona;
a questo si aggiunge la preoccupazione per il rischio che corrono i raccolti del prossimo anno creando una situazione di giustificato allarme per il futuro agricolo della stessa Capitanata -:
se e come il Governo intenda intervenire concretamente per sostenere gli agricoltori della Capitanata affinché un così importante settore per l'economia dell'area non rischi di soccombere a causa delle avversità climatiche e per la mancata cantierizzazione delle indispensabili opere idriche già predisposte dal commissario straordinario.
(4-02550)
il comprensorio Calatino-Sud Simeto (Catania) è stato inserito nella declaratoria delle calamità naturali relative alle gelate avvenute nel periodo dicembre 2001-gennaio 2002;
il comune di Palagonia, in particolare, è stato il centro che ha registrato i danni più ingenti, con perdite dell'80 per cento ed effetti nefasti sulle strutture arboree, con conseguente pericolo per le produzioni future;
il Ministero delle politiche agricole e forestali è chiamato ad individuare le necessarie risorse finanziarie;
pur costituendo un settore portante per l'economia catanese sia dal punto di vista occupazionale che ambientale, quello dell'agrumicoltura è da molti anni un settore in crisi, chiamato a fronteggiare anche il problema della competitività all'estero -:
quali tempi il Ministro interrogato preveda per la concessione ai produttori agrumicoli del comprensorio Calatino-Sud Simeto dei benefìci economici di cui sopra;
se non ritenga opportuno istituire un osservatorio ministeriale per il controllo sui mercati delle arance.
(4-02555)