Allegato B
Seduta n. 43 dell'11/10/2001


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DIFESA

Interrogazione a risposta orale:

FIORONI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
Viterbo è sede della scuola di addestramento per la Vigilanza dell'Aeronautica militare;
fino al 1997, ogni corso Vam, riguardava 1300/1400 giovani con una presenza mensile nella città di circa 3000 unità, tanto rappresentava il gettito della leva;
dal 1997 ad oggi, per una serie di provvedimenti normativi che hanno dato ai giovani «libertà di scelta», l'entità dei corsi Vam riguarda 500 persone, e le presenze mensili dei giovani sono scese a 1200 unità;
con i tempi sanciti, nel nuovo modello di difesa nazionale, con l'abolizione della leva, ed il passaggio a Forze armate composte da professionisti, nel 2007 la scuola Vam di Viterbo, sarà di fatto chiusa per assenza di utilizzazione e cessazione di funzione;
la scuola Vam di Viterbo si avvale di strutture super moderne con servizi efficienti ed efficaci nonché di strutture immobiliari (palazzine autonome) confortevoli e facilmente adattabili ad aule, laboratori ed alloggi;
la scuola Vam di Viterbo presenta uno dei migliori e più moderni poligoni di tiro coperti, inaugurato lo scorso anno e costato 4 miliardi di lire;
che la scuola Vam di Viterbo presenta uno dei più attrezzati e moderni magazzini vestiario, anche questo inaugurato lo scorso anno e costato 5 miliardi di lire;
la chiusura della Vam prevista nel 2007, porterebbe allo smantellamento anche delle strutture operative quali la torre di controllo e la stazione meteo;
la dismissione della torre di controllo dell'Aeronautica Militare istituzionalmente preposta al controllo dello spazio aereo, vanificherebbe ogni ipotesi di realizzazione dell'aeroporto civile di Viterbo per il quale il Governo ha investito già 3,5 miliardi di lire -:
se non ritenga opportuno spostare la scuola marescialli dell'Aeronautica militare, che oggi ha sede presso la Reggia di Caserta, a Viterbo in considerazione del rischio e dei disagi che tale ubicazione attualmente comporta (basti ricordare l'incendio del 2o piano alla fine del 1998 e le continue sollecitazioni del ministro Melandri volte a liberare la Reggia) e del fatto


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che Viterbo è già sede della scuola per marescialli dell'Esercito, che contando sulla disponibilità dell'Università della Tuscia, fornisce ai futuri marescialli l'opportunità di conseguire il diploma universitario, elemento essenziale per la formazione di una Forza armata composta da professionisti. Tale opportunità potrebbe essere determinante anche per la formazione dei marescialli dell'Aeronautica militare;
in via subordinata, se non intenda ubicare a Viterbo l'unico polo di formazione dei nuovi militari professionisti dell'aeronautica militare in considerazione del fatto che: Taranto, oggi sede del Car per la formazione dei giovani di leva generici dell'Aeronautica militare, è tra gli spazi più ambiti per omogeneità funzionale della Marina militare, che ha a Taranto la presenza più che prevalente, e che Codimare (la Spezia), oggi sede di formazione per gli attuali volontari dell'Aeronautica militare, è inadeguata per le prospettive di formazione future della Forza armata essendo in grado di ospitare poco più di 200 giovani.
(3-00305)

Interrogazioni a risposta scritta:

MAZZOCCHI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il Corpo militare della Croce rossa italiana è ausiliario delle Forze armate dello Stato ed è disciplinato dal Regio decreto n. 484 del 10 febbraio 1936;
allo stato attuale la Croce rossa italiana utilizza 954 militari in servizio continuativo per i propri servizi e le esigenze delle proprie unità civili e militari;
i suddetti militari hanno anzianità di servizio attivo compresi tra i 10 e i 35 anni;
la normativa sullo stato giuridico, reclutamento, avanzamento e trattamento economico è ferma al 1936 con il sopracitato Regio decreto;
il Ministero della difesa - Ufficio gabinetto - preso atto delle centinaia di interpellanze parlamentari tendenti alla risoluzione delle problematiche inerenti il personale militare della Croce rossa italiana con particolare riferimento alla costituzione dei ruoli in servizio permanente, ha costituito un «tavolo tecnico» nel quale sono stati inseriti il Presidente generale della Croce rossa italiana, il Direttore generale e l'Ispettore superiore del Corpo militare della Croce rossa italiana -:
quale sia lo stato di avanzamento dei lavori del tavolo tecnico e le risoluzioni fino ad oggi adottate;
se corrisponda al vero che nonostante le reiterate richieste del ministero della difesa - Ufficio gabinetto - la Croce rossa italiana non abbia fornito l'elenco nominativo dei 954 militari in servizio che come precisato in premessa attendono l'inserimento in ruolo ai fini della totale equiparazione al personale militare delle Forze armate delle quali sono ausiliari;
se risulta pervenuta al ministero della difesa - Ufficio gabinetto - richiesta degli organi di governo della Croce rossa italiana tendente alla riduzione del contingente militare della Croce rossa italiana comunque e dovunque in servizio che parimenti presenta i requisiti per l'inserimento in ruolo;
quali iniziative intenda assumere il Governo per garantire l'accesso senza discrezionalità dei 954 militari nel ruolo del servizio permanente effettivo.
(4-00958)

RODEGHIERO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
Padova, apparentemente «città di provincia», rappresenta la capitale economica naturale del Veneto orientale, un polo eccellente di attività economiche moderne ed è città culturalmente aperta per il ruolo tradizionale esercitatovi dalla sua storica università; Padova ha saputo crescere


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e svilupparsi ed anche grazie alla sua posizione geografica diventare una capitale naturale delle attività del terziario;
in questa città, non a caso, grazie anche ai rapporti con la vicina università, si è organizzato il migliore degli ospedali militari clinici;
è stato recentemente previsto il riassetto logistico territoriale del comando militare della Regione Nord ed il conseguente declassamento dell'ospedale militare di Padova; l'operazione investe una struttura importante della nostra città di grande servizio per la Provincia e la Regione;
il nuovo riassetto territoriale militare prevede il declassamento dell'ospedale militare di Padova entro il 31 dicembre 2001 e da tale data fino al 2006, tutti i nostri ragazzi militari di leva dovranno recarsi a Milano per le visite mediche della competente sanità militare;
si renderebbe quindi necessario per lo Stato italiano spendere circa 40 miliardi per ristrutturare un ospedale militare a Milano;
l'ospedale militare di Padova, che attualmente occupa una forza lavoro di 65 impiegati civili, è una struttura sanitaria tuttora operativa che svolge ed ha svolto anche servizi civili e potrebbe integrarsi anche con il Servizio sanitario nazionale -:
se questo ministero non intenda rivedere il declassamento dell'O.M. di Padova a favore di Milano e, qualora la decisione del Governo fosse inderogabile, quali siano le motivazioni e le ragioni che prevedono una spesa di circa 40 miliardi per il trasferimento di una efficiente struttura che ha avuto e può avere vantaggi non soltanto per le Forze Armate ma anche per la popolazione civile.
(4-00974)

DI TEODORO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con l'entrata in vigore della legge 14 novembre 2000, n. 331, il servizio militare obbligatorio sarà gradualmente e progressivamente sostituito con ilservizio militare volontario, che entro il 2007 sarà praticato al 100 per cento dalle forze armate italiane;
i giovani iscritti all'università hanno potuto chiedere il rinvio della leva obbligatoria per motivi di studio, differendo il servizio militare al termine della formazione universitaria;
i neolaureati si trovano così a dover abbandonare qualsiasi ricerca o speranza di lavoro per dieci mesi, in attesa di adempiere all'obbligo di leva proprio quando vi sono maggiori possibilità di trovare un'occupazione, soprattutto per chi si è particolarmente distinto nel corso degli studi ed ha la concreta possibilità di entrare immediatamente nel mondo del lavoro -:
se, in vista della completa entrata in vigore del servizio militare volontario, e nella prospettiva che il Governo riesca finalmente a risolvere il problema legato alla disoccupazione giovanile, non sia opportuno dispensare dall'obbligo di leva quei giovani neolaureati che dimostrino un brillante percorso e un traguardo raggiunto negli studi.
(4-00981)