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sostanziale conseguenza delle forze coinvolte, del prefetto di Como, degli EE.LL. eccetera che consentirebbe - tra l'altro - l'estensione oraria di apertura del valico Valmara attraverso il quale transitano ogni giorno migliaia di lavoratori frontalieri alle più differenti ore del giorno e della notte;
posto all'interno della stazione ferroviaria di Orvieto (Terni) preposto alla gestione della stazione fabrese, lo stesso articolo - nella serata di sabato 14 luglio - era ancora affisso nella vetrata della biglietteria;
greci sono stati fatti partire con i pullman, ma subito dopo 3 di questi con circa 135 persone sono stati fermati e reimbarcati immediatamente sulla nave;
i valichi di frontiera Valmara di Lanzo Intelvi ed Oria Valsolda (Como) sono gestiti dalla GdF che svolge servizio per conto della dogana e dai Carabinieri che svolgono servizio di polizia di frontiera;
èstato chiesto, tramite la prefettura di Como, al Ministro competente la possibilità di trasferire i compiti di polizia di frontiera dai carabinieri alla GdF che ha una disponibilità di organico che le permetterebbe di aggiungere ai servizi di dogana anche quelli di polizia di frontiera;
in questo modo si potrebbe recuperare, per essere impiegato in servizi di controllo del territorio, quel personale dell'arma attualmente impegnato ai due citati valichi (16 unità);
dopo rapida verifica abbiamo appurato che il passaggio di competenza di polizia di frontiera da una Forza all'altra sia all'esame della direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, di frontiera e postale del ministero dell'interno, che dovrà decidere in merito -:
quali siano i tempi previsti per un passaggio di competenze che registra una
a che punto sia il progetto di potenziamento dell'organico delle piccole caserme dei carabinieri (portare ad 8 il limite minimo dell'organico di una stazione) anticipato dal precedente governo e promesso entro la fine dell'anno in corso su sollecitazione del Gruppo di Alleanza Nazionale tramite numerosi e circostanziati atti di sindacato ispettivo.
(3-00138)
l'apporto della manodopera extracomunitaria è ormai fondamentale per permettere lo svolgimento delle attività di diversi settori produttivi;
in Trentino-Alto Adige, tra questi settori, due in particolar modo hanno l'assoluta necessità di reperire lavoratori stranieri: infatti, serie preoccupazioni si registrano nel mondo turistico, soprattutto alberghiero, e in quello agricolo che lamentano la forte crisi di manodopera e la difficoltà di reperire lavoratori per il periodo della raccolta della frutta;
la richiesta di manodopera, in particolar modo stagionale, è in continua crescita in Trentino. È probabile che nemmeno gli ottomila permessi richiesti dalla Regione riusciranno a soddisfare le esigenze di questi due settori di vitale importanza per l'economia trentina;
la normativa vigente a livello nazionale, che prevede la concessione in Italia di permessi di soggiorno su base semestrale, non riesce a dare un'adeguata risposta alle esigenze del mondo agricolo che, per la tipologia dei prodotti coltivati, ha bisogno di tempi più stretti, talvolta non superiori al mese;
la situazione del Trentino appare ancora più drammatica in base a ciò che si è verificato nell'ambito della richiesta dei permessi di soggiorno: la cronaca locale da più tempo riferisce le interminabili code e i disagi che quotidianamente i lavoratori stranieri devono affrontare presso la Questura per ottenere il suddetto permesso -:
quali siano le iniziative che intende assumere per rispondere in modo ottimale alle giuste richieste di questi due settori economici così importanti;
se non ritenga possibile creare nuove convenzioni con Paesi stranieri al fine di agevolare la collaborazione con il Trentino per lo svolgimento di lavori stagionali;
se non ritenga che si possa facilitare il loro inserimento, stabilendo per tempo il numero necessario di lavoratori in base alla reale necessità locale.
(5-00107)
nella prima mattinata del giorno venerdì 13 luglio 2001 è stato rinvenuto, affisso con nastro adesivo alla vetrata della biglietteria della stazione ferroviaria di Fabro-Ficulle (provincia di Terni), un articolo di stampa con evidenziata in colore celeste la propaganda politica di alcuni esponenti di Alleanza nazionale in merito a problematiche della stessa stazione ferroviaria;
alla richiesta di informazioni, in merito all'accaduto, rivolta al personale di stazione in servizio nella mattina stessa, correlata da invito alla rimozione dell'articolo di stampa stesso, è arrivato come risposta un duplice diniego ad entrambe le richieste;
pur essendo stato informato della vicenda, nella stessa mattinata, l'ufficio
solo nella giornata di domenica 15 luglio si è potuta constatare l'avvenuta rimozione dell'articolo stesso;
appare particolarmente grave il fatto che l'atrio di una stazione ferroviaria venga utilizzato come spazio di propaganda politica -:
quali provvedimenti intenda adottare quanto prima al fine di conoscere l'identità del o dei responsabili dell'affissione dell'articolo di stampa nella vetrata della biglietteria della stazione ferroviaria di Fabro-Ficulle;
se ritenga opportuno verificare eventuali responsabilità a carico di soggetti preposti alla gestione e alla sorveglianza della stazione ferroviaria di Fabro-Ficulle.
(4-00377)
la paventata soppressione della sezione di polizia ferroviaria di Vicenza nell'ambito della riorganizzazione degli uffici periferici della polizia stradale ferroviaria, di frontiera e postale, è in contrasto con l'esigenza di realizzare, secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità ed ampia flessibilità, la migliore utilizzazione delle risorse della specialità polizia ferroviaria della Polizia di Stato, al fine di conferire ulteriore incisività nell'attività di polizia diretta a garantire la sicurezza della circolazione nel settore dei trasporti ferroviari, anche con riguardo al contrasto della criminalità;
l'ufficio della Polfer di Vicenza è ubicato sulla linea ferroviaria Milano-Venezia con il compito di garantire la sicurezza dei trasporti ferroviari su una tratta di primaria importanza per la circolazione nazionale e internazionale. Nella stazione di Vicenza ferma la totalità dei convogli circolanti sulla Milano-Venezia compresi gli «Eurostar», «Eurocity», «Intercity» con un'affluenza giornaliera media di oltre 20.000 cittadini;
la città di Vicenza è interessata dalla presenza di importanti strutture commerciali (esempio plesso fieristico, acciaierie, laboratori orafi eccetera) nonché militari (caserme, base U.S.A., eccetera che determinano un continuo movimento di operatori dei vari settori e di materiali e merci - anche pericolose - che si avvalgono del trasporto ferroviario e che quindi necessitano di particolare attenzione sotto il profilo della sicurezza; essa è meta di turisti che si servono dei servizi offerti dalle Ferrovie dello Stato spa; si servono dei trasporti ferroviari della Stazione di Vicenza migliaia di persone che partono verso famosi luoghi di culto nazionali ed esteri; sono frequenti spostamenti di tifoserie delle squadre di calcio dei massimi campionati nazionali; cittadini e cittadine diretti in località sedi di manifestazioni politiche, sindacali e studentesche, oltre che naturalmente migliaia di studenti universitari e medi e di lavoratori partono e arrivano alla stazione di Vicenza;
la giurisdizione di competenza della Polfer comprende 10 Stazioni ferroviarie: Vicenza - Altavilla - Montebello - Lonigo - Cavazzale - Dueville - Villaverla - Thiene - Marano Vicentino - Schio e 55 km. di linea ferroviaria interessati dalla presenza di obiettivi sensibili quali: cavalcaferrovia, sottostazioni elettriche, ponti gallerie e scali ferroviari;
in caso di soppressione dell'ufficio della Polfer di Vicenza non esisterebbe più alcun referente della Polizia Ferroviaria, con un inspiegabile «vuoto» tra Padova e Verona di ben 83 chilometri;
nel corso degli ultimi anni l'ufficio della Polfer è stato anche rinforzato nell'organico e nelle dotazioni tecniche, proprio per far fronte alle sempre veniva addirittura elevato a sezione, proprio per l'importanza del territorio rientrante nella sfera giurisdizionale della Polfer vicentina;
sono stati realizzati ben due progetti per la ristrutturazione ed ampliamento dei locali in uso all'ufficio con un investimento complessivo di circa 150 milioni di lire, al fine di migliorare l'operatività del personale in servizio, con fondi delle Ferrovie dello Stato spa;
l'intera Stazione di Vicenza, inoltre, beneficerà di un massiccio intervento, nell'ottica di un piano di ristrutturazione globale, il cui finanziamento delle Ferrovie dello Stato spa, è già stato stimato in circa 24 miliardi di lire e che la stazione sarà interessata dal progetto di alta capacità ferroviaria con il conseguente potenziamento della linea ferroviaria e quindi con ulteriori esigenze di vigilanza e tutela della sicurezza pubblica, diventando Vicenza sempre più importante strategicamente per il trasporto ferroviario;
la eventuale soppressione dell'ufficio della Polfer vanificherebbe di fatto un difficile e lungo lavoro sin qui fatto da operatori di polizia che, oltretutto, non hanno mai esitato a sacrificare anche la loro incolumità per la difesa della sicurezza e dei diritti civili e verrebbe distrutto e disperso un prezioso patrimonio che ormai appartiene alla città e alla provincia di Vicenza -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intraprendere ogni utile iniziativa, affinché la sezione di polizia ferroviaria della stazione di Vicenza non sia soppressa, per salvaguardare l'interesse dei cittadini alla difesa dei loro diritti civili, la tutela della sicurezza della circolazione dei trasporti ferroviari, anche con riguardo al contrasto della criminalità, e infine, per evitare che sia distrutto e disperso un prezioso patrimonio di dedizione e di servizio che appartiene alla città e alla provincia di Vicenza.
(4-00383)
il 25 luglio 2001, in località Calvizzano, nel napoletano, si è consumato l'ultimo episodio di rapina conclusasi con un omicidio;
la vittima, un giovane di 31 anni, Vincenzo Norcaro, titolare della tabaccheria, scenario della tragedia, la cui unica colpa è stata quella di opporsi solo verbalmente, come affermano i testimoni presenti al momento del fatto, alle minacce dei quattro rapinatori;
l'omicidio avvenuto in tarda serata, si è caratterizzato per la sua rapidità d'azione, cui i rapitori hanno abbinato una straordinaria ferocia;
tenuto conto che, l'omicidio rientra nella lunga catena di delitti perpretati ai danni dei titolari di un esercizio pubblico;
l'episodio non fa che confermare la ferocia inaudita che caratterizza la malavita napoletana, che non risparmia neanche donne e bambini -:
quali iniziative intenda intraprendere il ministro per fermare quest'ondata di sangue innocente che sconvolge l'hinterland napoletano, preda di una microcriminalità, sempre più assassina;
quali misure si intendano adottare per garantire quanti esercitano onestamente il proprio lavoro su di un territorio dove spesso, si è costretti a mettere a rischio la propria incolumità.
(4-00388)
il 19 luglio 2001 sono sbarcati ad Ancona due traghetti greci carichi di turisti e di manifestanti che volevano andare al vertice G8 di Genova. In mattinata è attraccato al molo del porto di Ancona il traghetto Blue Star 2, con a bordo circa 800 passeggeri e tredici pullman. Nel tardo pomeriggio invece è arrivata una seconda nave, la Superfast IV, con a bordo circa settecento tra turisti e attivisti;
dopo lo sbarco della Blue Star 2, le forze dell'ordine hanno effettuato numerosi controlli per l'identificazione dei circa 800 passeggeri e in un primo momento anche in presenza di parlamentari e consiglieri regionali locali, tutti i cittadini
gli attivisti fermati e reimbarcati con la forza, in un primo momento non essendo a conoscenza del motivo del loro reimbarco, hanno protestato duramente con le forze dell'ordine che solo successivamente hanno comunicato che questi passeggeri andavano rimandati a Patrasso con la stessa nave perché ritenuti «pericolosi per l'ordine pubblico»;
nella stessa giornata ad Atene una sessantina di manifestanti si è radunata davanti alla sede dell'ambasciata italiana per protestare contro il blocco dei manifestanti sbarcati in Italia -:
se siano stati rispettati i diritti democratici fondamentali di cittadini quali la libera circolazione, la manifestazione pacifica e democratica delle idee, il diritto di essere informati su procedimenti in corso a loro carico;
quali provvedimenti intenda intraprendere per far luce sulle motivazioni del duro comportamento delle forze dell'ordine che senza dare spiegazioni e informazioni hanno caricato cittadini e perfino rappresentanti delle istituzioni locali.
(4-00393)
la stampa nazionale e locale ha riportato il caso del sindaco di Barano d'Ischia, Giuseppe Gaudioso, divenuto incompatibile con la carica ricoperta ai sensi dell'articolo 63, n. 4, del decreto legislativo 267 del 2000, in quanto imputato di falso ideologico e di abuso di potere per la vicenda della cosiddetta «passeggiata dei Maronti», il nastro di cemento armato, ancora incompleto, realizzato sulla spiaggia dei Maronti. Infatti, il procuratore della Repubblica ha nominato un curatore speciale che si è costituito parte civile nel processo a carico del sindaco imputato per i reati di cui agli articoli 323 e 479 codice penale, ed ha chiesto un risarcimento di danni per un miliardo di lire. Risultano imputati, oltre al sindaco, anche il vice-sindaco Paolino Buono e l'assessore Francesco Rispoli, nonché l'allora dirigente dell'ufficio tecnico Luigi Castagna;
il giudice della udienza preliminare dottor Ceppaluni del tribunale di Napoli, all'udienza del 22 giugno 2001 ha ammesso la costituzione di parte civile e, quindi, si è radicata la lite civile fra il sindaco, il vice-sindaco e l'assessore ed il comune, che intende da loro conseguire il risarcimento del danno. Tale situazione comporta la incompatibilità con la carica e la decadenza. Infatti, l'articolo 68 del decreto legislativo prevede che l'insorgere della incompatibilità determina l'obbligo della «cessazione delle funzioni entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di ineleggibilità o di incompatibilità;
la ulteriore permanenza in carica di tale sindaco e della sua giunta potrà rilevarsi di danno e pregiudizio ulteriore per l'interesse pubblico -:
se intenda promuovere il procedimento di destituzione del predetto sindaco al fine di garantire a quel comune condizioni di trasparenza, obiettività e legalità nella conduzione della cosa pubblica.
(4-00398)