Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 44 del 12/10/2001
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(Repliche del relatore e del Governo - A.C. 1596)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore per la III Commissione, onorevole Rivolta.

DARIO RIVOLTA, Relatore per la III Commissione. Signor Presidente, non ritengo vi siano particolari ragioni per replicare. Ho ascoltato l'intervento di tutti i colleghi e ne ho apprezzato la volontà di approfondimento. Credo, come ha detto il collega che mi ha preceduto, che il provvedimento in esame attende solo di essere approvato.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.

SALVATORE CICU, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il confronto, l'approfondimento, la valutazione compiuta oggi nei confronti del provvedimento sono estremamente significativi perché, ancora una volta, rafforzano la linea di continuità per quanto concerne il percorso dei provvedimenti che attengono alla nostra presenza a livello internazionale e che afferiscono ai settori della difesa e della politica estera. Credo sia necessario lavorare molto sul piano legislativo; sono perfettamente d'accordo sul fatto (c'è una proposta di legge che guarda finalmente a questa evoluzione) che non si può più, in maniera raffazzonata, rinviare a disposizioni che richiamano ad altri rinvii e via dicendo. Occorre una legislazione organica, un riferimento preciso, una certezza.
Oramai credo che lo scenario questo ce lo imponga per una maggiore precisione e specificità con riferimento ad una materia delicatissima. Peraltro, quando si afferma che con questo tipo di missioni portiamo avanti anche l'interesse della nostra nazione e del nostro Governo, si dice la verità; dovremmo essere orgogliosi di ciò e sentire il senso di appartenenza e di identità ad un processo volto ad un inserimento progettuale che ci vede, oramai, da tantissimo anni portare avanti obiettivi finalizzati a realizzare, in maniera precisa ed oculata, un equilibrio europeo ed internazionale.
Non riesco a condividere in alcun modo affermazioni che tendono a soffocare, a minimizzare e ad emarginare la nostra possibilità di operare all'interno di questi teatri.
Credo che questa possibilità stia offrendo grandi opportunità a coloro che richiedono la nostra presenza; ricordiamoci che, in questo caso, non vi è stata alcuna imposizione, alcuna volontà di prevaricare - se pur minimamente - i diritti e le situazioni che oggi si vivono in quei territori.


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Credo che i passaggi effettuati prima di procedere a questo tipo di intervento abbiano registrato la condivisione delle parti che oggi si trovano, in termini di contrapposizione, all'interno della Macedonia. L'obiettivo è stato raggiunto e non credo si debba andare a sottilizzare sul numero delle armi raccolte. Questo mi spaventa alquanto, perchè ritengo che il nostro obiettivo sia quello di un inizio di un confronto vero, all'interno di un Parlamento, democratico, libero e partecipato, da intendersi quale possibilità e necessità che noi dobbiamo sostenere.
L'ulteriore presenza mira a garantire che gli osservatori siano posti nelle condizioni più efficaci per poter poi definire tale percorso. La nostra presenza lì deve essere garantita sino a quando è richiesta; successivamente, ci verrà detto dalle parti in causa se la vostra opera, per quanto li riguarda, è ultimata; adesso, si deve procedere a libere elezioni.
Credo questo sia un passaggio ulteriore, da approfondire successivamente, che ci fa capire quanto importante sia stata la nostra presenza, sino al raggiungimento di alcuni obiettivi e sino a quando si sono create le condizioni e i presupposti per arrivare a libere elezioni cui parteciperanno tutte le parti in causa.
Credo che ciò sia importante, oggi in maniera particolare, la nostra capacità di attivare mediazione, diplomazia e partecipazione rispetto a quella che è la situazione internazionale deve, attraverso la nostra presenza all'interno dei Balcani, garantire ancor di più la sicurezza del nostro paese, ma anche un equilibrio rispetto a quella situazione. Tutto è collegato, per cui, credo che questo tipo di provvedimenti, che trovano larga condivisione, debbano, anche per questo, essere valutati nella maniera più giusta, corretta, equa, e politicamente mirata.
Insisto, pertanto, per l'approvazione del provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.

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