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PRESIDENTE. L'onorevole Galeazzi ha facoltà di RENATO GALEAZZI. Signor Presidente, la questione delle Cartiere Miliani di Fabriano (che versano in una situazione di preoccupazione e di incertezza), ha origine qualche anno fa, essendo in corso una procedura di privatizzazione delle Cartiere, che rappresentano una realtà produttiva, un insediamento storico direi quasi millenario di quest'area, che ha una grande valenza non soltanto in relazione a questo ruolo ma anche sotto il profilo dell'occupazione e dello sviluppo produttivo. Vi è una serie di impegni presi dal 1999 - che non voglio ricordare ma che sicuramente l'onorevole sottosegretario avrà nella sua documentazione - relativi agli investimenti, al mantenimento dell'occupazione e quindi alla ristrutturazione e al rilancio di queste industrie nel mercato. Siamo coscienti che è in atto una ristrutturazione del mercato della carta, con colossi mondiali che si muovono nel mercato oramai globale, ma siamo anche convinti che questo nucleo di produzione storico costituisca un patrimonio che vada preservato e rilanciato.
è fortemente dubbia, non sapendosi se lo si debba chiudere o riaprire. Un percorso di privatizzazione che, tra l'altro, comportava una serie di vicende conseguenti, fondamentali a nostro giudizio: in primo luogo, occorre preservare l'unitarietà dell'insediamento; mantenere insediamenti che riguardano non soltanto Fabriano, ma anche Pioraco, Castelraimondo, dove è stata costituita una società - la Fabercarta - che sta evidenziando seri problemi. Si tratta di una situazione da verificare per avere garanzie in termini di occupazione e di produttività.
PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Armosino ha facoltà di MARIA TERESA ARMOSINO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con l'interpellanza Abbondanzieri n.2-00080 sono stati posti, come riferito, quesiti in ordine alla procedura di privatizzazione delle Cartiere Miliani di Fabriano, con particolare riguardo agli impegni produttivi ed occupazionali.
RENATO GALEAZZI. Lo conosciamo.
MARIA TERESA ARMOSINO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il processo di privatizzazione è stato avviato nei primi giorni del gennaio 2001 con la pubblicazione del bando di gara sia sui quotidiani sia sulle riviste specializzate internazionali. In data 31 Gennaio 2001, l'advisor Kpmg Cofir ha ricevuto diciotto manifestazioni di interesse, delle quali otto società italiane e dieci straniere, fra cui alcuni fondi di investimento.
da parte dei potenziali acquirenti, le richieste di ulteriore documentazione e/o chiarimenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Giacco, cofirmatario dell'interpellanza, ha facoltà di
LUIGI GIACCO. Signor Presidente, ho ascoltato, con attenzione, la risposta del sottosegretario, onorevole Armosino, la quale ha fatto la cronologia delle situazioni verificatesi in questi anni all'interno del gruppo cartiere Miliani di Fabriano.
Vi sono forti preoccupazioni relative alla sorte di tutta una serie di impegni, primo fra tutti quello relativo alla rapidità con la quale andava attuata la privatizzazione. Ricordo che quest'ultima era stata decisa due anni fa e prevedeva uno scadenzario ben preciso. Si trattava di un percorso della durata di sei mesi - 25 settimane per l'esattezza - ed invece siamo andati ben oltre.
Ciò determina una situazione di incertezza: di più, la stessa sorte del procedimento
È necessario - dopo i primi mesi di insediamento di questo Governo, che in verità si è molto adoperato per il rilancio produttivo ed occupazionale del paese con provvedimenti urgenti - riservare anche per questa area - ricordo infatti che si tratta di un'area colpita anche dagli eventi del terremoto - una attenzione particolare dando un segnale di attenzione e di rilancio.
È ora che il Governo faccia sapere ai dipendenti e alle loro famiglie, nonché all'intera opinione pubblica marchigiana e non solo (parliamo infatti della carta di Fabriano conosciuta in tutto il mondo da millenni) come intenda agire.
Il Governo deve farci sapere con sollecitudine cosa intenda fare con riferimento all'intera vicenda delle Cartiere Miliani, in particolare in relazione alla procedura di privatizzazione - ai tempi e ai modi - per garantire gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali in relazione agli investimenti e garantire l'unitarietà del gruppo Cartiere Miliani di Fabriano, con il mantenimento dei siti produttivi e della relativa occupazione.
Una serie di vicende che restano sospese, tant'è vero che vi è un impegno da parte del sindacato a scioperare per 12 ore a partire dalla settimana prossima. Un'atmosfera che si sta surriscaldando, dal momento che tale incertezze creano inquietudini.
Ancora: il consiglio regionale della Marche ha approvato pochi giorni addietro un ordine del giorno unitario in cui si stimola e sollecita il Governo ad uscire allo scoperto per dire, non soltanto ai cittadini di Fabriano, cosa attenda i dipendenti e quale possa essere la sorte futura di tale azienda, che è sicuramente un patrimonio storico da salvaguardarsi
In particolare, per quanto concerne la programmata cessione del capitale azionario, si fa presente che l'Istituto poligrafico Zecca dello Stato, azionista delle Cartiere Miliani di Fabriano, ha seguito le procedure generalmente adottate in casi analoghi, assicurando nelle diverse fasi la necessaria pubblicità, con l'assistenza di advisor di livello internazionale selezionati con gare europee. Se ritenete posso fornire tutte le fasi dell'iter procedurale.
Successivamente all'invio dell'accordo di riservatezza ai potenziali acquirenti e dell'information memorandum, è stata richiesta la presentazione di un'offerta non vincolante con scadenza 11 maggio 2001. La data room è stata effettuata fra il 25 giugno e il 20 luglio ed entro il 10 agosto sono state inviate agli advisor dell'istituto,
Entro il 14 settembre sono state inviate ai potenziali acquirenti le risposte scritte relative ai chiarimenti richiesti ed entro il 28 settembre i potenziali acquirenti hanno formulato rilievi e proposte di modifica alla bozza di contratto già ricevuta. Entro il 15 ottobre gli advisor hanno trasmesso ai potenziali acquirenti la bozza definitiva del contratto di compravendita. Le offerte vincolanti dovranno pervenire entro il 31 ottobre 2001.
Si precisa che nella cessione dell'azienda, l'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato è formalmente impegnato ad attenersi ai criteri definiti nell'agosto scorso presso il Ministero dell'economia, riguardanti: il mantenimento della continuità di tutti i siti produttivi sui quali oggi è articolata la società Cartiere Miliani di Fabriano; la valorizzazione industriale e commerciale (marchio dell'azienda), anche attraverso un adeguato livello di investimenti (a questo riguardo, va precisato che l'accordo con i potenziali acquirenti farà riferimento anche agli accordi sindacali a suo tempo sottoscritti); il mantenimento del centro decisionale nella regione; il rispetto del contratto nazionale di lavoro, dei contratti integrativi e degli accordi sindacali in vigore; il rispetto della procedura di informazione e consultazione sindacale, ai sensi dell'articolo 47 della legge n. 428 del 1990, recante disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità europea (legge comunitaria per il 1990).
È inoltre opportuno precisare che la procedura di cessione è stata avviata dopo una complessa azione di risanamento e ristrutturazione, finalizzata alla valorizzazione dei principali assetti strategici della società, operazione indispensabile per superare le criticità di gestione che, nel passato, si erano tradotte in perdite per oltre 370 miliardi di lire e in una posizione debitoria talvolta superiore al giro d'affari annuo dell'azienda. I risultati positivi dell'ultimo biennio sono proseguiti anche nel primo semestre del corrente anno.
Il piano di razionalizzazione delle partecipazioni azionarie ha portato, fra l'altro, alla cessione di quelle società che sono risultate in perdita oppure che svolgevano un'attività non legata al core business della capogruppo.
Per quanto riguarda, in particolare, l'assetto dello stabilimento di Castelraimondo, si fa presente che il piano industriale prevedeva, per tale stabilimento, diversificazioni produttive, anche con riferimento alla cartotecnica. In tale contesto, è stata intravista la possibilità e l'opportunità di coniugare l'iniziativa industriale dello stabilimento CMF di Castelraimondo con la Beta Rotoli - società che si trova a sei chilometri da Castelraimondo e che, da anni, è leader italiano ed europeo nel settore moduli continui, carta da fax, cartotecnica industriale in genere - la quale presentava validi progetti di sviluppo e di espansione all'estero e aveva già effettuato investimenti in tal senso. Inoltre, sarebbe stato utilizzato un tipo standard di carta autocopiante, per il cui fabbisogno risultava conveniente adoperare la macchina patinatrice, posizionata nello stesso stabilimento. L'iniziativa è stata perseguita attraverso la costituzione di una società denominata Fabercarta di Fabriano Spa, partecipata pariteticamente da CMF e Beta Rotoli Spa, cui è affidata la responsabilità operativa sotto il profilo industriale, tenuto conto del know-how nel settore della cartotecnica industriale. A CMF sono riservate le attività di controllo. L'accordo, che ha una durata triennale, mirava anche ad un riassorbimento progressivo del personale in cassa integrazione, così come è avvenuto. La società Cartiere Miliani, in questa fase di avvio dell'accordo, sta verificando le concrete ed effettive possibilità di perseguire gli obiettivi prefigurati.
La nostra interrogazione ha lo scopo - dopo alcuni mesi dall'insediamento dell'attuale Governo - di ottenere un confronto diretto con il ministro dell'economia perché in questi mesi, purtroppo, non avendo dato ancora le deleghe e non sapendo a chi far riferimento dal punto di vista governativo, se non al ministro, non vi è stata la possibilità di un confronto su una questione che riteniamo rilevante. Infatti, le cartiere Miliani di Fabriano - come ha dichiarato il collega precedentemente - hanno un'importanza dal punto di vista storico, industriale e, soprattutto, dello sviluppo economico delle zone dell'entroterra delle Marche, colpite dal terremoto del 1997.
Ciò che maggiormente ci preoccupa è che le garanzie e gli impegni previsti negli accordi del 1999, del maggio 2000 e del primo agosto dello stesso anno, non si stiano realizzando. Ciò lo possiamo verificare direttamente sul territorio. Voglio richiamare un esempio. Lei, sottosegretario, ha parlato della joint venture, al 50 per cento, come partner privato della nuova società Fabercarta. Vi erano all'interno degli impegni estremamente precisi. Oggi, degli ottantuno dipendenti in cassa integrazione in attesa di assunzione, solo 65 sono stati assunti. E questa grande azienda, la Beta Rotoli, sbandierata come leader europeo, ha dotato lo stabilimento di Castelraimondo di qualche macchinario fatiscente e non ha avviato alcuna produzione. Questo ci preoccupa in maniera particolare.
E se ciò che è avvenuto rispetto gli accordi precedenti si verificasse anche rispetto alla privatizzazione, agli accordi del 2000? A tale proposito lei ha ricordato - io vorrei sottolinearlo - la trasparenza delle procedure. Pensiamo allo sviluppo strategico: dovremmo sempre più evidenziare come la prospettiva industriale sia prioritaria anche alle stesse prospettive finanziarie. Pensiamo all'unitarietà del gruppo di CMF, anche con la direzione di quelli di Fabriano, mentre, in questo periodo, la commercializzazione è stata trasferita a Milano. Sono stati esternalizzati i servizi relativi al comparto dell'elaborazione dati. Tutto questo ci preoccupa in misura notevole.
Non c'è stato un confronto come previsto nell'accordo dell'agosto del 2000 con le organizzazioni sindacali. Era uno degli impegni presi attraverso questo accordo.
La nostra interrogazione ha lo scopo di chiedere al Governo un incontro. La stessa ragione Marche, nei giorni scorsi, ha approvato, all'unanimità una mozione con la quale si chiede al ministro dell'economia l'impegno a ricevere i rappresentanti sia delle istituzioni sia delle organizzazioni sindacali. Non vorremmo trovarci di fronte ad una situazione che diventa, poi, irreversibile ed estremamente difficile.
Noi che rappresentiamo, anche più direttamente, queste problematiche e questo territorio, siamo molto preoccupati. Fino ad ora, le maestranze hanno avuto la pazienza di aspettare. Da lunedì prossimo inizieranno azioni di sciopero: 4 ore lunedì mattina e altre ore sono state programmate per le prossime settimane. Riteniamo che, in questo momento, debba essere data un risposta concreta e chiara da parte dell'Istituto con poligrafico della Zecca dello Stato e, soprattutto, del ministro dell'economia. Chiediamo che si incontri con istituzioni locali - dalle regioni, agli assessori competenti e ai sindaci dei comuni - e con le organizzazioni sindacali. Noi vigileremo su questo aspetto perché riteniamo opportuno che, in questo momento, si salvaguardino non solo gli interessi di questi operai e lavoratori ma anche lo sviluppo armonico di un territorio che ne ha sicuramente bisogno.