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svizzera seppure anche in questo caso non manchino dubbi circa la anomala celerità delle procedure adottate;
sottoposta ad azioni riconducibili a «mobbing» e poi trasferita in violazione alla normativa sulle libertà sindacali -:
benché la Commissione d'inchiesta sul terrorismo e le stragi abbia cessato la sua attività, molti punti concernenti gli anni di piombo rimangono del tutto irrisolti;
in particolare si registra che ancora molti dei responsabili di quelle vicende, dalle stragi degli anni '60 e '70 all'assassinio di Aldo Moro, non sono mai stati assicurati alla giustizia italiana perché latitanti all'estero;
negli ultimi anni alcuni terroristi sono stati individuati - Delfo Zorzi, Alessio Casimirri, Alvaro Lojacono, tra i principali -, e in diverse occasioni sono state intraprese iniziative per il loro rimpatrio coatto in Italia, senza tuttavia che si potesse giungere a una positiva conclusione; in particolare, Delfo Zorzi è stato individuato in Giappone, ed è emerso che lo stesso sarebbe divenuto cittadino di quel paese e, quindi, non più estradabile in Italia. Nel corso della scorsa legislatura, i Ministri della giustizia Diliberto e Fassino hanno chiesto al Giappone la possibilità di estradare Zorzi, anche in considerazione del fatto che l'acquisizione della cittadinanza giapponese sarebbe avvenuta in mancanza dei requisiti. Successivamente a tale richiesta, il Giappone aveva fornito assicurazioni in tal senso, subordinando tale possibilità all'emissione di un verdetto di condanna nei confronti di Zorzi, recentemente condannato dalla Corte d'Assise di Milano quale esecutore della strage di Piazza Fontana;
lo stesso Zorzi è attualmente indagato nel procedimento per la strage di Piazza della Loggia a Brescia;
Alvaro Lojacono - condannato all'ergastolo per il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro - risulta non estradabile in quanto avrebbe acquisito la cittadinanza
Alessio Casimirri - anch'esso condannato all'ergastolo per il «caso Moro» - pur avendo mantenuto la cittadinanza italiana, è latitante in Nicaragua da moltissimi anni, e l'unico tentativo ufficiale di riportarlo in Italia non risulta essere andato a buon fine;
infine, Rita Algranati - che partecipò all'agguato di via Fani - non sembra sia mai stata individuata, anche se vi sono fondati sospetti che si trovi in Nicaragua insieme a Casimirri-:
quali iniziative intendano intraprendere nei confronti del governo giapponese, affinché Delfo Zorzi possa essere assicurato alla giustizia italiana, sia a seguito del verdetto emesso dal Tribunale di Milano, sia per il prosieguo delle indagini della Procura di Brescia;
quali iniziative si intende assumere per chiarire la vicenda di Alvaro Lojacono;
quali attività siano in corso per la consegna di Alessio Casimirri all'Autorità giudiziaria italiana;
quali iniziative, infine, si intendano intraprendere per giungere alla compiuta individuazione degli altri terroristi latitanti all'estero.
(3-00414)
gli ufficiali giudiziari sono retribuiti, tra gli emolumenti componenti la retribuzione, con una percentuale pari al quindici per cento sui crediti recuperati all'erario sui campioni civili, penali ed amministrativi e sulle somme introitate dall'erario per effetto della vendita dei corpi di reato;
tale percentuale è stata liquidata regolarmente fino alla metà dell'anno 1996;
successivamente, con l'entrata in vigore del disegno di legge n. 237 del 1997 in vigore dal 1o gennaio 1998, tale liquidazione si è rivelata impossibile per ragioni tecniche;
al fine di porre rimedio a tale problematica (quantificare l'ammontare della percentuale di spettanza agli ufficiali giudiziari) è stata emanata la legge n. 11 del 2000 che ha elargito in misura forfetaria le somme spettanti relative agli anni 1998 e 1999;
il capitolo 1639 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze su cui sono appostate le somme necessarie per la liquidazione delle spettanze degli ufficiali giudiziari è attualmente senza fondi in attesa di assestamento di bilancio;
a tutt'oggi, agli ufficiali giudiziari, sono stati liquidati solo gli importi dovuti per l'anno 1998 ed in questi giorni un parziale acconto per l'anno 1999, fermo restando che alcuni bimestri del 1997 non sono ancora stati liquidati;
la quantificazione delle somme da erogare per gli anni 2000 e 2001 rimane inoltre inevasa a causa dei ritardi e delle omissioni delle cancellerie e delle concessionarie-:
con quali intendimenti ed in quali tempi il Governo intenda adottare i criteri già assunti dalla legge n. 11 del 2000 al fine di snellire e velocizzare la procedura di calcolo e la liquidazione delle somme spettanti agli ufficiali giudiziari.
(4-01351)
il comitato per le pari opportunità del Ministero della giustizia nel luglio 2001 ha sottoposto al Ministro della giustizia un caso di «mobbing» riguardante una dipendente dell'ufficio I.C.E.F. della Corte di cassazione, dirigente sindacale della federazione lavori pubblici e pubbliche funzioni la quale sarebbe stata dapprima
quali iniziative siano state intraprese rispetto alla segnalazione del Comitato per le pari opportunità;
quali siano le determinazioni che il Ministro intenda adottare.
(4-01364)
presso la sede della Corte di cassazione in piazza Cavour a Roma esiste un ufficio denominato «Servizio Enlex» che è formalmente un ufficio distaccato del centro elettronico di documentazione della medesima Corte-CED ed in cui è incardinato come servizio del «Reparto ecologia e territorio»;
in origine l'Ufficio doveva occuparsi del reperimento di documenti comunitari di natura giuridico-ambientale ed inviarli al CED, perché fossero inseriti in apposita banca dati, secondo quanto stabilito da una convenzione fra la Corte e il Ministero dell'ambiente;
in data 26 febbraio 2001 la direzione generale dell'organizzazione giudiziaria del Ministero della giustizia distaccava presso l'ufficio «Enlex - Ecologia e Territorio - International Court of Invironment Foundation (ICEF)» della Suprema Corte di Cassazione un dipendente del tribunale di Civitavecchia;
agli atti non risultano provvedimenti in cui sia fatta menzione dell'ICEF -:
se sia vero che la convenzione denominata «Progetto Enlex» stipulata dalla Corte di cassazione con il Ministero dell'ambiente è scaduta nel 1992 e nessuno ha più provveduto a rinnovarla;
se sia vero che l'ICEF è una fondazione di diritto privato avente come soci fondatori «Alienia-Aeritalia e Selenia spa» ed «Iritecna» e domiciliata presso la Corte di cassazione sita in Piazza Cavour a Roma;
quali rapporti intercorrano fra la fondazione di diritto privato predetta e la Suprema Corte;
a che titolo e per disposizione di chi tale fondazione ha potuto eleggere domicilio presso la Suprema Corte;
quale provvedimento formale attribuisca locali, personale ed attrezzature dell'Amministrazione per lo svolgimento di attività proprie di una fondazione di diritto privato;
se sia vero che al Segretario generale della Federazione lavoratori pubblici e pubbliche funzioni (FLP), che con una nota in data 7 luglio 2001 rivolgeva al Primo Presidente della Corte alcuni interrogativi circa situazioni interne all'Ufficio, non è stata data finora alcuna risposta.
(4-01367)