Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 86 del 24/1/2002
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CONSIDERAZIONI INTEGRATIVE DEL SOTTOSEGRETARIO PER LA SALUTE ANTONIO GUIDI IN SEDE DI RISPOSTA ALLE INTERPELLANZE URGENTI SULLA TRAGEDIA DEL ROGO DI SAN GREGORIO MAGNO (SALERNO)

ANTONIO GUIDI, Sottosegretario di Stato per la salute. A partire dal 1994, in seguito ad una strutturazione del sistema sanitario campano, il territorio è stato scomposto in più distretti i quali avevano, talvolta, un bacino di utenza di circa 15 mila abitanti.
La ASL2 di Salerno contava 8 distretti, tra i quali vi rientrava San Gregorio Magno.
Alla fine del 1997 la regione Campania dichiarava la completa chiusura e «svuotamento» delle strutture ospedaliere psichiatriche.
La ASL SA2 contava circa 70 malati, ex O.P. della Campania, residenti nel territorio di competenza; per questi la ASL individuò 3 strutture ospitanti tra le quali quella di San Gregorio Magno, di proprietà del comune al quale erano state donate dal Governo francese nel 1984 per i terremotati.
Dai dati finora trasmessi a questo Ministero dalle autorità regionali, risulta che la struttura prefabbricata in cui erano alloggiati i disabili apparteneva la comune di San Gregorio Magno e, prima del 1996, era utilizzata come casa di riposto e centro polispecialistico FKT da una società di servizi, in esito ad un decreto di autorizzazione comunale del 4 maggio 1985.
Nel 1996, la struttura venne assegnata dal comune proprietario all'ASL SA2 ed utilizzata per ospitare pazienti psichiatrici.
In data 12 novembre 1997, venne compiuto nella struttura in questione un sopralluogo da parte della commissione tecnica istituita, con provvedimento della Giunta regionale della Campania n. 3893 del 2 giugno 1997, per il monitoraggio della programmazione della salute mentale sul territorio ragionale, dal quale emerse sia la non idoneità della stessa struttura ad ospitare degenti psichiatrici di fascia C, sia l'esigenza di ricercare per tutti i ricoverati una soluzione alternativa di tipo definitivo.
In data 17 giungo 1998, la citata commissione tecnica effettuò un ulteriore sopralluogo, ribadendo le precedenti conclusioni.
Il successivo 29 giugno, il direttore generale della ASL SA2 richiese alla regione Campania un differimento dei termini di trasferimento dei pazienti accolti nella sede di San Gregorio Magno, in attesa del completamento dei lavori di adeguamento della struttura sostitutiva individuata altrove.
Nel frattempo, la direzione generale dell'ASL SA2, dopo aver richiesto ed acquisito copia dei verbali di sopralluogo redatti a cura della commissione tecnica regionale, aveva incaricato il proprio servizio attività tecniche e manutentive di predisporre ed effettuare una serie di interventi di ristrutturazione, sulla base delle carenze e delle indicazioni tecniche evidenziate dalla Commissione.
Tra i rilievi tecnici relativi ai problemi da eliminare, i verbali segnalavano l'esigenza dell'adeguamento dell'impianto elettrico, del completamento dell'impianto di messa a terra, della realizzazione dell'impianto elettrico di sicurezza, degli adempimenti antincendio (anello idrico, serbatoi d'accumulo, gruppo elettrogeno da 6 Kwa), della modifica ed adeguamento delle uscite di sicurezza.
Al riguardo, l'ASL SA2 ha comunicato al prefetto di Salerno che i lavori per l'adeguamento degli impianti elettrici, dell'impianto idrico e della sicurezza antincendio sono stati eseguiti da privati e che, in data 25 novembre 1997, lo SPISAL della stessa ASL SA2 ha provveduto a verificare, con esito positivo, l'impianto di messa a terra e contro le scariche atmosferiche, nonché ad eseguire le misure di passo e contatto, stante la presenza di una cabina elettrica d'alimentazione. Purtroppo, la direzione provinciale del lavoro di Salerno ha riferito che non risulta, ad essa, che il competente Servizio prevenzione e sicurezza sul lavoro SPISAL dell'ASL SA2 abbia effettuato, in passato, alcun accertamento


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in ordine alla sicurezza degli impianti e dell'intera struttura rispetto alla vigente normativa.
Ultimati gli interventi necessari, l'ASL SA2 ottenne dal comune di San Gregorio Magno il certificato di agibilità (3 dicembre 1997).
Nonostante che la regione Campania avesse dichiarato, il 12 novembre 1997, come già detto, l'inidoneità della struttura di San Gregorio Magno ad ospitare degenti psichiatrici di tipo C, la regione stessa ha continuato ad erogare fondi per il mantenimento della stessa struttura.
Dalla documentazione acquisita per il tramite del Commissariato del Governo nella regione Campania, risulta che l'ASL SA2, con deliberazione n. 352 del 24 marzo 2000, aveva disposto la pubblicazione su quotidiani a diffusione locale di un avviso per individuare le strutture private in grado di assicurare - previo espletamento di procedure di appalto - servizi di ospitalità di tipo residenziale o semiresidenziale per le diverse tipologie di ospiti.
Il 21 giugno 2000, durante un incontro presso l'assessorato alla Sanità, il dirigente psichiatra della ASL SA2, delegato per il monitoraggio del processo di dismissione degli ex ospedali psichiatrici e per la programmazione degli interventi di salute mentale, presentava una relazione concernente i sevizi già attivati, nonché la previsione di utilizzo dei fondi ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, per l'edilizia sanitaria, in favore dei pazienti della stessa ASL SA2.
Peraltro, risulta che ASL SA2, con deliberazione n. 895 del 27 luglio 2000, dopo aver ravvisata l'opportunità di affidamento a terzi della gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali esistenti nel proprio ambito territoriale (fra cui la struttura di San Gregorio Magno), ha indetto un'apposita gara, mediante appalto-concorso.

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