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grave danno per la Sardegna, ad una seria politica imprenditoriale nel settore e rischiano di vanificare gli accordi sottoscritti tra lo Stato e la regione nel 1999, contenenti anche la intesa istituzionale nel settore dei trasporti ferroviari -:
ordine tariffario o altro, per determinare uno spostamento significativo almeno del traffico pesante verso l'autostrada -:
le Ferrovie dello Stato impongono da diversi mesi gravi limitazioni al traghettamento di merci con mezzi propri da e per la Sardegna, soprattutto nel porto di Civitavecchia e nello scalo di Golfo Aranci;
questa decisione sta provocando notevoli danni alla economia regionale; inoltre sta provocando la chiusura di numerose stazioni merci, ultima in ordine di tempo quella sita nel comune di Carbonia;
le Ferrovie dello Stato mentre si ravvia la necessità di potenziare il trasporto merci su rotaia, rinunziano, con
quali iniziative il ministro intenda assumere per garantire il trasporto merci su rotaie da e per la Sardegna ed il rispetto dell'accordo Stato-regioni del 1999.
(5-00445)
in data 16 novembre 2001 è apparsa sul quotidiano il Giornale di Brescia un'intervista, rilasciata dal direttore dell'ufficio provinciale della ex Motorizzazione civile, l'ingegnere Pietro Roberto Bono, in cui si mette in evidenza il grave stato di emergenza e di precarietà in cui versa la Motorizzazione di Brescia, costretta ad operare in condizioni di carenza di personale determinatasi a seguito di trasferimenti, pensionamenti e distacco di 3 unità non sostituite;
tale situazione genera notevoli disagi all'utenza e si riverbera sulla qualità del servizio prestato, di molto inferiore agli standard previsti, con conseguenti risultati negativi rispetto all'efficienza, all'efficacia e al buon andamento dell'azione dell'amministrazione interessata;
è necessario, infatti, attendere mesi solo per ottenere la carta di circolazione definitiva, il duplicato della patente di guida o della carta di circolazione e il numero degli esaminatori è di gran lunga inferiore a fronte delle richieste di sedute d'esame presentate dalle autoscuole;
il protrarsi di tali condizioni costringe lo scarso personale, consapevole dei disservizi e dei danni economici arrecati alla popolazione, ed in particolare, alle autoscuole e agenzie che operano nel settore, a ritmi di lavoro straordinari, estenuanti e, comunque, insufficienti, nonostante lo sforzo profuso, a soddisfare le esigenze di un bacino d'utenza così vasto e popolato come quello di Brescia;
risulta all'interrogante che i responsabili dell'ufficio de quo abbiano informato gli organi competenti (con nota dettagliata indirizzata in data 16 febbraio 2001 al capo del dipartimento, al capo del personale, al prefetto e al coordinatore regionale) della situazione illustrata, richiedendo gli opportuni provvedimenti;
a tutt'oggi, l'unico provvedimento adottato dal dipartimento è consistito nell'indire un bando di gara per l'appalto a ditte esterne della digitazione dell'arretrato, soluzione del tutto inadeguata a risolvere il problema, visto che non impedisce il crearsi di ulteriore arretrato -:
se sia a conoscenza della situazione esposta in premessa e quali iniziative urgenti intenda adottare per porre rimedio ad una situazione di così grave disagio, permettendo all'ufficio della Motorizzazione di Brescia di operare in condizioni di normalità ed efficienza fornendo un servizio qualitativamente adeguato alla cittadinanza;
quali provvedimenti, ed entro quanto tempo, si preveda di adottare al fine di ricostituire la dotazione organica dell'Ufficio predetto;
se non ritenga opportuno, data l'urgenza, intervenire tempestivamente avvalendosi di personale assunto a tempo determinato, o di personale qualificato inserito nelle liste di collocamento, o degli obiettori di coscienza;
se non si ritenga di dover coinvolgere le autoscuole nella digitazione delle patenti, affidando alla Motorizzazione esclusivamente compiti di controllo e competenze tecniche che non possono essere svolte da altri soggetti.
(4-01534)
è diventato ormai cronico il disagio da parte di chi percorre la statale 163 dal momento che, con intervalli regolarissimi, vale a dire semplicemente alle prime piogge il trasporto pubblico e privato va in tilt, a seguito di chiusura di tratti stradali;
la 163 è l'unica via di collegamento tra Salerno e la Costa; nei periodi di chiusura si è costretti ad utilizzare la strada provinciale Chiunzi per raggiungere qualsiasi destinazione;
la suddetta Provinciale è notoriamente una strada irta di insidie dovute ad un cattivo stato di manutenzione in cui versa l'assetto viario della strada provinciale, ormai inadeguata a sopportare un traffico veicolare (non più di inizio secolo), che lo sviluppo turistico di località collinari come Ravello e Scala l'hanno consacrata arteria principale di collegamento;
le soluzioni tampone sono dettate soltanto da eventi contingenti, e tali devono rimanere, il problema resta quello della mancanza di una seria politica programmatica che guardi al territorio come da risorsa da difendere e valorizzare;
in questo senso la prevenzione degli incendi, la tutela del patrimonio boschivo, l'assetto idrogeologico sono interventi non più procrastinabili e non più da ritenersi eccezionali o straordinari, ma devono costituire un impegno e un dovere quotidiano da parte dell'amministrazione provinciale e della comunità montana -:
se e quali misure siano state adottate per fronteggiare l'emergenza e quali s'intendono intraprendere per ottenere i risultati più auspicabili nei confronti di un comprensorio d'importanza universale, che non a caso, è stato dichiarato patrimonio dell'UNESCO quale è la costiera amalfitana.
(4-01539)
il ponte sulla Statale Aurelia strada statale 1 detto dell'Impero, situato in Pisa è attualmente interdetto alla circolazione dei mezzi pesanti tramite l'apposizione di restrinzioni alla carreggiata che impediscono il passaggio di mezzi con larghezza superiore a metri 2,30;
tale provvedimento è motivato dalla condizioni della struttura del ponte che è ritenuto non sicuro alla circolazione per il deterioramento della soletta e dei parapetti, che il ponte già in passato è stato interessato da provvedimenti analoghi;
non sono, almeno a quanto risulta, stati programmati specifici e definitivi interventi di restauro strutturale in modo da poterne garantire la sicurezza, se non un generico stanziamento a favore del comune di Pisa che è competente in materia in quanto il tratto della statale in questione ricade nel territorio urbano;
le deviazioni del traffico pesante sulla direttrice nord-sud in attraversamento della zona di Pisa, attuate per evitare l'attraversamento del ponte, interessano zone densamente abitate, come i quartieri di Porta a Mare, del Cep, di La Vettola e di Porta Nuova già penalizzate da ingenti flussi di traffico che risultano così ulteriormente aumentati e da conseguente aggiuntivo inquinamento atmosferico;
il flusso di mezzi pesanti sulla direttrice nord-sud litoranea è incrementato sulla viabilità ordinaria dal fatto che le tariffe della Autostrada A12 Genova-Rosignano, specie nel tratto fra Viareggio e Rosignano, sono fra le più alte d'Italia cosa che induce molti autisti a preferirla rispetto al tracciato autostradale;
enti locali interessati, sia il comune di Pisa tramite il sindaco Paolo Fontanelli, che la Circoscrizione n. 2 tramite il presidente Enzo Cini, hanno più volte in passato chiesto chiarimenti al ministero per una definitiva soluzione, nonché proposto che venissero attuate misure, di
quali siano le competenze del ministro interrogato e dell'Anas rispetto al restauro del ponte e se esistano stanziamenti sufficienti, a Pisa come nel resto d'Italia, per garantire la fondamentale azione di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale esistente;
se il ministro non possa attuare altri interventi che specie nel periodo estivo possano scongiurare rischi di intasamento per gli automobilisti e pericolo per i cittadini trovandosi il ponte in uno dei nodi centrali dei percorsi che collegano la città e la pianura pisana al mare;
se non si ritenga che il declassamento, anche limitato nel tempo della Autostrada A12 nel tratto Migliarino-San Piero, e circoscritto a limitate categorie di mezzi, possa essere considerato una soluzione accettabile per le comunità locali e per le stesse esigenze di scorrevolezza del traffico stradale che ha notevoli ripercussioni sull'efficienza del sistema economico e dell'ambiente.
(4-01541)