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GIORGETTI, LUSSANA, MARTINELLI, FRANCESCA MARTINI, PAGLIARINI, PAROLO, POLLEDRI, RIZZI, RODEGHIERO, SERGIO ROSSI, STUCCHI, VASCON. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
preparata dalla Atomic Energy Corporation Limited del Canada per il progetto Cernavoda 2. Inoltre, in queste settimane l'Euratom ed il governo rumeno stanno finalizzando due ulteriori documenti di VIA per il progetto;
risultare tra gli acquirenti dell'energia elettrica prodotta dal reattore Cernavoda 2;
Energia nell'ambito del progetto nucleare di Cernavoda -:
in Italia l'emergenza energetica del settore elettrico ha assunto ormai un carattere strutturale e, negli ultimi mesi del 2001, la stessa ha rischiato di provocare un black-out nazionale;
è nota l'importanza strategica che il settore dell'energia elettrica riveste per lo sviluppo socio-economico del Paese;
il Governo ha emanato il decreto-legge 7 febbraio 2002, n. 7, per fronteggiare l'emergenza citata -:
se non si ritenga che debbano essere adeguatamente tenute in considerazione le istanze degli enti locali e recepite le preoccupazioni delle comunità locali in merito ad eventuali nuove fonti di inquinamento, connesse alla realizzazione di nuove centrali elettriche anche al fine di limitarne l'impatto ambientale.
(3-00811)
nel mese di aprile 2002, secondo voci attendibili saranno resi noti i risultati della indagine promossa dal Commissario dell'Unione europea alla concorrenza, Mario Monti, su una ipotesi di cartello costituitosi per fissare i prezzi minimi e i livelli di produzione per i costruttori italiani di tondo per cemento armato;
nel mirino dell'antitrust sono finiti tutti i principali produttori italiani di tondo per cemento armato: SiderPotenza del gruppo Lucchini, Alfa Acciai, Iro, Feralpi Leali, Valsabbia, Ferriere del Nord del gruppo Pittini nonché il gruppo Riva;
se la Commissione dovesse riscontrare la presenza di un cartello le multe sarebbero molto elevate e potrebbero oscillare tra l'1 e il 10 per cento del fatturato di settore divise pro quota tra i costruttori;
se così fosse si tratterebbe di sanzioni molto pesanti che potrebbero addirittura riguardare l'ammontare dell'intero fatturato annuo delle imprese coinvolte;
nel 2001 il settore del tondo per cemento armato ha segnato in Italia una crescita di produzione pari al 7 per cento rispetto al 2000 e fa registrare segnali positivi anche per l'anno in corso;
una eventuale decisione dell'Unione europea creerebbe ulteriori tensioni sul mercato siderurgico italiano, già preoccupato dalla decisione del Governo USA di adottare una politica di dazi sulle importazioni;
si rischiano pesanti contraccolpi produttivi ed occupazionali nelle realtà produttive citate -:
quali iniziative intenda promuovere il Governo in sede comunitaria, nel pieno rispetto delle normative vigenti, affinché venga tutelata la produttività e la redditività del settore siderurgico e quali iniziative il Ministro delle attività produttive intenda promuovere nell'ambito dell'osservatorio nazionale per la siderurgia in considerazione dell'avvicinarsi della decisione da parte dell'antitrust.
(5-00763)
la SACE sta considerando la concessione di una copertura assicurativa di 150 milioni di euro per le operazioni dell'Ansaldo Energia nell'ambito del progetto di completamento del secondo relatore nucleare di 700 MW di potenza e tecnologia Candu della centrale elettrica di Cernavoda in Romania, concepita sotto la dittatura di Ceausescu;
nel finanziamento del progetto, il cui costo totale è stimato dal governo rumeno intorno ai 750 milioni di dollari, è coinvolto anche l'Euratom, l'agenzia europea per l'energia nucleare, con un prestito di 350 milioni di euro e la Export Development Canada con un credito all'esportazione in favore delle imprese canadesi nei progetto per un totale di 250 milioni di dollari;
l'Ansaldo Energia è controllata al 100 per cento dal gruppo Finmeccanica Spa, il cui azionista di maggioranza rimane tuttora il Ministero dell'economia e delle finanze, con il 32,44 per cento; inoltre, secondo il nuovo quadro istituzionale delineatosi con i decreti legislativi n. 143 del 3 marzo 1998 e n. 170 del 27 maggio 1999, la SACE ha personalità giuridica di diritto pubblico, con autonomia patrimoniale e di gestione, ed è posta sotto la sorveglianza del Ministero dell'economia e delle finanze;
il 24 gennaio 2001 il consiglio di amministrazione della SACE ha approvato l'introduzione da parte dell'istituto di linee guida ambientali. Tali linee guida sono state subito applicate a tutte le operazioni di project financing, quindi estese a partire dallo scorso luglio alle operazioni di credito all'esportazione e quindi alla fine del 2001 a tutte le operazioni SACE; tali linee guida ambientali prevedono l'adozione della Environmental Exclusion List della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) secondo cui «6 tutti i tipi di generazione di energia nucleare sono esclusi dall'assistenza della BERS, sia per produzione di calore che di elettricità indipendentemente se è presente una reazione a catena auto-alimentata»;
il terzo quesito del referendum abrogativo sul nucleare dell'8 novembre 1987 approvato dal popolo italiano con circa 80 per cento di voti favorevoli, prevedeva l'abrogazione dell'articolo unico, primo comma, della legge 18 dicembre 1973, n. 856, recante: «Modifica all'articolo 1, comma settimo, della legge 6 dicembre 1962, n. 1643, sulla istituzione dell'Ente nazionale per l'energia elettrica», limitatamente alle parole: «b) la realizzazione e l'esercizio di impianti termonucleari»;
il decreto del Presidente della Repubblica del 9 dicembre 1987, vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 7 dicembre 1987, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato recepiva l'abrogazione richiesta dal referendum popolare con effetto a decorrere dal giorno successivo a quello della pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale;
in seguito a tale decreto l'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (ENEL), allora sotto il pieno controllo dello Stato ed unico ente elettrico italiano ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione nell'impianto elettronucleare francese di Super-Phoenix in quanto priva della facoltà di promuovere la costituzione di società, con imprese o enti stranieri o di assumervi partecipazioni, al fine di realizzare o gestire impianti elettronucleari;
a quanto è dato sapere all'interrogante, nei mesi scorsi la SACE ha richiesto un parere legale alla Avvocatura di Stato sulle implicazioni legali rispetto alla legislazione vigente in Italia - per questo Istituto, derivanti dalla eventuale concessione della garanzia finanziaria a favore dell'Ansaldo Energia; l'Avvocatura dello Stato ha recentemente fatto presente alla SACE che in mancanza di specifiche indicazioni da parte del legislatore sulla questione dell'export di tecnologie nucleari delle imprese italiane con copertura assicurativa della SACE, la decisione sul caso in esame non può che competere agli organi di vertice del Governo. Alla luce di questo parere il management della SACE la rimandato la decisione finale sulla garanzia al pronunciamento della V Commissione del CIPE sulla controversa questione avente profonda valenza politica;
nel dicembre 2001 l'agenzia di credito all'esportazione del Canada, la Export Develompent Canada ha reso pubblica una sintesi della valutazione di impatto ambientale (VIA)
il progetto di Cernavoda 2 potrà ricevere l'approvazione ambientale da parte del Ministero dell'ambiente rumeno soltanto dopo che la VIA preparata dal governo rumeno sarà stata sottoposta a consultazione pubblica e sulla base dei risultati di questa, secondo quanto previsto dalla legislazione ambientale rumena; al riguardo secondo le linee guida ambientali adottate dalla SACE lo scorso anno, questo istituto è tenuto a valutare come minimo il rispetto della legislazione ambientale del paese che ospita le operazioni da esso sostenute finanziariamente al fine di autorizzare la concessione di garanzie finanziarie a favore di queste;
lo scorso luglio, nel caso del progetto della diga di Ilisu nei Kurdistan turco la SACE ha reso pubblica la VIA del progetto e ha intrapreso una consultazione pubblica sul documento con le organizzazioni ambientaliste e della società di civile italiana;
i progetti nucleari presentano rischi ambientali, per la sicurezza e per la salute umana di carattere transfrontaliero e quindi ricadono negli obblighi previsti dalla Convenzione UN/ECE di Espoo sulla valutazione di impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, che è entrata in vigore a livello internazionale nel 1997 ed è stata ratificata dalla Romania e da quasi tutti i paesi con essa confinanti, oltre che dall'Unione europea e dall'Italia;
il sistema energetico rumeno vive attualmente una crisi strutturale e le autorità statali non hanno considerato adeguatamente tutte le alternative non nucleari che sono a disposizione per il miglioramento e lo sviluppo dello stesso, prima di investire nell'aumento della produzione nazionale; infatti, secondo i dati del dipartimento per l'energia degli Stati Uniti, negli ultimi 10 anni il fabbisogno energetico della Romania è diminuito da 70.4 TWh a 49,6 TWh poiché la ripresa economica attesa dopo la fine dell'era Ceausescu è stata rallentata fortemente da nuove difficoltà finanziarie;
secondo quanto riportato dagli esperti dell'Unione europea per il settore energetico alle organizzazioni non-governative italiane che hanno recentemente visitato la Romania, l'aumento della capacità di generazione elettrica in Romania non è affatto necessario nell'attuale situazione in cui versa il paese e rappresenta, quindi, una priorità priva di fondamento che viene perseguita dal governo rumeno in luogo dell'attuazione delle raccomandazioni della Commissione europea per questo paese in campo energetico come pre-condizione per la sua entrata nell'Unione in questo decennio. Tali critiche sono chiaramente espresse nell'ultimo rapporto paese della Commissione 2001 Regular Report on Romania's Progress Towards Accession SEC (2001) 1752), ed in un memorandum interno che stato consegnato all'interrogante;
gli esperti della delegazione della Unione europea a Bucarest numerosi esperti indipendenti e diverse organizzazioni non-governative rumene hanno ribadito che misure urgenti sono, al contrario necessarie nel settore energetico rumeno per la riduzione delle perdite della rete di trasmissione, che risultano circa il doppio in confronto alla rete elettrica italiana, per la gestione della domanda elettrica e per la riabilitazione di impianti termoelettrici ed idroelettrici già esistenti nel paese;
attualmente la Romania gode di un surplus di produzione elettrica che viene esportato verso i paesi confinanti. Il reattore Cernavoda 1 ha aumentato già la produzione elettrica nazionale dell'8 per cento a partire dal 1996, ed il reattore Cernavoda 2 contriburebbe ulteriormente all'export di energia senza apportare, di contro, alcun miglioramento al sistema energetico nazionale. Secondo quanto dichiarato in passato dal Primo Ministro canadese, Jean Chretien, l'Italia potrebbe
pur non esistendo limitazioni legislative all'importazione in Italia di energia nucleare prodotta all'estero, l'eventuale importazione dell'energia elettrica prodotta a Cernavoda si andrebbe ad aggiungere a quella già importata ogni anno dagli impianti nucleari francesi per un ammontare pari a circa il 13 per cento della domanda nazionale, contribuendo così ad un'ulteriore delocalizzazione su territorio straniero dei rischi collegati alla produzione nucleare in maniera incoerente con le politiche adottate da 14 anni a livello nazionale e a danno della credibilità dell'Italia in sede europea ed internazionale, nonché in palese violazione dello spirito del referendum sul nucleare del 1987;
lo studio di riferimento per la VIA del progetto e per la valutazione delle alternative non-nucleari allo stesso, risale al 1998 e non include alcuna analisi costi-benefici. Sorprendentemente nessuno dei rappresentanti ed esperti del governo rumeno incontrati recentemente da organizzazioni non-governative italiane a Bucarest è stato in grado di fornire una stima, seppur approssimata, dei costi dell'energia elettrica prodotta a Cernavoda dal primo reattore in funzione sin dal dicembre del 1996. Non è chiaro, quindi, come sia possibile che una dettagliata e credibile analisi costi-benefici di tutte le alternative al progetto, secondo quanto richiesto dalla legislazione internazionale in materia di VIA, sia stata effettuata in maniera adeguata per il progetto Cernavoda 2. Ciò dimostra che l'opzione nucleare sia quella di minimo costo per aumentare la capacità di produzione di elettricità in Romania - qualora si dimostri nella stessa valutazione delle alternative che questa sia una effettiva necessità per il paese;
nel corso di una visita a fine gennaio alla centrale nucleare di Cernavoda organizzazioni non-governative italiane hanno avuto modo di registrare con sgomento ed incredulità la mancata attuazione da parte del governo rumeno di misure specifiche di sicurezza a protezione dell'impianto da possibili attacchi esterni nei mesi seguenti i tragici attacchi terroristici contro New York e Washington dell'11 settembre 2002. Le recenti notizie diffuse dall'amministrazione americana riguardo all'intenzione di gruppi terroristici di attaccare centrali nucleari negli Stati Uniti dovrebbero essere un campanello di allarme sui nuovi e più elevati rischi associati alte operazioni delle centrali nucleari nel mondo;
consultazioni pubbliche informali promosse dai project sponsors lo scorso anno si sono svolte soltanto nella regione di Costanza e ad esse hanno partecipato soltanto ONG favorevoli al nucleare, la gran parte delle quali sono state create da pubblici ufficiali che lavorano per agenzie nucleari statali. Di contro, diverse ONG che si oppongono al progetto Cernavoda 2 in Romania e alla politica energetica del governo rumeno, non hanno avuto modo di partecipare alle consultazioni per mancanza dei fondi necessari a coprire le spese di viaggio fino a Costanza;
secondo quanto è dato sapere all'interrogante, la Romania non ha rispettato fino ad oggi gli obblighi previsti dalla Convenzione di Espoo per quanto concerne il progetto di Cernavoda 2 non avendo informato in maniera adeguata i paesi confinanti, ed in particolare il governo bulgaro sui possibili impatti transfrontalieri del progetto; quindi, in queste condizioni, qualora la SACE concedesse una garanzia finanziaria a copertura dei rischi associati con una parte delle operazioni del progetto, il Governo italiano si renderebbe corresponsabile di una grave violazione del diritto ambientale internazionale da parte del governo rumeno;
a quanto ci è dato sapere, ilmanagement della SACE ha recentemente trasmesso alla V Commissione del CIPE una proposta di linee guida nucleari per le operazioni della SACE che dovrebbe essere discussa ed approvata dal CIPE contestualmente all'approvazione della garanzie in favore delle operazioni dell'Ansaldo
se non ritengano che il coinvolgimento di imprese controllate a maggioranza dallo Stato italiano, quali l'Ansaldo Energia del Gruppo Finmeccanica, e di agenzie di credito all'esportazione pubbliche italiane, quali la SACE, nella realizzazione e nel finanziamento del progetto di Cernavoda avvenga in palese violazione dello spirito del referendum abrogativo dell'8 novembre 1987 approvato dal popolo italiano a larga maggioranza e recepito già dal 1987 nella legislazione vigente; allo stesso modo, se non ritenga che una identica violazione si palesi nella proposta di adozione di linee guida nucleari per le operazioni della SACE;
se non ritengano che la SACE debba applicare in maniera vincolante le linee guida ambientali adottate da questo istituto nel gennaio 2001 e che quindi il progetto Cernavoda 2, rientrando nella Environmental Exclusion List della BERS, non possa beneficiare delle garanzie finanziarie della SACE;
se la SACE abbia intenzione di rendere pubblico lo studio di VIA del governo rumeno per il progetto di Cernavoda e di sottoporre questo a consultazione pubblica in Italia, secondo quanto già effettuato nel caso del progetto delle diga di Ilisu di luglio 2001, prima che il CIPE prenda una decisione finale sulla concessione nella garanzia SACE per il progetto; inoltre se la SACE intende subordinare la revisione della VIA del progetto ai risultati della consultazione pubblica che si dovrà svolgere in Romania nelle prossime settimane sul progetto e se quindi intende rendere pubblica questa revisione sempre prima che una decisione finale sulla garanzia sia presa dal CIPE;
se al fine di ottenere una valutazione credibile ed aggiornata delle alternative non-nucleari al progetto, non sia necessario richiedere al governo rumeno l'elaborazione di un nuovo ed aggiornato studio sulle suddette alternative realizzato da esperti indipendenti con il fine di valutare più in generale i bisogni urgenti e reali del sistema energetico rumeno; inoltre, se non ritenga importante che una dettagliata analisi costi-benefici delle alternative non debba considerare anche i costi associati all'auspicabile miglioramento delle misure di sicurezza dell'impianto di Cernavoda secondo quanto richiesto dalle nuove condizioni di emergenza internazionale;
se non si intenda subordinare la decisione finale sulla concessione della garanzia SACE per il progetto Cernavoda 2 al rispetto da parte del governo rumeno degli obblighi previsti dalla Convenzione UN/ECE di Espoo sulla valutazione di impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, in particolare per quanto concerne un'adeguata consultazione con il governo bulgaro sui possibili impatti transfrontalieri associati al progetto e sul documento di VIA.
(4-02517)