Allegato B
Seduta n. 17 del 16/7/2001

TESTO AGGIORNATO AL 25 LUGLIO 2001


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BENI E ATTIVITĄ CULTURALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

GRIGNAFFINI, CHIAROMONTE, CARLI e FILIPPESCHI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 6 del decreto istitutivo del ministero per i beni e le attività culturali stabilisce che il Ministero è organizzato secondo principi di distinzione fra direzione politica e gestione amministrativa, di decentramento e autonomia delle strutture;
gli organi di stampa riportano la notizia delle dimissioni del professor Maurizio Calvesi da Presidente del Comitato di settore per i Beni Artistici e Storici;
il professor Maurizio Calvesi, già docente presso la prima cattedra di Storia dell'Arte Moderna della Facoltà di Lettera dell'Università «la Sapienza» di Roma, ha dichiarato nell'intervista pubblicata del quotidiano La Repubblica che le sue dimissioni sono il risultato degli attacchi portati dal Sottosegretario onorevole Vittorio Sgarbi, al Comitato di settore da lui presieduto;
l'onorevole Sgarbi avrebbe, nello specifico, aspramente criticato gli interventi


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realizzati nel Duomo di Pisa, a suo dire, autorizzati dallo stesso Comitato di settore; circostanza questa negata dal professor Calvesi, il quale afferma che il parere dei Comitati di settore in questo caso non era stato espresso; essendo esso per legge facoltativo, rilasciato su richiesta o su specifiche disposizioni di legge;
in altre occasioni lo stesso Sottosegretario ha portato aspre critiche circa l'opportunità e la correttezza di interventi di restauro o di progetti promossi o approvati dalle diverse soprintendenze del Ministero per i beni e le attività culturali, primo fra tutti il rifacimento della copertura dell'Ara Pacis in Roma, progettato dall'architetto statunitense Richard Meier, rispetto al quale ebbe anche ad annunciare il blocco dei lavori;
negli estratti della lettera di dimissioni consegnata al Ministro per i beni e le attività culturali, il professor Calvesi, ha anche citato le condanne definitive subite dal Sottosegretario Sgarbi, per truffa aggravata e falso ai danni del Ministero per i beni e le attività culturali -:
se il Ministro abbia o meno accettato le dimissioni del professor Maurizio Calvesi, considerato in tutto il mondo uno dei massimi esponenti delle discipline storico artistiche;
se non ritenga opportuno - a seguito di una indagine, che peraltro è stata sollecitata dallo stesso Calvesi - smentire ufficialmente le dichiarazioni fatte dal Sottosegretario Sgarbi, circa l'accusa di inerzia - o addirittura di incompetenza - dei Comitati di settore competenti, nello specifico del caso del Duomo di Pisa;
se non ritenga, che nel quadro dell'autonomia da sempre riconosciuta del personale tecnico scientifico del Ministero, le ingerenze dell'onorevole Sgarbi, prescindendo dal merito, appaiano non solo eccessive, ma anche lesive della dignità e della professionalità del personale stesso, oltre che compiute senza approfondire le procedure previste per gli interventi messi così clamorosamente in discussione;
se non ritenga che quelle stesse ingerenze esulino ampiamente dalle funzioni di indirizzo politico propri del Sottosegretario;
se il Ministro abbia valutato una possibile incompatibilità tra la condanna subita da Sgarbi e il suo importante ruolo istituzionale;
a quale titolo, infine, il Sottosegretario onorevole Vittorio Sgarbi abbia fatto queste ed altre dichiarazioni, stante il fatto che non ha ancora ricevuto nessuna delega specifica per i beni culturali.
(5-00069)

LANDI DI CHIAVENNA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
da organi di stampa è stata diffusa la notizia di furti con sostituzione di rari pezzi della collezione numismatica già appartenuta a Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III e da questi donata allo Stato italiano e di altre irregolarità nella conservazione e nella gestione della stessa -:
chi e in quali occasioni abbia rilevato gli ammanchi e le sostituzioni;
quali interventi siano stati messi in atto a tutela di tali beni a fronte di segnalazioni che risalgono addirittura al 1996;
quale sia lo stato complessivo dell'indagine;
quali responsabilità siano fino ad oggi emerse.
(5-00070)

Interrogazione a risposta scritta:

MELANDRI, GRIGNAFFINI, TOCCI, LEONI, CHIAROMONTE, DI SERIO D'ANTONA, ROCCHI, MILANA, SCIACCA, ALFONSO GIANNI, DEIANA e TITTI DE SIMONE. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
era stata convocata per il giorno 10 luglio 2001 dall'onorevole Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato al ministero per i


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beni e le attività culturali, una riunione di tutti i sovrintendenti archeologi d'Italia «allo scopo di valutare gli orientamenti, individuare le priorità e stabilire le direttive più opportune volte alla tutela del patrimonio archeologico»;
nella lettera di convocazione veniva precisato che l'incontro, fissato per le ore 16,00 presso la sede del ministero in Via del Collegio Romano sarebbe stato preceduto da una visita agli scavi del Porto di Traiano e all'Oasi di Porto nel territorio del comune di Fiumicino;
al termine della visita della zona demaniale del Porto di Traiano, gestita dalla Sovrintendenza Archeologica di Ostia Antica e dell'area tuttora di proprietà privata della famiglia Sforza Cesarini denominata «Oasi di Porto», la riunione ha avuto luogo non più presso il Ministero ma, nel corso di una colazione, presso la proprietà privata della famiglia Sforza Cesarini;
l'onorevole Sgarbi ha dichiarato ai presenti ed alla stampa di parlare «anche a nome del Ministro Giuliano Urbani»;
appare estremamente grave, oltre che scorretto e censurabile, che una riunione istituzionale di lavoro non già dei soli sovrintendenti di settore interessati per competenza geografica ma di tutti i sovrintendenti d'Italia, abbia luogo presso la proprietà di un privato cittadino da molti anni impegnato in una controversia con l'Amministrazione dello Stato legata all'area in questione -:
se era a conoscenza del fatto che una riunione istituzionale di lavoro di tutti i sovrintendenti archeologi d'Italia avente ad oggetto «l'individuazione delle priorità d'azione in campo archeologico» si sia svolta presso l'«Oasi di Porto» di Fiumicino;
in caso negativo, se non ritenga scorretto e censurabile il fatto che tale riunione si sia tenuta non già presso le strutture del Ministero ma presso la proprietà di un privato peraltro fortemente interessato alle determinazioni che il Ministero intende assumere circa l'area in questione.
(4-00293)